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La Signora degli Anelli: che cosa sono i cerchi di fumo sull’Etna

La Signora degli Anelli: che cosa sono i cerchi di fumo sull’Etna

Prosegue senza sosta l’attività dell’Etna, il più grande vulcano attivo d’Europa. Da mercoledì sono visibili in cielo degli spettacolari “anelli di fumo” e la Montagna, così la chiamano i siciliani, è stata ribattezzata sui social “Lady of the rings” (“la Signora degli Anelli). 

Gli “anelli di vortice vulcanico” sono fatti di vapore e sono generati da piccole esplosioni di bolle di gas all’interno di un condotto stretto sopra una camera magmatica. Il fenomeno non è comune, ma nemmeno rarissimo ed è studiato dalla fine del XIX secolo. Fu il fisico Sir William Thomson a dare agli anelli il nome di “volcanic vortex rings”. 

I primi avvistamenti sull’Etna, tuttavia, risalgono al 1724. Successivamente sono stati individuati anche sullo Stromboli.

“Un nuovo cratere si è formato pochi giorni fa nel cratere sud-orientale. Ha una bocca perfettamente circolare da cui escono diversi anelli di vortice vulcanico”, dice Giuseppe Barbagallo, guida vulcanologica, mentre Boris Behncke, vulcanologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania spiega su Facebook che “nessun vulcano sulla Terra produce tanti anelli di vapore quanto l’Etna”.

Adesso però sembra stia battendo tutti i record – aggiunge – dalla piccola bocca che si è aperta il 2 aprile sull’orlo nord-orientale del Cratere di Sud-Est, sono usciti sbuffi di gas incandescente. “Il mattino dopo era evidente che questi sbuffi stavano producendo una quantità impressionante di anelli di vapore, e da allora questa attività sta andando avanti, avendo emesso già centinaia se non migliaia di questi graziosi anelli”.

Non c’è da preoccuparsi, gli anelli non sono un segno di eruzione imminente, scrive Behncke, ma solo “di un condotto aperto, bello circolare e ben stretto, attraverso il quale viene sparato il gas in maniera pulsante”.

Infine ricorda che “nel 2000 dalla bocca orientale della Bocca Nuova sono uscite migliaia di anelli nel corso di alcuni mesi, idem a partire da luglio 2023 dalla stessa bocca, e ci sono stati alcuni anelli più o meno isolati in molte altre occasioni. Ma adesso gli anelli usciti da quando è iniziata questa attività, la sera del 2 aprile 2024, sono già migliaia. Roba davvero eccezionale … e molto bellina, completamente innocua”.

Lo spettacolo sta attirando molti visitatori, come racconta questo servizio della Tgr Sicilia.

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Banda ultralarga, stop alle corsie preferenziali: negli Usa torna la net neutrality

Banda ultralarga, stop alle corsie preferenziali: negli Usa torna la net neutrality

La Federal Trade Commission ha votato per ripristinare le regole di “neutralità della rete” che impediscono ai fornitori di Internet a banda larga come Comcast e Verizon di favorire alcuni siti e applicazioni rispetto ad altri. La mossa ripristina di fatto un ordine sulla neutralità della rete che la commissione aveva emesso per la prima volta nel 2015 durante l’amministrazione Obama.

Nel 2017, sotto l’allora presidente Donald Trump, la Fcc aveva abrogato quelle regole. La misura è passata con voto 3-2, diviso per partito, con i commissari democratici a favore e i repubblicani contrari.

“Trattare tutto il traffico allo stesso modo”

La neutralità della rete impone ai fornitori di servizi Internet di trattare tutto il traffico allo stesso modo, eliminando qualsiasi incentivo a favorire i partner commerciali o a ostacolare i concorrenti. Il gruppo di interesse pubblico Public Knowledge descrive la neutralità della rete come “il principio secondo cui l’azienda che ti connette a Internet non può controllare ciò che fai su Internet”. Le regole, ad esempio, vietano le pratiche che limitano o bloccano determinati siti o applicazioni, o che riservano velocità più elevate ai servizi o ai clienti disposti a pagare di più.

