Kiev: uccisi 7 civili in fuga, tra cui un bimbo

Kiev: uccisi 7 civili in fuga, tra cui un bimbo

di Lorenzo Cremonesi, Marco Imarisio, Andrea Nicastro, Marta Serafini, Elisa Messina, Silvia Morosi

Le ultime notizie in tempo reale: bombe su Kiev, Mariupol, Dnipro, Lutsk e Mykolaiv. Zelensky in collegamento a Firenze: «L’Europa non ci dimentichi»

• Siamo al diciassettesimo giorno di guerra. I bombardamenti e gli allarmi in Ucraina si intensificano e si aprono nuovi fronti: raid aerei russi su Kiev, ancora bombe sulla martoriata Mariupol ma anche a Mycolaiv e nelle città dell’Ovest del Paese, vicino al confine con la Polonia.
• Mosca avverte: i convogli che trasportano armi occidentali sono «obiettivi legittimi», e «Finlandia e Svezia» devono sapere che una loro adesione alla Nato avrebbe «conseguenze militari e politiche serie».
• Scontro al Consiglio di Sicurezza: Mosca denuncia un complotto americano-ucraino per diffondere armi biologiche.
• Crescono in Italia le preoccupazioni per l’aumento del prezzo del carburante: «Aumenti immotivati, colossale truffa» dice il ministro Cingolani
• Nuova telefonata Scholz-Macron-Putin. E il Cremlino minaccia l’Occidente per l’invio di armamenti.

Questo articolo è aggiornato alla mezzanotte di sabato 12 marzo. Qui tutte le notizie di domenica 13 marzo.

Ore 23.56 – Media, ok Russia a negoziati a Gerusalemme
La Russia è pronta a svolgere nuovi negoziati con l’Ucraina a Gerusalemme: lo riporta il Jerusalem Post citando una fonte diplomatica di alto livello.

Ore 23.18 – Nuovo sindaco a Melitopol dopo arresto di Fedorov
Un nuovo sindaco è stato nominato nella città di Melitopol dopo che ieri il primo cittadino eletto, Ivan Fedorov, era stato arrestato dalle truppe russe d’occupazione. Lo annuncia l’amministrazione regionale di Zaporozhzhya citata dalla Cnn. La nuova sindaca è Galina Danilchenko, ex membro del Consiglio comunale. In un messaggio trasmesso da una televisione locale, la prima cittadina ha affermato che il suo compito principale è «fare i passi necessari per riportare la città alla normalità».

Ore 22.47 – Biden, non consentiremo a autrocrati di dettare linea
«Non consentiremo agli autocrati e agli aspiranti imperatori di dettare la direzione del mondo»: lo ha scritto su Twitter il presidente americano, Joe Biden.

Ore 22.41 – Colloquio Zelensky-Bennett su prospettive negoziati
Il presidente ucraino Zelensky ha annunciato su Twitter di aver avuto questa sera un colloquio telefonico con il premier israeliano, Naftali Bennett. «Abbiamo parlato dell’aggressione russa e delle prospettive relative ai negoziati per la pace. Bisogna fermare le repressioni contro i civili», ha scritto Zelensky nel tweet aggiungendo che ha chiesto aiuto a Bennett per ottenere il rilascio del sindaco di Melitopol, che secondo Kiev è stato sequestrato dai russi, e degli altri politici locali.

Ore 22.18 – Kiev, evacuati oggi in 13mila tramite i corridoi umanitari
Circa 13mila ucraini sono stati evacuati oggi attraverso i corridoi umanitari. Lo ha affermato la vice prima ministra ucraina, Iryna Vereshchuk, secondo quanto riferisce Sky News. Quasi il doppio rispetto alle persone che sono riuscite a lasciare il Paese nella giornata di ieri. Tuttavia, nessuno è potuto andare via da Mariupol.

Ore 21.37 – Missione Juventus, porta in Italia 80 profughi
La Juventus sta accompagnando in Italia 80 profughi ucraini, in gran parte bambine, bambini e ragazzi tra i 6 e i 14 anni e alcune loro mamme. Una parte è «stata recuperata – spiega il club bianconero – in seguito a una richiesta di aiuto della Federazione calcio ucraina per portare in salvo i bambini e i ragazzi delle scuole calcio evacuati da Kiev, Kharkiv e dalle altre zone colpite dai bombardamenti. La missione è partita ieri dalla Continassa, con destinazione la città ungherese di Zahony, a poca distanza dal confine ucraino. La delegazione è composta da una ventina di persone, guidate dall’a.d. Maurizio Arrivabene.

Ore 21 – Che notizie dal fronte? IL PUNTO DI ANTONIO POLITO
Brutte, molto brutte. Le truppe russe continuano a bombardare città e aree popolate da civili, con una tecnica di assedio tristemente nota, già usata in Cecenia e in Siria. Il presidente francese Macron, che misura la temperatura di Putin un giorno sì e un giorno no via telefono, è sembrato sconfortato dopo l’ennesimo contatto: «Putin mente sulle violazioni del diritto umanitario», rifiuta «un cessate il fuoco immediato», rifiuta anche di «fermare l’assedio di Mariupol», dove la situazione è «umanamente insostenibile».

Ore 20.28 – Papa: «Dramma è chiudere gli occhi sulla realtà»
«Per chi segue Gesù non è tempo di dormire, di lasciarsi narcotizzare l’anima. Un dramma del nostro tempo è chiudere gli occhi sulla realtà e girarsi dall’altra parte». Così, su Twitter, Papa Francesco. «Pregare è portare il palpito della cronaca a Dio perché il suo sguardo si spalanchi sulla storia», aggiunge.

