Incontro al Mimit per definire soluzioni strategiche per lo sviluppo dell’area
Definire soluzioni strategiche e condivise per rendere il Polo industriale di Siracusa un modello di riconversione sostenibile a partire dai settori della raffinazione, dell’energia e della petrolchimica. Questo l’obiettivo della riunione convocata dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso, a Palazzo Piacentini con le aziende della zona industriale siciliana. Presenti all’incontro Confindustria, Confindustria Siracusa, Sonatrach, Isab, Versalis, B2G Sicily, Sasol Italy, Air Liquide Italia, Buzzi e The European House – Ambrosetti che ha presentato uno studio strategico sulla necessità di un approccio integrato per la trasformazione industriale dell’area.
“Vogliamo che il Polo industriale di Siracusa diventi un modello di riconversione sostenibile, pienamente competitivo in settori fondamentali per lo sviluppo del Paese, a partire da quello petrolchimico ed energetico. Siamo al lavoro per cambiare le politiche industriali e ambientali europee, affinché sia superata l’impostazione ideologica del Green Deal e si coniughino finalmente le esigenze produttive e sociali con quelle della decarbonizzazione. Nel nostro Mezzogiorno le crisi generate dal disaccoppiamento tra industria e ambiente dovranno rappresentare sempre più nuove opportunità di sviluppo”, ha dichiarato Urso menzionando casi simili nell’area pugliese e nel Sulcis.
Il ministro ha poi ha dettato una road map per arrivare entro la metà di marzo a un tavolo di sistema che coinvolga anche gli altri ministeri competenti, la Regione Siciliana, le Province di Siracusa e Ragusa, i Comuni, Confindustria, aziende dell’area e organizzazioni sindacali così da arrivare in tempi ragionevoli a un risultato positivo.
Il Polo Industriale di Siracusa, uno dei più grandi a livello europeo, rappresenta un asset fondamentale per il territorio e per l’intero sistema Paese contribuendo alla sicurezza energetica nazionale. L’area infatti comprende settori strategici come quelli della raffinazione, dell’energia, della petrolchimica, del cemento, dei gas industriali e vanta importanti infrastrutture come i porti di Augusta e Siracusa.
“L’Osservatorio del Paranal si trova su una montagna con uno dei migliori cieli del mondo grazie alla sua stabilità atmosferica, alla bassa umidità e al maggior numero di notti serene durante l’anno”, spiega Marcela Espinoza, una delle operatrici del Very Large Telescope, il potente telescopio dell’ESO (European Southern Observatory) grazie al quale negli ultimi anni sono state fatte scoperte fondamentali come la conferma della presenza di un buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea e la ricerca di esopianeti potenzialmente abitabili. Insomma, Il buio del limpido cielo notturno sopra il Paranal è cruciale per l’astrofisica moderna.
Questa oscurità oggi è minacciata dai progetti di espansione industriale del governo cileno che si stanno avvicinando sempre di più ai telescopi. Il progetto più temuto dagli scienziati è Inna, un mega impianto di idrogeno verde della AES Andes, una filiale della statunitense AES Corporation.
L’idrogeno verde è un combustibile ottenuto attraverso l’elettrolisi dell’acqua, un processo che separa idrogeno e ossigeno usando energia elettrica proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili, come eolico o solare.
Come spiega Angel Otarola, astronomo e scienziato dell’atmosfera: “Attualmente, l’inquinamento luminoso artificiale è relativamente basso, circa l’1%” ma l’impianto in costruzione è imponente e avrà bisogno di tanta luce per essere ben illuminato in modo da operare in sicurezza.
AES ha dichiarato a Reuters che il progetto Inna, iniziato nel 2021, non ha ricevuto alcuna opposizione in materia di illuminazione fino all’agosto 2024. L’azienda ha dichiarato che il progetto si trova in un’area che lo Stato ha destinato alle energie rinnovabili e che i requisiti ambientali significano che “non c’è possibilità di trasferire il progetto”.
