Questo termine, introdotto dalla Commissione Europea, comprende le 21 competenze digitali chiave dei cittadini. Come vediamo dai dati, c’è un profondo divario tra ragazzi italiani ed europei. In Italia soltanto 1 giovane su 4 ha ricevuto formazione su questi temi, mentre a livello europeo viene fatto un lavoro educativo migliore e più costante per quanto riguarda l’educazione alla cittadinanza digitale e allo sviluppo delle competenze digitali. In ogni caso c’è ancora molta strada da fare su questi temi sia in Italia che nel resto d’Europa».

EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA

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Gender gap, lotta al razzismo e alla povertà

Quali temi stanno più a cuore? Per i ragazzi italiani: gender gap (50%), lotta al razzismo (47,2%), povertà nel mondo (39,3%), ecologia e cambiamenti climatici (38,9%); pericoli in rete (29,6%). Per i ragazzi europei: pericoli in rete (50,3%), ecologia e cambiamenti climatici (42,1%), povertà nel mondo (37,6%), gender gap (35,4%), lotta al razzismo (33,5%).

«Progettare lezioni di cittadinanza digitale che includano tematiche sempre più importanti come l’educazione all’affettività, alla sessualità, all’ecologia e al combattere pregiudizi e stereotipi razziali – fa sapere Gregorio Ceccone, pedagogista e coordinatore dei formatori del Movimento Etico Digitale – vuol dire creare opportunità che possono concretamente portare un miglioramento nel mondo che ci circonda. Dai dati che abbiamo raccolto appare come fondamentale l’acquisizione di una maggiore consapevolezza rispetto al tema della cittadinanza digitale. Come fare questo passo? Portando sistematicamente questa materia a scuola. Sia in Italia che in Europa. Sono competenze ed abilità che ci permettono di essere maggiormente consapevoli delle opportunità della rete».

Partecipazione a cause attraverso il web

«Hai mai partecipato a un’iniziativa, fatto una condivisione su Instagram o sostenuto una petizione online per sostenere una causa sociale?». Il 33,1% dei ragazzi italiani e il 63,7% degli europei ha risposto positivamente.«Sicuramente i social media, in particolare Instagram e TikTok con brevi video e reels – è il commento di Dal Maso – sono diventati il mezzo con cui i giovani riescono a informarsi maggiormente contribuendo, anche con una semplice condivisione, a diventare essi stessi portatori di news. Questo meccanismo di condivisioni virali si rafforza quanto più i temi veicolati, come nel caso di climate change o pregiudizi razziali, li toccano da vicino. Rendere i giovani più consapevoli delle potenzialità e dei rischi di questi potenti mezzi diventa l’unico modo per formare dei cittadini digitali capaci di costruire una società migliore».

LA PARTECIPAZIONE

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Verso una giornata europea?

All’evento di Roma il Movimento etico digitale chiederà, insieme ai partner europei, l’istituzione della Giornata Europea sulla Cittadinanza Digitale, alla presenza di rappresentanti delle Istituzioni come Francesco Tufarelli, Direttore Generale Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri e la senatrice Messina sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale. «La cittadinanza digitale – spiega Dal Maso, inserito nel 2019 da Forbes tra i cinque under 30 italiani più influenti nel settore education e membro della Digital Skills and Job Coalition della Commissione Europea – è un tema cardine del futuro della nostra società e possiamo definirla come l’unione tra l’educazione civica e…

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