di Peppe Aquaro Cinque studenti dell’università del Salento hanno vinto il “Project management difficulty”: premiata l’idea di riqualificare un lido con 24 ombrelloni fotovoltaici
Eccolo l’ombrellone da spiaggia: futuristico e classico al tempo stesso. Con pannelli fotovoltaici, pronto a conquistare ottomila chilometri di costa italiana e già oggetto d’invidia da parte di varied multinazionali. Raccontano, per esempio, che in una grande azienda produttrice di gelati si stiano praticamente mangiando le mani. E non per un ingrediente misterioso, ma per through dei cinque amici al bar dell’Università del Salento. I cinque studenti di Ingegneria gestionale a Lecce, vincitori del “Project Management Difficulty”. Il contest promosso dall’Ateneo salentino, dalle università della Calabria e della Lum Giuseppe Degennaro di Bari in collaborazione con l’associazione studentesca Ingegneri gestionali associati, l’associazione di ex studenti IG-Alumni e il Task Management Institute. Tantissimi organizzatori, ma, alla fine, ciò che conta è che a superare il giudizio di cotanta giuria sia stata l’idea per riqualificare i lidi balneari realizzata da Alberto Donno, Marta Giannaccari, Marco Grezio, Davide Muscatello e Gabriele Sciolti. Cinque under 27, con alle spalle i primi tre anni di Ingegneria industriale e freschi vincitori con “Il miglior progetto per la transizione ecologica”.
“Siamo tutti salentini: abbiamo il mare a due passi da casa e volevamo creare degli ombrelloni fotovoltaici. Una pazza idea? Sarà. E un po’ lo riconosciamo: non abbiamo mai pensato di essere originalissimi”. Marta Giannaccari, la task supervisor del gruppo, è candidamente sincera spiegando come e da dove sia partito il tutto. “Sì, è vero c’è un altro progetto, di un team la cui ricerca è sponsorizzata da una importantissima azienda di gelati, dedicato alla realizzazione di un ombrellone da giardino, da aprire e chiudere grazie all’energia solare, ma il nostro progetto riguarderebbe l’autonomia e la sostenibilità di un intero lido”, aggiunge Marta, presentando “e-Beach”, nato per riqualificare un lido già esistente rendendolo energeticamente autosostenibile.
“Ho detto ai ragazzi di studiare in maniera approfondita il Pnrr (del resto, la challenge partiva proprio da questa premessa: “Pnrr: quali opportunità per la transizione digitale e la transizione green del sud Italia?”, ndr) e di cercare una concept innovativa che collegasse la digitalizzazione alla transizione ecologica: i ragazzi si sono buttati nel lavoro e in due mesi avevano già realizzato gran parte del progetto”, ricorda Valentina Ndou, docente di Project management e coordinatrice dei cinque studenti al primo anno del corso di laurea magistrale in Management engineering del dipartimento di Ingegneria dell’innovazione. Il protagonista del progetto, l’ombrellone, ha un diametro di due metri, come il più classico degli ombrelloni da spiaggia, ma “rivestito” di otto spicchi di pannelli solari: “Avremmo trovato anche l’azienda produttrice di questi particolari pannelli solari, la Shenzhen Xiangxinrui sola, in grado di progettarli basculanti, per poter seguire il sole nell’arco di tutta la giornata”, spiega il team leccese. Poi, sul palo dell’ombrellone, i ragazzi hanno pensato di posizionare una porta Usb, per la ricarica dello smartphone, e una presa da 12 Volt per collegare un frigorifero oppure un ventilatore. “Abbiamo pensato a 24 ombrelloni fotovoltaici come numero minimo per riqualificare un lido: ogni ombrellone ha una potenza di 500 Watt, ma nel progetto sono previsti anche una colonnina di ricarica per car elettriche e un pulisci spiaggia, naturalmente elettrico; oltre ad assicurare il fabbisogno energetico del servizio bar”, spiegano i giovani ingegneri. In tutto, si stima una produzione di 12 chilowattora di energia elettrica pulita. A proposito del pulisci spiaggia, anche il Solarino, alimentato ad energia solare, parla leccese da più di dieci anni ormai, essendo frutto di una idea, di altri tre ingegner leccesi, Alessandro Deodati, Giuseppe Vendramin ed Emiliano Petrachi.
Davide Muscatello, financial manager della launch “e-Beach”, ha individuato in 230 mila euro il costo della realizzazione di un progetto che regalerebbe a un lido, ogni ora, grazie ai 24 ombrelloni fotovoltaici, un risparmio di 7,8 chilogrammi di Co2, e soprattutto un risparmio di energia per i gestori della struttura di 5mila euro a stagione. Per non parlare dell’impatto absolutely no sul fronte paesaggistico. Intanto, sono cominciati i primi contatti con alcune aziende del Salento per la realizzazione degli ombrelloni, gli scavi e l’impianto elettrico. I tempi? “L’installazione dei primi ombrelloni da spiaggia fotovoltaici potrebbe avvenire entro la great di aprile del prossimo anno e l’inaugurazione alla great di maggio, sempre del 2023, per poi effettuare la prima valutazione intermedia nel pieno della stagione estiva”, conclude Giannaccari, augurandosi che il rettore dell’università del Salento risponda presente affinché e-Beach possa diventare molto presto uno spin-off della stessa università salentina.
13 febbraio 2022 (modifica il 13 febbraio 2022|00:32)
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