L’Antitrust Ue si prepara a cambiare le regole per il trasferimento tecnologico. La Commissione europea ha pubblicato oggi un documento di lavoro che riassume i risultati della sua valutazione del regolamento di esenzione per categoria per il trasferimento di tecnologia e delle linee guida di accompagnamento sull’applicazione dell’articolo 101 del trattato agli accordi di trasferimento di tecnologia.
Gli elementi chiave del documento
Dal testo emergono difficoltà pratiche nell’applicazione di una delle due soglie di quota di mercato per i settori tecnologici mentre per quanto concerne i “pool” tecnologici – gli accordi di trasferimento di tecnologia riguardano la concessione in licenza di tecnologia e possono essere bilaterali o multilaterali – alcune parti ritengono che le condizioni previste non garantiscano sempre che solo i “pool” conformi beneficino del cosiddetto “porto sicuro” (chi non raggiunge la soglia stabilita non incorre in violazione antitrust). Alcune parti ritengono che la Commissione dovrebbe fornire indicazioni sulla valutazione del diritto della concorrenza dei gruppi di negoziazione delle licenze, vale a dire gruppi di implementatori di tecnologie che negoziano insieme le licenze tecnologiche.
La valutazione sull’impatto della revisione
La Commissione avvierà ora la fase di valutazione dell’impatto della revisione per esaminare i problemi identificati con l’obiettivo di “rivedere le norme in vigore entro la data di scadenza delle norme attuali”, si legge in una nota Ue.
L’obiettivo della valutazione era raccogliere prove sul funzionamento delle attuali norme per stabilire se lasciarle scadere, prolungarne la durata o rivederle. Alla luce dei risultati della valutazione, la Commissione avvierà ora una valutazione d’impatto per esaminare le opzioni per una revisione delle norme, indica la nota comunitaria. Gli obiettivi delle norme attuali “rimangono pertinenti, vale a dire esentare per categoria solo gli accordi di trasferimento di tecnologia pro-concorrenziali e fornire certezza giuridica alle aziende che desiderano stipulare tali accordi”.
Tuttavia Bruxelles indica che “potrebbero essere migliorata in alcune aree per aumentare la certezza giuridica e riflettere i recenti sviluppi del mercato”.
I mercati tecnologici sono costituiti dai diritti tecnologici concessi in licenza e da altre tecnologie considerate intercambiabili dai licenziatari. Le parti interessate hanno anche suggerito di ampliare l’ambito delle norme per includere la concessione di licenze di dati o diritti sui dati, che hanno un’importanza crescente nell’economia digitale, e/o di fornire indicazioni su questo tema nelle linee guida Antitrust. Il porto sicuro per i pool tecnologici “ha generalmente funzionato bene”, evdienzia la Ue, dato che stabilisce le condizioni che, se soddisfatte, di solito garantiscono che il pool non violi le norme sulla concorrenza.
Tuttavia, si può fare meglio. “Alcune parti interessate ritengono che la Commissione dovrebbe fornire indicazioni sulla valutazione del diritto della concorrenza dei gruppi di negoziazione delle licenze, vale a dire gruppi di implementatori di tecnologie che negoziano insieme le licenze tecnologiche”, puntualizza Bruxelles.
Il nodo concorrenza
Il documento accende i riflettori anche sulla concorrenza, ricordando che l’articolo 101(1) del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue) vieta gli accordi tra aziende che limitano la concorrenza. “Tuttavia, ai sensi del paragrafo 3 tali accordi possono essere dichiarati compatibili con il mercato unico – si spiega – a condizione che contribuiscano…