Il 2022 potrebbe essere l’anno della regulation per le Big tech negli Stati Uniti, ma le forze politiche dovranno agire entro le elezioni midterm, se davvero vogliono mandare in porto le proposte di legge che introducono una stretta normativa per Google, Meta (Facebook), Amazon, Apple e tutti i colossi del digitale.
Sul tavolo ci sono questioni cruciali come antitrust, privacy, responsabilità penale delle piattaforme online e tutela dei minori su Internet, ma il fronte bipartisan formatosi nell’ultimo anno potrebbe spaccarsi con la probabile (secondo i sondaggi Usa) vittoria dei Repubblicani nel voto di metà mandato dell’8 novembre. Un Congresso in mano al Gop potrebbe significare l’addio ai tentativi di tech policy.
“Il 2022 è l’anno clou”, ha detto Paul Gallant, managing director di Cowen’s Washington Research Group, alla testata Cnbc.com. “Questo è il maggior rischio per le aziende che arriva da Washington. Se riusciranno a spuntarla, la pressione regolatoria non riemergerà fino al 2025”.
Antitrust, accordo bipartisan; Biden sarà decisivo
Al momento sono decine le proposte di legge sul tavolo dei parlamentari americani. La prima grande proposta di legge su cui lavora il Congresso è la riforma delle norme antitrust. L’accordo bipartisan è stato faticosamente raggiunto e la bozza è stata approvata dalla Commissione Giustizia della Casa dei rappresentanti.
27 Gennaio 2022 – 15:00
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La riforma è firmata dal deputato Democratico del Rhode Island David Cicilline, convinto che il sì finale arriverà, anche perché le proposte scaturiscono dalle indagini condotte dalla stessa commissione parlamentare sulle pratiche competitive di Amazon, Apple, Facebook e Google. L’inchiesta ha concluso che questi colossi hanno potere assimilabile a un monopolio e ha raccomandato modifiche legislative per favorire la concorrenza sui mercati digitali.
Ma secondo Gallant c’è una finestra temporale precisa: il Labor Day (che negli Stati Uniti cadrà il 5 settembre). Ed è cruciale che sia Joe Biden a dare l’impulso: se è il presidente americano a indicare che la legislazione antitrust ha priorità, allora la riforma ha buone probabilità di essere approvata entro l’estate.
Sullo stesso fronte antitrust c’è il lavoro parallelo delle agenzie governative: la Federal trade commission (Ftc) e la divisione Antitrust del dipartimento di Giustizia (Doj) stanno a sua volta procedendo con la definizione di norme per il mondo digitale. La Ftc è guidata da Lina Khan, mentre a capo dell’Antitrust division del Doj c’è Jonathan Kanter; entrambi sono progressisti e pro-regulation.
Khan e Kanter hanno ereditato dalla precedente amministrazione indagini e procedimenti legali contro le Big tech. Sulla griglia ci sono ancora le grandi quattro Amazon, Apple, Facebook e Google. La Ftc si è espressa a favore di nuove regole su temi chiave per la concorrenza come i diritti dei lavoratori e dei consumatori.
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