La società sostiene di aver condotto studi che dimostrano che l’aumento massimo della luminosità naturale del cielo non supererà lo 0,27% sulla collina di Paranal e lo 0,09% su quella di Armazones.
L’ESO sta attualmente costruendo l’Extremely Large Telescope (ELT), del valore di 1,45 miliardi di euro, proprio nel vicino Cerro Armazones.
Il ministro della scienza cileno, Aisen Etcheverry, ha detto che il governo ha formato un comitato per cercare soluzioni per sviluppare sia l’astronomia che l’energia, osservando che “entrambi sono importanti” per il governo.
L’astrofisica spagnola dell’ESO, Itziar De Gregorio avverte: “I nostri telescopi sono in Cile per un motivo: la qualità del cielo. La qualità del cielo è un patrimonio naturale e mondiale di cui bisogna prendersi cura. Altrimenti, in futuro, questi megaprogetti astronomici non avranno più ragione di essere impiantati qui e dovranno spostarsi dove troveranno le condizioni più adatte”.
Il ministro delle imprese Urso ha incontrato a Parigi il ministro dell’economia Lombard
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy ha incontrato oggi a Parigi, a margine del Vertice sull’Intelligenza Artificiale, il Ministro dell’Economia, delle Finanze e della Sovranità Industriale e Digitale francese, Éric Lombard, per un confronto sulle relazioni bilaterali tra i due Paesi e sulle strategie europee per la competitività.
Al centro della discussione, la necessità di rafforzare l’autonomia strategica dell’Europa e ridurre le dipendenze da attori globali in settori chiave. “L’Europa deve agire con coesione e unità di intenti, sia nel confronto con gli Stati Uniti sia nel contrastare l’egemonia cinese”, ha dichiarato il Ministro Urso. “Abbiamo bisogno di una risposta forte e immediata sulla competitività, per garantire il futuro della nostra industria”.
Urso e Lombard hanno condiviso una visione comune sulle priorità industriali europee. L’Italia ha già presentato alle istituzioni europee documenti strategici per rafforzare la competitività del continente, tra cui proposte sulla semplificazione normativa (con i Paesi Bassi), la revisione del CBAM (con la Polonia), il settore automotive (con la Repubblica Ceca, sostenuto da 15 Paesi), lo spazio (con la Germania) e la microelettronica (con i Paesi Bassi). Parallelamente, il governo italiano sta valutando l’adesione a iniziative promosse dalla Francia nei settori della siderurgia e della chimica. “Italia e Francia condividono la stessa visione su molte delle sfide che l’industria europea sta affrontando”, ha aggiunto Urso. “Stiamo lavorando insieme, anche con il ministro per l’industria francese Marc Ferracci, a soluzioni comuni, perché solo con una strategia coordinata l’Europa potrà competere con le grandi potenze globali”.
Uno dei temi chiave dell’incontro è stato il ritardo europeo nel settore spaziale, con particolare riferimento alla realizzazione del programma IRIS². “Quando IRIS² sarà pienamente operativo, l’Europa avrà circa 290 satelliti in orbita bassa, mentre gli Stati Uniti ne avranno già oltre 40.000”, ha sottolineato Urso. “Serve un cambio di passo: l’Europa deve accelerare lo sviluppo della propria infrastruttura spaziale se vuole restare competitiva”.
I ministri hanno anche discusso delle sfide del settore della microelettronica e della produzione energetica nucleare anche per la competitività delle industrie energivore, come siderurgia e chimica.
L’incontro è stato inoltre l’occasione per fare un punto sui risultati dei gruppi di lavoro del Trattato del Quirinale, la cui prossima riunione sulle tematiche industriali si terrà a Parigi.
“La Francia crede nell’Intelligenza Artificiale!”, scrive il presidente francese Emmanuel Macron, in un messaggio su X nel giorno dell’apertura a Parigi del Vertice per l’azione sull’AI, copresieduto da Francia e India.
