Una possibilità su 32. Sempre bassa, ma per la prima volta al di sopra della soglia del 3%. 3,1 secondo la NASA per essere precisi. Con l’arrivo di nuovi dati, le probabilità che l’asteroide 2024 YR4 colpisca la Terra il 22 dicembre 2032 stanno leggermente salendo.
Due le premesse d’obbligo: innanzitutto rimane quasi il 97% di possibilità che questo blocco di roccia scoperto a fine dicembre passi senza far danni. In secondo luogo, il suo diametro è stimato fra 40 e 100 metri quindi anche nella peggiore delle ipotesi potrebbe fare grossi danni a livello locale, ma non scatenerebbe una catastrofe globale come ai tempi dell’estinzione dei dinosauri. In quel caso, l’oggetto piovuto dal cielo aveva un diametro molto maggiore, cioè una decina di chilometri. Fra poche settimane avremo un quadro ancora più chiaro: 2024 YR4 sarà osservato dal telescopio spaziale James Webb, lo strumento più potente a nostra disposizione. Fra le opzioni c’è anche l’allestimento di una missione di difesa planetaria. Una sonda da far schiantare sull’asteroide per deviare la sua orbita. Sembra fantascienza, ma non sarebbe la prima volta. Nel 2022 la NASA ha già fatto un test con la sua missione DART e la tecnica ha funzionato.
“Il piano industriale illustrato dalla FairCap è irricevibile, invito l’azienda a presentare al più presto un nuovo, vero programma di sviluppo sostenibile che tuteli produzione e occupazione. Sia ben chiaro: se l’intenzione fosse quella di acquisire per poi chiudere, lo contrasteremo in ogni modo. Vigileremo sul passaggio di proprietà da Flextronics a FairCap, che saranno chiamate a risponderne qualora emergano incongruenze. Ciascuno si assuma le proprie responsabilità e risponda delle proprie azioni”.
Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, sen. Adolfo Urso partecipando al tavolo di aggiornamento sulla vertenza Flextronics Manufacturing Srl, azienda di Trieste specializzata nella ricerca, sviluppo e produzione di prodotti elettronici, entrata in crisi dopo il mancato rinnovo del contratto da parte del principale committente. Alla riunione hanno partecipato anche le strutture tecniche del Mimit, i vertici della nuova proprietà, dei rappresentanti della Regione Friuli-Venezia Giulia, di Confindustria Alto Adriatico e dei sindacati confederali, sia nazionali che locali.
Nel corso dell’incontro, il primo dopo l’ufficialità della cessione del 100 per cento delle quote del sito di Trieste al fondo tedesco FairCap, la nuova proprietà ha presentato le linee guida del piano industriale.
Il Mimit, da parte sua, ha valutato del tutto insufficienti e poco chiare le garanzie fornite nel corso del tavolo da FairCap e ha convocato nuovamente le parti e l’azienda per il 26 febbraio.
In quell’occasione la proprietà sarà chiamata a ripresentare, nel dettaglio, le prospettive di sviluppo delle attività produttive e gli investimenti volti a garantire la piena occupazione dei 347 lavoratori coinvolti nel sito di Trieste.
Dal 2000 a oggi abbiamo perso ogni anno, solo nei ghiacciai continentali – esclusi quelli Artico e Antartide – 273 miliardi di tonnellate di ghiaccio, una quantità d’acqua pari a quella consumata dall’intera popolazione umana in 30 anni. Sono i dati del grande lavoro internazionale coordinato dal World Glacier Monitoring Service (WGMS) pubblicato sulla rivista Nature.
Lo scioglimento dei ghiacciai in tutto il mondo sta portando a una maggiore perdita di risorse regionali di acqua dolce. E sta causando un innalzamento dei livelli globali del mare a ritmi sempre maggiori.
Separati dalle calotte glaciali continentali in Groenlandia e Antartide, nel 2000 i ghiacciai coprivano un’area di 705.221 km² e conteneva 121.728 miliardi di tonnellate di ghiaccio a livello globale. Da allora, i ghiacciai hanno perso circa il 5% del loro ghiaccio a livello globale e, a livello regionale, tra il 2% nelle isole antartiche e subantartiche e il 39% nell’Europa centrale.
Ogni anno, i ghiacciai hanno perso 273 miliardi di tonnellate di ghiaccio, con un aumento del 36% dalla prima (2000-2011) alla seconda (2012-2023) metà del periodo. La perdita di massa dei ghiacciai è circa il 18% maggiore della perdita della calotta glaciale della Groenlandia e più del doppio di quella della calotta glaciale antartica.
