Cambio nel cda del Polo Strategici Nazionale (Psn) dopo il caso Sogei. L’assemblea del Psn, ha deliberato all’unanimità dei soci la revoca con effetto immediato del consigliere Paolino Iorio, precedentemente nominato nel Consiglio di amministrazione su designazione del socio Sogei.
Iorio, oramai ex direttore generale di Sogei, è stato arrestato con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta.
In sua sostituzione è stato nominato il consigliere Maurizio Stumbo.
Chi è Maurizio Stumbo
Laureato in Ingegneria Gestionale presso l’Università degli studi della Calabria ed abilitato alla professione di Ingegnere nel 1999. Ha conseguito un master in “Economia e Management della Sanità” presso Università Tor Vergata.
Esperto in Consulenza Direzionale e Tecnologica in ambito Ict, dal 2016 fino a gennaio 2022, è stato Direttore Sistemi Informativi di LazioCrea S.p.A., società In-House di Regione Lazio, che si occupa della Governance del Sistema Informativo Regionale e supporta la Regione Lazio nella definizione delle strategie di crescita digitale, progettando e realizzando le attività connesse all’agenda digitale regionale.
Dal novembre 2017 al 2021 è stato, inoltre, membro del consiglio direttivo e Vice-Presidente con delega per i servizi sanitari digitali di Assinter –Associazione nazionale che riunisce le aziende di Regioni e Provincie Autonome che operano nel settore dell’informatica per la Pubblica Amministrazione.
Prima di diventare Cio di LazioCrea (già LAit –Lazio Innovazione Tecnologica), dove è stato assunto nel 2006 ed ha ricoperto diversi ruoli di responsabilità aziendali, è stato Project & Program Manager per conto di importanti aziende Ict leader di mercato come Andersen Consulting (poi Accenture), dove dal 2000 al 2005 ha operato in ambito Cht (Communcation & High Tecnologies) in diversi progetti complessi di consulenza Ict per conto numerosi operatori Telco nazionali e internazionali.
E’ stato cultore della materia di Sistemi Crm presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione de La Sapienza di Roma e docente presso l’Istituto Regionale “Arturo Carlo Jemolo”.
Dal 1 Febbraio 2022 è entrato a far parte di Sogei S.p.A. dove ricopre attualmente l’incarico di direttore Soluzioni e Servizi per la Pac.
Dal 17 ottobre 2024 assume, ad interim, la responsabilità della Direzione Ingegneria, Infrastrutture e Data Center.
Le accuse a Paolino Iorio
A Iorio, che si trova agli arresti domiciliari, viene contestato – si legge nel capo di imputazione della Procura di Roma – il reato di corruzione perché con “più azioni del medesimo disegno criminoso, in qualità prima di direttore ingegneria infrastrutture e data center e successivamente Dg della società a partecipazione pubblica indebitamente riceveva in più occasioni, per l’esercizio delle sue funzioni, somme di denaro” da un imprenditore. In particolare “a fronte di una serie di contratti stipulati con Sogei” per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro, il manager “riceveva somme di denaro non quantificate, ma da intendersi nell’ordine di decine di migliaia di euro – continua il capo di imputazione -, con frequenza di circa due volte al mese dal novembre del 2023”. Incontri ‘monitorati’ anche attraverso intercettazioni.
L’inchiesta, coordinata dalla procura della Capitale che vede indagate 18 persone e 14 società (tra cui Olidata e Digital Value) e in cui si ipotizzano i reati di corruzione…
Un “tagliando” a metà strada del programma Horizon Europe: a fare un bilancio e a proporre le 12 priorità per il futuro è l’high level group di 15 esperti indipendenti, guidato dall’ex segretario di Stato per la scienza del Portogallo, Manuel Heitor, che vede la presenza come unica italiana della presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza.
Istitutito a dicembre 2023, l’High Level Group ha l’obiettivo di fornire raccomandazioni concrete alla Commissione su come migliorare il programma di R&I dell’UE nel breve e nel lungo termine.