Banda larga: una necessità

“Nel nostro mondo post-pandemia, sappiamo che la banda larga è una necessità, non un lusso”, ha dichiarato la presidente della Fcc Jessica Rosenworcel in una dichiarazione prima del voto. Sebbene siano passati quasi sette anni da quando la Fcc ha eliminato le precedenti norme sulla neutralità della rete, il loro ripristino non dovrebbe cambiare in modo significativo l’esperienza online degli utenti.

Il direttore legale di Public Knowledge, John Bergmayer, attribuisce questo risultato al fatto che diversi Stati hanno approvato le proprie misure di neutralità della rete prima del 2015, che sono rimaste tutte in vigore quando la Fcc ha invertito la rotta due anni dopo l’elezione di Trump.

“Alcuni dei peggiori eccessi da parte degli internet provider sono stati tenuti sotto controllo dalla supervisione degli Stati”, ha detto Bergmayer. Stati come la California si sono spinti oltre la Fcc, ad esempio vietando una pratica chiamata “zero rating”. In questo caso, ad esempio, un provider di telefonia mobile potrebbe stringere un accordo commerciale per indirizzare gli utenti verso un particolare servizio di streaming azzerando le relative spese per i dati. Secondo Bergmayer, tra gli altri Stati con forti regole di neutralità della rete vi sono Colorado, Maine, Oregon, Vermont e Washington. L’industria delle telecomunicazioni si è opposta alla reintroduzione delle regole federali, come già avvenuto in passato, dichiarandole un esempio di inutile interferenza del governo nelle decisioni commerciali.

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Urso, al via piano di azione Italia-Egitto su materie prime critiche

Urso, al via piano di azione Italia-Egitto su materie prime critiche

L’annuncio dopo gli incontri con ministri egiziani dell’industria e delle miniere

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha incontrato al Cairo il ministro del Commercio e Industria dell’Egitto, Ahmed Samirin e il ministro del Petrolio e delle Risorse Minerarie, Tarek El-Molla.

Nel contesto di rinnovato rilancio delle relazioni bilaterali tra i Paesi, il ministro Urso ha posto l’attenzione sulle sinergie relative al settore minerario e delle materie prime critiche.

Sul tema, in piena coerenza con il rinnovato contesto legislativo europeo e italiano volto al raggiungimento dell’autonomia strategica e industriale, Urso ha raccolto la piena disponibilità del governo egiziano a stipulare accordi bilaterali riguardanti la cooperazione sia nell’estrazione delle materie prime critiche in Egitto, sia nella prima fase della lavorazione in loco, assicurando ritorni concreti in termini di investimenti e occupazione.

A tale scopo, si procederà con un serrato piano di azione che possa portare concreti benefici a entrambi i Paesi. Le delegazioni ministeriali dei due Paesi procederanno a organizzare nelle prossime settimane un workshop bilaterale, che coinvolgerà istituzioni, agenzie e aziende impegnate nel settore.

“Italia e ed Egitto sono impegnate nello sviluppo di un contesto industriale che favorisca e acceleri l’autonomia strategica nel settore delle materie prime critiche. Il nostro Paese è pronto a mettere a disposizione il suo know-how ingegneristico e imprenditoriale per avviare sinergie per l’estrazione e la lavorazione in Egitto, a beneficio di entrambe le nazioni” ha affermato Urso.

Nel corso delle riunioni, Urso ha inoltre ricordato come l’Egitto sia tra i Paesi pilota per i quali il Governo italiano intende valorizzare il proprio modello imprenditoriale, particolarmente focalizzato allo sviluppo delle piccole e medie imprese, attraverso la realizzazione di progetti già in essere e in cui l’alta specializzazione italiana può fare la differenza.

