“La politica industriale ha assunto una rinnovata centralità al livello di G7 all’interno dei nostri rispettivi Paesi e, per quanto ci riguarda, dell’Unione Europea. Sullo sfondo abbiamo tutti l’evoluzione tecnologica e i processi di digitalizzazione, che richiedono risposte rapide e scelte nel segno della responsabilità, risposte che devono anche tenere conto di precise condizioni di sicurezza nazionale e globale. Per questo abbiamo voluto ripristinare insieme a voi il G7 dell’industria, che non si teneva da sette anni”. Lo ha detto Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, durante l’intervento che ha aperto la seconda riunione ministeriale della presidenza italiana del G7 su Industria e Innovazione Tecnologica, in corso a Roma nella cornice di Palazzo Brancaccio.
La cooperazione nella ricerca sui Chips
La seconda sessione della ministeriale ha riguardato le scelte di politica industriale come strumento per rispondere alla nuova era di sfide globali in settori critici, partendo dai semiconduttori ma guardando in prospettiva anche alle materie prime critiche, alle tecnologie green e all’automotive.
“Le criticità che riscontriamo nelle catene del valore, e soprattutto gli effetti delle politiche e pratiche non di mercato – afferma Urso – sono tali che solo una risposta coordinata può sortire effetto e rendere le nostre catene di approvvigionamento effettivamente resilienti e sicure. Queste criticità non sono una mera eventualità, ma un fatto che rischia di mettere a repentaglio segmenti dell’industria dei semiconduttori che interessano tutti i nostri Paesi”. Per questo sarà necessario, sottolinea il ministro, “sviluppare assieme progettualità di ricerca industriale pre-competitiva”, estendendo i lavori anche alla Repubblica di Corea e ai Paesi Bassi.
La prospettiva è dunque di mettere in campo iniziative di ricerca congiunta sui Chips, puntando alla loro efficienza dal punto di vista energetico e alla sostenibilità della manifattura, elaborando criteri comuni affinché i semiconduttori siano prodotti in luoghi e in modalità affidabili. “I lavori del Punto di Contatto sono per noi il punto di partenza. Serve una riflessione su come possa diventare un modus per comprendere dinamiche simili, che stanno accadendo anche in altre catene del valore strategiche fondamentali per il nostro sviluppo, in particolare nella doppia transizione green e digitale – argomenta Urso –
Partiamo dai semiconduttori per poi affrontare anche quello che riguarda le materie prime critiche e le tecnologie green. Questo metodo ci porterà anche ad affrontare ciò che interessa il cuore del sistema industriale che è quello dell’automotive su cui il confronto è aperto”.
Le micro, piccole e medie iprese e l’intelligenza artificiale
La terza sessione della ministeriale del G7 su industria e tecnologia riguardava come favorire l’adozione dell’intelligenza artificiale nelle aziende, e in particolare su come trasferire le nuove tecnologie nei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese. “Abbiamo invitato Egitto, India, Tunisia e Paesi Bassi – spiega Urso – e presentato un report, come ci era stato richiesto dalla ministeriale di Verona. In questo documento ci sono raccomandazioni sviluppate grazie al contributo dei Paesi membri, rivolte da una parte ai privati e dall’altra al settore pubblico. Abbiamo registrato una partecipazione qualificata, rappresentativa sia delG7,…