Raddoppiare il budget complessivo
Nel suo rapporto, “Align, Act, Accelerate Research, Technology and Innovation to boost European competitiveness”, presentato alla Commissione europea, l’high level group mette nero su bianco le 12 azioni più urgenti e importanti per rendere l’Europa della ricerca più competitiva e posizionarla come leader nella governance internazionale in materia di ricerca e innovazione. Tra le indicazioni fornite dal gruppo di esperti c’è la necessità di aumentare significativamente il budget complessivo per il comparto ricerca e innovazione, passando dagli attuali 93,5 miliardi a 220 miliardi di euro.
Le 12 priorità
In cima alle 12 priorità proposte dall’hig level group c’è l’adozione di un approccio di governo complessivo per allineare la ricerca e l’innovazione alla strategia dell’UE per la competitività e il passaggio a un’economia “pulita” e digitale, rafforzando la competitività globale dell’Europa e rendendola “sicura, sostenibile e resiliente”.
Focus su eccellenza e competitività
Per riuscirci gli esperti ritengono necessario creare valore aggiunto tramite un portafoglio di azioni incentrate su eccellenza competitiva, competitività industriale, sfide sociali e un forte ecosistema di ricerca e innovazione, anche istituendo un’unità sperimentale per favorire innovazione ad alto impatto, sfruttando strumenti operativi a finanziamento rapido.
L’ Industrial Competitiveness and Technology Council
Per rafforzare l’eccellenza competitiva gli esperti suggeriscono di espandere i finanziamenti per il Consiglio europeo della ricerca, il Consiglio europeo per l’innovazione e le azioni Marie Skłodowska-Curie per attrarre i migliori talenti. Quant allo stimolo degli investimenti a livello industriale il suggerimento è di creare un Industrial Competitiveness and Technology Councilche orienti al meglio gli investimenti in ricerca e innovazione industriale.
Il Societal Challenges Council
Creare inoltre in Societal Challenges Council sarà utile per avvicinarsi alla società civile, comprendere e affrontare le principali questioni sociali. Inoltre si propone l’implementazione di un ecosistema di ricerca e innovazione inclusivo e attraente, assicurando investimenti a lungo termine, promuovendo alleanze universitarie e incoraggiando il coinvestimento degli Stati membri.
Semplificazione in primo piano
Per rendere più efficace il programma Horizon Europe sarà inoltre necessario semplificarlo, ad esempio riducendo gli oneri amministrativi e adottando strumenti di gestione più agili, anche per le candidature, e sviluppare un programma di appalti per l’innovazione per stimolare la scalabilità industriale attraverso soluzioni basate sulla domanda.
La cooperazione internazionale
Tra le indicazioni che vengono dall’high level group c’è anche quella di affrontare la cooperazione internazionale con strategie che tengano conto di un quadro geopolitico frastagliato e in continuo mutamento, ottimizzando l’innovazione tecnologica “dual use”, sfruttandone i vantaggi sia per la sicurezza nazionale sia per le esigenze civili.
Ibm annuncia il rilascio dei suoi modelli “Granite 3.0” e segna un cambiamento significativo nella strategia rispetto ai suoi principali concorrenti. A differenza di Microsoft, che adotta un approccio commerciale più tradizionale facendo pagare l’accesso ai propri modelli, Ibm sceglie di rendere i suoi modelli open-source. La mossa è in linea con l’impegno dell’azienda per la trasparenza e l’innovazione, per agevolare lo sviluppo e la personalizzazione degli strumenti di intelligenza artificiale.
I modelli Granite 3.0 sono stati progettati con un’attenzione particolare alle esigenze aziendali, utilizzando dati interni piuttosto che pubblici per l’addestramento. Questo approccio permette alle aziende di ottenere prestazioni ottimizzate per i loro specifici contesti operativi, offrendo un potenziale vantaggio competitivo. I modelli sono disponibili sulla piattaforma Watsonx di Ibm, che ne facilita l’implementazione e la gestione all’interno dei data center aziendali.
Sicurezza e integrazione dei dati aziendali
Un aspetto cruciale della nuova offerta di Ibm è il forte focus sulla cybersecurity. I modelli Granite 3.0 sono progettati per integrarsi facilmente nei flussi di lavoro aziendali, fornendo un livello aggiuntivo di sicurezza e affidabilità. Questo è particolarmente importante in un’epoca in cui le minacce informatiche sono in costante evoluzione e le aziende devono proteggere i loro dati sensibili.
