Tlc, crolla il mercato delle reti Ran, Dell’Oro: “Un disastro”

Tlc, crolla il mercato delle reti Ran, Dell’Oro: “Un disastro”

La rete di accesso radio (Ran) è ancora in difficoltà dopo il picco del 2022. Lo afferma un’indagine Dell’Oro, secondo cui i risultati nel primo trimestre sono stati eccezionalmente deboli, sostenuti da scarsi risultati per la maggior parte dei fornitori. I risultati preliminari suggeriscono che il mercato Ran 2G-5G complessivo, inclusa la banda base più hardware e software radio, esclusi i servizi, è diminuito dal 15 al 30% nel primo trimestre del 2024, determinando un terzo trimestre consecutivo di contrazioni a due cifre.

Il calo più marcato dal 2000

“È difficile trovare un lato positivo nel primo trimestre”, ha affermato Stefan Pongratz, vicepresidente e analista del Gruppo Dell’Oro. “Monitoriamo il mercato Ran dal 2000 e la contrazione registrata nel primo trimestre ha segnato il calo più marcato nella nostra storia di copertura di questo mercato. Oltre alle note sfide legate alla copertura che il mercato sta affrontando quando i confronti nei mercati avanzati del 5G stanno diventando più impegnativi, ora ci sono serie preoccupazioni sulla tempistica degli aggiornamenti della capacità, dati gli attuali livelli di utilizzo della rete e i tassi di crescita del traffico dati“.

Europa in calo con Nord America e Asia Pacifico

Secondo il rapporto Ran del primo trimestre 2024, Medio Oriente e Africa sono in crescita, l’America Latina è stabile e le restanti regioni, tra cui Nord America, Europa e Asia Pacifico, hanno registrato un forte calo nel primo trimestre del 2024.

Le classifiche dei fornitori rimangono stabili mentre le quote dei fornitori stanno cambiando. Nel primo trimestre, la quota di fatturato di Huawei nel 4QT (quattro trimestri finali) è migliorata rispetto al 2023, mentre Nokia ha perso terreno nello stesso periodo.

Huawei, Ericsson, Nokia, Zte e Samsung i top vendor

I primi 5 fornitori di RAN in base ai ricavi mondiali sono Huawei, Ericsson, Nokia, Zte e Samsung.

Le proiezioni di crescita sono state riviste leggermente al ribasso nel breve termine. Si prevede che il Ran globale diminuirà dal 5 all’8% nel 2024.

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Simest spinge l’internazionalizzazione di Objectway: sul piatto 6 milioni

Simest spinge l’internazionalizzazione di Objectway: sul piatto 6 milioni

Simest, la società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti che supporta l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ha investito 6 milioni di euro per supportare la crescita nel mercato nord-americano di Objectway, operatore dell’area Emea attivo nella trasformazione digitale del settore finanziario, con software e servizi all’avanguardia.

La missione di Objectway è affiancare le istituzioni finanziarie di ogni dimensione e area geografica nel loro percorso di trasformazione digitale, migliorandone l’intera catena del valore e permettendo loro di accrescere e scalare il proprio business.

Nell’iniziativa è intervenuto anche il Fondo di Venture Capital, strumento agevolativo che Simest gestisce in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Acquisita la canadese Nest Wealth

L’operazione ha consentito l’acquisizione della società canadese Nest Wealth Holding, uno dei principali fornitori nordamericani di soluzioni digitali in ambito WealthTech.

In linea con la strategia di consolidamento nel nuovo mercato, l’investimento permetterà di ampliare e potenziare ulteriormente il design delle soluzioni di wealth e investment management dell’azienda, in aggiunta ai servizi di consulenza, portfolio management e back-office. Nest Wealth dispone, infatti, di un significativo vantaggio competitivo, grazie a una piattaforma di digital wealth con un’importante base clienti.

Un portafoglio equity da 230 progetti in tutto il mondo

L’investimento si aggiunge all’attuale portafoglio equity di Simest che conta oltre 230 progetti in tutto il mondo, per più di 800 milioni di euro.

Nel solo 2023, attraverso l’attività di ingresso nel capitale delle imprese, Simest ha registrato operazioni per circa 170 milioni di euro, di cui 94 milioni di euro a valere su risorse proprie e 74 milioni di euro a valere su risorse del Fondo di Venture Capital.

