Technology, fintech, costruzioni e automotive. Sono i quattro settori di mercato Usa che a maggio hanno visto annunciati più tagli di posti di lavoro rispetto ai quattro mesi precedenti messi insieme. Le aziende del settore tecnologico, in particolare, hanno annunciato 4.044 tagli a maggio, in aumento del 781% rispetto ai 459 da gennaio ad aprile, mentre le società fintech hanno annunciato il 268% di tagli in più a maggio rispetto ai primi quattro mesi del 2022.

Lo afferma un report della società di ricollocamento globale e business&executive coaching Challenger, Gray & Christmas (SCARICA QUI IL REPORT COMPLETO), secondo cui la tendenza è comunque positiva: il complesso dei datori di lavoro con sede negli Stati Uniti hanno infatti annunciato un totale di 20.712 tagli a maggio, facendo così registrare una diminuzione del 14,7% rispetto ai 24.286 di aprile. Il dato è anche inferiore del 15,8% rispetto ai 24.586 tagli annunciati nel maggio del 2021. Finora, nel 2022, i datori di lavoro hanno annunciato l’intenzione di tagliare 100.694 tagli di posti di lavoro, in calo del 48% rispetto ai 192.185 tagli annunciati nello stesso periodo del 2021. È il totale più basso registrato da gennaio a maggio da quando Challenger ha iniziato a monitorare gli annunci mensili di tagli di posti di lavoro nel 1993.

Settore IT il più colpito

Resta dunque la criticità dei quattro settori, sui 30 analizzati, che registrano pensanti crescite dei tagli, in forte aumento rispetto ai 4 mesi precedenti messi insieme. I datori di lavoro statunitensi nel settore tecnologico, come detto, hanno tagliato quasi nove volte più posti di lavoro a maggio rispetto ai primi quattro mesi dell’anno, poiché l’aumento dell’inflazione e il rallentamento della domanda costringono le aziende a ridurre i costi. Il totale mensile è il più alto da dicembre 2020, quando le aziende tecnologiche hanno tagliato fino a 5.253 posti di lavoro.

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In calo le rischieste di sussidi di disoccupazione

Nel 2022, le società fintech hanno annunciato 2.059 tagli, un aumento del 270% rispetto ai 556 annunciati nei primi cinque mesi del 2021. “Molte startup tecnologiche che hanno registrato un’enorme crescita nel 2020, in particolare nei settori immobiliare, finanziario e delle consegne, stanno iniziando a vedere un rallentamento degli utenti e, insieme alle preoccupazioni per l’inflazione e i tassi di interesse, stanno ristrutturando la propria forza lavoro per ridurre i costi”, afferma Andrew Challenger, vicepresidente senior di Challenger, Gray & Christmas. In questo quadro, l’impatto della crisi ucraina, un’inflazione elevata da quattro decenni e tassi di interesse in aumento hanno portato a prevedere tagli da parte di aziende come Snap e Microsoft, mentre altre come Meta Platforms hanno rallentato le assunzioni per contenere i costi.

Costruzioni e automotive

Allo stesso tempo, l’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse cominciano a incidere sul mercato immobiliare. Le imprese di costruzioni hanno annunciato 817 tagli di posti di lavoro a maggio per un totale di 1.150, un aumento del 55% rispetto ai 741 tagli annunciati fino a maggio 2021. È il totale mensile…

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