Tra i principali obiettivi del vertice di due giorni lungo le rive della Senna, consentire all’Europa di “dare il massimo” e recuperare il ritardo nei confronti di Stati Uniti e Cina nel campo dell’AI.
Capi di Stato, alti funzionari governativi, amministratori delegati e scienziati provenienti da circa 100 Paesi prendono parte al summit. Tra i partecipanti di alto profilo figurano il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance, al suo primo viaggio all’estero da quando ha assunto l’incarico, e il vicepremier cinese Zhang Guoqing.
“Stiamo vivendo una rivoluzione tecnologica e scientifica come raramente si è vista”, ha dichiarato Macron a France 2. Francia ed Europa devono cogliere questa “opportunità” perché l’intelligenza artificiale “ci permetterà di vivere meglio, imparare meglio, lavorare meglio, curare meglio, e sta a noi mettere questa intelligenza artificiale al servizio dell’umanità”, ha aggiunto.
Il vertice offrirà ad alcuni leader europei l’opportunità di incontrare Vance per la prima volta. Domani avrà un pranzo di lavoro con Macron, con discussioni incentrate su Ucraina e Medioriente. Nel corso della settimana, Vance parteciperà anche alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, dove potrebbe incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Il vertice, che riunisce attori chiave come Google, Microsoft e OpenAI, punta a promuovere i progressi dell’intelligenza artificiale in settori come sanità, istruzione, ambiente e cultura. Durante l’evento sarà lanciata una partnership globale pubblico-privata chiamata “Current AI” per sostenere iniziative su larga scala che servano l’interesse generale.
Gli organizzatori francesi sperano inoltre che il vertice porti ad annunci di importanti investimenti in Europa. La Francia, ha dichiarato Macron, annuncerà investimenti privati nell’intelligenza artificiale per un totale di 109 miliardi di euro nei prossimi anni, presentandoli come “l’equivalente” del progetto Stargate AI di Trump per i data center.
Il primo ministro indiano Narendra Modi è co-organizzatore del vertice insieme a Macron, nel tentativo di coinvolgere più attori globali nello sviluppo dell’AI e impedire che il settore diventi un campo di battaglia tra Stati Uniti e Cina.
Urso: “L’Europa segua la via antropocentrica”
“La via dell’Europa è quella antropocentrica, anche l’intelligenza artificiale al servizio dell’uomo, sicura e inclusiva”. A Parigi, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha riaffermato la visione dell’Italia per la realizzazione in Europa di un’intelligenza artificiale etica, regolamentata e orientata alla crescita inclusiva, in linea con la “terza via” evocata dal Presidente francese Macron, alternativa ai modelli degli altri grandi attori globali come gli Stati Uniti e la Cina.
“L’Europa ha il dovere di costruire un modello di sviluppo dell’IA che segua una strada autonoma, equilibrata e sicura, secondo la propria visione antropocentrica, in cui la scienza resta sempre al servizio dell’uomo. È questa la strada indicata dall’Italia nel disegno di legge del governo Meloni che anticipa il Regolamento UE definito proprio su impulso del nostro Paese. In questo contesto si è caratterizzata anche la presidenza italiana del G7 che ha dato avvio all’AI Hub per lo Sviluppo Sostenibile, in linea con il Piano Mattei promosso dal Presidente Meloni”, ha affermato Urso nel corso del panel sulle migliori applicazioni dell’IA nel mondo produttivo.
L’Italia, ha ricordato, sta già costruendo un ponte tra Europa e Africa attraverso il Piano Mattei, che punta a una cooperazione basata sul partenariato pubblico-privato, investimenti e innovazione. “L’IA non deve essere uno strumento di diseguaglianza – ha aggiunto – ma un motore di crescita inclusiva. Per questo abbiamo creato l’AI Hub for Sustainable Development, lanciato insieme all’UNDP sotto la nostra presidenza del G7”.
