Tutto è iniziato con un controllo di routine da parte di Florian Eibl, archeologo del distretto della Bassa Baviera, chiamato a verificare l’inizio dei lavori di costruzione in un cantiere vicino a una strada trafficata a Eichendorf.

La formalità si è trasformata in una scoperta archeologica straordinaria: un’antica sepoltura con resti umani ben conservati, riconducibili al periodo neolitico e risalenti a circa 6.800 anni fa.

La tomba e il corredo funerario suggeriscono lo status dell’uomo che probabilmente era una sorta di anziano del villaggio, un primo “sindaco”, ha spiegato Eibl alla Reuters: “Si tratta di un corpo sepolto che è stato posto nella tomba con molti corredi, molto vasellame, circa quattro volte la quantità normale per questo periodo”.

Secondo l’archeologo si tratta di simboli di status che probabilmente erano posseduti solo da persone di alto rango.

La gente del posto ora lo chiama “Exinger” in riferimento a Exing, il quartiere dove si trova lo scavo.

Secondo l’antropologa Chiara Girotto, l’uomo era alto circa 1,70 metri, una statura insolita per l’epoca.

A causa delle condizioni dello scheletro, non è possibile determinarne con esattezza l’età al momento della morte.

I resti del “sindaco”, che in base a questa prima datazione sarebbe più antico di circa 1.500 anni rispetto al famoso Ötzi, verranno sottoposti a ulteriori analisi.

“Exinger” è stato riportato alla luce a poche centinaia di chilometri a nord-est dal luogo in cui fu ritrovato Ötzi, al confine tra Italia e Austria, e potrebbe fornire ulteriori informazioni sulla vita e la cultura del popolo neolitico in questa regione.

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