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Cefriel, via al nuovo cda. Fuggetta confermato Ad

Cefriel, via al nuovo cda. Fuggetta confermato Ad

Via libera al nuovo consiglio di amministrazione del Cefriel, il centro di innovazione digitale fondato dal Politecnico di Milano. L’assemblea dei soci ha nominato nel board: Alessandra Brambilla, Chief Operating Officer di Microsoft Western Europe, Sergio Matteo Savaresi, Direttore del Deib, Politecnico di Milano, e Pier Paolo Tamma, Senior Vice President & Chief Digital Officer di Pirelli, che si aggiungono ai confermati Antonio Capone, Dean Ingegneria Industriale, Politecnico di Milano, Mirella Cerutti, General Manager SasInstitute Italia, Monica Micaela Coraluppi, Director Chorus Call, Valerio De Molli, ceo The European House Ambrosetti, Alfonso Fuggetta, Professore Ordinario Politecnico di Milano, e Stefano Venturi, già presidente di Cefriel nel triennio 2021-23.

Fuggetta e Venturi confermati ai vertici

A ricoprire il ruolo di presidente è stato riconfermato Stefano Venturi, che sarà affiancato dal vice presidente Sergio Matteo Savaresi. Il nuovo cda ha poi riconfermato come amministratore delegato di Cefriel Alfonso Fuggetta.

“Ringrazio tutti i consiglieri per il lavoro svolto in questi ultimi tre anni in cui Cefriel è cresciuto sia in termini di professionalità assunte a tempo indeterminato sia di fatturato. Abbiamo voluto riconfermare Alfonso Fuggetta come Amministratore Delegato di Cefriel per la sua grande competenza nel settore tecnologico oltre che per la sua comprovata capacità manageriale in ambito innovazione – commenta Venturi – Un particolare ringraziamento è stato espresso ai consiglieri uscenti Giuseppina Di Foggia, attualmente Ad Terna, Paolo Pandozy, consulente di innovazione, e Stefano Tubaro, professore ordinario al Politecnico di Milano.

Cefriel società benefit

Cefriel – fondato nel lontano 1988 da università, imprese e amministrazioni locali per promuovere la collaborazione e la condivisione di conoscenze tra mondo della ricerca, tessuto economico e società – conta attualmente oltre 150 persone che lavorano nell’ambito dell’innovazione digitale e vanta un fatturato superiore ai 16 milioni di euro, di cui ben 11 riferibili a progetti di innovazione realizzati a favore di medio e grandi imprese italiane ed estere e pubbliche amministrazioni.

Nel corso del 2023, il centro si è certificato per la parità di genere ed è diventata società benefit, confermando il suo impegno a perseguire, attraverso l’innovazione e le tecnologie digitali, finalità di beneficio comune e a operare in modo responsabile, inclusivo, sostenibile e trasparente.

Fuggetta: “Saremo punto di riferimento indipendente”

“Guardando al futuro – sottolinea l’Ad Alfonso Fuggetta – possiamo dire che Cefriel sarà sempre più un punto di riferimento indipendente, in grado di accompagnare le organizzazioni nel loro percorso di innovazione, mettendo a disposizione il proprio know how in settori chiave come l’intelligenza artificiale e lo sviluppo di progetti di innovazione digitale, mantenendo il focus su Industrial Design che, nel 2022, ha visto riconoscere la qualità del proprio lavoro con il prestigioso Compasso d’Oro consegnato a Cefriel e Delcon per la bilancia smart per la donazione del sangue”.

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Agricoltura 4.0, sinergia pubblico-privato per dare spinta all’uso delle tecnologie avanzate

Agricoltura 4.0, sinergia pubblico-privato per dare spinta all’uso delle tecnologie avanzate

Sarà l’agritech alimentato dalle tecnologie della Quarta Rivoluzione Industriale a guidare la prossima ondata di trasformazione del settore agricolo. Sfide come il cambiamento climatico, l’instabilità delle situazioni geopolitiche e l’interruzione delle catene di approvvigionamento influenzeranno l’intero settore agricolo, indipendentemente dalle dimensioni delle operazioni. L’avvento delle tecnologie agritech deve quindi essere visto in una prospettiva macro-industriale, al fine di generare valore lungo l’intera catena di approvvigionamento, che contribuirà a costruire resilienza, agilità, efficienza e trasparenza per il settore agricolo.

In questo scenario, è essenziale che i responsabili politici considerino l’integrazione dell’agritech da una prospettiva di sistema e sviluppino infrastrutture pubbliche digitali, politiche e programmi per aumentare l’accessibilità dell’agritech. Per il settore privato – compresi gli investitori e le start-up – e i think tank, gli sforzi per mappare le prove empiriche dell’impatto delle tecnologie emergenti sull’agricoltura – rese, qualità, ricavi, costi di coltivazione, costi logistici e perdita di raccolto post-raccolta – contribuiranno a generare interesse da parte degli agricoltori e delle piccole e medie imprese agricole, incoraggiandole ad adottare e utilizzare attivamente le tecnologie della quarta rivoluzione industriale.

