di Redazione Roma

Maurizio Lanzaro era in debito di circa 14mila euro con la propria famiglia. La separazione era avvenuta quando il difensore, già nelle giovanili della Roma, si era trasferito per lavoro in Spagna

Maurizio Lanzaro, ex difensore cresciuto nelle giovanili della Roma e giovanissimo campione d’Italia nella stagione 2000-2001, è stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione dal tribunale monocratico di Roma. Il calciatore, originario di Avellino, avrebbe rifiutato a moglie e due figlie l’assegno di mantenimento pattuito. La storia, riportata da Il Messaggero, risale agli anni scorsi, quando Lanzaro si era trasferito, per ragioni di lavoro (militava nella spagnola Real Saragozza), in Spagna. Durante quel periodo sarebbe avvenuta la separazione da moglie e figlie piccole, rimaste a vivere qui a Roma, in un semplice appartamento dalle parti di Torrevecchia.

Secondo il pm Andrea Iolis che rappresentava l’accusa, Lanzaro sarebbe venuto meno ai suoi doveri, mancando di versare l’assegno familiare. Nessun problema finanziario per il calciatore ottimamente remunerato per i suoi impegni sportivi. Piuttosto una negligenza della quale non si capisce la causa. Sta di fatto che il calciatore si è sottratto agli obblighi di assistenza familiare e ha «scordato» di versare i 5mila euro mensili pattuiti davanti al giudice nel 2015.

«Nonostante il suo considerevole reddito — scrivono i magistrati che hanno sostenuto le contestazioni nei suoi confronti — (Lanzaro ndr) aveva ripetutamente e scientemente violato gli obblighi di assistenza materiale della famiglia previsti dal codice civile». In seguito alla denuncia della moglie era partita l’inchiesta, affidata alla Guardia di Finanza che aveva ricostruito i suoi volumi di affari. Ora la condanna.

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8 marzo 2022 (modifica il 8 marzo 2022 | 12:23)

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