Ore 19.51 – Kiev: «I russi hanno ucciso 7 civili in fuga, c’era un bimbo»
Le autorità ucraine accusano i russi di aver ucciso 7 civili, tra cui un bambino, che stavano evacuando vicino alla capitale ucraina. Un’intercettazione telefonica effettuata dall’intelligence di Kiev proverebbe che le truppe di Mosca nei pressi di Kharkiv, la seconda città ucraina nell’est vicino al confine russo, hanno ricevuto dal loro comando l’ordine di sparare anche ai civili e ai bambini. Lo riferisce il Kiev Independent.

Ore 19.49 – Mosca, Kiev rifiuta ancora offerta su corridoi
Kiev continua a rifiutare l’offerta sui corridoi umanitari che avanza Mosca: a dirlo è il ministero della Difesa russo, precisando che alle autorità di Kiev sono stati proposti oggi 10 corridoi per i civili di Kiev, Chernihiv, Sumy, Kharkiv e Mariupol. Queste proposte prevedono un arrivo dei civili in Russia e nell’Ucraina occidentale. «La situazione umanitaria in Ucraina continua purtroppo a peggiorare rapidamente e in alcune città ha già raggiunto proporzioni catastrofiche». Così il ministero della Difesa russo, secondo quanto riporta l’agenzia Ria Novosti.

Ore 19.46 – Harris ai dem: «Invasione russa minaccia tutta Europa»
«L’invasione della Russia minaccia non solo la democrazia dell’Ucraina, minaccia la democrazia e la sicurezza di tutta l’Europa». È quanto ha detto Kamala Harris intervenendo oggi alla conferenza dei democratici americani, avvisandoli che «l’Oceano che ci separa non ci lascia non toccati da questa aggressione». Gli Stati Uniti «stanno saldamente al fianco del popolo ucraino in difesa dell’Alleanza della Nato», ha aggiunto, tra gli applausi, la vice presidente che è appena rientrata dalla missione europea che l’ha portata in Polonia e Romania e ha sottolineato che «la più grande forza» della Nato è la sua unità.

Ore 19.24 – Kuleba scettico su un accordo: «Richieste inaccettabili»
Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba si mostra scettico sulla possibilità di negoziare un accordo con la Russia che ponga fine all’invasione. «C’è poco spazio per la diplomazia nella testa di Vladimir Putin», ha affermato intervenendo ad un forum organizzato a Washington. «Dobbiamo comunque tenere aperto il canale della diplomazia, ma essendo consapevoli dei tentativi di manipolazione portati avanti dalla Russia, che continua ad avanzare richieste per noi inaccettabili». «Noi — ha ribadito — non scenderemo a compromessi su nessuno dei temi esistenziali che riguardano l’Ucraina».

Ore 18.59 – Mosca vuole creare repubblica popolare a Kherson
La Russia sta preparando un referendum nella città portuale di Kherson, nel sud dell’Ucraina, con l’obiettivo di creare una «repubblica popolare» come quelle create nel 2014 e nel 2015 nelle province del Donetsk e del Luhansk. Lo riportano alcuni media citando le autorità locali. I russi «stanno chiamando i deputati del consiglio regionale di Kherson chiedendo se sono pronti a cooperare», affermano su Facebook Serhiy Khlan, deputato del governo regionale di Kherson ed ex membri del parlamento ucraino.

Ore 18.52 – IL PUNTO MILITARE
L’avanzata militare di Putin in Ucraina si può quantificare in chilometri — i pochi percorsi dalla colonna che si muove su Kiev — e in bombe, quelle che continuano a cadere nelle principali città del Paese. I russi sono arrivati a 25 chilometri dalla capitale, un piccolo passo avanti dopo l’ingorgo dell’ultima settimana, ma l’obiettivo principale del Cremlino è colpito per ora soprattutto dai missili. Dopo aver lanciato venerdì ordigni sugli aeroporti nelle città occidentali, Lutsk e Ivano-Frankivsk, più che altro per interrompere il flusso di armi e mezzi in arrivo dall’Occidentale, sabato l’esercito moscovita ha bombardato uno scalo militare a sud di Kiev: il sindaco di Vasylkiv ha affermato che i missili hanno distrutto la pista, un deposito di carburante e ne hanno fatto esplodere uno di munizioni.

Ore 18.51 – Di Maio: piccoli segnali dai negoziati Mosca-Kiev
«Arrivano piccoli segnali dai negoziati tra Russia e Ucraina: questo ci spinge a portare avanti una soluzione diplomatica che ci possa condurre alla pace». Lo scrive su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Ore 18.35 – Kiev, sanzioni a Russia in caso referendum Kherson
«Non c’è sostegno popolare alla Russia a Kherson e se si terrà un referendum sarà truccato». A denunciarlo il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba dopo la notizia uscita su alcuni media locali che i russi — che hanno occupato la città — vorrebbero organizzare un referendum per creare una nuova repubblica separatista. «Se avverrà — ha twittato il ministro — ci dovranno essere sanzioni durissime contro la Russia. Kherson è e sarà sempre Ucraina».

Ore 18.27 – Onu: 579 civili uccisi, altri 1.002 feriti
Secondo le Nazioni Unite, dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina a oggi sono rimasti uccisi 579 civili, tra cui 42 bambini, e altri 1.002 sono rimasti feriti. «La maggior parte di questi civili è stata colpita da potenti armi esplosive come le bombe dell’artiglieria pesante, i lanciarazzi multipli e i missili lanciati da aerei», afferma l’Onu. Secondo l’Ufficio per i diritti umani dell’organizzazione, il numero dei morti e dei feriti è «di gran lunga più alto, soprattutto nei territori controllati dal governo (di Kiev, ndr) e soprattutto negli ultimi giorni», con il conflitto che si è intensificato in località come Kharkiv, Mariupol e Donetsk.

