Un gruppo di scienziati dello Xinjiang Institute of Ecology and Geography dell’Accademia cinese delle Scienze ha identificato un muschio del deserto, la Syntrichia caninervis, in grado di resistere a condizioni simili a quelle di Marte, tra cui siccità, alti livelli di radiazioni e freddo estremo.
In uno studio pubblicato sulla rivista The Innovation, i ricercatori scrivono che questo “super muschio” ha saputo riprendersi rapidamente da una disidratazione pressoché completa.
La pianta, che sulla Terra cresce in Tibet, nel deserto californiano, in Medio Oriente e nelle regioni polari, è stata capace di rigenerarsi dopo aver trascorso anche cinque anni a -80 gradi, fino a 30 giorni a -196 gradi, e dopo l’esposizione ai raggi gamma, con dosi di circa 500Gy.
Il team ha quindi progettato un ambiente che imita quello marziano, con pressioni, temperature, gas e radiazioni UV simili. In queste condizioni, il muschio non solo è sopravvissuto ma ha ripreso a crescere in modo del tutto normale.
La resilienza di questa pianta potrebbe essere il primo tassello per la creazione di un ecosistema adatto alla vita umana sul Pianeta rosso e la base per il sostentamento di future colonie?
La Syntrichia caninervis potrebbe servire “alla produzione di ossigeno, a catturare il carbonio e alla fertilità del suolo”, si legge nello studio, pubblicato il 1° luglio.
Il “super muschio”, sostengono gli scienziati cinesi, può contribuire “a guidare i processi atmosferici, geologici ed ecologici necessari per altre piante superiori e per gli animali, facilitando al contempo la creazione di nuovi ambienti abitabili e favorevoli all’insediamento umano a lungo termine”.