I neutral host networks rappresentano una soluzione più ecologica ed economica per lo sviluppo delle reti 5G rispetto ai sistemi standalone. A dirlo è un’indagine di Abi Research commissionata da Boldyn Networks, secondo cui questi ambienti riducono i consumi energetici del 38% e i costi operativi fino al 47% rispetto alle architetture tradizionali.

Lo studio, basato su simulazioni reali a New York e Roma, è uno dei primi nel suo genere e propone i neutral host networks (Nhn) come modello efficace per affrontare le sfide del settore delle Tlc.

Lo scenario di mercato

In un momento in cui operatori e fornitori di servizi di comunicazione sono chiamati a rispondere delle loro azioni in tema di sostenibilità ambientale e responsabilità sociale, i dati della ricerca evidenziano come il modello di condivisione delle reti Nhn riduca significativamente sia l’impatto ambientale che i costi legati alla densificazione delle reti 5G.

La crescente domanda di rete e le frequenze più elevate utilizzate per la tecnologia 5G richiedono una maggiore densificazione dei siti delle stazioni base per supportare l’espansione delle reti 5G. Questo comporta costi aggiuntivi per la costruzione e la manutenzione di nuovi siti, oltre a un impatto negativo sulle reti elettriche nazionali. Mentre gli operatori di telecomunicazioni continuano a lavorare per realizzare un futuro sempre più interconnesso, i modelli di condivisione delle reti offrono per l’appunto nuove opportunità.

I vantaggi dei neutral host networks nelle aree urbane

Nei contesti urbani ad alta densità, per esempio, Abi Research prevede che l’utilizzo di Nhn per il dispiegamento di small cell 5G possa generare risparmi energetici fino al 20% e riduzioni dei costi del 40% rispetto alle implementazioni individuali e indipendenti.

Nei contesti urbani, si prevedono risparmi energetici netti compresi tra il 27% e il 33%, mentre i risparmi sui costi arrivano al 47%.

Nelle aree suburbane, invece, i risparmi energetici netti previsti variano tra il 35% e il 38%, mentre i costi risultano inferiori del 47% rispetto alle tradizionali implementazioni di small cell 5G.

I risparmi sui costi e sull’energia sono determinati dalla consolidazione delle apparecchiature telecom e dalla condivisione dei costi di installazione dei siti, che comprendono, ma non si limitano a, radio small cell, fibra e scavi per l’alimentazione, manutenzione dei siti e affitti dei siti.

Le necessità di apparecchiature small cell sono notevolmente ridotte negli ambienti Nhn, con una diminuzione di circa il 40% nel numero di small cell distribuite nelle aree urbane ad alta densità, e circa il 47% in quelle suburbane.

I risparmi totali aumentano significativamente nei scenari di deployment Greenfield rispetto a quelli Brownfield, principalmente grazie alla consolidazione dei costi Capex per il dispiegamento della fibra per il backhaul e delle attrezzature per l’alimentazione.

La prospettiva per un 5G più sostenibile

“Il modello di rete collaudato dell’industria di Abi Research indica che ci sono vantaggi significativi in termini di costi, energia ed efficienza nel considerare un neutral host rispetto a un’implementazione tradizionale della rete”, spiega in una nota Dimitris Mavrakis, Senior Research Director di Abi Research. “La modellazione delle reti a New York e Roma mostra risparmi sui costi e…

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