Ore 18.22 – Zelensky, possono prendere Kiev solo se la radono al suolo
«I russi possono prendere Kiev solo se la radono al suolo». Lo ha detto il presidente ucraino Zelensky in una conferenza stampa a Kiev, come riferisce il Guardian. Zelensky si è detto aperto ai colloqui con il presidente russo Putin, confermando di aver discusso della possibilità di negoziati a Gerusalemme con il primo ministro israeliano Naftali Bennett. Il leader ucraino ha aggiunto di aver sperato che Bennett potesse avere «un’influenza positiva» nei colloqui di pace con la Russia.

Ore 18.13 – Viminale, 34.851 i profughi accolti finora in Italia
Sono 34.851 i profughi ucraini accolti in Italia dall’inizio del conflitto fino a oggi: 17.685 donne, 3.040 uomini e 14.126 minori. A renderlo noto è il Viminale.

Ore 17.16 – Zelensky, Mosca ha cambiato atteggiamento nei negoziati Negli ultimi negoziati è emerso «un approccio fondamentalmente diverso» da parte di Mosca, che prima non faceva altro che «porre ultimatum», mentre ora «si è cominciato a parlare». Lo ha detto il presidente ucraino Zelensky in una conferenza stampa a Kiev, aggiungendo di essere «contento di avere un segnale dalla Russia», in riferimento ai «progressi» nei colloqui evocati ieri da Vladimir Putin.

Ore 16.51 – Zelensky, sindaco Melitopol è vivo ma lo torturano
Il sindaco di Melitopol è «vivo, ma lo stanno torturando» perché dichiari il suo sostegno alla Russia in un video: così il presidente Zelenski, in un incontro con la stampa straniera nel suo bunker, a Kiev. Oggi a Melitopol, una delle città occupate dai russi, centinaia di persone sono scese in strada per protestare e chiedere il rilascio del sindaco. Le autorità ucraine sostengono che Ivan Fedorov sia stato rapito e portato via, con il capo coperto da una busta di plastica, in un luogo sconosciuto: ci sono anche le immagini di una telecamera di sicurezza che sembrano proprio mostrare la scena in cui il sindaco viene portato via da una decina di soldati russi. «Sappiamo che è vivo», ha detto Zelensky, parlando dell’accaduto.

Ore 16.40 – Macron: «Putin mente. Stop assedio disumano a Mariupol»
Le accuse di Vladimir Putin di «flagranti violazioni» del diritto umanitario da parte delle forze ucraine sono «bugie». Lo riferisce l’Eliseo dopo la telefonata tra il presidente russo, il collega francese Macron e il cancelliere tedesco Scholz. Durante la telefonata, il presidente francese e il cancelliere tedesco hanno nuovamente invitato la Russia a «un cessate il fuoco immediato» e a «fermare l’assedio» a Mariupol dove la situazione è «umanamente insostenibile». Fonti dell’Eliseo hanno riferito ai giornalisti che nella telefonata di oggi tra Macron e il cancelliere Scholz, Putin «non ha dato alcun segnale della volontà di sospendere la guerra. Noi ne traiamo una conseguenza: Putin dovrà prendere atto di sanzioni ancora più pesanti rispetto alle attuali». L’Eliseo ha anche detto che Macron ha chiesto a Vladimir Putin di «togliere l’assedio a Mariupol, è umanamente insostenibile», mentre le accuse del leader del Cremlino a Kiev di aver commesso violazioni del diritto internazionale umanitario sono state definite.

Ore 16.38 – Cremlino, negoziati continuano in videoconferenza
I negoziati tra le delegazioni russa e ucraina, finora svoltisi su territorio bielorusso in tre round, «continuano in formato video». Lo ha reso noto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, aggiungendo che la delegazione russa sarà ancora guidata dal consigliere presidenziale, Vladimir Medinsky.

Ore 16.34 – Shevchenko: «Fermiamo questa strage di innocenti»
«Sono felice di far parte di questa grande iniziativa che sta unendo decine di città europee che si ritrovano in piazza per la pace. Nella città di Kiev, che è gemellata con Firenze, la gente combatte per la pace e per dare un futuro al paese. In tutta l’Ucraina il popolo combatte per la libertà. Mi rivolgo a tutti i cittadini del mondo: non smettete di far sentire la vostra voce per la pace. Dobbiamo fermare la guerra, fermare questa strage di innocenti. Ringrazio tutti gli italiani per gli aiuti che stanno mandando in Ucraina. Non potrò mai dimenticare quello che l’Italia sta facendo per il mio popolo». Lo ha detto l’ex calciatore Andriy Shevchenko, ex Ct dell’Ucraina, in un videomessaggio trasmesso alla manifestazione di Firenze.

Ore 16.27 – Servizi Kiev: a Kharkiv russi hanno ordine di sparare su civili
«Siamo pochi qui, siamo circondati. Ora ci è stato dato il comando di uccidere tutti, i civili, i bambini, tutti. Un cecchino ha appena ucciso tre persone dietro la recinzione, che stavano solo puntando una torcia nella nostra direzione». È l’aggiacciante contenuto di una conversazione di un militare russo con un commilitone, intercettato e rilanciato dall’Sbu, i servizi di sicurezza ucraini. Dal colloquio emergerebbero dunque i problemi degli occupanti russi, con la decisione dei comandi di ordinare di aprire il fuoco sui civili in maniera indiscriminata.

Ore 16.17 – Zelensky propone colloqui con Putin a Gerusalemme
Il presidente Zelensky ha dichiarato di sperare in una «significativa influenza» positiva da parte del premier israeliano Bennet sui colloqui con la Russia. Zelensky ha persino suggerito a Bennet che i colloqui con la Russia potrebbero aver luogo a Gerusalemme. Lo ha riferito ilJerusalem Post, aggiungendo che, in questo caso, Israele potrebbe assicurare garanzie di sicurezza all’Ucraina. Già lo scorso 7 marzo l’ambasciatore di Kiev in Israele, Yevgen Kornichuk, aveva detto che il suo governo considerava Gerusalemme come luogo possibile per i negoziati.

