Il ministro scrive al sindaco Ghergo e rassicura il presidente Acquaroli sulla vicenda Fedrigoni
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso, ha risposto alla lettera del sindaco di Fabriano, Daniela Ghergo, e ha avuto un colloquio telefonico con il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, rassicurando entrambi rispetto al potenziale utilizzo improprio del marchio “Fabriano”.
Urso ha evidenziato che, “qualora venissero confermate le notizie riportate dagli organi di stampa, secondo cui l’azienda Fedrigoni avrebbe concesso in licenza l’uso del marchio Fabriano al distributore internazionale Jacob Jurgensen per produrre e distribuire in Europa carta per fotocopie – precedentemente realizzata nello stabilimento di Giano, a Fabriano, chiuso il 31 dicembre scorso – si configurerebbe una ipotesi di ‘uso ingannevole del marchio’, rilevante ai sensi sia dell’art.14 del Codice della Proprietà Industriale, sia delle norme corrispondenti previste dalla direttiva e dal Regolamento del Marchio dell’Unione Europea, che sanzionano con la decadenza del marchio la sua sopravvenuta ingannevolezza, in particolare proprio sulla provenienza geografica dei prodotti contrassegnati”.
Di fronte a questa evenienza, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy “interverrà prontamente, sostenendo qualunque soggetto interessato a presentare un’istanza nelle sedi competenti per l’accertamento della decadenza del marchio d’impresa registrato ‘Fabriano’, attualmente di proprietà dell’impresa Fedrigoni, e per l’applicazione delle altre sanzioni previste dalla legge per l’uso ingannevole, anche a tutela dei consumatori”, ha assicurato Urso.
La disposizione introdotta, su proposta del Mimit, nell’ambito del DL P.A.
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto-Legge 14 marzo 2025, n. 25, recante Disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni. Tra le misure, previste anche disposizioni sulle procedure di riversamento dei crediti d’imposta.
In particolare, l’articolo 19 riapre i termini per il riversamento all’erario, senza sanzioni, del credito di imposta ricerca e sviluppo al tempo fruito non validamente. Gli imprenditori potranno aderire entro il 3 giugno 2025, con la possibilità di restituire l’importo in tre rate.
La misura, annunciata lo scorso 24 gennaio in occasione del Tavolo permanente della Moda, presieduto al Mimit dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso, rafforza l’intervento già previsto in Legge di Bilancio, offrendo una soluzione sostenibile per attenuare gli effetti che continuano a gravare sulle imprese del settore.
Avviate interlocuzioni con il Comune di Siena e con Invitalia per ridare futuro al sito
Il Mimit ha avviato interlocuzioni con il Comune di Siena e Invitalia per l’acquisizione dello stabilimento Beko di Siena da parte di un soggetto pubblico, come punto di partenza per creare le condizioni favorevoli alla reindustrializzazione dell’impianto e alla ricerca di un nuovo investitore, restituendo così un futuro produttivo al sito.
È quanto emerge dall’incontro tecnico su Beko Europe in corso a Palazzo Piacentini, alla luce del disimpegno della Regione Toscana e delle delibere della Provincia di Siena, che escludono un intervento per l’acquisizione del sito, senza aver prima le garanzie di un progetto industriale. Al confronto, presieduto dal sottosegretario con delega alle crisi di impresa, Fausta Bergamotto, partecipano i vertici della proprietà, le strutture del Mimit e le organizzazioni sindacali.
Riguardo all’impianto di Siena, Beko ha confermato il proseguimento delle attività fino al 31 dicembre 2025 e la disponibilità a rispettare il contratto di locazione fino a dicembre 2027. Nel frattempo, la società si è impegnata a facilitare la transizione verso la reindustrializzazione, destinando circa 7 milioni di euro per la gestione del canone d’affitto, per l’individuazione di un advisor che avvii immediatamente la ricerca di un nuovo soggetto industriale e per la continuazione delle attività di bonifica.