“Il sistema produttivo italiano, fatto soprattutto di PMI e di distretti industriali, è un utile modello anche per l’economia egiziana – ha affermato il ministro Urso – Su questo siamo pronti a ogni utile forma di cooperazione e a favorire processi di localizzazione produttiva in Egitto, soprattutto nei settori manifatturieri su cui incidono i costi di produzione e che hanno bisogno di manodopera specializzata e facilmente disponibile”.

Tra i settori di cooperazione industriale, i più rilevanti sono quelli dell’energia rinnovabile, anche alla luce del fatto che l’Italia diventerà presto il primo produttore europeo di pannelli fotovoltaici di nuova generazione; del digitale, comprese le applicazioni dell’Intelligenza Artificiale nel processo produttivo, dell’agricoltura avanzata, della gestione idrica e della farmaceutica.

 

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Eclissi, Dallas si prepara: tutti in fila per gli occhialetti

Eclissi, Dallas si prepara: tutti in fila per gli occhialetti

Si avvicina l’eclissi totale di Sole dell’8 aprile. Una delle grandi città da cui si potrà assistere allo spettacolo è Dallas, dove sono attese centinaia di migliaia di turisti. Ricercatissimi gli occhialetti per guardare il Sole, distribuiti in molte aree del centro. Moltissimi gli eventi in programma nel weekend che prevede l’evento astronomico dell’anno. La fase della totalità qui sarà particolarmente lunga: durerà quasi quattro minuti.

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Cellnex riduce il rosso e migliorano i conti di Ei Towers

Cellnex riduce il rosso e migliorano i conti di Ei Towers

Cellnex chiude il primo trimestre con una perdita netta di 39 milioni (91 milioni un anno fa) a fronte di un utile operativo più che raddoppiato a 179 milioni e di un margine operativo lordo adjusted cresciuto del 7% a 778 milioni. I ricavi sono migliorati del 7% a 946 milioni.

Lo riporta una nota del gruppo di infrastrutture per le telecomunicazioni. Il free cash flow è stato positivo per 103 milioni (-139 milioni un anno fa).

Partenza in linea con gli obiettivi

“Tutti gli indicatori chiave, dai ricavi ai flussi di cassa e alle metriche chiave del business relative all’aumento dei punti di presenza nei nostri siti, rifletto una solida partenza dell’anno in linea con gli obiettivi annunciati al Capital Markets Day di Londra dello scorso 5 marzo” ha detto il ceo Marco Patuano.

“Stiamo facendo progressi positivi sulla strategia ‘Next Chapter’ di Cellnex con il raggiungimento prima del previsto del target finanziario più importante riguardante il rating investment grade da parte di S&P prima della target che era fissato per fine 2024″.

Confermata la guidance 2024

Cellnex ha confermato la guidance 2024 che vede ricavi stimati tra 3,85 e 3,95 miliardi, ebitda tra 3,15 e 3,25 miliardi e free cash flow tra 250 e 350 milioni. A marzo il debito finanziario netto ammonta a 17,36 miliardi. Il 75% dell’esposizione è con prestiti a tasso fisso

Ei Towers: risultati operativi in miglioramento

Intanto, nell’esercizio appena trascorso, nonostante il previsto calo dei ricavi verso i broadcaster nazionali a seguito del completamento del processo di Refarming delle frequenze, i risultati operativi di Ei Towers sono risultati in miglioramento rispetto al 2022 grazie al combinato effetto della marcata riduzione del costo di acquisto dell’energia elettrica rispetto ai picchi del precedente esercizio e di azioni di efficientamento post completamento delle attività di Refarming svolte a favore dei clienti. La società chiude con ricavi caratteristici per 272 milioni di euro, Ebitda Adjusted di 159,7 milioni, risultato operativo (Ebit) per 72,4 milioni ed un utile netto di euro 23,2 milioni.

