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Pirateria online, il Tribunale di Roma condanna Cloudfare
Il Tribunale Ordinario di Roma, Sezione XVII Civile, ha emesso una sentenza che ordina a Cloudflare, una delle principali società statunitensi operanti nel settore internet, di interrompere immediatamente la fornitura di servizi a portali pirata come GuardaSerie. La decisione è stata presa in seguito al ricorso d’urgenza presentato da Rti, società del gruppo Mediaset, che ha denunciato l’attività illecita del sito.
GuardaSerie è accusato di aver pubblicato, senza autorizzazione, video di programmi televisivi famosi come “Amici di Maria de Filippi”, “Ciao Darwin”, “Grande Fratello”, tra gli altri. Le indagini tecniche hanno rivelato che il sito, grazie ai servizi forniti da Cloudflare, è riuscito a cambiare ripetutamente le estensioni del dominio, eludendo così i controlli e le sanzioni imposte dall’AgCom. Questo stratagemma ha reso difficile l’identificazione dei server pirata e ha permesso la creazione di un catalogo indicizzato di contenuti audiovisivi piratati, facilitandone il download e lo streaming.
Le presunte responsabilità di Cloudfare
I giudici romani hanno ritenuto Cloudflare complice nell’attività illecita di diffusione di tali programmi, di cui Mediaset detiene i diritti esclusivi. Oltre a dover cessare immediatamente la collaborazione con i portali pirata, Cloudflare è stata condannata a pagare una multa di 1.000 euro per ogni giorno di ritardo nell’osservare le disposizioni del tribunale.
Mediaset ha accolto con favore il provvedimento, che si allinea a una serie di sentenze emesse dai tribunali di Roma e Milano, che rappresentano un importante passo avanti nella tutela del diritto d’autore e nella lotta contro la pirateria online, fenomeno che mette a rischio il valore economico e i posti di lavoro del settore.
Il PNRR al servizio dei territori al centro dell’evento Mimit dedicato alle iniziative di sviluppo per il tessuto produttivo italiano
Urso: il Mimit caso virtuoso nell’utilizzo delle risorse del Pnrr per lo sviluppo produttivo del Paese
L’importanza dell’impatto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sul tessuto economico e produttivo italiano, i risultati conseguiti dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, le nuove possibilità di investimento a seguito della recente revisione del programma. Questi i temi al centro dell’evento che si è tenuto a Palazzo Piacentini dal titolo “Innovazione, Sostenibilità e Made in Italy: quali opportunità per i territori offerte dal PNRR”, organizzato dal Dipartimento Mercato e Tutela del Mimit, in collaborazione con l’Unità di Missione PNRR e il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC).
All’incontro, presieduto del Ministro Adolfo Urso, ha partecipato il presidente del CNDCEC, Elbano de Nuccio, con altri rappresentanti della categoria professionale ed è stata l’occasione per tracciare un bilancio e illustrare gli esiti dell’applicazione del Piano, fornendo al tempo stesso un aggiornamento sulle iniziative Net Zero Technologies e in materia di batterie elettriche, autoproduzione da Fonti Energia Rinnovabile e Transizione 5.0, iniziativa strategica volta a rendere il sistema produttivo nazionale maggiormente innovativo, digitale e sostenibile.
Gli interventi si sono, infatti, concentrati su tre direttrici strategiche indispensabili per rafforzare la competitività delle imprese italiane in un contesto economico in continua evoluzione: la transizione tecnologica dei processi industriali, fondamentale per ottimizzare i costi e migliorare l’efficienza operativa; la transizione green, spinta dallo sviluppo di tecnologie innovative e modelli produttivi ispirati ai principi dell’economia circolare; e la formazione professionale, essenziale per adeguare le competenze alle trasformazioni in atto.
