La spesa per i controlli di verifica dell‘identità digitale crescerà del 74% fino a 26,4 miliardi di dollari, rispetto ai 15,2 miliardi del 2024. Lo afferma il Global Digital ID Verification Market 2024-2029 di Juniper Research, secondo cui questa crescita sostanziale sarà attribuibile alle nuove soluzioni che cercano di ridurre l’attrito dei controlli di verifica dell’identità digitale. Lo studio ha individuato nell’uso crescente della biometria comportamentale una tecnologia chiave che consentirà ai fornitori di servizi di verifica dell’identità digitale di raggiungere questo obiettivo, individuando in modo più efficiente le potenziali frodi.

Biometria comportamentale contro le truffe

Il rapporto prevede che la biometria comportamentale, in particolare, rileverà i comportamenti anomali degli utenti per quanto riguarda gli input del dispositivo, come la pressione dei tasti e il passaggio dello schermo, per identificare i truffatori. A sua volta, ciò consente ai fornitori di servizi di verifica dell’identità digitale di individuare le attività fraudolente in modo più precoce ed efficiente.

“La biometria comportamentale è uno strumento funzionale che consente alle aziende di rafforzare i propri sistemi di difesa – afferma l’autore del rapporto Thomas Wilson -, senza impattare negativamente sull’esperienza dell’utente aggiungendo ulteriori punti di attrito nel processo”.

Blockchain per garantire affidabilità e privacy

Oltre alla biometria comportamentale, lo studio prevede che l’integrazione dei principi di auto-sovranità attraverso la blockchain migliorerà la sicurezza e la privacy della verifica. Questo obiettivo sarà raggiunto in settori altamente regolamentati come la sanità e i servizi finanziari, dando agli utenti il controllo su quali informazioni vengono condivise e con chi.

Il regolamento sull’identificazione elettronica, l’autenticazione e i servizi fiduciari (Eidas2) sta introducendo un cambiamento massiccio nell’Ue, con portafogli di identità digitali interoperabili da offrire a tutti i cittadini entro il maggio 2026. La ricerca raccomanda ai venditori di aderire agli standard di identità digitale lavorando con database decentralizzati per massimizzare la sicurezza e la privacy delle informazioni degli utenti.

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