di Redazione Cultura

Nell’extra digitale oltre un secolo di avventure dell’eroe mascherato. Nell’inserto in edicola e App, l’intervista a Sergio Castellitto che riporta a teatro il suo «Zorro» dopo vent’anni

A volte ciò che sembra evidente ci inganna, e la scienza deve lottare contro credenze ostinate. Succede oggi come succedeva ieri: Galileo Galilei si trovò a combattere, nel suo Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, contro l’idea tolemaica della Terra immobile al centro del cosmo e contro il «senso comune» che l’accettava, vedendo il Sole sorgere e tramontare «girando» intorno al nostro pianeta.

Il fisico Carlo Rovelli, chiamato dal collega Brian Keating a registrare un audiolibro che traduce in inglese il celebre dialogo, ha colto l’occasione per rileggere Galilei. Nel nuovo numero de «la Lettura», il #532, da sabato 5 nell’App (scaricabile App Store e Google Play) e da domenica 6 in edicola, Rovelli ripercorre l’avventura galileiana, e rivela che se l’ipotesi dei Dialoghi era pur esatta, il libro usava argomenti scientifici sbagliati o contraddittori, come attribuire le maree alla rotazione terrestre. Ma il libro, chiosa il fisico, resta un gioiello, perfino con i suoi errori.

Oltre al nuovo numero in anteprima al sabato, l’App de «la Lettura» offre anche tutto l’archivio delle uscite dal 2011 a oggi. Il prezzo dell’abbonamento è di 3,99 euro al mese o 39,99 l’anno, con una settimana gratuita. Per chi si abbona tutti i contenuti dell’App sono raggiungibili anche da desktop, a partire da qui. Inoltre, l’abbonamento si può regalare da questa pagina o acquistando una Gift Card nelle Librerie.coop.

L’App offre anche il Tema del Giorno, un extra quotidiano solo digitale. In quello di giovedì 10 febbraio, Ida Bozzi ripercorre le mille vite di Zorro, l’eroe mascherato nato nel 1919 dalla penna dello scrittore americano Johnston McCulley: il suo nome, in spagnolo, vuol dire «volpe». Da allora ne ha fatta di strada: film, libri, serie tv, fumetti, parodie. Fino a dare il suo nome al clamoroso antieroe protagonista di Zorro. Un eremita sul marciapiede, monologo di Margaret Mazzantini per Sergio Castellitto. L’opera torna in teatro dall’11 al 13 febbraio dopo vent’anni (al Comunale di Ferrara): nel supplemento #532, in edicola e App, Laura Zangarini intervista Castellitto.

Tra i Temi ancora disponibili nell’App, il percorso proposto dal critico letterario Ermanno Paccagnini che passa in rassegna autrici e autori come Silvia Ballestra, Angelo Ferracuti, Alessio Torino, Marta Zura-Puntaroni, Umberto Piersanti… Paccagnini parla di «Terra ricca di letteratura, le Marche. E non solo per il suo passato; ma proprio per un presente che la vede rigogliosa di esperienze editoriali». Mentre su «la Lettura» #532, Alessandro Beretta recensisce Cesco e il Grande Tossico di Luca Pakarov (Fandango), ambientato a Macerata. Altro extra digitale è la riflessione del sociologo Carlo Bordoni sui recenti cambiamenti del rapporto tra genitori e figli, tra social, dad e riscatto sociale. Nel supplemento in edicola e App, il tema dei rapporti famigliari è al centro di due libri recensiti da Nicola H. Cosentino, il memoir Niente di vero (Einaudi) di Veronica Raimo; e da Marzia Fontana, il romanzo La buona educazione (e/0) di Alice Bignardi.

Nella sezione «Temi» dell’App anche il testo di Vincenzo Trione sul Maat di Lisbona, il Museo di arte, architettura e tecnologia, tra i tanti che oggi si ripensano e si confrontano con le sfide del digitale. Nel supplemento in edicola e App, il tema è affrontato da Stefano Bucci che racconta del progetto (firmato dallo studio italiano Schiattarella Associati) dell’Art Balad Culture Square in costruzione a Gedda, in Arabia Saudita, mentre Milano attende il Mad, primo museo dell’arte digitale in Italia. Ancora nel supplemento, lo stesso Trione racconta la sfida nei linguaggi contemporanei del Maxxi di Roma.Un altro focus nell’App è un testo di Alberto Casadei sul Decameron diretto (e interpretato) nel 1971 da Pier Paolo Pasolini. E nel supplemento #532, l’intervista di Cecilia Bressanelli allo scenografo Dante Ferretti, che lavorò a 8 film di Pasolini (Il Decameron incluso), e quella di Stefania Ulivi al regista Marco Tullio Giordana sull’eredità dello scrittore e regista a cent’anni dalla nascita. Ancora un altro focus nell’App è firmato da Helmut Failoni ed è un viaggio nel jazz di protesta anni Sessanta.

Apparenza e realtà si intrecciano anche nella riflessione di Paolo Giordano, che nel nuovo numero racconta il perturbante libro Operatori e Cose (Adelphi), di Barbara O’Brien. La donna narra dall’interno la schizofrenia di cui soffriva: apparizioni allucinatorie, che si autodefinivano «Operatori», le davano ordini e la spingevano a fughe improvvise, isolamento, scelte autodistruttive. Giordano riflette sul modo, non scontato, in cui O’Brien guarì, spinta dal suo stesso inconscio ad affidarsi a uno psicoanalista.

Il numero de «la Lettura» affronta molti altri temi: un ampio speciale è dedicato alle trasformazioni che la crisi sanitaria ed economica porta in America Latina, in Bolivia, Perù, Cile, Honduras, dove sono arrivate al governo sinistre di matrice variegata, ma giovani, sociali e «verdi»: ne scrive lo storico Gianni La Bella, che analizza l’onda anche in Colombia e Brasile, mentre Patrizia Varone narra una storia di disagio e riscatto in Bolivia, tra i poverissimi lustrascarpe.

E in Europa? Sulle vicine elezioni francesi interviene il sociologo Roger Sue, intervistato da Stefano Montefiori; sui nodi che le forze progressiste del continente devono affrontare interviene il politologo Gianfranco Pasquino.

Tornando all’izquierda latinoamericana, che oggi come 50 anni fa ha come colonna sonora la musica degli Inti-Illimani, Nuccio Ordine intervista uno dei fondatori del gruppo, Jorge Coulón, 74 anni, alla vigilia del tour italiano in 5 teatri, dal 13 marzo.

4 febbraio 2022 (modifica il 9 febbraio 2022 | 20:14)

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