Dopo aver scatenato a varie latitudini spettacolari aurore boreali e australi lo scorso fine settimana, il Sole non sembra essersi placato, tutt’altro. 

Il NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) ha registrato martedì il più grande brillamento dell’attuale ciclo solare e degli ultimi vent’anni. 

Il gigantesco lampo luminoso prodotto dal ‘flare’ a raggi X è stato catturato dal Solar Dynamics Observatory (SDO), il telescopio spaziale lanciato nel 2010 dalla NASA per studiare la nostra stella. Secondo i dati dell’agenzia spaziale il picco è avvenuto alle 16:51 UTC (le 18:51 in Italia).

L’eccezionale esplosione di classe X8.7 proviene dalla regione di macchie solari 3664, la stessa dei brillamenti emessi la scorsa settimana (di cui 8 di classe X) che hanno prodotto le espulsioni di massa coronale (CME) all’origine della tempesta geomagnetica che ha investito la Terra causando blackout radio e aurore.

L’ultimo precedente di analoghe proporzioni risale al 2005.

Il brillamento questa volta si è verificato sul bordo estremo del lato visibile del Sole. Secondo gli scienziati del NOAA, la Terra dovrebbe essere fuori dalla “linea di fuoco” e non si dovrebbero determinare le condizioni per una tempesta geomagnetica tale da produrre aurore, anche se saranno possibili blackout radio ad alta frequenza.

Bryan Brasher dello Space Weather Prediction Center del NOAA ha detto che l’eruzione potrebbe rivelarsi ancora più forte con la raccolta di dati da altre fonti.

L’espulsione di massa coronale associata al brillamento di martedì sembra essersi diretta lontano dal nostro pianeta, anche se le analisi sono in corso, ha aggiunto Brasher.

Source

0
Inserisci un commento.x