Ore 15.57 – Grandi (Unhcr): oltre 2,5 milioni di profughi
«Da giorni viviamo il dramma terribile dell’Ucraina. Sono appena tornato da una visita ai Paesi confinanti dove, ad oggi, più di 2 milioni e mezzo di rifugiati hanno varcato le frontiere per sfuggire ai missili e alla violenza del conflitto ucraino. Stimiamo che almeno 2 milioni, ma sono certo molti di più, hanno lasciato le proprie case all’interno dell’Ucraina. È una delle crisi umanitarie più gravi che l’Europa abbia conosciuto dalla Seconda guerra mondiale. In circostanze così tragiche, così drammatiche è importantissima la solidarietà». Lo ha detto Filippo Grandi, alto commissario Onu per i rifugiati, nel videomessaggio trasmesso alla manifestazione «Cities stand with Ukraine», in corso a Firenze.

Ore 16 – Zelensky: 1.300 soldati ucraini uccisi finora
Zelensky ha annunciato per la prima volta le perdite tra il suo esercito dall’inizio dell’invasione russa: sarebbero circa 1.300 i soldati ucraini uccisi finora.

Ore 15.50 – Zelensky in collegamento a Firenze: «79 bimbi uccisi in guerra. I russi distruggono gli ospedali per non far nascere figli ucraini»
Il presidente ucraino Zelensky ha parlato in collegamento con le città europee (per l’Italia l’evento è a Firenze) per la giornata «Cities stand witk Ukraine», organizzata dai sindaci europei di Eurocities. «Ogni giorno per noi potrebbe essere l’ultimo» ha detto il presidente ucraino collegato alla manifestazione di Firenze. «79 sono i bambini uccisi in questa guerra, sono 79 le famiglie distrutte dalla guerra». I russi bombardano gli ospedali, dice Zelensky, perché non vogliono che nascano figli ucraini». Le sanzioni contro Mosca servono, dice Zelensky, «perché ogni soldato russo capisca il prezzo di ogni colpo sparato contro i civili. Ma, – ha aggiunto – le società straniere devono lasciare la Russia per non essere sponsor di questa guerra»». Il presidente ha di nuovo fatto la richiesta di «no fly zone» e ha invitato l’Europa a sostenere la lotta del popolo ucraino: «L’Europa non ci dimentichi. Questa guerra non è solo contro gli ucraini ma contro i valori che ci uniscono, contro il nostro modo di vivere».

Ore 15.04 – Moschea di Mariupol: «non siamo stati colpiti»
Il presidente dell’Associazione che gestisce la moschea di Solimano a Mariupol, Ismail Haciogl, ha affermato che l’area è sotto tiro, smentendo tuttavia che la moschea sia stata colpita come invece affermato in mattinata dal governo ucraino. «I russi stanno bombardando l’area… che si trova a 2 chilometri dalla moschea e una bomba è caduta a una distanza di 700 metri dalla moschea», ha scritto su Instagram. Trenta civili turchi sono all’interno dell’edificio, «compresi bambini», ha aggiunto, senza specificarne il numero.

Ore 14.02 – Conclusa la telefonata tra Macron-Scholz e Putin: chiesto l’immediato «cessate il fuoco»
È durata un’ora e mezza la telefonata di oggi a tre Macron-Scholz e Putin. Lo ha annunciato l’Eliseo, precisando che il capo dell’Eliseo aveva – immediatamente prima dell’iniziativa – telefonato al presidente ucraino Zelensky. Nella telefonata i due leader europei hanno chiesto al presidente russo l’immediato cessate il fuoco e di impegnarsi maggiormente nella soluzione diplomatica del conflitto. Secondo l’agenzia russa Interfax, i tre hanno deciso di «continuare a mantenere i contatti». Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Vladimir Putin avevano già avuto una conversazione telefonica giovedì durante la quale Francia e Germania avevano chiesto il cessate il fuoco alla Russia. Dal loro incontro del 7 febbraio al Cremlino, Macron ha avuto nove conversazioni telefoniche.

Ore 13.56 – Mosca: «Conseguenze militari e politiche per Svezia e Finlandia se aderiscono alla Nato»
Un alto funzionario del ministero degli Esteri russo, citato da Interfax, è tornato a minacciare Svezia e Finlandia, Paesi che non aderiscono al momento alla Nato. Se i due Paesi dovessero aderire alla Nato, però, «si troverebbero di fronte a conseguenze politiche e militari molto serie», anche se è «troppo presto» per specificare quali.

Ore 13.36 — Il tweet del Papa: «Fermatevi! Pensate ai bambini!»

Ore 13.35 — Il bilancio dei bambini: 79 morti, colpite 280 scuole
Almeno 79 bambini sono stati uccisi e quasi 100 sono stati feriti dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina. Lo ha fatto sapere l’ufficio del procuratore generale di Kiev, sottolineando che la maggior parte delle vittime riguarda le regioni di Kiev, Kharkiv, Donetsk, Sumy, Kherson e Zhytomyr. Colpite 280 scuole di ogni ordine, 9 completamente distrutte.

IL PUNTO DELLE 13 – Kiev, Mariupol, Dnipro le città assediate, gli obiettivi civili
Attacchi continui sull’Ucraina, colpita su più fronti dall’ invasione russa, e proseguono i raid anche attorno a Kiev, i cui sobborghi hanno subito pesanti bombardamenti.
Una base aerea a una trentina di chilometri dalla capitale distrutta dai missili. Nelle immagini satellitari si vedono carri armati russi a 25 km dal centro città.
Bombe anche a Mykolaiv (sud), Dnipro – dove la difesa aerea, riferisce il sindaco, ha respinto un attacco dal cielo nella prima mattina – e Kropyvnytskyi (centro del Paese). Altro fronte Mariupol: i russi ne occupano la periferia est.