Risultati in linea con le attese

I risultati FY23 nel complesso sono “in linea con le nostre attese”, commenta Intermonte analizzando il caso Ei Towers. “Nonostante il previsto calo dei ricavi verso i broadcaster nazionali a seguito del completamento del processo di Refarming delle frequenze, i risultati operativi sono risultati in miglioramento grazie al combinato effetto della riduzione marcata del costo di acquisto dell’energia elettrica rispetto ai picchi del precedente esercizio e di azioni di efficientamento post completamento delle attività di Refarming svolte a favore dei clienti. L’incremento degli oneri finanziari a seguito dell’andamento dei tassi di mercato non ha impedito un’ulteriore riduzione della leva finanziaria e di rispettare tutti i covenant”.

E aggiunge: “La delicata situazione debitoria in un contesto di elevati tassi di mercato unitamente alla necessità di rifinanziare il debito (in scadenza il 31 maggio 2025) e di rinegoziare per tempo il Msa con Elettronica Industriale (in scadenza al 30 giugno 2025), potrebbe indurre gli azionisti di Eit (F2i 60%/ MFE 40%) a procedere più tempestivamente con la fusione…

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Piano Mattei: Urso, Italia ed Egitto insieme per lo sviluppo del settore spaziale in Africa

Piano Mattei: Urso, Italia ed Egitto insieme per lo sviluppo del settore spaziale in Africa

Siglato al Cairo un MoU tra le agenzie spaziali di Italia ed Egitto su investimenti, ricerca e sviluppo tecnologico

È stato siglato oggi al Cairo un Memorandum of Understanding tra l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) rappresentata dal presidente Teodoro Valente e l’Agenzia Spaziale Egiziana (EgSA), rappresentata dal ceo Sherif Mohamed Sedky, alla presenza del ministro delle Imprese e del Made in Italy con la delega alle politiche aerospaziali Adolfo Urso.

Il MoU ha per obiettivo principale il rafforzamento della collaborazione nel settore spaziale tra Italia ed Egitto al fine di favorire investimenti e partnership a lungo termine. 

La collaborazione tra l’ASI e l’EgSA faciliterà, infatti, gli investimenti nel settore spaziale anche da parte delle industrie del settore, che insieme alle agenzie spaziali, potrebbero sviluppare progetti e iniziative di comune interesse a livello mediterraneo, in Africa e a livello internazionale.

“L’Italia può essere protagonista nel supportare il Continente africano nel settore spaziale, considerato prioritario nel contesto delle iniziative previste dal Piano Mattei”, ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy con la delega alle politiche aerospaziali Adolfo Urso. “L’accordo firmato oggi è strategico per lo sviluppo di tecnologie innovative che pervadono sempre più settori industriali. L’Africa, il continente del futuro, è centrale nello sviluppo del comparto spaziale, come dimostrato dalla nostra base di Malindi che potrebbe essere utilizzata in prospettiva dai paesi africani, che finalmente vogliono anch’essi competere in uno dei comparti più importanti della società del futuro”.

L’accordo firmato oggi – ha affermato il presidente dell’ASI Valente – rappresenta un ponte tra Europa e Africa, un corridoio tra Italia ed Egitto in ambito spaziale. L’ASI prosegue in questo modo il proprio impegno nel consolidare rapporti privilegiati con i Paesi africani che si affacciano al settore, nel quadro delle iniziative promosse dal Governo italiano per il Piano Mattei per l’Africa”.

L’Egitto è uno dei paesi africani che stanno consolidando la propria politica spaziale: la nascita nel 2019 dell’EgSA testimonia l’interesse del suo governo per un ampliamento dell’interesse nel settore, che per diversi anni si è concentrato soprattutto in attività di scienza e telerilevamento.