“Grazie alle misure del Pnrr abbiamo già raggiunto risultati molto significativi per lo sviluppo produttivo del nostro territorio: il Mimit, nell’utilizzo delle risorse, è un caso virtuoso. Nell’ambito del programma stiamo lavorando all’attuazione di 16 misure di cui due riforme essenziali quale la riforma della proprietà industriale e quella del sistema degli incentivi alle imprese. Con il piano Transizione 4.0 e 5.0 stiamo inoltre stimolando gli investimenti in digitalizzazione, sostenibilità e formazione. Nell’attuazione del Piano la competenza dei dottori commercialisti ed esperti contabili svolge un ruolo fondamentale nell’utilizzo degli strumenti di sostegno alle imprese e nello sviluppo del Sistema Italia”, ha dichiarato il ministro Urso.
“Nel PNRR i commercialisti possono svolgere un ruolo centrale, mettendo le proprie competenze a disposizione del Paese per affrontare la sfida dell’utilizzo dei fondi in un’ottica quantitativa e qualitativa, verificando gli effetti degli investimenti dal punto di vista del ritorno economico-finanziario per le imprese e degli impatti ambientali e sociali per gli enti pubblici, per il contesto territoriale di riferimento, per la società nel suo complesso”, ha dichiarato il presidente del CNDCEC de Nuccio.
Ulteriori focus tematici sono stati il ruolo svolto dal PNRR nel generare esternalità positive – funzionale non solo al rilancio economico delle imprese, ma anche al rafforzamento della coesione territoriale – e la necessità di una comunicazione capillare volta a valorizzare le opportunità offerte dal Piano, garantendo il coinvolgimento attivo delle realtà produttive locali e dei professionisti del settore. A riguardo è stato valorizzato, nel corso dell’incontro, il ruolo dei dottori commercialisti, figure che attraverso il monitoraggio e la rendicontazione dei progetti legati al PNRR, garantiscono un corretto ed efficiente utilizzo e impiego delle risorse.
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Starship decolla dal Texas. Tra i presenti anche il Presidente eletto Donald Trump
Sesto test in volo senza equipaggio per Starship, la nave spaziale progettata dalla SpaceX di Elon Musk per essere completamente e rapidamente riutilizzabile e destinata alle future missioni verso la Luna e Marte. Il lancio è stato effettuato alla presenza di Donald Trump e dello stesso Musk.
Tech transfer, la Ue pronta a cambiare le regole: focus sulla concorrenza
L’Antitrust Ue si prepara a cambiare le regole per il trasferimento tecnologico. La Commissione europea ha pubblicato oggi un documento di lavoro che riassume i risultati della sua valutazione del regolamento di esenzione per categoria per il trasferimento di tecnologia e delle linee guida di accompagnamento sull’applicazione dell’articolo 101 del trattato agli accordi di trasferimento di tecnologia.
Gli elementi chiave del documento
Dal testo emergono difficoltà pratiche nell’applicazione di una delle due soglie di quota di mercato per i settori tecnologici mentre per quanto concerne i “pool” tecnologici – gli accordi di trasferimento di tecnologia riguardano la concessione in licenza di tecnologia e possono essere bilaterali o multilaterali – alcune parti ritengono che le condizioni previste non garantiscano sempre che solo i “pool” conformi beneficino del cosiddetto “porto sicuro” (chi non raggiunge la soglia stabilita non incorre in violazione antitrust). Alcune parti ritengono che la Commissione dovrebbe fornire indicazioni sulla valutazione del diritto della concorrenza dei gruppi di negoziazione delle licenze, vale a dire gruppi di implementatori di tecnologie che negoziano insieme le licenze tecnologiche.
La valutazione sull’impatto della revisione
La Commissione avvierà ora la fase di valutazione dell’impatto della revisione per esaminare i problemi identificati con l’obiettivo di “rivedere le norme in vigore entro la data di scadenza delle norme attuali”, si legge in una nota Ue.