Ibm ha inoltre introdotto i modelli Granite Guardian 3.0, che offrono funzionalità avanzate per il rilevamento e la gestione dei rischi. Questi modelli possono essere utilizzati in combinazione con altri modelli di intelligenza artificiale, sia aperti che proprietari, per garantire un controllo avanzato sui rischi e migliorare la sicurezza complessiva delle operazioni aziendali.
Aspetti tecnici della soluzione
I modelli “Granite 3.0” di Ibm si distinguono per una serie di caratteristiche tecniche avanzate. Sono stati addestrati utilizzando le Gpu H100 di Nvidia, note per le loro elevate prestazioni nel campo dell’intelligenza artificiale. I modelli sono stati sviluppati attraverso un processo di addestramento a due fasi che ha coinvolto oltre 12 trilioni di token, coprendo 12 linguaggi naturali e 116 linguaggi di programmazione. Questo approccio ha permesso di ottimizzare la qualità dei dati e affinare i parametri di addestramento per ottenere prestazioni superiori. Inoltre, i modelli supportano una finestra di contesto estesa fino a 128K e offrono capacità di comprensione multimodale, rendendoli adatti a una vasta gamma di applicazioni aziendali, dalla classificazione alla generazione di contenuti aumentata dal recupero (Rag), fino all’estrazione di entità e oltre.
Collaborazioni e sviluppi futuri
Per ampliare ulteriormente le possibilità di utilizzo dei modelli Granite, Ibm sta collaborando con partner come Aws, Docker e Salesforce, integrando i modelli nelle loro piattaforme. Questa collaborazione strategica mira a offrire soluzioni flessibili e personalizzate per diverse esigenze aziendali, facilitando la trasformazione digitale in vari settori.
Oltre ai modelli linguistici, Ibm sta anche sviluppando agenti AI più sofisticati, capaci di gestire compiti complessi e di adattarsi a dinamiche aziendali in evoluzione. La piattaforma Ibm Consulting Advantage adotterà i modelli Granite 3.0 come standard, supportando le trasformazioni digitali nei settori del cloud e delle operazioni aziendali. Questa espansione mira a fornire soluzioni efficienti e personalizzate, massimizzando il ritorno sugli investimenti in intelligenza artificiale…
Il programma Horizon Europe lancia un nuovo bando nell’ambito della Destinazione Infrastrutture Resilienti 2024, focalizzato sull’analisi avanzata dei dati in tempo reale per migliorare la resilienza delle infrastrutture. Con un finanziamento fino a 5 milioni di euro, il bando mira a sviluppare strumenti innovativi che permettano di identificare e rispondere rapidamente ai rischi nelle reti interconnesse, integrando scienze tecnologiche e sociali.
Le candidature, aperte fino al 20 novembre 2024, sono rivolte a enti stabiliti nei Paesi membri dell’Ue, nei Paesi associati a Horizon Europe e nei territori d’oltremare. Il bando è particolarmente indirizzato alle piccole e medie imprese, promuovendo soluzioni che migliorino le capacità di identificazione dei rischi in tempo reale attraverso piattaforme sicure e sistemi interconnessi (QUI TUTTI I DETTAGLI PER PARTECIPARE).
Più collaborazione pubblico-privato
L’iniziativa si inserisce in un contesto in cui le infrastrutture moderne, dalle reti di telecomunicazioni alle reti energetiche, rappresentano un nodo chiave della società. Tuttavia, la loro complessità le rende vulnerabili a rischi sia fisici che cibernetici. Le recenti innovazioni tecnologiche, come il machine learning e le applicazioni di storage avanzate, offrono nuove opportunità per rafforzare queste infrastrutture.
Punto cruciale del bando è la promozione di una maggiore collaborazione tra attori pubblici e privati. Questa cooperazione è essenziale per garantire una comprensione comune e un’interpretazione coordinata dei dati, fornendo strumenti interattivi per il supporto decisionale. Inoltre, l’integrazione di dati provenienti da diverse fonti, inclusi dati di osservazione terrestre e geolocalizzazione, è fondamentale per mappare in tempo reale le fonti di rischio che potrebbero minacciare le infrastrutture.