Ore 12.45 – «Il sito nucleare Zaporizhzhia non è più controllato dall’Ucraina»: l’annuncio degli occupanti russi
Gli occupanti russi hanno annunciato allo staff della centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, che l’impianto non appartiene più all’Ucraina e che d’ora in poi dovrà operare sotto il controllo di Mosca e nel rispetto delle regole di Rosatom, la società statale russa dell’energia atomica. Lo riporta il Kyiv Independent citando il capo dell’Energoaton, la società nucleare ucraina. Mosca avrebbe già inviato nel sito 11 suoi ingegneri.

Ore 12.44 – Bielorussia invia truppe al confine, «ma nessun piano invasione»
La Bielorussia sta mandando cinque battaglioni tattici militari ai propri confini per una rotazione con le truppe già presenti, ma non ha in programma di unirsi alla Russia nell’invasione dell’Ucraina. Lo ha detto un alto ufficiale bielorusso, secondo quanto riportano i media internazionali. «Voglio sottolineare che il trasferimento di truppe non è in alcun modo collegato a qualunque preparazione, e specialmente non con la partecipazione dei soldati bielorussi nell’operazione militare speciale in territorio ucraino», ha detto il capo di stato maggiore di Minsk Viktor Gulevich.

Ore 12.16 – Telefonata Scholz, Macron Putin
Fonti dell’Eliseo fanno sapere che una nuova telefonata sulla situazione in Ucraina è in corso tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente russo Vladimir Putin.

Ore 11.58 – Mosca avverte Usa, convogli che trasportano armi in Ucraina sono «legittimo bersaglio»
Mosca avverte Washington: i convogli con le armi inviate in Ucraina potrebbero essere un «legittimo bersaglio» delle forze armate russe. Lo ha detto il viceministro degli esteri russo Sergei Ryabkov, aggiungendo che «il trasferimento avventato di sistemi anti aereo e anti carro porteranno a gravi conseguenze».

Ore 11.40 – Franco, complimenti alla Gdf: congelati 700 milioni di beni russi
«La cerimonia odierna cade in un frangente molto delicato» . Ha detto Daniele Franco, ministro dell’economia e delle finanze, citando il conflitto in Ucraina, nel suo intervento al giuramento degli allievi ufficiali della Guardia di finanza a Bergamo alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il ministro si è complimentato con la Gdf per il congelamento di «oltre 700 milioni di euro di beni russi», citando, tra le sanzioni, le confische a una serie di oligarchi.

Ore 11 – IL PUNTO CON I NOSTRI INVIATI – Dnipro respinge l’attacco missilistico. Violenti bombardamenti a Mykolaiv, la nuova Mariupol
L’attacco missilistico su Dnipro non è andato a buon segno perché la contraerea ucraina lo ha neutralizzato. Dal punto di vista militare c’è una sorta di stallo. I russi si tanno riorganizzando per dare una spallata a Dnirpo e ad altre città. Ma forse non hanno abbastanza truppe di terra e per questo intensificano lo sforzo areeo: bombardamenti e missili per tagliare rifornimenti e ridurre i civili alla fame. I bombardamenti si sono fatti intensi anche a Mycolaiv che rischia di diventare una nuova Mariupol.

Ore 10.57 – Distrutta base aerea vicina a Vasylkiv
Una base aerea nei pressi di Vasylkiv, nella provincia di Kiev a sud ovest della capitale, è stata colpita e distrutta dagli attacchi missilistici russi. Lo afferma la sindaca Natalia Balasynovych, citata dal Kyiv Independent. Secondo la sindaca, il raid avrebbe colpito anche un deposito di munizioni.

Ore 10.45 – Ryabkov: La Russia ha pronta una lista di sanzioni contro i Paesi occidentali, compresi gli Stati Uniti»
«La Russia annuncerà presto sanzioni contro i Paesi occidentali, compreso gli Stati Uniti. Lo ha detto alla Tass il viceministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov precisando che la lista è pronta e verrà resa nota presto». «Le dichiarazioni del presidente Usa, Joe Biden, a proposito della Terza Guerra Mondiale sono un tentativo di giocare sui nervi» ha detto. Aggiungendo che la Russia sarà«capace e determinata a ripristinare il dialogo sulla stabilità strategica con gli Stati Uniti».

Ore 10 – Bombardata moschea che ospitava 80 civili a Mariupol
Una moschea a Mariupol che ospitava 80 civili è stata bombardata. Lo riferisce il ministero degli Esteri ucraino.

Ore 9 – Mykolaiv (sud): colpito ospedale oncologico. Nell’obitorio cittadino si raccolgono i cadaveri e i posti non bastano più
Le autorità ucraine hanno accusato la Russia di aver colpito e danneggiato l’ospedale oncologico e vari edifici residenziali a Mykolaiv, nel sud del Paese, con bombardamenti con artiglieria pesante. Al momento non si registrano vittime. La posizione di Mykolaiv è strategica per raggiungere Odessa e per questo i raid sono aumentati. Nell’obitorio del centro vengono portati i corpi recuperati sui campi di battaglia ma anche dalle macerie degli edifici civili colpiti dalle bombe. Ma i posti non bastano e molti cadaveri restano allineati nella neve (il reportage).

Ore 8.37 – Recuperati 5 corpi vicino Kharkiv, anche 2 bimbi
I cadaveri di cinque persone, tra cui due bambini, sono stati recuperati dai soccorritori dei Servizi di emergenza tra le macerie di un edificio residenziale nel villaggio ucraino di Slobozhanske, poco fuori Kharkiv, in seguito ai bombardamenti russi sulla città. Lo riferisce il Guardian. Gli operatori hanno sottoposto a controlli 40 siti nell’area per ripulire la zona dagli ordigni inesplosi.