L’obiettivo della valutazione era raccogliere prove sul funzionamento delle attuali norme per stabilire se lasciarle scadere, prolungarne la durata o rivederle. Alla luce dei risultati della valutazione, la Commissione avvierà ora una valutazione d’impatto per esaminare le opzioni per una revisione delle norme, indica la nota comunitaria. Gli obiettivi delle norme attuali “rimangono pertinenti, vale a dire esentare per categoria solo gli accordi di trasferimento di tecnologia pro-concorrenziali e fornire certezza giuridica alle aziende che desiderano stipulare tali accordi”.
Tuttavia Bruxelles indica che “potrebbero essere migliorata in alcune aree per aumentare la certezza giuridica e riflettere i recenti sviluppi del mercato”.
I mercati tecnologici sono costituiti dai diritti tecnologici concessi in licenza e da altre tecnologie considerate intercambiabili dai licenziatari. Le parti interessate hanno anche suggerito di ampliare l’ambito delle norme per includere la concessione di licenze di dati o diritti sui dati, che hanno un’importanza crescente nell’economia digitale, e/o di fornire indicazioni su questo tema nelle linee guida Antitrust. Il porto sicuro per i pool tecnologici “ha generalmente funzionato bene”, evdienzia la Ue, dato che stabilisce le condizioni che, se soddisfatte, di solito garantiscono che il pool non violi le norme sulla concorrenza.
Tuttavia, si può fare meglio. “Alcune parti interessate ritengono che la Commissione dovrebbe fornire indicazioni sulla valutazione del diritto della concorrenza dei gruppi di negoziazione delle licenze, vale a dire gruppi di implementatori di tecnologie che negoziano insieme le licenze tecnologiche”, puntualizza Bruxelles.
Il nodo concorrenza
Il documento accende i riflettori anche sulla concorrenza, ricordando che l’articolo 101(1) del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue) vieta gli accordi tra aziende che limitano la concorrenza. “Tuttavia, ai sensi del paragrafo 3 tali accordi possono essere dichiarati compatibili con il mercato unico – si spiega – a condizione che contribuiscano…
Difesa: al Mimit la conferenza “Mission Dual”, focus su opportunità per aziende di beni e tecnologie duali
Ministero, Bei e Diana-NATO intensificheranno collaborazione sul tema
Come includere nella nuova politica industriale italiana ed europea le aziende che sviluppano beni e tecnologie duali e le relative opportunità di finanziamento e sviluppo. Questi i temi della conferenza “Mission Dual” che si è svolta il 19 novembre al ministero delle Imprese e del Made in Italy, in collaborazione con il Ministero della Difesa, la Banca Europea per gli Investimenti, l’acceleratore della NATO “Diana” e la Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza (AIAD).
Per raggiungere questo obiettivo, hanno convenuto i partecipanti, è necessario affiancare ai regimi di controllo delle esportazioni anche strumenti e politiche di promozione, rafforzamento e finanziamento della competitività delle imprese che operano sia in ambito civile sia militare. Inoltre, è stata sottolineata l’importanza di un modello pubblico/privato nell’attuazione dei grandi programmi di difesa per catalizzare la crescita e sviluppo delle numerose PMI e start-up che possono contribuire all’indipendenza strategica dell’Europa.
Per questo, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la Banca Europea per gli Investimenti e Diana-NATO hanno concordato di intensificare la collaborazione su questi temi e approfondire il dialogo con gli operatori pubblici e privati coinvolti nello sviluppo dell’industria duale in Italia. Ciò consentirà anche di aumentare la conoscenza di questi domini, non solo dal lato dei prodotti e tecnologie, ma anche delle imprese.
Robot esegue per la prima volta un doppio trapianto di polmoni. “Mi ha ridato la vita”
I medici dell’NYU Langone Health Center di Manhattan hanno annunciato di aver eseguito il primo doppio trapianto di polmone completamente robotizzato.
L’intervento è stato eseguito il 22 ottobre su Cheryl Mehrkar, 57 anni.