Il Memorandum of Understanding evidenzia l’intenzione di Italia ed Egitto di intensificare la cooperazione nelle scienze e nelle tecnologie spaziali e di promuovere la collaborazione tra le università, gli istituti di ricerca e le imprese dei due paesi.

Ulteriori aree di cooperazione potranno essere l’Osservazione della terra e il Remote Sensing, le applicazioni spaziali, progetti di capacity building e iniziative di formazione specialistica.

Proprio l’Osservazione della Terra, con riferimento al monitoraggio delle variabili e degli effetti del cambiamento climatico sulla società e sull’economia nazionale, potrà costituire un ambito importante di potenziali collaborazioni e progetti comuni in grado di coinvolgere imprese italiane che possono vantare una expertise specifica.

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Il conto alla rovescia, poi il satellite spia sudcoreano viene lanciato verso lo spazio

Il conto alla rovescia, poi il satellite spia sudcoreano viene lanciato verso lo spazio

“Questa mattina intorno alle 8:17, il nostro satellite di ricognizione militare n. 2 è stato lanciato con successo dal Kennedy Space Center in Florida. Con la riuscita del lancio del satellite di ricognizione n. 2, il nostro esercito ha ulteriormente aumentato la propria capacità di sorveglianza e difesa”.

Con queste parole il portavoce del ministero della Difesa sudcoreano ha commentato il successo del lancio del loro secondo satellite spia che si è separato con successo dal razzo SpaceX Falcon 9 45 minuti più tardi rispetto al lancio, entrando nell’orbita prevista.

Questo secondo satellite spia di Seoul è dotato di un radar ad apertura sintetica (SAR) in grado di produrre immagini indipendentemente dalle condizioni meteorologiche. 

Ormai la gara per le migliori capacità militari tra le due Coree è aperta:  dopo due tentativi precedenti, conclusi malamente, lo scorso novembre Pyongyang ha mandato in orbita il satellite di ricognizione Malligyong-1. La Corea del Nord ha quindi promesso di lanciare tre nuovi satelliti spia entro fine dell’anno.

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Cloud&AI, Ibm mette sul piatto 6,4 miliardi per HashiCorp

Cloud&AI, Ibm mette sul piatto 6,4 miliardi per HashiCorp

Fatturato in crescita dell’1% nel primo trimestre pari a 14,47 miliardi di dollari per Ibm, poco al di sotto delle previsioni degli analisti, in aumento dell’1% anno su anno.

A trainare il segmento software che vede crescere le revenues del 5% mentre calano quelle da infrastrutture (-1%).

La società ha poi registrato un utile per azione (Eps) di 1,68 dollari, che ha superato la previsione media degli analisti di 1,58 dollari.

L’outlook

Per l’intero anno Ibm prevede che la crescita dei ricavi, depurata dalle fluttuazioni valutarie, si allinei all’obiettivo di crescita a una cifra media. Ma le variazioni dei tassi di cambio potrebbero ridurre la crescita dei ricavi di circa 1,5-2 punti percentuali.

L’acquisizione di HashiCorp

In occasione della presentazione dei conti, Ibm ha annunciato di aver firmato l’accordo definitivo per l’acquisizione di HashiCorp per 6,4 miliardi, pari a circa 35 dollari per azione. L’azienda è focalizzata sulla progettazione e realizzazione di strumenti volti ad automatizzare il provisioning, la sicurezza, il networking e altre attività nell’ambiente IT moderno.

Obiettivo di Ibm è quello di arricchire il portafoglio di prodotti software basati sul cloud per sfruttare il boom della domanda alimentata dall’intelligenza artificiale. L’operazione, che dovrebbe concludersi entro la fine del 2024, dovrebbe avere un impatto positivo sull’Ebitda e sul free cash flow di Big Blue nei primi due anni.