Ore 8.35 – Intelligence Usa: lo yacht a Marina di Carrara è proprio quello di Putin

Secondo diversi esponenti dell’intelligence lo Scheherazade, uno yacht da 700 milioni di dollari e lungo 14o metri, ormeggiato da settembre a Marina di Carrara, è riconducibile al presidente russo Putin. È possibile che Putin possa avere il controllo del panfilo attraverso complessi schemi societari

Ore 8.34 – Organizzato per oggi corridoio umanitario a Sumy
Un corridoio umanitario è stato concordato per oggi per la città di Sumy, nel nord est del Paese. Lo riferisce il capo dell’Amministrazione regionale militare cittadina Dmitry Zhyvytsky in un post su Telegram. Secondo Zhyvytsky, le operazioni di evacuazione sono programmate dalle 9 ora locale (le 8 in Italia) con veicoli in partenza da 6 aree nella regione. Tutti i convogli sono diretti alla città di Poltova, nel centro del Paese, e dovrebbero arrivare tra le 13-14 ora locale (le 12-13 in Italia).

Ore 8.17 – Mosca, con le sanzioni la Stazione spaziale è a rischio atterraggio o ammaraggio
La Russia afferma che le sanzioni potrebbero far chiudere la Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Lo afferma Dmitry Rogozin, il responsabile dell’agenzia spaziale russa Roscomos chiedendone la revoca. Secondo Rogozin, il funzionamento delle navicelle russe che riforniscono l’Iss sarà interrotto dalle sanzioni, interessando di conseguenza il segmento russo della stazione che serve, tra le altre cose, a correggere la sua orbita. Di conseguenza ciò potrebbe causare l’ammaraggio o l’atterraggio della Iss.

Come finirà la guerra? I 5 scenari possibili secondo il Financial Times L’ANALISI
Mettendo insieme le ipotesi prevalenti tra esperti di ogni settore raccolte dal Financial Times si possono ipotizzare 5 scenari: 1) La vittoria russa totale e rovesciamento di Zelensky; 2) una vittoria russa parziale con la spartizione dell’Ucraina e un governo Zelensky a ovest. 3) Un accordo negoziato, continuano le sanzioni contro la Russia. 4) Ritiro russo e rovesciamento di Putin. 5) Una guerra tra Nato e Russia.

Ore 7.47 – Governatore, 70% regione Luhansk occupata dai russi
Il 70% circa della regione di Luhansk, nell’est dell’Ucraina, è stato occupato dalle truppe russe. Lo ha reso noto il governatore della regione, Serhiy Haidai, secondo cui la parte restante ancora sotto il controllo di Kiev è sottoposta a bombardamenti costanti. Haidai ha scritto in un post su Facebook che al momento non ci sono corridoi umanitari per permettere alla popolazione di lasciare la regione in sicurezza.

Ore 7.57 – Kiev, artiglieria russa a meno di 25 km dalla città: colpite zone del centro
A Kiev l’accerchiamento continua. Le artiglierie del grande convoglio russo si stanno distribuendo e posizionando a Est e a Ovest della città, in un’area compresa tra i 10 e i 25 chilometri di distanza dal centro. Nella notte i bombardamenti sono stati forti, le sirene hanno suonato almeno tre volte. Intorno alle 5 del mattino abbiamo sentito spari di armi leggere e almeno un’esplosione forte di granata nelle zone del centro. (dall’inviato Lorenzo Cremonesi)

Ore 7.30 – Il PUNTO – Il quarto fronte che si apre a ovest: una nuova fase della guerra?
Nell’escalation dell’offensiva russa potrebbe essersi aperto un quarto fronte e il Cremlino può ora colpire la metà del Paese finora fuori dai combattimenti. Dopo Kiev a nord, Kharkiv ad est, l’intera costa del Mar Nero a sud, è partita campagna aerea sul centro e sull’ovest del Paese. Nella prima ondata di ieri centrato l’aeroporto di Lutsk, un’area lasciata segreta dalle autorità ucraine a Ivano-Frankivsk e un distretto industriale a Dnipro (qui l’approfondimento del nostro inviato Andrea Nicastro).
Sembra impossibile che l’esercito russo allarghi l’offensiva terrestre prima di aver eliminato la resistenza delle grandi città già circondate perché non ha abbastanza divisioni corrazzate. Però può comunque colpire anche della metà di Ucraina finora rimasta lontano dai combattimenti per esempio colpendo le fabbriche, le infrastrutture e direttamente i civili.

Ore 7.24 – Kuleba: «1.582 civili uccisi in 12 giorni, ci servono aerei per fermare i crimini Putin»
Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, è tornato a chiedere aerei militari per fermare i «crimini di guerra» commessi dagli invasori russi. «1.582 civili sono stati uccisi in 12 giorni e sono stati persino sepolti in fosse comuni come questa», scrive Kuleba su Twitter pubblicando la foto di una fila di sacchi con cadaveri interrati.

Ore 7.20 – Aiea, parzialmente ripristinata elettricità centrale Chernobyl
È stata parzialmente ripristinata l’energia elettrica nella centrale nucleare di Chernobyl. Lo ha reso noto l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), citando l’operatore ucraino Ukrenerho. L’impianto era stato disconnesso dalla corrente elettrica dalle forze russe e nei giorni scorsi era stato lanciato l’allarme sul rischio di rilascio di materiale radioattivo se l’impianto non fosse stato in grado di raffreddare parte del combustibile nucleare esaurito.

Ore 6.54 – Le sirene a Leopoli, ai confini dell’Ue
(Marta Serafini, inviata a Leopoli) Alle 5.45 le sirene hanno ripreso a suonare a Leopoli, a ovest, per la seconda notte consecutiva. L’allerta è durata due ore, la più lunga dall’inizio della guerra. Allarmi sono stati segnalati anche a Zytomyr, Odessa, Kharkiv, Cherkasy.

