Nel complesso, in un anno, l’Italia ha compiuto “alcuni ulteriori progressi nel proseguire gli sforzi per migliorare ulteriormente il livello di digitalizzazione per i tribunali penali e le procure“. Ci sono stati “alcuni ulteriori progressi nell’adozione di norme globali sui conflitti di interessi”, ma “nessun progresso nell’adozione di un regolamento sul lobbismo per istituire un registro”. Lo riporta la comunicazione sullo Stato di diritto 2024, diffusa ieri dalla Commissione europea, dopo la rielezione di Ursula von der Leyen.
Le raccomandazioni della Commissione europea
Per la Commissione, inoltre, in Italia non si è registrato “nessun ulteriore progresso nell’affrontare in modo efficace e rapido la pratica della canalizzazione delle donazioni attraverso fondazioni e associazioni politiche e per l’introduzione di un unico registro elettronico per le informazioni sul finanziamento dei partiti e delle campagne elettorali”.
Il giudizio è simile anche per quanto riguarda il “processo legislativo di riforma e dell’introduzione di garanzie per il regime della diffamazione, la tutela del segreto professionale e delle fonti giornalistiche, tenendo conto delle norme europee“. Nessun ulteriore progresso, poi,”nel proseguire gli sforzi per istituire un’istituzione nazionale per i diritti umani, tenendo conto dei principi di Parigi delle Nazioni unite”.
Date queste premesse, la Commissione raccomanda all’Italia di “continuare gli sforzi per migliorare ulteriormente il livello di digitalizzazione dei tribunali penali e uffici delle procure“, nonché di “adottare la proposta legislativa pendente sui conflitti di interessi e di adottare norme sul lobbying, istituendo un registro operativo”.
In linea con gli obiettivi del Pnrr, a Roma si chiede anche di “affrontare in modo efficace e rapido la pratica di canalizzare le donazioni politiche attraverso fondazioni e associazioni e di introdurre il registro unico elettronico dei partiti e delle informazioni sul finanziamento delle campagne” elettorali. Si chiede anche di “proseguire l’iter legislativo del progetto di riforma della diffamazione, la tutela del segreto professionale e delle fonti giornalistiche, evitando ogni rischio di impatti negativi sulla libertà di stampa, in modo che tenga conto delle norme europee”. Si raccomanda anche di garantire che “siano in atto regole o meccanismi per fornire ai media di servizio pubblico mezzi adeguati per l’adempimento del loro mandato di servizio pubblico e per garantirne l’indipendenza”. Infine, si chiede di “intensificare gli sforzi per istituire un’istituzione nazionale per i diritti umani”.
Per la Bei occorrono maggiori finanziamenti all’innovazione
Per raggiungere questi obiettivi, d’altra parte, è necessario iniettare capitali a sostegno dell‘innovazione. E secondo la Banca europea per gli investimenti la leadership tecnologica, a livello europeo e non solo italiano, richiede maggiori finanziamenti in questo senso.
Un nuovo studio della Bei, intitolato “The scale-up gap: financial market constraints holding back firms in the European Union”, afferma che maggiori investimenti in queste imprese sono fondamentali per la capacità dell’Ue di essere all’avanguardia tecnologica e di competere a livello globale.
Secondo il documento, colmare il divario di finanziamento per le imprese in scala consentirebbe di compiere progressi significativi in settori quali la tecnologia verde, l’intelligenza artificiale e l’informatica quantistica.
Le dimensioni e la profondità limitate dei mercati dei capitali dell’Ue ostacolano la capacità delle imprese innovative di raccogliere…