“I clienti aziendali hanno a che fare con un aumento significativo di infrastrutture e applicazioni su cloud pubblici e privati, oltre che in ambienti on-premise. L’entusiasmo diffuso per l’IA generativa ha intensificato queste sfide e i chief information officer e gli sviluppatori devono affrontare una notevole complessità nelle loro strategie tecnologiche – ha spiegato Arvind Krishna, presidente e amministratore delegato di Ibm – HashiCorp ha una solida esperienza nell’aiutare i clienti a gestire la complessità dell’infrastruttura e del panorama applicativo odierno. L’unione della gamma di prodotti e dell’esperienza di Ibm con le capacità e la forza lavoro di HashiCorp darà vita a un’ampia piattaforma di cloud ibrido, pensata per l’era dell’intelligenza artificiale”.

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Presentata  “Invest in Italy”, la piattaforma per l’attrazione degli investimenti esteri del Mimit

Presentata “Invest in Italy”, la piattaforma per l’attrazione degli investimenti esteri del Mimit

Urso: “È una vetrina delle nostre potenzialità, renderemo più semplice investire in Italia”

È stata presentata “Invest in Italy”, la piattaforma del Ministero delle Imprese e del Made in Italy dedicata ad accompagnare e supportare gli investitori esteri in tutti gli adempimenti e le pratiche utili alla realizzazione di investimenti produttivi in Italia, dalla fase di negoziazione fino alla sua esecuzione, compresa l’eventuale domanda di incentivazione.

Dal 2022, primo anno di attività, lo Sportello Unico Invest in Italy ha assistito 378 lead qualificati generati da imprese estere. Di questi, 64 sono stati chiusi con successo. Ad aprile 2024, i principali lead in gestione sono 59.

Tra le principali attività portate avanti dallo Sportello la realizzazione del “Documento di offerta nazionale degli investimenti in Italia” che consiste in una mappatura delle aree industriali disponibili per futuri progetti.

Oggi, grazie al Dipartimento per le Politiche e per le Imprese del Mimit e al contributo di Regioni e Province Autonome, è stato completato un primo censimento che raccoglie circa 300 siti pubblici greenfield (nuova costruzione) e brownfield (riconversione di ex stabilimento) a cui seguirà la raccolta dei siti privati.

Nel corso della presentazione il ministro Urso ha sottolineato come “l’Italia sia tornata ad essere attrattiva per i capitali stranieri. Siamo il Paese ideale dove venire a produrre perché puntiamo su innovazione, tecnologia, scienza e ricerca. A fronte della competizione a livello globale, dobbiamo essere sempre più appetibile agli investimenti esteri per promuovere i settori strategici nazionali, creare posti di lavoro e competere sui mercati internazionali. Per questo motivo il Governo italiano ha lavorato alla riorganizzazione e alla razionalizzazione degli incentivi e delle procedure a supporto di nuovi progetti sul territorio puntando al rilancio della politica industriale”.

Lo sportello è una vetrina delle nostre potenzialità, un vestito tagliato su misura per le imprese estere con due corsie accelerate per investimenti superiori a 25 milioni di euro con procedure autorizzative facilitate e la possibilità di avocare a noi questi processi di autorizzazione”, ha spiegato Urso. “In più, per investimenti superiori ad un miliardo di euro, si potrà richiedere la nomina di un commissario straordinario che presiede tutti i procedimenti amministrativi”.

Questo strumento nasce da una logica di sistema, promuove la collaborazione tra i ministeri, la Conferenza delle Regioni e delle province autonome, Ice ed Invitalia, facilitando il processo decisionale degli investitori“, ha concluso Urso.

La procedura per avviare le richieste prevede una prima fase di ingaggio, attraverso l’identificazione e la qualificazione dall’investimento, a cui segue la presa in carico da parte di un team negoziale e del relativo tutor.