Sono le conclusioni del report “Agritech: shaping agriculture in emerging economies, today and tomorrow” del World Economic Forum (SCARICA QUI IL REPORT COMPLETO), la cui iniziativa “Artificial Intelligence for Agriculture Innovation” mira a far scalare le tecnologie della quarta rivoluzione industriale attraverso il partenariato pubblico-privato.

L’importanza della collaborazione pubblico-privato

Il progetto pilota Saagu Baagu, condotto in collaborazione con il governo di Telangana, si è concentrato sull’introduzione di quattro servizi agritech a 7.000 coltivatori di peperoncino. Il progetto ha registrato un notevole aumento del 18% dei profitti assoluti degli agricoltori rispetto ai loro colleghi che non hanno partecipato all’intervento ed è ora in fase di estensione a 500.000 agricoltori che piantano cinque colture in 10 distretti dello Stato. Questa iniziativa evidenzia l’importanza della collaborazione tra più soggetti e di un approccio multiforme. Il settore agricolo ha bisogno di sforzi collaborativi simili per raggiungere l’obiettivo comune di mettere gli agricoltori in condizione di adattarsi ai cambiamenti climatici e ad altri rischi, sviluppando al contempo l’ecosistema del settore.

“La tecnologia, tuttavia, è semplicemente un fattore abilitante. Non è una bacchetta magica – afferma il Wef -. Sono gli operatori del settore agricolo a doversi responsabilizzare e a prendere le decisioni giuste, adottando metodi razionali e sfruttando gli strumenti dell‘innovazione tecnologica“.

Governi come facilitatori dell’accesso a dati di qualità

I servizi agritech sono in grado di catalizzare la prossima rivoluzione nel settore agricolo e hanno il potenziale per aiutare gli agricoltori a produrre di più senza richiedere maggiori risorse. “Con la diffusione dell’agritech – spiega il report -, è imperativo includere i piccoli agricoltori e le donne, altrimenti le implicazioni per la sicurezza alimentare e i mezzi di sussistenza di milioni di persone nelle economie emergenti ne risentiranno. I governi e il settore privato dovrebbero esplorare i tipi di collaborazione pubblico-privato che si sono dimostrati efficaci nella creazione di infrastrutture e servizi pubblici sostenibili. I servizi agritech hanno realizzato solo una piccola parte della grande opportunità…

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GenAi, come utilizzarla per migliorare la produttività

GenAi, come utilizzarla per migliorare la produttività

Nei primi mesi del 2024 il 47% delle aziende ha incrementato il ritmo di adozione e integrazione della GenAI nei propri processi attraverso l’allargamento a tutte le funzioni aziendali, maggiori investimenti nell’infrastruttura tecnologica e la possibilità offerta a un numero sempre più numeroso di risorse aziendali di accedere a questi strumenti.

A dirlo è l’ultima ricerca “State of Generative AI in the Enterprise: Now Decides Next”, uno studio trimestrale del Deloitte AI Institute sulle azioni intraprese dalle imprese in tema di adozione della GenAI e sui possibili impatti. La ricerca, condotta nel primo trimestre del 2024, ha coinvolto quasi 2mila imprese di sei settori industriali diversi.

Per cosa sarà utilizzata la GenAI

In particolare, dall’indagine emerge che il 27% delle imprese intende utilizzare la GenAI per migliorare la produttività e per ottenere una migliore efficienza in generale nei propri processi. Mentre il 28% la applicherà per migliorare i propri prodotti e servizi. Solo il 18% delle aziende adotterà la GenAI per ottimizzare i processi esistenti con l’obiettivo principale di ridurre i costi.

In ambito di gestione delle risorse umane il 75% delle aziende prevede che l’intelligenza artificiale generativa porterà cambiamenti nelle loro talent strategy entro i prossimi due anni. Tuttavia, nei mesi scorsi il 37% delle imprese era ancora poco o per niente preparato ad affrontare il cambiamento e le problematiche relative all’impatto della GenAI sulle risorse aziendali.

Il 39% delle imprese prevede nei prossimi 12 mesi di aumentare il proprio organico aziendale grazie proprio all’integrazione della GenAI nei propri processi. Mentre il 38% delle imprese non si aspetta invece impatti particolari dall’adozione della GenAI e prevede quindi di mantenere un organico invariato nel prossimo anno.

“L’Italia nei prossimi dieci anni dovrà affrontare un calo demografico che porterà a una probabile carenza di forza lavoro”, commenta Lorenzo Cerulli, GenAI Leader di Deloitte Central Mediterranean. “In questo contesto la Generative AI è un’innovazione che potrebbe aiutare il nostro Paese ad affrontare questa sfida perché permetterà alle aziende di ottimizzare i processi produttivi e aumentare l’efficienza.”