“La via dell’Europa è quella antropocentrica, anche l’intelligenza artificiale al servizio dell’uomo, sicura e inclusiva”. Al Vertice internazionale per l’Azione sull’Intelligenza Artificiale in corso a Parigi, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha riaffermato la visione dell’Italia per la realizzazione in Europa di un’intelligenza artificiale etica, regolamentata e orientata alla crescita inclusiva, in linea con la “terza via” evocata dal Presidente francese Macron, alternativa ai modelli degli altri grandi attori globali come gli Stati Uniti e la Cina.
“L’Europa ha il dovere di costruire un modello di sviluppo dell’IA che segua una strada autonoma, equilibrata e sicura, secondo la propria visione antropocentrica, in cui la scienza resta sempre al servizio dell’uomo. È questa la strada indicata dall’Italia nel disegno di legge del governo Meloni che anticipa il Regolamento UE definito proprio su impulso del nostro Paese. In questo contesto si è caratterizzata anche la presidenza italiana del G7 che ha dato avvio all’AI Hub per lo Sviluppo Sostenibile, in linea con il Piano Mattei promosso dal Presidente Meloni” ha affermato Urso nel corso del panel sulle migliori applicazioni dell’IA nel mondo produttivo.
L’Italia, ha ricordato, sta già costruendo un ponte tra Europa e Africa attraverso il Piano Mattei, che punta a una cooperazione basata sul partenariato pubblico-privato, investimenti e innovazione. “L’IA non deve essere uno strumento di diseguaglianza, ma un motore di crescita inclusiva. Per questo abbiamo creato l’AI Hub for Sustainable Development, lanciato insieme all’UNDP sotto la nostra presidenza del G7”.
L’AI Hub è un’iniziativa pionieristica che mira a favorire l’adozione dell’IA nei Paesi emergenti, con un’attenzione particolare all’Africa, che opererà in sei settori chiave: energia, agricoltura, salute, acqua, istruzione e infrastrutture.“Vogliamo accompagnare le piccole e medie imprese africane verso un utilizzo sicuro e produttivo dell’intelligenza artificiale, che risponda alle loro esigenze locali” ha aggiunto il ministro.
Urso ha inoltre evidenziato la leadership italiana nei supercalcolatori e nelle tecnologie quantistiche, pilastri fondamentali per l’evoluzione dell’intelligenza artificiale e la gestione sicura dei dati. “L’Italia è consapevole che il controllo dell’IA passa dalla capacità di processare grandi quantità di dati in modo rapido e sicuro. Per questo, abbiamo due tra i più potenti supercalcolatori al mondo: il Cineca a Bologna e, soprattutto, il Davinci di Genova, che oggi è il terzo più performante a livello globale”.
L’importanza dei supercalcolatori, secondo Urso, non riguarda solo la ricerca scientifica, ma anche la sicurezza dei dati e l’autonomia digitale dell’Europa. “I data center sono le miniere del futuro, e l’Italia è al centro della connettività globale, con una posizione strategica tra Europa, Africa, Penisola Arabica e Indo-Pacifico. Investire in supercalcolo significa garantire che i nostri dati e il nostro know-how rimangano sotto il controllo dell’Europa, senza dipendere da altri attori globali”.
L’AI Act europeo ha segnato un passo importante, anche se secondo Urso “non bastano le regole ma sono necessari gli strumenti utili ad abilitare gli investimenti e dare all’Europa un ruolo di primo piano a fronte dell’azione degli altri grandi attori a livello globale”.
Concludendo il suo intervento, il Ministro ha ribadito la visione italiana per un’intelligenza artificiale antropocentrica, ispirata ai principi del genio rinascimentale Leonardo da Vinci. “Non a caso, l’Uomo Vitruviano è il simbolo del Made in Italy. Così come Leonardo cercava il perfetto equilibrio tra scienza e umanesimo, noi dobbiamo garantire che l’IA sia al servizio dell’uomo, e non il contrario. La chiave per il futuro è una collaborazione tra istituzioni, imprese e cittadini, per costruire un’intelligenza artificiale che sia uno strumento di progresso e non di esclusione”.
