Starship è andata perduta durante il rientro nell’atmosfera. Il razzo di SpaceX, progettato per i viaggi verso la Luna e Marte, era partito alle 14,25 italiane dal sito di Starbase nel sud del Texas per il suo terzo test di volo.

La società di Elon Musk ha confermato di aver perso il contatto con la nave spaziale circa un’ora dopo il decollo mentre scendeva verso la Terra quando si trovava a circa 65 chilometri sopra la zona prevista per l’ammaraggio nell’Oceano Indiano.

A bordo di Starship non c’erano né persone né satelliti. 

Gli obiettivi del test

L’anno scorso due voli di prova si erano conclusi entrambi con esplosioni di sicurezza pochi minuti dopo il lancio. Questa volta sia Starship sia il razzo Super Heavy sono andati più lontano dei tentativi precedenti e sono riusciti alcuni degli esperimenti previsti durante il volo.

Questo terzo test aveva, infatti, obiettivi più ambiziosi rispetto ai precedenti, tra cui “l’accensione riuscita di entrambi gli stadi, l’apertura e la chiusura del portellone per il rilascio dei satelliti, una simulazione del trasferimento di propellente, e la prima riaccensione in assoluto di un motore Raptor nello spazio e il rientro controllato di Starship”.

L’obiettivo principale era portare la nave spaziale a velocità orbitali (oltre i 28.000 chilometri all’ora) cosa che sembra riuscita. Sono state completate anche le prove di trasferimento del propellente e di apertura e chiusura del portellone anche se gli ingegneri di SpaceX aspettano di verificare i dati per capire se abbiano avuto effettivamente successo.

“La navicella è stata persa. Quindi niente splashdown oggi”, ha detto Dan Huot di SpaceX. “Ma è incredibile vedere quanto siamo andati avanti questa volta”.

Le cogratulazioni dalla Nasa

Nonostante l’esito finale, sono arrivate a SpaceX le cogratulazioni dalla Nasa: “Volo di prova riuscito!” ha scritto sulla X l’amministratore capo dell’agenzia spaziale americana, Bill Nelson. Nonostante sia andata perduta durante il rientro, come ha dichiarato la stessa SpaceX, la Starship ha infatti portato a termine la maggior parte delle prove previste nel test.

“L’astronave è salita nel cielo. Insieme, attraverso Artemis, stiamo facendo passi da gigante per riportare l’umanità sulla Luna e poi guardare a Marte”, ha scritto ancora Nelson riferendosi al programma internazionale di esplorazione spaziale.

L’entusiasmo di Musk

In precedenza, durante il volo, Elon Musk si era congratulato con il suo team con un post su X: “SpaceX ha fatto molta strada”.

La compagnia aerospaziale fondata esattamente 22 anni fa puntava a far tuffare lo stadio superiore del razzo nell’Oceano Idiano, a est del Madagascar, circa un’ora dopo il lancio, mentre la zona di ammaraggio prevista per le prime due missioni era localizzata nell’Oceano Pacifico, vicino alle Hawaii. 

Questo test era importante anche per capire l’effettiva riutilizzabilità della nave spaziale, una caratteristica che secondo Musk inaugurerà una rivoluzione nel volo spaziale.

I precedenti

La terza prova arrivava dopo i due voli di aprile e novembre 2023. Anche questi non erano andati esattamente come previsto. Nel primo test i due stadi del razzo, il più grande e potente mai costruito, con un’altezza di 122 metri e 33 motori che generano quasi 7,5 milioni di chilogrammi di spinta, non si sono separati correttamente e il volo si è concluso dopo soli quattro minuti, quando Starship è stato fatto esplodere per motivi di sicurezza.

A novembre erano stati registrati progressi: la separazione degli stadi è avvenuta con successo, ma prima che il secondo stadio potesse raggiungere l’orbita sono stati persi i contatti ed è stato quindi fatto nuovamente esplodere circa 12 minuti dopo.

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