Le prospettive di sviluppo delle tecnologie verdi e digitali per rafforzare la leadership tecnologica, la produttività, la competitività e la crescita economica in Europa, con l’Agenda Strategica del Consiglio Europeo per il 2024-2029 in Hindsight, sono state al centro della terza riunione trilaterale Francia-Italia-Germania tenutasi a Meudon, alle porte di Parigi, fra Adolfo Urso, Ministro italiano delle Imprese e del Made in Italy, Bruno Le Maire, Ministro francese dell’Economia, delle Finanze e della Sovranità Industriale e Digitale e Robert Habeck, Ministro tedesco dell’Economia e dell’Azione per il Clima.

In particolare, mentre le economie europee sono rimaste indietro rispetto alle altre grandi economie che stanno uscendo dalla pandemia, i ministri hanno riconosciuto la necessità di un’azione urgente per sbloccare il potenziale tecnologico e innovativo delle imprese europee. Hanno convenuto che la politica industriale dell’Ue dovrebbe combinare un sostegno ben mirato alle industrie strategiche, promuovendo al contempo un elevato livello di concorrenza nel mercato unico e riducendo gli oneri burocratici. Tale sostegno deve aiutare le industrie, gli imprenditori, le pmi e i ricercatori ad avere accesso agli eccezionali talenti, alle capacità di ricerca e innovazione, alle attrezzature industriali all’avanguardia e ai processi più avanzati che meritano. L’Europa deve rimanere una potenza industriale.

Agenda di crescita per i prossimi 5 anni

I tre ministri si sono impegnati a continuare a basarsi sul Green Deal e sul Piano industriale Green Deal per realizzare un’ambiziosa agenda di crescita per i prossimi cinque anni nell’Ue, per la quale sono fondamentali alcuni pillar.

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Eliminare gli oneri amministrativi inutili

Si tratta di garantire un ambiente normativo stabile ed efficace e riformare ulteriormente, semplificare e accelerare le procedure amministrative dell’Ue, anche per quanto riguarda le autorizzazioni e l’accesso ai programmi di finanziamento europei e agli aiuti di Stato, in particolare per le pmi. Al contempo l’impegno prevede di invitare la Commissione a realizzare un ambizioso programma di semplificazione che elimini le sovrapposizioni normative e riduca gli obblighi di rendicontazione, in primo luogo per le pmi e ben oltre l’obiettivo della Commissione del 25%, sulla base di una valutazione approfondita dei risultati del suo “invito a fornire prove” in merito alla razionalizzazione degli obblighi di rendicontazione.

Si prevede poi di invitare la Commissione a chiarire le norme, semplificare o sopprimere le norme obsolete o irrilevanti, invitare a lanciare i cosiddetti “controlli di realtà” a livello europeo in settori predeterminati per identificare la burocrazia inutile in modo più mirato e  sostenere le pmi rafforzando il “test pmi” nelle valutazioni d’impatto, tenendo conto dell’andamento dell’inflazione nelle soglie finanziarie della definizione di pmi e aggiungendo una nuova categoria di società a media capitalizzazione (250-500 dipendenti) per estendere le esenzioni amministrative già previste per le pmi.

Incrementare gli investimenti pubblici e privati

Per il successo della transizione gemellare è necessario aumentare gli investimenti pubblici e privati. Ciò richiede innanzitutto un ambiente favorevole agli investimenti privati. Questo dovrebbe includere un programma più ambizioso per realizzare l’Unione dei mercati dei capitali, una più facile approvazione delle procedure per…

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