06.45 La morsa intorno a Kiev
(Lorenzo Cremonesi) Il cerchio dell’armata russa si stringe sulla capitale ucraina. Una massiccia tenaglia di ferro e fuoco: artiglierie, mortai, missili Grad di vario tipo, pattuglie di truppe scelte stanno posizionandosi a pochi chilometri dal centro città, e da lontano, oltre confine in territorio russo e della Bielorussia, i missili balistici sono pronti per fiaccare la volontà della resistenza partigiana ucraina, nel caso l’esercito convenzionale russo non dovesse riuscire.

05.51 Sirene in tutte le città
Le forze russe si sono posizionate intorno a Kiev e stanno «bloccando» Mariupol, dove migliaia di persone stanno soffrendo un assedio devastante. I media locali riferiscono di sirene di avvertimento antiaereo in tutta l’Ucraina, comprese Kiev, Odessa, Dnipro e Kharkiv. Dopo dodici giorni di assedio, Mariupol, un porto strategico, è senza acqua, gas, elettricità o comunicazioni. La situazione è «quasi disperata», ha avvertito Medici senza frontiere.

04.06 Danneggiato un ospedale
Le autorità ucraine hanno accusato la Russia di aver danneggiato un ospedale oncologico e diversi edifici residenziali nella città meridionale di Mykolaiv con bombardamenti di artiglieria pesante. Il responsabile dell’ospedale, Maksim Beznosenko, ha detto che diverse centinaia di pazienti erano nel nosocomio durante l’attacco, ma che nessuno è stato ucciso. L’assalto ha danneggiato l’edificio e fatto saltare le finestre.

03.20 Altri oligarchi sanzionati
Si allunga la lista degli oligarchi russi sui quali gli Stati Uniti impongono sanzioni. Il Dipartimento di Stato annuncia ulteriori misure contro i membri del consiglio di amministrazione di Novikombank e ABR Management. Nel mirino degli Stati Uniti finiscono Yuri Kovalchuk, Kirill Kovaluch, Dmitri Lebedev e Vladimir Knyagin di ABR Management. I quattro componenti del cda di Novikombank colpito sono la presidente Elena Georgieva, German Belous, Andrey Sapelin e Dmitri Vavulin.

Ore 02.25 – Raid nei sobborghi di Kiev
Bombardamenti potenti nei sobborghi di Kiev, da dove si sentono chiaramente i raid. Lo riporta la corrispondente di Cnn Clarissa Ward. Alcune immagini satellitari hanno mostrato le forze russe in avvicinamento alla capitale grazie anche all’uso di artiglieria pesante.

Ore 01.50 – Migliaia di prigionieri russi
«Il numero degli occupanti catturati ha già raggiunto un livello tale che questo problema non può essere lasciato alle strutture che avevamo prima della guerra. Pertanto, il Gabinetto dei ministri dell’Ucraina ha istituito un quartier generale di coordinamento per il trattamento dei prigionieri di guerra. Migliaia di soldati nemici catturati o arresisi ricevono dal nostro Stato il trattamento richiesto dalle convenzioni internazionali. Ma ce ne sono così tanti che è necessaria una struttura speciale per affrontare tutte le questioni correlate». Lo ha detto il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky in un videomessaggio.

Ore 01.25 – Telefonata tra Biden e Zelensky
Il presidente statunitense, Joe Biden, ha intrattenuto una telefonata di 49 minuti con il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky, spiegandogli le nuove sanzioni decise da Washington contro la Russia. Lo riferisce la Cnn, spiegando che l’inquilino della Casa Bianca ha voluto sottolineare come gli Stati Uniti si stiano muovendo per sospendere le normali relazioni commerciali con Mosca. Zelensky ha twittato di aver fornito a Biden una «valutazione della situazione sul campo di battaglia» e di averlo «informato dei crimini della Russia contro la popolazione civile». I due leader, ha riferito ancora Zelensky, si sono detti d’accordo su «ulteriori passi a sostegno della difesa dell’Ucraina e su aumentare le sanzioni contro la Russia».

Ore 01.00 – La sicurezza nucleare
Gli Stati Uniti restano «preoccupati dalle sconsiderate azioni della Russia e dalle violazioni dei principi di sicurezza nucleare». Lo afferma il ministro dell’Energia americano, Jennifer Granholm, sottolineando che il fatto che Mosca stia violando i principi di sicurezza «è inaccettabile e gli attacchi che mettono a rischio la sicurezza in Ucraina e al di là devono fermarsi».

Ore 00.00: Il punto
La Russia ha ampliato la sua offensiva militare in Ucraina, colpendo per la prima volta vicino agli aeroporti nell’ovest del Paese, nel giorno in cui — venerdì 11 marzo — il presidente russo, Vladimir Putin ha annunciato «positivi cambiamenti nei negoziati», subito smentito però dal leader ucraino Volodymyr Zelensky. L’assedio alla capitale continua, ma in 16 giorni di guerra, Mosca non è ancora entrata nella capitale mentre ha annunciato di aver preso il controllo di alcuni quartieri di Mariupol, ancora assediata e dove la situazione umanitaria rimane drammatica.