Questi si occupano di accompagnare l’investitore in tutti gli adempimenti funzionali, come mettere a disposizione una migliore comprensione del sistema Italia, attivare la ricerca dei siti di insediamento/espansione adatti, facilitare il dialogo con le Amministrazioni Centrali/Locali e indirizzare il dialogo con la filiera, i centri di ricerca, le università e le scuole tecniche superiori. I tecnici del Mimit supportano inoltre i soggetti interessati a individuare gli schemi di incentivazione più idonei a sostenere gli investimenti e a costruire relazioni con i centri per l’impiego regionali e le agenzie di collocamento locali per la ricerca di personale, seguendo tutto il processo di ottenimento dei visti, autorizzazioni e permessi di lavoro per il personale degli investitori stranieri non UE.

Con ‘Invest in Italy’ riusciamo a colmare una lacuna di questo Paese perché queste strutture esistevano già ma non erano mai state veramente attivate” ha affermato Valentino Valentini, vice ministro delle Imprese e del Made in Italy.

Un Paese come l’Italia, che esporta circa metà del suo Pil – ha sottolineato – non può non avere un portale che consenta, innanzitutto, di avere una visione globale di delle opportunità che offre. E poi deve avere una struttura dedicata con persone di grande esperienza, che possano accompagnare gli investitori. Sembra una cosa facile da fare ma non è cosi: è stato possibile perché c’è una solidità all’interno del governo che significa affidabilità e c’è un’esperienza di rapporti e conoscenze che mettiamo in campo in maniera puntuale, competitiva e con trasparenza“.

 

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Oggi la grande eclissi di Sole: sale la febbre in Texas. Il racconto dell’inviato di Rainews24

Oggi la grande eclissi di Sole: sale la febbre in Texas. Il racconto dell’inviato di Rainews24

DALLAS (STATI UNITI) – “Arriva presto, non ti muovere, riparti tardi”. Ai lati delle strade principali di Dallas dei tabelloni elettronici avvertono gli automobilisti: l’8 aprile sarà una giornata con pochi precedenti nella storia del Texas. Una gigantesca ondata di turisti si sta riversando nelle zone da cui si potrà assistere alla grande eclissi totale di Sole.
 

In città è tutto esaurito, nei dintorni la situazione non è diversa. Dalla mobilità all’ordine pubblico, le autorità hanno messo a punto una complessa macchina per gestire questa gigantesca festa. Ci sono eventi a tema e spettacoli ovunque, le bancarelle con cappellini e altri gadget si moltiplicano.

Qualcuno tenta persino di vendere a tre dollari l’uno gli occhialetti da eclissi, anche se le autorità hanno allestito diversi punti di distribuzione gratuita.
 

La fase della totalità inizierà in Messico e poi si sposterà verso nordest fino al confine fra gli Stati Uniti Nord-Orientali e il Canada. A Dallas il culmine del fenomeno astronomico dell’anno sarà alle 13.40, cioè le 20.40 italiane. Per quasi quattro minuti la Luna oscurerà del tutto il disco solare e l’intera area metropolitana sprofonderà nelle tenebre.

Se l’oscurità è garantita, la possibilità di ammirare il cosiddetto “Sole nero” dipenderà dalla clemenza delle condizioni meteo. L’ultimo bollettino parla di una perturbazione in arrivo e di una copertura nuvolosa del 60% al momento dell’eclissi. Andrà meglio rispetto ad altre zone del Texas dove potrebbe persino piovere, ma significa comunque che ci potrebbero essere nubi su più di metà del cielo.

“Il tempo da queste parti cambia molto rapidamente: basterà una schiarita di pochi minuti al momento giusto e potremo vedere tutto”, assicura Kathleen mentre distribuisce adesivi nel suo stand accanto a Main Street. Considerazioni basate sull’esperienza e forse anche un auspicio o una preghiera. Mentre la febbre per l’eclissi sale, l’intera Dallas si prepara guardando continuamente verso l’alto in cerca di un segno che faccia ben sperare.

Andrea Bettini

Eclissi di Sole: cresce l’attesa a Dallas

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