Analizzare come gli obiettivi sociali emergenti possano essere trasformati in soluzioni tecnologiche per le reti e i servizi di telecomunicazione del futuro. È questo l’obiettivo del progetto Net4Future, sviluppato nell’ambito del programma di ricerca e sviluppo Restart, a cui partecipa Open Fiber in collaborazione con le principali Università tecniche, centri di ricerca nazionali ed altre importanti aziende italiane nell’industria delle telecomunicazioni.

Del ruolo cruciale di questa iniziativa per uno sviluppo sostenuto e allo stesso tempo sostenibile delle reti in fibra ottica, pilastro della digital transition, ne parliamo con Sara Mazzarella, Senior Regulatory Advisor della wholesale company.

Mazzarella, come si inserisce Net4Future nell’ambito di Restart?

Net4Future analizza le possibili direzioni di sviluppo delle reti di telecomunicazioni e dei servizi digitali evoluti, a partire dall’analisi dello stato attuale delle infrastrutture, della stagnazione del mercato e degli elementi di complessità del quadro regolatorio. E lo fa studiando le interazioni tra le evoluzioni tecnologiche, l’utilizzo delle tecnologie da parte degli utenti finali nonché i nuovi modelli di business e i possibili sviluppi normativi. Tutto questo per agevolare e incentivare la cooperazione tra tutti gli attori della filiera digitale. Net4Future è uno dei 14 progetti cosiddetti “strutturali” di Restart che fungono da “spina dorsale” del partenariato, consentendo a un numero significativo di partner di collaborare, integrando risultati provenienti da ambiti di ricerca eterogenei ma accomunati da una visione d’insieme sulle prospettive di sviluppo del settore. Restart è stato finanziato dal piano di intervento europeo NextGenerationEu con 116 milioni di euro di risorse stanziate dal Pnrr. Esso rappresenta il più importante programma di R&D pubblico mai realizzato in Italia nel settore Telecomunicazioni. La deadline è al 2026, ma posso anticipare che sono in corso discussioni all’interno della Fondazione sulla possibilità di estendere la durata dell’iniziativa anche dopo la naturale conclusione del Programma.

Quali sono i partecipanti al progetto Net4Future?

Il progetto è coordinato dall’Università degli Studi di Catania, che coinvolge, oltre ad Open Fiber, l’UniversitàAlma Mater Studiorum di Bologna, l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni (Cnit) e le società Wind Tre e Prysmian. Non sono coinvolti, dunque, solo gli operatori di Tlc ma anche altre aziende che si occupano di servizi abilitati dalle tecnologie digitali: da quelli offerti nell’ambito delle comunità energetiche o nelle smart cities, a quelli legati alla sfera più personale del cittadino, dalla Sanità alla Pubblica Amministrazione. E dal coinvolgimento di tutta la filiera si evince la trasversalità di un progetto che ha l’ambizione di accelerare i processi di digitalizzazione e di innovazione nel nostro Paese, anche in considerazione della dimensione sociale e culturale che i servizi di connettività possono assumere.

Perché per Open Fiber è importante partecipare a Net4Future?

Perché ha un modello di business interamente focalizzato sulla fibra ottica, il vero propulsore dell’innovazione digitale. Nell’ambito del progetto, Open Fiber non ha soltanto contribuito alle attività di ricerca ma ha condiviso anche il proprio punto di vista su come dovrebbe evolvere la regolamentazione affinchè questa sia future proof e quali potrebbero essere le nuove…

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