Più cyber-resilienza a reti industriali e cloud
Un aspetto particolarmente innovativo della call riguarda poi l’incremento della cyber-resilienza delle reti industriali xG e dei dati cloud, specifici per determinati domini infrastrutturali. Questo implica lo sviluppo di interfacce interoperabili e una collaborazione migliorata tra i sistemi di rilevamento e risposta operativa delle infrastrutture, i centri di gestione del rischio nazionali ed europei e le attrezzature dei primi soccorritori. L’obiettivo è consentire operazioni remote sul campo che tengano conto della conoscenza dei cittadini, favorendo una risposta tempestiva ed efficace alle emergenze. Questa integrazione è essenziale per affrontare le minacce emergenti in modo rapido e coordinato, minimizzando l’impatto su larga scala di eventuali incidenti.
Approcci utente-centrici e focus su aspetti etici
Il bando incoraggia anche l’adozione di approcci centrati sull’utente e la considerazione degli aspetti sociali ed etici, garantendo trasparenza e conoscenza adeguata delle sfide operative. La resilienza delle città intelligenti richiede l’integrazione di tecnologie IIoT e AI per l’analisi dei dati in tempo reale, migliorando la capacità adattativa a eventi imprevisti.
Per partecipare, le organizzazioni interessate devono presentare progetti che raggiungano un livello di maturità tecnologica tra TRL 5 e 6 entro la fine del progetto. Maggiori dettagli sui requisiti procedurali e sull’ambito del bando sono disponibili attraverso i canali ufficiali di Horizon Europe.
Si riapre il dibattito sul fair share ovvero sul contributo delle big tech allo sviluppo delle reti ultraveloci. A rilanciare il tema è il ministro delle Imprese, Adolfo Urso che si dice assolutamente convinto di regole ad hoc.
“Credo che sia assolutamente necessario un intervento di questa natura – ha spiegato in occasione del suo intervento all’Assemblea generale di Assolombarda all’Università Bocconi a Milano – Sono convinto che questo possa contribuire in maniera significativa rispetto al carico che viene attribuito alla rete, allo sviluppo e al sostegno del nostro sistema delle telecomunicazioni, quindi siamo d’accordo. L’ipotesi, infatti, sarebbe contenuta in alcuni emendamenti della maggioranza alla legge sulla Concorrenza, in discussione alla Camera. Quanto alla possibile cifra di questo “contributo”, Urso ha tagliato corto: “Siamo tutti al lavoro, l’importante è che si vada in questa direzione. È buon senso che le Big Tech contribuiscano per il carico di lavoro che poi viene affidato alle grandi reti di telecomunicazione”.
L’emendamento al Ddl Concorrenza
Intanto la maggioranza affila le armi. E’ all’esame delle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera un emendamento presentato al Ddl Concorrenza da Fratelli d’Italia – primo firmatario Massimo Milani – che prevede un equo compenso da parte degli Ott per contribuire allo sviluppo e al mantenimento delle infrastrutture di rete. L’obiettivo, quindi, è superare la situazione attuale in cui le big del settore delle telecomunicazioni, nonostante il grande utilizzo di traffico, non contribuiscono a questi costi che, invece, ricadono interamente sugli operatori. Sono questi, infatti, “che portano la rete internet agli utilizzatori finali e che sono impegnati a portare avanti cospicui investimenti per lo sviluppo delle infrastrutture digitali di ultima generazione nel nostro Paese”, si legge nella relazione illustrativa dell’emendamento.
La proposta emendativa, quindi, propone di introdurre l’obbligo alla negoziazione tra le parti, sotto il monitoraggio dell’Agcom. La norma, infatti, prevede che “gli operatori di comunicazioni elettroniche e i gatekeepers concordano le condizioni tecniche ed economiche di remunerazione degli operatori nel rispetto del principio di non discriminazione”. Nel dettaglio, i gatekeepers – sulla base delle previsioni di traffico (sia su rete mobile sia su rete fissa) che intendono sviluppare nell’anno successivo e che devono essere comunicate ogni anno entro settembre – dovranno remunerare gli operatori di comunicazione elettronica “per gli spazi, i servizi di alimentazione e i servizi accessori necessari per il funzionamento delle cache installate”. Ad ogni modo, tutte le condizioni dovranno essere “formalizzate attraverso contratti sottoscritti e comunicate con tutti i dettagli all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) che avrà la facoltà di applicare specifiche sanzioni che dovranno essere efficaci per evitare la violazione delle disposizioni e per scoraggiare comportamenti scorretti”.