Da dieci anni, Mehrkar soffriva di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), peggiorata dopo aver contratto il Covid.
La donna ha passato anni alla ricerca di una cura prima di ricevere la chiamata in cui la clinica le comunicava di essere idonea per il trapianto.
La procedura mira ad accelerare il processo di guarigione e ad abbreviare la degenza in ospedale.
Durante l’intervento, un team di medici lavora in tandem con il robot che opera, rimuove i polmoni malati, prepara il sito chirurgico per l’impianto e quindi impianta i polmoni del donatore.
“So solo che era un uomo più giovane. Se ci pensi, c’è una famiglia in lutto e due settimane dopo io respiro con i suoi polmoni”, racconta Mehrkar intervistata dalla reuters.
A circa un mese dall’intervento, Mehrkar è già in piedi e cammina e tra pochi giorni sarà dimessa.
Privacy, il Garante multa Foodinho (gruppo Glovo) per 5 milioni
Il Garante Privacy multa Foodinho, società del gruppo Glovo, per 5 milioni di euro per aver trattato illecitamente i dati personali di oltre 35mila rider. La decisione arriva a conclusione dell’istruttoria avviata d’ufficio dopo la morte di un rider in un incidente stradale nel 2022, durante una consegna. In quell’occasione un gruppo di informatici aveva denunciato sui mezzi d’informazione una serie di violazioni del Gdpr legate alla disattivazione dell’account della vittima, dalle quali l’inchiesta è partita d’ufficio. Foodinho era già stata multata nel 2021 dal Garante. Con il suo pronunciamento l’authority ha anche vietato “l’ulteriore trattamento dei dati biometrici dei rider utilizzati per la verifica dell’identità”, a partire dal riconoscimento facciale.
Gli esiti dell’istruttoria
Dalle indagini e dalle ispezioni effettuate con il supporto del nucleo speciale della Guardia di Finanza è emerso, tra l’altro, che fino ad agosto la piattaforma geolocalizzava i rider anche fuori dal loro orario di lavoro. “La piattaforma utilizzata dalla società, quando disattiva o blocca l’account – spiega l’authority – invia automaticamente un unico messaggio standard, che però non informa della possibilità di contestare la decisione e chiedere il ripristino dell’account”.
I trattamenti automatizzati dei dati
I Garante ha contestato inoltre alla società i trattamenti automatizzati dei dati dei rider, come nel caso del “sistema di eccellenza”, un punteggio che consente di prenotare con priorità il turno di lavoro, e il sistema di assegnazione degli ordini all’interno del turno. La piattaforma, sottolinea il Garante, non avrebbe adottato le misure previste dal Gdpr per l’utilizzo di sistemi automatizzati, “in particolare il diritto dei rider di ottenere l’intervento umano, di esprimere la propria opinione e contestare la decisione assunta attraverso il sistema”.
L’invio a terzi dei dati dei rider
L’istruttoria ha inoltre evidenziato come Foodinho, senza informare gli interessati, abbia inviato i dati personali dei rider, compresa la posizione geografica, a società terze. “I dati sulla geolocalizzazione, in particolare, sono inviati anche quando il rider non lavora, l’app è in background e, fino ad agosto 2023, anche quando l’app non era attiva”, si legge nella nota dell’authority.
Le prescrizioni
A conclusione delle indagini il Garante ha disposto che Foodinho riformuli i messaggi inviati ai rider in caso di disattivazione o blocco dell’account, e assicuri che le decisioni adottate dall’algoritmo siano verificate da operatori adeguatamente formati. Inoltre, la società dovrà attivare sul dispositivo dei rider una icona che indichi che il Gps è attivo e disattivarlo quando l’app è in background.
“Foodinho, infine – conclude il garante – dovrà adottare misure appropriate per evitare usi impropri e discriminatori dei meccanismi reputazionali basati sui feedback dei clienti e adempiere a quanto previsto dallo Statuto dei lavoratori in materia di controlli a distanza”.
