«Stiamo assistendo ad un aumento del prezzo dei carburanti ingiustificato, non esiste motivazione tecnica di questi rialzi. La crescita non è correlata alla realtà dei fatti è una spirale speculativa, su cui guadagnano in pochi», «una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini». Così il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani a Sky Tg 24.

«Non esiste un motivo — dice il ministro — perché il prezzo del gas aumenti: in questi giorni anzi affluisce abbondantemente da tutti gasdotti compresi quelli russi in misura anche maggiore di anni fa; solo che rispetto a tempo fa costa di più perché c’è nervosismo sul mercato». L’idea è bloccare i costi dell’energia «che stanno crescendo in maniera assolutamente scorrelata dalla realtà dei fatti perché il costo di estrazione del gas è sempre lo stesso e non esiste un motivo per venderlo a 10 volte più. Se dunque mettiamo un cap e interveniamo urgentemente blocchiamo questa spirale speculativa». Rispetto alla dipendenza dell’Italia dal gas russo il ministro aveva già sottolineato come l’Italia abbia fatto errori madornali in passato ma ha anche spiegato che «se la Russia dovesse chiudere domani il rubinetto del gas avremmo scorte per otto-nove settimane» .

Il ministro ha poi ricordato che l’Italia non può cambiare ora il proprio paesaggio energetico, è possibile però sfruttare al massimo i giacimenti di gas esistenti. «Ciò significa 2,5 miliardi di metri cubi di gas in più che possiamo offrire a prezzo controllato alle pmi energivore».

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