Fornire al lavoratore un’idonea dotazione tecnologica e accedere alla prestazione lavorativa “agile”  esclusivamente tramite la connessione Internet fornita da datore di lavoro. Infine sarebbero state eliminate le percentuali che stabilivano un tetto per i lavoratori smartabili. Sono questi alcuni principi – risulta a CorCom – della bozza di linee guida sullo smart working nella PA che oggi è stata al centro del videoincontro tra il ministro della PA, Renato Brunetta, e i sindacati. Lo schema ora dovrà passare al vaglio della Conferenza unificata.

Si prevede inoltre che, qualora il dipendente abbia in dotazione un cellulare di servizio, su questo possano essere ditottate le chiamate provienienti dal numero dell’ufficio.

Inoltre se applicazioni della PA sono in cloud, il dipendente può accedere tranquillamente da remoto ai propri principali strumenti di lavoro. Alternativamente si può ricorrere all’attivazione di una Vpn (Virtual Private Network, una rete privata virtuale che garantisce privacy, anonimato e sicurezza) verso l’ente, oppure ad accessi in desktop remoto ai server. Inoltre, l’amministrazione, dovrà prevedere sistemi gestionali e sistema di protocollo raggiungibili da remoto per consentire la gestione in ingresso e in uscita di documenti e istanza, per la ricerca della
documentazione.

Il documento intende “fornire indicazioni per la definizione di una disciplina che garantisca condizioni di lavoro trasparenti, che favorisca la produttività e l’orientamento ai risultati, concili le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori con le esigenze organizzative delle pubbliche amministrazioni, consentendo, ad un tempo, il miglioramento dei servizi pubblici e dell’equilibrio fra vita professionale e vita privata – si legge nel testo –  In tal senso, l’intervento si propone di delineare la modalità di svolgimento della prestazione lavorativa c.d. agile avendo riguardo al diritto alla disconnessione, al diritto alla formazione specifica, al diritto alla protezione dei dati personali, al regime dei permessi e delle assenze ed alla compatibilità con ogni altro istituto del rapporto di lavoro e previsione contrattuale”.

“Questa riunione arriva alla fine di un percorso, cominciato il 10 marzo con il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale firmato a Palazzo Chigi, e proseguito con l’avvio dei rinnovi contrattuali, che ho fortemente voluto, e con il mio decreto dell’8 ottobre – ha spiegato Brunetta durante l’incontro – Il confronto di oggi si è reso necessario perché, nelle more della definizione dei rinnovi e dunque della regolazione del lavoro agile nei contratti, ma anche dell’approvazione entro il 31 gennaio dei Piani integrati di attività e organizzazione (Piao), pensiamo sia utile per le 32mila amministrazioni italiane poter contare su linee guida sullo smart working che anticipino ciò che sarà previsto nei contratti. Linee guida su cui chiediamo le vostre osservazioni e che poi invieremo alla Conferenza Unificata”.

“Nel frattempo auspico che in sede Aran si possa concludere al più presto il contratto per le funzioni centrali e, a seguire, quelli per gli enti locali e la sanità: la regolazione contrattuale dello smart working era un punto fondante del Patto del 10 marzo. Da fine gennaio avremo strutturato, normato, contrattualizzato e organizzato fuori dall’emergenza il lavoro agile, che dovrà…

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