Mimit, emessi tre francobolli per celebrare le Università di Trieste, Firenze e Napoli
Urso: “La cultura è il differenziale che rende competitivo il Paese”, Bernini: “Il francobollo ha una dimensione storica, culturale e artistica”
L’amore per il sapere, la dedizione di chi insegna, la passione di chi impara: questo il significato racchiuso nei tre francobolli ordinari presentati oggi a Palazzo Piacentini, nella Sala Biblioteca del Mimit, che sono parte della serie tematica “Le Eccellenze del Sapere”.
I tre francobolli celebrano l’impegno nella formazione dei giovani, rendendo omaggio all’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, che festeggia ottocento anni dalla sua fondazione, e alle Università degli Studi di Trieste e di Firenze, entrambe giunte al traguardo dei cento anni. L’emissione filatelica vuole essere un omaggio e un ringraziamento per l’attività e l’opera di formazione e ricerca svolta dai tre Atenei, la cui storia va di pari passo con quella del nostro Paese e si intreccia con il destino di milioni di studenti che hanno fatto grande il nostro Made in Italy.
Alla cerimonia di emissione e annullo filatelico, presieduta dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dal ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini e dal sottosegretario di Stato con delega alla filatelia, Fausta Bergamotto, sono intervenuti i Magnifici Rettori delle tre Università protagoniste: il prof. Roberto Di Lenarda, per l’Università di Trieste, la prof.ssa Alessandra Petrucci, per l’Università di Firenze, e il prof. Matteo Lorito, per l’Università Federico II di Napoli. Presenti, inoltre, i rappresentanti di Poste Italiane e dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
“Oggi, più che mai, dobbiamo valorizzare chi siamo e da dove proveniamo – ha dichiarato il ministro Urso -. Gli italiani sono riconosciuti a livello globale come grandi produttori di cultura per l’umanità: un differenziale che rende competitivo il nostro Made in Italy. Conoscenza, studio e scienza sono fondamentali, il contributo fornito dai nostri atenei e dai centri di ricerca”.
“C’è un legame tra il valore simbolico del francobollo e il valore reale delle Università. E questo legame è essere insieme testimonianza del passato e al tempo stesso anche anticipatori del futuro, di come immaginiamo il futuro”, ha dichiarato il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. “Ma non solo, così come l’alta formazione, il francobollo è simbolo di connessione tra persone. Ha un valore unico. Ha un fascino unico, che è quello di raccontare storie, commemorare e celebrare anniversari e personalità. Ha una dimensione storica, culturale e artistica”, ha concluso Bernini.
La vignetta del francobollo dedicata all’Università di Napoli nasce da un bozzetto di Maria Carmela Perrini e rappresenta una prospettiva della facciata principale dell’Università, che è stata istituita il 5 giugno del 1224 dall’Imperatore del Sacro Romano Impero; in alto a destra, si staglia il logo dell’Ateneo.
Stessa bozzettista anche per il francobollo dell’Università degli Studi di Firenze, che raffigura l’ingresso del Rettorato dell’Università quest’anno celebra i 100 anni dalla sua fondazione. In alto, a sinistra, è riprodotto il logo istituzionale dell’Ateneo.
Il francobollo dell’Università degli Studi di Trieste, infine, riproduce su uno sfondo che riprende i colori istituzionali del centenario dell’Università, una rivisitazione del logo dell’anniversario che raffigura, con un’illustrazione al tratto, l’edificio centrale dell’Ateneo alle cui spalle sorge, come un sole, il numero “100”, a indicare gli anni trascorsi dalla sua fondazione. Il bozzettista è Paola Russo.
I tre francobolli sono stampati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e distribuiti da Poste Italiane, con indicazione tariffaria B, in 250.020 esemplari ciascuno.