Il tavolo tecnico odierno segue gli incontri precedenti con la Regione e il Comune della scorsa settimana, nonché quello tra il ministro Urso e i vertici di Beko in occasione della sua recente missione in Turchia. In quella sede, l’azienda ha presentato un aggiornamento del piano industriale, confermando, in linea con quanto richiesto dal Mimit al tavolo plenario del 30 gennaio, investimenti pari a 300 milioni di euro.
Il tavolo tra le parti verrà aggiornato giovedì 27 febbraio presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
A breve un incontro tra il Ministro e le massime espressioni del comparto per illustrare le misure di sostegno
Il consolidamento della filiera della moda in Italia, le sfide del settore in un contesto globale di grandi cambiamenti, le nuove abitudini di consumo e le tensioni commerciali. Questi alcuni degli argomenti affrontati durante l’incontro tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso, e François-Henri Pinault, presidente e amministratore delegato di Kering, gruppo internazionale che gestisce lo sviluppo di Maison di lusso come Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, Alexander McQueen, Brioni, Boucheron, Pomellato, DoDo, Qeelin, Ginori 1735, Kering Eyewear e Kering Beauté.
Durante il colloquio, Urso ha sottolineato l’importanza e l’attenzione che il Governo italiano sta riservando al comparto della moda, illustrando le prossime iniziative che verranno messe in campo per sostenere un settore così strategico per il Made in Italy.
Il Ministro ha ricordato che, per il 2025, il Mimit ha destinato al comparto 250 milioni di euro, ripartiti tra Contratti e Mini Contratti di sviluppo, risorse finalizzate ad accompagnare la transizione ecologica e digitale e per promuovere la sostenibilità nel settore moda. Urso ha inoltre ribadito l’impegno del governo sui diversi dossier europei che interessano il comparto.
Alcune Maison del gruppo Kering parteciperanno all’incontro promosso dal ministro Urso, in programma nelle prossime settimane a Milano, insieme ai principali esponenti della filiera della moda. Durante questo momento di confronto verrà fatto un punto sullo stato di salute del settore e verranno presentate le misure a sostegno del comparto.
Il percorso di cessione dovrà essere concordato e garantire la piena occupazione
Nuovo confronto al Mimit sulla vertenza ex Flextronics Manufacturing Srl, azienda di Trieste specializzata nella ricerca, sviluppo e produzione di prodotti elettronici. Il Mimit ha chiesto al fondo tedesco FairCap, che ha rilevato l’intera società dopo l’uscita di scena di Flextronics, di ricercare un nuovo acquirente in grado di garantire la continuità dell’area industriale e la piena occupazione dei 347 lavoratori coinvolti.
Il piano industriale presentato dal fondo era stato infatti giudicato insufficiente dalle parti, in primis dal Mimit e dalla Regione Friuli-Venezia Giulia, in quanto non garantiva adeguatamente la tutela della produzione e dell’occupazione.
FairCap si è impegnata con il Mimit e con tutte le parti interessate a riferire, nel corso del prossimo incontro che verrà convocato a breve, l’advisor scelto per la ricerca degli investitori, nonché le condizioni che intenderà porre agli acquirenti interessati a rilevare tutti gli asset.
I ministri partecipanti firmeranno un non-paper sul rilancio e il rafforzamento dell’industria siderurgica europea
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, è arrivato questa mattina a Parigi per la Conferenza sul futuro dell’industria siderurgica europea, che co-presiederà insieme al Ministro dell’Industria e dell’Energia francese, Marc Ferracci.
Il vertice, che riunisce i ministri dell’Industria dei principali Paesi europei e a cui partecipa la presidenza di turno del Consiglio dell’UE, rappresenta un passaggio strategico in vista del dialogo sul settore siderurgico che la Commissione europea avvierà nei prossimi giorni. Al centro della discussione, le sfide attuali della siderurgia, il percorso di decarbonizzazione e le strategie per rafforzare la competitività del comparto, garantendo la continuità produttiva in Europa.
Alla riunione prenderanno parte anche rappresentanti delle principali aziende siderurgiche e delle organizzazioni sindacali europee, con l’obiettivo di delineare una visione comune per il futuro del settore.
Al termine dell’incontro, i ministri partecipanti firmeranno un non-paper sul rilancio e il rafforzamento dell’industria siderurgica europea.
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