L’adozione del multicloud ibrido nelle pubbliche amministrazioni è destinato a quadruplicare nel giro di tre anni: una dinamica che va imputata soprattutto al processo di modernizzazione dei data center in atto e in programma nel settore pubblico, che poterà alla loro trasformazione in cloud privati ma aperti alla possibilità di essere integrati con cloud pubblici. E’ una delle principali evidenze del report Public Sector Enterprise Cloud Index, realizzato da Nutanix, società specializzata nell’hybrid multicloud computing e giunto alla sesta edizione.

Le priorità in investimento IT della PA

Secondo i dati che emergono dalla ricerca, realizzata in collaborazione con Vanson Bourne intervistando 1.500 decision maker del settore IT e DevOps/Platform Engineering in tutto il mondo nel dicembre 2023, l’87% dei responsabili IT del settore pubblico prevede l’adozione a breve termine di nuovi modelli operativi IT diversi.

La priorità della PA su scala globale nel campo degli investimenti in infrastrutture IT per il 2025 riguarderà innanzitutto la sicurezza, nello specifico la prevenzione dei ransomware, insieme alla modernizzazione dell’IT e al supporto delle strategie per l’intelligenza artificiale.

Le complessità normative

A creare le complessità più importanti nella modernizzazione delle infrastrutture IT per la pubblica amministrazione sono innanzitutto le prescrizioni normative e i requisiti di conformità su come e dove archiviare i dati degli utenti finali. Le soluzioni di multicloud ibrido – spiega il report – offrono importanti benefici alle aziende del settore pubblico, tra cui la semplificazione delle operations, una maggiore privacy e sicurezza dei dati, l’ottimizzazione dei luoghi in cui risiedono le applicazioni e i dati e la possibilità di utilizzare tecnologie come l’intelligenza artificiale.

La situazione in Italia

“Per quanto riguarda l’Italia, la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione rappresenta un pilastro fondamentale nel processo di modernizzazione del settore pubblico, come sottolineato dal Pnrr che ne evidenzia l’assoluta priorità, incentivando un rapido avanzamento nel percorso di digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche – afferma Benjamin Jolivet, Country Manager di Nutanix Italia – In questo contesto, il multicloud ibrido è certamente il fattore abilitante. Le istituzioni pubbliche stanno abbracciando il digitale mosse dalla volontà di rinnovare le proprie infrastrutture e di tutelare e gestire in modo più efficace i dati sensibili, garantendone il controllo, sia che risiedano on-premise, in strutture di co-location o nel cloud pubblico. I dati costituiscono una risorsa strategica per qualsiasi azienda ed è essenziale mantenerli aggiornati, protetti e accessibili, nel pieno rispetto del GDPR e degli altri requisiti in materia di privacy”.

Le sfide principali per il futuro

Tra le principali evidenze del report commissionato da Nutanix c’è il fatto che le implementazioni di multicloud ibrido sono in ritardo rispetto ad altri settori, con una percentuale dell’8% delle aziende del settore pubblico ha dichiarato di utilizzare un approccio multicloud ibrido.

Quanto agli investimenti in infrastrutture IT effettuati dalle aziende del settore pubblico, la priorità va alla protezione dai ransomware e dalle altre minacce informatiche (17%),seguita dalle prestazioni e dai tempi di risposta dell’infrastruttura (15%) e dalla flessibilità di spostare i carichi di lavoro su piattaforme cloud pubbliche e…

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