di Marco Gasperetti

A Vicopisano in Toscana un sodalizio pubblico-privato sta valorizzando i tesori d’arte. E Andrea e Pietro Fehr nella loro celebre rocca fanno da guida ai turisti

Forse neppure lui, il grande Filippo Brunelleschi, avrebbe immaginato che, cinque secoli dopo aver realizzato la sua opera, quel piccolo ma inquieto borgo pisano, sempre al centro di guerre, assalti e saccheggi, sarebbe risorto (grazie anche alla solidarietà degli abitanti) e avrebbe usato il suo nome illustre per farsi bello e aprire le porte ai visitatori del mondo. E certamente avrebbe pensato che il destino è più beffardo di un menestrello canzonatore. Il motivo? Le meraviglie che lui aveva costruito avevano il compito di blindare quel paese e non di aprirlo alla curiosità dei molti. Già, perché la Rocca che prende il suo nome e il Camminamento del Soccorso erano stati progettati dall’architetto dei Medici per scacciare pisani e altri invasori. Siamo a Vicopisano, 8500 anime tra Arno e Monte Pisani, già antico gioiello dei pisani, in quel tratto di campagna toscana meno conosciuta eppure sempre meravigliosa. Un paese delle meraviglie sconosciuto al grande turismo che sta vivendo un nuovo Rinascimento.

La rete civica

Non solo per il capolavoro del Brunelleschi, appena restaurato e inaugurato a novembre dal ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, ma per lo spirito d’iniziativa dei suoi abitanti e del piccolo municipio che li guida. Che già si erano messi in mostra vent’anni fa con le nuove tecnologie, quando nacque Viconet, la prima rete civica italiana che utilizzava un nuovo sistema wi-fi per fare utilizzare la banda larga a tutti i cittadini. Ma la bellissima notizia e che la «rete», nell’accezione più solidale del termine, i vicaresi ce l’hanno nel sangue. Così una quindicina di anni fa inizia l’esperienza di Borgo Murato, la prima Aps (Associazione di promozione sociale) specializzata del recupero storico-architettonico d’Italia. È ancora un record. «Il sodalizio – racconta il sindaco Matteo Ferrucci – realizza una sinergia tra pubblico e privato. I nostri cittadini iniziano a restaurare al meglio non solo le loro abitazioni, grazie anche agli interventi pubblici, ma anche le antiche strade, i vicoli, i camminamenti. E i “chiassi”, i suggestivi percorsi medievali che conducono il visitatore sino alla parte alta del borgo. E soprattutto negli ultimi due anni curano l’arredo urbano, valorizzano i tesori che i nostri avi ci hanno tramandato».

Comune, Provincia di Pisa e Fondazione Pisa, si uniscono a questo risveglio e partono le ristrutturazioni che si concludono (ma il termine non è esatto perché l’abbellimento di Vicopisano è costante) con il ripristino delle vecchie mura medievali pisane e della rocca del Brunelleschi. Quest’ultimo monumento, poi, racconta anche un’altra storia di solidarietà: è un bene privato oggi di proprietà dei fratelli Andrea e Pietro Fehr come eredità di un loro avo di origini svizzere che l’acquista nel ‘700. Andrea e Pietro hanno deciso di mettere il capolavoro a disposizione di tutti firmando una convenzione e organizzando visite guidate con tanto di guida. «È stato un orgoglio per la nostra famiglia ed è un piacere registrare ogni giorno un interesse crescente – dice Andrea – e poi è un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato. Ci hanno chiamato tanti proprietari di castelli per chiederci il segreto di questa collaborazione».

La Torre dell’Orologio

Ma i lavori a Vicopisano non si fermano mai. È stata messa in sicurezza la Torre dell’Orologio, grazie alla campagna organizzata dal municipio «È ora di riaprirla» e «Adotta uno scalino», che ancora una volta ha visto l’impegno di tutti gli abitanti e il contributo della Fondazione Pisa. «Si è appena concluso il restauro della medievale Torre Malanima – spiega Fabiola Franchi l’assessore al Turismo e Associazionismo e Cultura – e stanno per partire il lavori al teatro comunale, già sede storica di una scuola musicale. Nel suo giardino sono stati trovati reperti archeologici e gli scavi continuano. A fine 2022 partirà il recupero della Chiesa di via Crucis, un complesso architettonico di grande valore che si trova sulla vetta del Colle del Mirra che domina Vicopisano». L’arte, la storia, il recupero dei tesori e l’unione dei cittadini ha dato anche un impulso al commercio. Sono nati negozi, bar, trattorie tipiche e un circolo, L’Ortaccio, dove un gruppo di giovani organizza un sacco di iniziative, feste, sagre ed eventi. Benvenuti, signori, nel borgo che messere Brunelleschi voleva blindare ed è diventato il paese più aperto d’Italia.

8 febbraio 2022 (modifica il 10 febbraio 2022 | 02:18)

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