D’altra parte, per il 72% delle aziende la fiducia in tutte le forme di AI è notevolmente aumentata dall’avvento dell’intelligenza artificiale generativa nel 2022. Il 60% delle imprese ha comunque adottato strategie che siano in grado di bilanciare la rapida integrazione dell’intelligenza artificiale generativa con processi di implementazione finalizzati a mitigare i rischi potenziali.

E le utilities sperimenteranno fino al 25% in più di produttività

In particolare, l’intelligenza artificiale generativa darà una notevole spinta al settore delle utilities, portando incrementi della produttività che potranno arrivare, a livello mondiale, fino al 25%. È una delle evidenze emerse dall’analisi Agici-Accenture presentata a Milano in occasione del workshop ‘Le utilities nell’era della Generative AI: ottimizzazione, competitività e gestione degli asset‘ organizzato dalle due società.

Secondo lo studio a oggi il 77% dei dispositivi elettronici include già una qualche forma di Generative AI. Nel 2023, inoltre, gli investimenti in startup dedicate sono stati pari a 33 miliardi di dollari per Meta, 13 miliardi per Microsoft, 4 miliardi per Amazon e due per Google.

Le aziende del settore, sottolineano Agici…

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Microsoft, sprint sull’AI: investimenti da 3,3 miliardi in Wisconsin

Microsoft, sprint sull’AI: investimenti da 3,3 miliardi in Wisconsin

Microsoft ha annunciato un ampio pacchetto di investimenti volto a rafforzare il ruolo del Wisconsin sudorientale come polo di attività economica, innovazione e creazione di posti di lavoro basati sull’AI. Le risorse messe a budget includono 3,3 miliardi di dollari in infrastrutture per il cloud computing e l’AI, la creazione del primo laboratorio di co-innovazione sulla tecnologia incentrato sul settore manifatturiero dello Stato e un’iniziativa per dotare più di 100mila residenti di competenze essenziali in materia di AI.

“Il Wisconsin vanta un’eredità ricca e storica di innovazione e ingegno nel settore manifatturiero”, ha dichiarato Brad Smith, presidente di Microsoft. “Utilizzeremo la potenza dell’intelligenza artificiale per contribuire a far progredire la prossima generazione di aziende, competenze e posti di lavoro nel settore manifatturiero in Wisconsin e in tutto il Paese. Questo è ciò che una grande azienda può fare per costruire una solida base per ogni media, piccola azienda, start-up e no-profit ovunque”.

Gli investimenti saranno attuati attraverso una strategia articolata in diverse fasi, progettata per creare benefici a lungo termine per l’economia e il mercato del lavoro dello Stato.

Investimenti in infrastrutture cloud e AI

In primo luogo, Microsoft investirà, come detto, 3,3 miliardi di dollari da qui alla fine del 2026 per espandere la propria capacità di infrastruttura cloud e AI a livello nazionale attraverso lo sviluppo di un campus di data center all’avanguardia a Mount Pleasant. Si prevede che il progetto porterà un afflusso di 2.300 posti di lavoro nell’area entro il 2025, oltre a fornire opportunità di lavoro a lungo termine nei prossimi anni. Questa nuova infrastruttura consentirà alle aziende del Wisconsin e di tutto il Paese di sviluppare, distribuire e utilizzare i servizi cloud e le applicazioni di intelligenza artificiale più avanzate al mondo per crescere, modernizzare e migliorare i loro prodotti e le loro imprese.

Oltre alla costruzione di un centro dati fisico, Microsoft collaborerà con il Gateway Technical College per costruire una Data Center Academy per formare e certificare più di mille studenti in cinque anni per lavorare nei nuovi data center e nei posti di lavoro del settore IT creati nell’area.

“Questo è un momento cruciale per il Wisconsin e una parte fondamentale del nostro lavoro riguarda la costruzione di una forza lavoro e di un’economia adatte ad affrontare il XXI secolo”, ha commentato il governatore Tony Evers. “Microsoft è un’azienda di prim’ordine che riconosce la forza dei lavoratori, delle infrastrutture, dell’economia e della qualità della vita del Wisconsin. Microsoft ha scelto di insediarsi e investire qui perché sa che il futuro è qui in Wisconsin”.

Trasformare le imprese di tutte le dimensioni in ogni settore

In secondo luogo, per contribuire a costruire una fiorente economia regionale dell’innovazione dell’AI, Microsoft istituirà un laboratorio di co-innovazione dell’AI incentrato sul settore manifatturiero nel campus dell’Università del Wisconsin-Milwaukee, il primo del suo genere negli Stati Uniti. Questo laboratorio metterà in contatto i produttori del Wisconsin e altre aziende con gli esperti e gli sviluppatori di AI di Microsoft per progettare e prototipare soluzioni di AI e cloud per migliorare e accelerare il…

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