Per il nuovo studio, un team di ricerca internazionale sotto il coordinamento del WGMS, ospitato presso l’Università di Zurigo (UZH) in Svizzera, ha eseguito il cosiddetto Glacier Mass Balance Intercomparison Exercise (GlaMBIE).
La comunità di ricerca ha raccolto, omogeneizzato, combinato e analizzato i cambiamenti della massa dei ghiacciai da diversi metodi di osservazione sul campo e satellitari. Il team ha quindi confrontato e combinato i risultati dei diversi metodi in una serie temporale annuale dei cambiamenti della massa dei ghiacciai per tutte le regioni glaciali del mondo dal 2000 al 2023. I ricercatori hanno compilato 233 stime dei cambiamenti della massa dei ghiacciai regionali da circa 450 contributori di dati organizzati in 35 team di ricerca.
Scioglimento dei ghiacciai mondiali negli ultimi 20 anni (Esa)
“Combinando i vantaggi dei diversi metodi di osservazione, GlaMBIE fornisce non solo nuove intuizioni sulle tendenze regionali e sulla variabilità anno dopo anno. Abbiamo anche potuto identificare le differenze tra i metodi di osservazione, il che rappresenta un’opportunità per comprendere meglio e migliorare le stime future”, afferma Michael Zemp, professore UZH presso il Dipartimento di Geografia, che ha guidato lo studio.
Risorse regionali di acqua dolce in calo, innalzamento dei livelli globali del mare. Dal 2000 al 2023, la perdita di massa globale dei ghiacciai ammonta a 6.542 miliardi di tonnellate. Questa perdita ha contribuito per 18 mm all’innalzamento del livello globale del mare a un tasso annuo di 273 miliardi di tonnellate o 0,75 millimetri all’anno. Con questo, i ghiacciai sono attualmente il secondo maggiore contributore all’innalzamento del livello globale del mare, dopo il riscaldamento dell’oceano e prima dei contributi della calotta glaciale della Groenlandia, dei cambiamenti nell’immagazzinamento delle acque terrestri e della calotta glaciale antartica.
Inoltre, lo scioglimento dei ghiacciai comporta la perdita di risorse regionali di acqua dolce. “Per mettere tutto questo in prospettiva, i 273 miliardi di tonnellate di ghiaccio persi in un solo anno equivalgono a ciò che l’intera popolazione mondiale consuma in 30 anni, ipotizzando tre litri a persona al giorno”, afferma Zemp.
Golubin Glacier, Kyrgyzstan, 2012 (Esa)
“I ghiacciai sono risorse vitali di acqua dolce, soprattutto per le comunità locali dell’Asia centrale e delle Ande centrali, dove i ghiacciai dominano il deflusso durante le stagioni calde e secche”, afferma la glaciologa dell’UZH Inès Dussaillant, coinvolta nelle analisi GlaMBIE.
“Ma quando si tratta di innalzamento del livello del mare, le regioni artiche e antartiche con le loro aree glaciali molto più grandi sono i protagonisti principali. Quasi un quarto del contributo dei ghiacciai all’innalzamento del livello del mare proviene dall’Alaska”, aggiunge.
Il presente studio segna un’importante pietra miliare per l’Anno internazionale della conservazione dei ghiacciai nel 2025 e il Decennio di azione per le scienze criosferiche (2025-2034) dichiarato dalle Nazioni Unite.
GlaMBIE fornisce una nuova base di osservazione per studi futuri, consentendo proiezioni migliorate delle risorse di acqua dolce e dell’innalzamento del livello del mare. “Le nostre osservazioni e i recenti studi di modellazione indicano che la perdita di massa dei ghiacciai continuerà e forse accelererà fino alla fine di questo secolo”, afferma Samuel Nussbaumer, glaciologo dell’UZH e project manager di GlaMBIE.
“Ciò sostiene la richiesta del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici di azioni urgenti e concrete per ridurre le emissioni di gas serra e il riscaldamento associato per limitare l’impatto dello spreco di ghiacciai sui rischi geologici locali, sulla disponibilità regionale di acqua dolce e sull’innalzamento globale del livello del mare”, conclude.
