L‘aggressività con cui le fintech si sono lanciate nel settore dei pagamenti avrà un forte impatto sulle banche: alcune ne usciranno a testa alta, altre saranno spinte fuori dal mercato. Lo ha detto Andrea Enria, presidente del ramo di Vigilanza bancaria della Bce, durante un dibattito in apertura della conferenza annuale sulla ricerca organizzato dall’istituzione.

“Sulla digitalizzazione tra le banche ci saranno vincitori e vinti. Non riuscirà bene a tutti”, è il pronostico di Enria. “Per molto tempo le banche hanno fatto leva sul loro monopolio dei depositi. E forse non fornivano i servizi più efficienti e tagliati alle esigenze degli utenti. E li è dove le dinamiche diventano piuttosto dure” per gli istituti tradizionali.

Le fintech sparigliano le carte 

Inizialmente le banche tradizionali hanno assunto un atteggiamento “molto difensivo, chiedendo regolamentazione e concorrenza paritetica”, ha affermato Enria. Poi alcune hanno iniziato a stipulare partnership con le fintech “e penso che questo sia un po’ la storia che può accadere in diverse aree. Sebbene tutte le istituzioni rilevanti ora abbiano una strategia sulla digitalizzazione, “molte non hanno investimenti” in grado di dare piena attuazione a queste strategie. “Molte non hanno il personale in grado di assicurare la gestione del rischio necessario per queste nuove sfide”, ha proseguito Enria.

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“E probabilmente ci sarà anche un lato oscuro della digitalizzazione, in particolare nella velocità con cui gli utenti possono abbandonare” un istituto ritirando i depositi. “Tutto questo può portare alcune banche a perdere terreno e non avere più la sostenibilità nei loro modelli di business, e penso che avremo delle vittime”, è la previsione.

Il caso della Silicon Valley Bank

Quanto al caso della fallita Silicon Valley Bank negli Usa, ribadendo che nell’Ue non esistono istituti analoghi, il capo della Vigilanza bancaria ha rilevato che bisogna ancora discutere e riflettere sul tema della valutazione mark-to-market degli attivi in bilancio, che nelle situazioni di crisi tende a prendere il sopravvento rispetto alla analisi dei fondamentali di bilancio.

Tuttavia “penso sarebbe un errore spingersi a una riforma su vasta scala della regolamentazione. Dobbiamo ricordarci che alcune banche coinvolte” nei fallimenti negli Usa “non erano sotto i criteri di Basilea III”. E che in generale “ci sono casi in cui devi lasciare margini ai regolatori nazionali. Quindi penso dovremmo essere cauti nell’aggiustare troppo la regolamentazione, ma ci sono suggerimenti che dovremmo discutere a livello internazionale”, ha concluso Enria.

Le dimensioni del mercato del digital banking

Secondo Facts and Factors, il mercato del digital banking crescerà a un tasso di almeno il 4,5% tra il 2022 e il 2028. A livello di valore, salirà dai 7,9 trilioni di dollari del 2021 a circa 10,3 trilioni nel 2028. Il settore è rappresentato dalle piattaforme di digital banking che automatizzano l’erogazione di servizi e prodotti bancari tradizionali e di nuova concezione usando canali di comunicazione informali. Inoltre, molte banche stanno offrendo ai loro clienti dei sistemi di digital banking di facile uso per effettuare operazioni in modo autonomo e da mobile.

La spinta…

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