La soluzione – puntualizza la relazione illustrativa – riserva allo Stato un ruolo attivo ma non invasivo, in quanto i criteri di definizione del rapporto, la quantificazione dei corrispettivi e le modalità del negoziato sono lasciati alle parti, rimuovendo così una grave distorsione della concorrenza. A marzo di ogni anno, conclude la norma, gli operatori e i gatekeepers “provvedono rispettivamente alla fatturazione e al pagamento dei conguagli rispetto al…
“Il Friuli Venezia Giulia è la Regione con il più alto numero di dati sanitari al mondo: una ricchezza enorme, peccato che finora non sia stata sfruttata a dovere. Questi dati potrebbero servire per la nascita di una vera medicina predittiva: significherebbe cambiare completamente l’approccio alle cure, prevenendo le patologie prima che insorgano”. Lo afferma il governatore friulano, Massimiliano Fedriga.
“Possiamo utilizzare strumenti e opportunità nuove, ma il primo problema che dobbiamo porci è modificare radicalmente i processi – ha aggiunto Fedriga – Altrimenti, il rischio è quello avvenuto con il tentativo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione: abbiamo portato su uno schermo ciò che stava su carta, e lo abbiamo tenuto anche su carta”.
L’appello: cambio radicale dei processi
“Abbiamo bisogno di un cambio radicale dei processi, e quindi di un cambio culturale dell’approccio – l’appello lanciato da Fedriga – Cercare di cambiare le abitudini di una persona che per 30 anni ha lavorato in un certo modo è drammaticamente difficile: si incontrano resistenze, consapevoli o inconsapevoli, con le quali ci si deve confrontare, perché il cambiamento parte dal singolo, non dalle grandi aspirazioni”.
La sfida delle regole
“L’altra grande sfida, oltre a quella dei processi, è quella delle regole – ha concluso il governatore Fvg – Come Europa rischiamo di finire esclusi: le nostre regole, che condivido in principio, devono diventare applicabili concretamente. L’intelligenza artificiale è un bene immateriale a cui non si può porre un veto: i confini digitali non si possono controllare o limitare. Un esempio: l’intelligenza artificiale di Apple in Europa ancora non è stata ammessa, ma posso comunque usarla semplicemente accedendo tramite lo store americano. Credo che in tal caso sia meglio avere regole più leggere, magari imperfette, ma applicabili in modo preciso”.
Digitalizzazione della sanità: Italia in prima linea
Le parole di Fedriga arrivano in un momento in cui l’Italia spinge con particolare insistenza sulla rivoluzione digitale in sanità: “Con la rimodulazione del Pnrr decisa alla fine del 2023, le risorse sono state aumentate di 500 milioni di euro su questo investimento – ha detto nei giorni scorsi Orazio Schillaci, Ministro della Salute -. Sono almeno 300 mila pazienti over 65 che dovranno essere eseguiti con telemedicina entro il 2026″.
L’intervento del Ministro è stato l’occasione anche per fare il punto sull’acquisto di apparecchiature mediche e la digitalizzazione dei pronto soccorso realizzata attraverso le risorse del Pnrr, che secondo Schillaci “procede spedita”. Nel primo caso, gli ordini sono vicini al 100%, nel secondo è intorno al 70%. “A chi parla di presunti ritardi sul Pnrr vorrei ricordare alcuni fatti”, ha detto Schillaci. “Parto dall’intervento per rinnovare oltre 3.100 grandi apparecchiature ospedaliere a grande contenuto tecnologico, un investimento di oltre 1 miliardo di euro per sostituire macchinari che hanno più di 5 anni. La scadenza è al 2026, ma il nostro monitoraggio al 23 settembre scorso ci porta a rilevare che ci sono apparecchiature ordinate per il 98% dei casi e di queste il 65% è stato già consegnato e collaudato. Quindi…
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