Un cane robot a sei zampe sviluppato dalla Cina per la ricerca scientifica polare è stato messo alla prova in una serie di test nell’area della calotta glaciale vicino alla stazione di Zhongshan, in Antartide.
Il cane robot, secondo il team di ricerca cinese, è riuscito a trasportare carichi di circa 70-100 chilogrammi senza scivolare o cadere sulla superficie ghiacciata grazie a calzature appositamente progettate per resistere a temperature estreme, fino a meno 40 gradi Celsius.
Per rispondere alle esigenze delle spedizioni scientifiche, il cane robot è stato dotato di un sistema di batterie che gli permette di funzionare fino a 4 ore a temperature che vanno da meno 30 gradi Celsius a meno 40 gradi Celsius.
Le potenziali applicazioni vanno oltre il trasporto di materiali e includono funzioni di sicurezza e le operazioni di ricerca.
“Una delle principali preoccupazioni del team di spedizione è la sicurezza. Quando si cammina sulla superficie del ghiaccio, i crepacci sono invisibili e rappresentano una sfida significativa per le persone e i veicoli che esplorano l’interno polare. Un’altra missione fondamentale del cane robot è quella di portare con sé un rilevatore di crepacci e di guidare la squadra. Questo assicura che le aree attraversate siano prive di crepacci e sicure”, ha spiegato Mao Shijie, responsabile del team di robot antartici a sei zampe e direttore della filiale di Shanghai del Lenovo Research Institute.
Secondo i ricercatori, i dati raccolti durante questi test contribuiranno a perfezionare il design del cane robot adattandolo a compiti ancora più complessi, come il campionamento subacqueo.
Riunito al Mimit il Tavolo per dare risposte alle sfide del settore
Definire risposte concrete e unitarie alle sfide del settore della moda e supportare, in Italia come in Ue, le imprese dinanzi alla duplice transizione green e digitale: questi gli argomenti affrontati al Tavolo permanente della Moda, presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso.
Prosegue su questi binari il confronto, continuo e costruttivo, avviato con la prima riunione plenaria del 23 gennaio 2023 e proseguito sino alla quarta riunione tenutasi oggi, a Palazzo Piacentini, a cui erano presenti le espressioni del settore e delle organizzazioni sindacali, insieme ai rappresentanti del Ministero del Lavoro, dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e degli Enti locali.
Nel corso della riunione, il ministro Adolfo Urso ha annunciato che per il 2025 il Mimit ha destinato al settore 250 milioni di euro, così ripartiti: 100 milioni per i Contratti di sviluppo, altri 100 milioni ai Mini contratti di sviluppo, 15 milioni per accompagnare la transizione ecologica e digitale, e 30,5 milioni per promuovere la sostenibilità nel settore moda.
“Una scelta strategica per sostenere un comparto che rappresenta l’eccellenza del Made in Italy e un pilastro della nostra economia” ha commentato il ministro. “Cifra significativa messa a disposizione attraverso strumenti concreti per dare alle aziende della moda la stabilità e la fiducia di cui hanno bisogno per tornare a crescere“. Determinante, in tal senso, è il DDL sulle Pmi promosso dal Mimit e recentemente approvato dal Cdm, che stanzia 100 milioni per i contratti di sviluppo per il settore della moda, oltre a prevedere misure innovative, come la staffetta generazionale nelle imprese, l’incentivazione alle aggregazioni e l’attesa riforma dello strumento dei Confidi.