Urso: “con le imprese per lo sviluppo del territorio”
Al via la consultazione pubblica per la riconversione e la reindustrializzazione dell’area dell’ex centrale Enel a carbone di Torrevaldaliga Nord del porto di Civitavecchia: sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy è stato pubblicato un invito a manifestare interesse rivolto agli imprenditori interessati a presentare progetti per la definizione di un piano di sviluppo del sito e delle aree limitrofe. Un percorso che ricalca quello già avviato, nei giorni scorsi, per l’area dell’ex centrale a carbone del porto di Brindisi.
L’iniziativa, promossa dal Comitato per il coordinamento del phase-out della centrale Enel a carbone di Civitavecchia presieduto dal Mimit, mira a garantire la massima trasparenza sul lavoro in corso, svolto in modo condiviso e concertato tra tutti i soggetti istituzionali e locali coinvolti. L’obiettivo è definire un piano complessivo per l’intera area di Civitavecchia, con investimenti strategici capaci di assicurare la riconversione e lo sviluppo economico e sociale a lungo termine, da formalizzare poi attraverso un accordo di programma.
Gli imprenditori interessati potranno presentare le proprie manifestazioni di interesse, allegando la documentazione utile a focalizzare i progetti, entro la mezzanotte del 28 aprile 2025. Le proposte verranno condivise dal Mimit con i Componenti del Comitato. Nel valutare le manifestazioni di interesse, meramente esplorative, il Comitato terrà conto della coerenza e compatibilità delle proposte con gli investimenti previsti, con particolare attenzione alla sostenibilità e agli aspetti ambientali.
“L’avvio della consultazione pubblica rappresenta un’importante opportunità nel percorso di phase-out della centrale Enel di Civitavecchia, per delineare con le imprese una visione chiara e condivisa per la riqualificazione e lo sviluppo dell’intero territorio. Vogliamo garantire la massima trasparenza anche su questi progetti, in piena coerenza con il modus operandi del Mimit fondato sul principio del confronto con tutte le parti coinvolte”, ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
“Insieme al Comitato e alle istituzioni locali ci adopereremo affinché le proposte formulate dalle imprese si trasformino in volano di sviluppo mirato a garantire la riconversione e reindustrializzazione di un’area strategica per il Paese per trasformare una crisi in opportunità per il territorio”, ha sottolineato il sottosegretario alle crisi d’impresa del Mimit, Fausta Bergamotto.
Il ritorno sulla Luna parte con un programma coraggioso e innovativo, la costruzione di una stazione attorno al nostro satellite, il modulo abitativo “Halo”.
Si tratta, come spiega Annamaria Piras, Halo Program Manager Thales Alenia Space, di una stazione autonoma, abitabile, dove naturalmente sarà possibile eseguire esperimenti sulle radiazioni, sulla lunga permanenza, ma soprattutto un punto di partenza per arrivare periodicamente alla Luna. Si parte nel 2027.
Urso: “traguardo significativo per un festival che incarna il connubio tra la canzone italiana e la città di Sanremo”
Presentato nella Sala Stampa del Teatro Ariston il francobollo celebrativo della 75ª edizione del Festival della Canzone italiana di Sanremo.
Alla cerimonia di emissione e annullo filatelico, presieduta dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, sen. Adolfo Urso, sono intervenuti l’amministratore delegato della Rai, Giampaolo Rossi, e il sindaco di Sanremo, Alessandro Mager.
L’emissione filatelica ordinaria, appartenente alla serie “Le eccellenze del patrimonio culturale italiano”, celebra questo importante traguardo del Festival, che non è solo uno degli eventi più seguiti del panorama musicale e televisivo nazionale e internazionale, ma anche un simbolo culturale capace di unire generazioni di artisti e ascoltatori. Un appuntamento che continua a scrivere la storia del nostro Paese, contribuendo allo sviluppo economico e turistico di Sanremo e dell’intera Liguria e in generale alla percezione del Made in Italy nel mondo.
“Abbiamo deciso di celebrare questo traguardo significativo del Festival di Sanremo con una emissione dedicata nel Piano Filatelico nazionale – ha affermato il ministro Adolfo Urso a margine della cerimonia -, un tassello imprescindibile del mosaico della memoria collettiva del nostro Paese. Questo Festival incarna il connubio indissolubile tra la canzone italiana e la città di Sanremo, unendo identità e innovazione, caratteristiche che rappresentano da sempre la forza del nostro Made in Italy apprezzato in tutto il mondo”.
“Celebrare questo traguardo, in un momento in cui il Festival ha raggiunto ascolti da record, ben oltre le più rosee aspettative, conferma la bontà della nostra scelta”, ha concluso il Ministro.