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Acqua calda nel passato di Marte, la prova in un meteorite
C’era acqua calda su Marte 4,45 miliardi di anni fa, dunque è probabile che il pianeta presentasse condizioni adatte a ospitare la vita: lo suggeriscono le tracce biochimiche rinvenute in uno zircone contenuto nel meteorite marziano Nwa 7034, il secondo più antico mai scoperto, soprannominato ‘Black Beauty’ per il suo colore scuro. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances da un gruppo di ricerca guidato dalla Curtin University in Australia.
“Abbiamo utilizzato la geochimica su scala nanometrica per rilevare prove elementari di acqua calda su Marte 4,45 miliardi di anni fa”, afferma il geologo Aaron Cavosie.
“I sistemi idrotermali sono stati essenziali per lo sviluppo della vita sulla Terra e le nostre scoperte suggeriscono che anche Marte aveva acqua, un ingrediente chiave per gli ambienti abitabili, durante l’antica fase di formazione della crosta. Attraverso l’imaging e la spettroscopia su scala nanometrica, il team ha identificato tracce di elementi in questo zircone unico, tra cui ferro, alluminio, ittrio e sodio. Questi elementi – conclude l’esperto – si sono aggiunti mentre lo zircone si formava 4,45 miliardi di anni fa, suggerendo che l’acqua era presente durante l’iniziale attività magmatica marziana”.
Api platforms, l’italiana Kong raggiunge i 2 miliardi di market cap
Kong, azienda specializzata in piattaforme Api, ha recentemente raggiunto una valutazione di mercato di 2 miliardi di dollari dopo aver concluso con successo un round di finanziamento Serie E da 175 milioni di dollari. Fondata nel 2017 dagli italiani Marco Palladino e Augusto Marietti, Kong è diventata un punto di riferimento nel settore delle infrastrutture Api globali, grazie alla sua capacità di fornire soluzioni scalabili, sicure e resilienti per la gestione delle Api.
Superati i 100 mln di dollari di ricavi
Il recente finanziamento, guidato da Tiger Global e Balderton, si inserisce in un contesto di forte crescita per Kong, che ha superato i 100 milioni di dollari in ricavi annuali ricorrenti e ha raggiunto la redditività. L’investimento consentirà all’azienda di espandere ulteriormente la sua presenza internazionale, con un focus particolare sull’Europa, l’Asia e i mercati emergenti, rispondendo alla crescente domanda globale di soluzioni Api avanzate.
Intanto Rana Yared, General Partner di Balderton, è entrata a far parte del consiglio di amministrazione di Kong, sottolineando l’importanza del suo contributo strategico nella fase di espansione dell’azienda.
Oltre 700 aziende Enterprise fra i clienti
Kong offre una piattaforma completa per la gestione delle Api, comprendente un service mesh e il controllo d’ingresso tramite il servizio cloud-based “Konnect”. Inoltre, con i suoi plugin AI gratuiti, Kong trasforma la sua gateway in un’infrastruttura AI nativa del cloud completamente scalabile.
La società annovera tra i suoi clienti oltre 700 aziende di livello enterprise, tra cui Gsk, PayPal e la Borsa di New York (Nyse), e continua a vedere una forte domanda per le sue soluzioni, particolarmente adatte a supportare ambienti AI complessi e applicazioni basate su microservizi. Kong si distingue nel mercato per la sua capacità di gestire con efficienza la sicurezza, la visibilità e il controllo tra i team di sviluppo e le varie applicazioni AI.
Venti trilioni di richieste Api processate al mese
L’inizio di Kong è stato quasi “in sordina”, con Palladino e Marietti che hanno portato la loro startup dall’Italia agli Stati Uniti, riuscendo a ottenere un investimento iniziale in tempi record. Oggi, con più di sette milioni di istanze del gateway Kong attive e oltre 20 trilioni di richieste Api processate mensilmente, l’azienda è pronta a continuare la sua espansione su scala globale, supportata da un team di talento e un solido piano di innovazione per il futuro.