Il Ministro ha ricordato che nel corso del 2025 saranno destinate alle imprese di tutti i settori produttivi risorse per oltre 22 miliardi di euro. “Questo sarà l’anno decisivo, massimo sforzo per il rilancio industriale nella sfida alla duplice transizione green e digitale”, ha affermato Urso, illustrando le misure messe in campo dal governo, che annoverano circa 9 miliardi per le misure fiscali Piano Transizione 4.0 e 5.0 e Ires premiale; 2,2 miliardi per il credito d’imposta nella ZES unica; oltre 7,5 miliardi tra contratti e mini contratti di sviluppo; 1,7 miliardi della Nuova Sabatini. “Un impegno importante a fronte delle ristrettezze del Bilancio, a cui possono usufruire anche le imprese del comparto moda, di cui 3 miliardi dedicati esclusivamente alle PMI e 4 miliardi destinati esclusivamente alle imprese del Mezzogiorno”.
Riguardo il tema del credito d’Imposta Ricerca e Sviluppo, Urso ha annunciato la presentazione di un emendamento al Dl Milleproroghe per migliorare la misura già predisposta in Legge di Bilancio “per dare una soluzione, per quanto sostenibile, a quanto accaduto nel passato, che pesa come un macigno anche sulle imprese della moda“. L’emendamento, tra l’altro, riapre i termini di adesione alla procedura di riversamento e prevede uno sconto in sostituzione del contributo – che avrebbe penalizzato imprese che devono riversare somme rilevanti – nei limiti di uno stanziamento complessivo di 250 milioni. “Sappiamo che è una soluzione parziale ma dobbiamo tenere conto delle compatibilità di bilancio. Quanto accaduto nel passato è un lascito troppo pesante per tutti, per le imprese ma anche per il Bilancio dello Stato, attualmente ancora difficilmente stimabile. Secondo alcuni la falla aperta con gli errori compiuti da altri nelle precedenti legislature potrebbe essere anche superiore ai 3 miliardi“, ha aggiunto il Ministro.
Durante la riunione è stato ripercorso quanto fatto dall’insediamento del gruppo di lavoro: dal riscadenzamento dei prestiti garantiti, grazie alla collaborazione con ABI, MCC e SACE, all’approvazione del vademecum che consente alle imprese in temporanea difficoltà la possibilità di accedere a una sospensione, fino a un periodo massimo di 12 mesi, dei pagamenti dei finanziamenti ricevuti dalla SIMEST. E ancora, il provvedimento approvato dal governo il 21 ottobre, per far fronte al problema occupazionale, con le otto settimane di cassa integrazione in deroga per i lavoratori di imprese con un numero di addetti pari o inferiore a 15.
Riguardo il tema occupazionale, nel corso dei lavori, dalla relazione del rappresentante del Ministero del Lavoro è emerso che il ricorso delle aziende della moda allo strumento della cassa integrazione straordinaria nell’ultimo anno sia stato particolarmente limitato. Secondo il monitoraggio dell’Inps per il 2024 e il 2025 per il settore della moda, su cui il governo ha stanziato circa 110 milioni di euro (73,6 nel 2024 e 36,8 nel 2025), si evince infatti che sono stati erogati allo stato attuale solo 2,9 milioni per la CIG. A fronte di tale scenario, Mimit e Ministero del Lavoro avvieranno al più presto un confronto con le Regioni affinché, nel prorogare la misura sulla cassa integrazione, si possa anche riperimetrare il raggio di azione, in modo che lo strumento possa essere pienamente utilizzato.
Un focus specifico è stato dedicato, infine, ai dossier europei ai quali il governo italiano sta lavorando. “La battaglia per la sostenibilità industriale si vince o si perde in Europa. Per questo siamo in campo sull’intero fronte della revisione e della attuazione dei regolamenti europei, insieme al Mase”, ha sottolineato Urso. Nello specifico, i dossier riguardano la Responsabilità Estesa del Produttore per la filiera sul quale il Mase, di concerto con il Mimit, ha redatto uno schema di Decreto che ha introdotto importanti novità. Il Mimit, inoltre, sta partecipando a due Gruppi di lavoro europei sul Regolamento che riguarda l’Etichettatura dei prodotti tessili con l’obiettivo di modificare il contenuto complessivo del Regolamento tenendo conto delle esigenze delle imprese. Il governo è inoltre impegnato nelle riunioni negoziali in Commissione per l’adozione del Regolamento Ecodesign.