La vignetta del francobollo riproduce il logo del 75° Festival della canzone italiana, incorniciato nella parte inferiore da fiori tipici della città di Sanremo e, in quella superiore, da note stilizzate che richiamano il suo storico Festival.
Il bozzetto è stato realizzato dalla Rai, Direzione Comunicazione. Il francobollo, con indicazione tariffaria B, è stato prodotto in 204.000 esemplari dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e verrà distribuito da Poste Italiane.
I ricercatori di Hong Kong hanno costruito un piccolo drone che può sfrecciare nell’aria a velocità superiori a 44 miglia orarie (70 km/h), tracciando il suo percorso, letteralmente, al volo. Il SUPER MAV (o Safety-Assured High-Speed Aerial Robot Micro Air Vehicle) può manovrare abilmente attraverso paesaggi intricati e inesplorati come i boschi, schivando gli ostacoli mentre vola.
Il cuore della tecnologia di SUPER risiede nel suo sensore LiDAR tridimensionale leggero, un dispositivo che utilizza la luce sotto forma di laser pulsato per misurare le distanze. Questo sensore consente a SUPER di rilevare ostacoli da una distanza considerevole, una caratteristica fondamentale per la navigazione in spazi disordinati o non familiari.
La ricerca è stata descritta di recente sulla rivista Science Robotics.
Continua il monitoraggio del Ministero: nuovo incontro di aggiornamento il 2 aprile
Sono due i soggetti interessati a rilevare e rilanciare l’intero perimetro delle attività di Meta System, impresa di componentistica per automotive che impiega circa 650 addetti tra Reggio Emilia e Mornago (Varese). E’ quanto è emerso dal secondo incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy in merito al tavolo di aggiornamento sulla vertenza a cui hanno partecipato le strutture tecniche del Mimit, i vertici dell’azienda, i rappresentanti della Regione Emilia Romagna e della Regione Lombardia e le organizzazioni sindacali.
Le offerte saranno subordinate allo svolgimento di una due diligence, quindi all’esame dei bilanci e dei beni aziendali di Meta System e dovranno prevedere l’acquisto dell’insieme delle attività dell’impresa, senza divisioni tra stabilimenti e tipologia di prodotto.
L’azienda nel corso dell’incontro ha sottolineato che il 17 febbraio presenterà presso il Tribunale di Bologna la proposta del piano di concordato chiedendo parallelamente istanza di proroga del termine per ulteriori 60 giorni.
Dal canto suo il Mimit ha sottolineato durante il confronto che continuerà nell’attività di monitoraggio degli sviluppi del processo di rilancio dell’azienda per agevolare il dialogo tra le parti in questa fase di ricerca di nuovi acquirenti e, successivamente, di sviluppo del nuovo piano industriale che tuteli produzione e occupazione.
Le organizzazioni sindacali, le Regioni e l’azienda sono state riconvocate per un nuovo aggiornamento al Ministero per 2 aprile.
Da settimane è alta l’attenzione in tutto il mondo per un asteroide scoperto a dicembre e forse diretto verso la Terra nel 2032. Nuove osservazioni hanno permesso alle agenzie spaziali di calcolare con più precisione la sua orbita: secondo le ultime stime, quasi sicuramente non colpirà il nostro pianeta.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso, ha scritto una lettera per chiedere un incontro ai vertici di ThyssenKrupp, proprietaria di Berco, con l’obiettivo di condividere strategie industriali e di sviluppo in Italia, anche in riferimento alle attività della controllata che produce componenti e sistemi sottocarro per macchine movimento terra cingolate.
L’annuncio è arrivato durante il tavolo a Palazzo Piacentini in cui le parti presenti – organizzazioni sindacali e istituzioni regionali e locali – hanno preso atto della decisione di Berco di avviare la procedura di licenziamento collettivo di 247 lavoratori, il cui confronto è previsto in sede aziendale e se necessario, in un secondo momento, in Regione.
La lettera del ministro Urso punta ad approfondire le strategie di politica industriale dell’azienda tedesca al fine di supportarne la piena valorizzazione in Italia.
“Conosciamo l’impegno e il valore di ThyssenKrupp, con particolare riguardo a Berco. È mia intenzione discutere e approfondire iniziative per lo sviluppo di questa realtà industriale presente in Italia. Questo è il dovere del Mimit e intendo esercitarlo fino in fondo”, ha affermato il ministro Urso.
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