12 marzo 2022 (modifica il 13 marzo 2022 | 16:40)

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Arriva il Fondo Repubblica Digitale: 350 milioni per promuovere le nuove competenze

Arriva il Fondo Repubblica Digitale: 350 milioni per promuovere le nuove competenze

di Lorenzo Nicolao L’accordo, reso possibile dai finanziamenti del Pnrr, è stato firmato dai ministri Colao e Franco con il presidente dell’Acri, Profumo. I fondi verranno dalle fondazioni bancarie

Nuove competenze contro le diseguaglianze, anche nel settore delle tecnologie digitali. Per combattere il digital divide e accompagnare la digital change del Paese, il Governo vuole cogliere al volo l’opportunità economica offerta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) utilizzando quella che dovrebbe essere una cifra pari a 350 milioni di euro in cinque anni per sostenere ogni progetto sul suolo nazionale che possa contribuire agli obiettivi da raggiungere. L’iniziativa istituzionale si materializzerà in un Fondo ridefinito “per la Repubblica Digitale”, raccogliendo i soldi da investire grazie alla collaborazione delle fondazioni bancarie. L’accordo d’intesa è stato siglato dai ministri Vittorio Colao (Transizione digitale) e Daniele Franco (Economia e Finanze) insieme a Francesco Profumo, presidente di Acri (Associazione delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio) per attempt una linea guida generale, definire le modalità di intervento e accrescere in modo sistemico le competenze digitali degli italiani.

Particolare attenzione viene rivolta dall’iniziativa a tematiche come la formazione e l’inclusione, dove il primo nemico resta il space di competenze in materia tecnologica, mentre altrettanto delicata è la promozione della formazione, in molti casi ancora incompleta, sia a livello accademico che in ambito strettamente professionale, secondo le competenze necessarie nel mondo contemporaneo. I presupposti si rispecchiano bene nel più recente Digital Economy and Society Index (DESI) della Commissione Europea, secondo il quale il 58% della popolazione italiana tra i 16 e i 74 anni non avrebbe competenze digitali di base, rispetto al 42% della media Ue. Anche per questo motivo l’accesso ai servizi digitali, come quelli della Pubblica Amministrazione è spesso rallentato e in ritardo, ma da questo momento in poi, proprio per superare questa impasse, il Fondo Repubblica Digitale potrà selezionare i progetti da finanziare tramite bandi favorendo soggetti pubblici, privati senza scopo di lucro e del terzo settore. Un modo per superare così la povertà educativa che coinvolge le nuove tecnologie, ormai imprescindibili.

A coordinare il Fondo, un comitato di sei componenti, designati da Governo e Acri, per definire priorità e linee strategiche. Al momento sono Daria Perrotta, Michele Bugliesi, Luca De Angelis, Anna Gatti, Federico Giammusso e lo stesso Francesco Profumo. In sei mesi verrà invece individuato il soggetto attuatore, che si occuperà della parte operativa. “Vogliamo essere uno dei Paesi che guiderà la trasformazione digitale in Europa, già nel 2026. Gli obiettivi digitalizzazione del Pnrr sono un’occasione unica, per quanto molto ambiziosa. Occorre puntare direttamente sulle persone. Con questo Fondo vogliamo accompagnarle verso il digitale e agevolare il loro accesso alla tecnologia”, queste le parole del ministro Vittorio Colao, alle quali fanno eco quelle espresse dal collega Daniele Franco. “La digitalizzazione è un elemento fondamentale per la trasformazione e il progresso del Paese. Grazie a questo processo l’Italia potrà essere più competitiva, anche economicamente. Il Fondo era necessario per poter perseguire questi obiettivi”.

10 febbraio 2022 (modifica il 10 febbraio 2022|18:03)

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Giorgia Wurth: ex modella, a lungo fidanzata con Fausto Brizzi,

Giorgia Wurth: ex modella, a lungo fidanzata con Fausto Brizzi,

Una commedia sabato su Italia 1 con un cast divertente: Enzo Salvi, Maurizio Battista, Giorgia Wurth, Emy Bergamo, Maurizio Mattioli, Marco Milano, Valerio Staffelli . Molte gag nella storia di Donato (Enzo Salvi), un manager musicale cialtrone che per sfuggire ad alcuni criminali, a cui ha fatto perdere molti soldi, si serve di uno stratagemma. Si presenta, infatti, al cospetto del prete locale Don Dino (Maurizio Battista), fingendo di essere stato inviato lì per ricoprire il ruolo di viceparroco così da potersi nascondere indisturbato nella parrocchia.Ma succederanno molte cose che guasteranno i suoi piani

12 marzo 2022 | 10:58

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Benzina e carburanti, il ministro Cingolani: aumenti immotivati, colossale truffa

Benzina e carburanti, il ministro Cingolani: aumenti immotivati, colossale truffa

«Stiamo assistendo ad un aumento del prezzo dei carburanti ingiustificato, non esiste motivazione tecnica di questi rialzi. La crescita non è correlata alla realtà dei fatti è una spirale speculativa, su cui guadagnano in pochi», «una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini». Così il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani a Sky Tg 24.

«Non esiste un motivo — dice il ministro — perché il prezzo del gas aumenti: in questi giorni anzi affluisce abbondantemente da tutti gasdotti compresi quelli russi in misura anche maggiore di anni fa; solo che rispetto a tempo fa costa di più perché c’è nervosismo sul mercato». L’idea è bloccare i costi dell’energia «che stanno crescendo in maniera assolutamente scorrelata dalla realtà dei fatti perché il costo di estrazione del gas è sempre lo stesso e non esiste un motivo per venderlo a 10 volte più. Se dunque mettiamo un cap e interveniamo urgentemente blocchiamo questa spirale speculativa». Rispetto alla dipendenza dell’Italia dal gas russo il ministro aveva già sottolineato come l’Italia abbia fatto errori madornali in passato ma ha anche spiegato che «se la Russia dovesse chiudere domani il rubinetto del gas avremmo scorte per otto-nove settimane» .

Il ministro ha poi ricordato che l’Italia non può cambiare ora il proprio paesaggio energetico, è possibile però sfruttare al massimo i giacimenti di gas esistenti. «Ciò significa 2,5 miliardi di metri cubi di gas in più che possiamo offrire a prezzo controllato alle pmi energivore».

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