Futuro24: l’Osservatorio di Capodimonte fra storia e innovazione
Visitiamo uno dei più antichi osservatori astronomici d’Italia: l’osservatorio di Capodimonte dell’INAF, a Napoli. Ha oltre due secoli di storia e anche oggi è in prima linea in moltissimi progetti di rilievo internazionale
Urso: “passo in avanti decisivo per accompagnare questo territorio nella transizione dal carbone”
Al via la consultazione pubblica per la riconversione e la reindustrializzazione dell’area dell’ex centrale a carbone nel porto di Brindisi: sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy è stato pubblicato un invito a manifestare interesse rivolto agli imprenditori interessati a presentare progetti per quest’area.
L’iniziativa, promossa dal Comitato per il coordinamento del phase-out della centrale Enel a carbone di Cerano, presieduto dal Mimit, introduce una nuova modalità di attuazione fondata su una strategia condivisa e concertata tra tutti i soggetti istituzionali e locali coinvolti.
Gli imprenditori interessati potranno presentare le proprie manifestazioni di interesse entro la mezzanotte del 17 marzo 2025. L’obiettivo è definire un piano di sviluppo complessivo per l’intera area di Brindisi, con investimenti strategici per la riconversione e lo sviluppo economico e sociale a lungo termine, che sarà formalizzato attraverso un accordo di programma.
“Con l’avvio della consultazione pubblica, si compie un ulteriore passo in avanti decisivo per accompagnare questo territorio nella transizione dal carbone, assicurando una prospettiva chiara di riconversione e rilancio”, ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
“L’area dell’ex centrale a carbone, unitamente a tutto il territorio di Brindisi, può aspirare a diventare un polo industriale strategico per la tecnologia e i prodotti green, un punto di riferimento per la Puglia e l’Italia. Il Mimit, insieme al Comitato per il coordinamento del phase-out e alle istituzioni locali, vigilerà affinché i progetti formulati dalle imprese diventino un reale motore di sviluppo per il territorio”, è stato il commento del sottosegretario alle crisi d’impresa del Mimit, Fausta Bergamotto.
Microsoft e’ in trattative per acquistare TikTok. Lo ha detto Donald Trump ai giornalisti in viaggio con lui, secondo quanto riferito da Reuters.
Donald Trump arriva a Los Angeles 24 gennaio 2025 (AFP)
”Mi piacciono le guerre di offerte, perché si fa il miglior affare”, ha detto Trump parlando con i giornalisti durante il volo di ritorno dalla Florida a Washington. “C’è molto interesse” su TikTok “perché è molto chiaro, è molto chiaro: se firmo, qualcuno lo comprerà, pagherà molti soldi, avrà molti posti di lavoro, terrà aperta una piattaforma e sarà molto sicuro. Se non firmo, allora chiude”.
Il presidente Usa aveva affermato di essere in trattative “con diverse parti” per l’acquisto di TikTok e che prendera’ una decisione sul futuro dell’app entro i prossimi 30 giorni.
La app, che conta circa 170 milioni di utenti americani, e’ stata brevemente rimossa dalla rete poco prima che entrasse in vigore, il 19 gennaio, una legge che obbliga ByteDance a venderla per motivi di sicurezza nazionale.
L’ordine esecutivo per bloccare la legge Trump, dopo essere entrato in carica il 20 gennaio, ha firmato un ordine esecutivo per ritardare di 75 giorni l’applicazione della legge, emanata dopo che i funzionari statunitensi avevano avvertito che sussisteva il rischio che i dati degli americani venissero utilizzati in modo improprio da ByteDance.
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