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Scoperto il Darth Vader dei mari, è un crostaceo gigante
L’hanno chiamato Darth Vader per l’incredibile somiglianza con il Signore dei Sith, si tratta di un crostaceo gigante scoperto sui banchi del pesce di alcuni mercati vietnamiti e descritto ora in uno studio appena pubblicato sulla rivista ZooKeys.
Il Bathynomus vaderi, questo il nome scientifico assegnato all’isopode dal gruppo di ricerca dell’Università di Singapore guidato da Peter Ng, può superare i 30 centimetri di lunghezza e vive nelle profondità marine, anche oltre i 2.000 metri.
La nuova creatura fa parte di un gruppo di crostacei (noti in Vietnam come “insetti marini”) detti Bathynomus. Più precisamente, il Bathynomus vaderi appartiene alla famiglia dei “supergiganti”, così definito perché le sue dimensioni possono raggiungere lunghezze di 32,5 cm e un peso di oltre un chilogrammo.
Tale specie era stata trovata, ad oggi, solo vicino alle isole Spratly in Vietnam, sebbene si stima che potrebbe essere presente anche in altre parti del Mar Cinese Meridionale.
In passato erano una rarità e venivano venduti solo in rare occasioni ma sono diventati ormai ricercatissimi nei mercati ittici di alcuni Paesi asiatici. Gli isopodi giganti come il Bathynomus vaderi rappresentano una “prelibatezza” culinaria molto costosa in Vietnam.
Fino al 2017, erano un prodotto commerciale non particolarmente pregiato pescato nelle acque profonde del Bin ong (Mare Orientale, parte vietnamita del Mar Cinese Meridionale) e al largo delle province della costa centro-meridionale del Vietnam, ma negli ultimi cinque anni, l’attenzione dei media e della popolazione ne ha elevato interessi e prezzo.
Oggi è diventato di moda vederli vivi in alcuni mercati ittici di Hanoi, H Chi’ Minh City e a ‘Nng City ed alcuni negozi e ristoranti pubblicizzano la vendita anche online su varie piattaforme di social media, con consigli su come cucinarli al meglio. Alcuni dichiarano che questi “insetti marini” siano più buoni dell’aragosta a cui è accostato per le proprietà organolettiche.
I ricercatori li hanno scoperti visitando i mercati ittici e si sono resi conto di essere in presenza di una nuova specie di Bathynomus – più piccola dei più grandi che possono arrivare anche a 70 centimetri di lunghezza e oltre 1,5 chili di peso – caratterizzata da una testa che ricorda in molti aspetti l’iconico casco di of Darth Vader, il cattivo più popolare della saga di Star Wars.
A marzo 2022, l’Università di Hanoi ha acquistato quattro esemplari di isopodi giganti da Quy Nhn City e ne ha inviati due al Natural History Museum presso la National University of Singapore in cui ha sede un laboratorio di crostacei molto attivo per l’identificazione. All’inizio del 2023, l’ipotesi: il Darth Vader sarebbe una specie “inedita”, mai descritta fino ad ora. Oggi la ricerca che sembra confermarlo.
Il fatto che una specie animale così comune fosse rimasta a lungo sconosciuta, sottolineano gli stessi autori della ricerca, dimostra quanto lavoro ci sia ancora da fare per conoscere la biodiversità delle profondità marine.
Un’urgenza accresciuta dalla vendita sempre più diffusa di Bathynomus nei mercati, che insieme alla distruzione di alcuni habitat abissali a causa di pesca ed estrazioni minerarie, potrebbe metterne a rischio l’esistenza.
Data center, Callari: “Investimenti stranieri valore per il Paese”
“L’attrazione di nuovi investimenti, anche stranieri, attraverso la costruzione di nuovi data center rappresenta un valore per il nostro Paese e a questi investimenti bisogna guardare con favore; sarebbe sbagliato limitarli o addirittura bloccarli nell’ottica di una sovranità tecnologica. Ma è altresì necessario che la legge delega contenga gli elementi necessari a garantire che i dati vengano trattati conformemente alle leggi nazionali ed europee“.
Lo ha affermato l’assessore ai Sistemi informativi del Friuli Venezia Giulia e coordinatore vicario della Commissione per l’Innovazione, Sebastiano Callari, in occasione dell’audizione della Conferenza delle Regioni nell’ambito dell’esame delle abbinate proposte di legge recanti delega al Governo per la disciplina dei centri di elaborazione dati durante la Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera.
Cavalcare le opportunità digitali senza costruire muri
“In un’epoca in cui il digitale pervade ogni aspetto della nostra vita, i data center rappresentano un’infrastruttura cruciale e piuttosto che costruire muri per difenderci, cavalchiamo queste opportunità digitali per generare crescita e sviluppo perché la digitalizzazione è un’occasione che non possiamo perdere”, ha detto Callari, sottolineando di essere fiducioso per la prosecuzione di una collaborazione positiva con il governo. Per l’assessore le politiche future dovranno favorire lo sviluppo di tecnologie proprietarie per ridurre la dipendenza da società esterne.
Le Regioni si propongono come registi nella gestione dei contributi
Callari ha poi affrontato il tema dei contributi a favore degli enti locali previsti dalle proposte di legge proponendo un ruolo attivo delle Regioni “non solo perché molti degli 8mila Comuni con le carenze di personale, oggi non sono in grado di mettere a terra dei progetti, ma anche perché molte Regioni hanno investito e stanno continuando a investire per realizzare data center capaci di soddisfare i requisiti di sicurezza e certificazione più stringenti, proprio per garantire il miglior servizio al sistema della pubblica amministrazione locale, sanità inclusa”. L’assessore ha ribadito che “le Regioni si propongono nel ruolo di ente aggregatore, come regista nella gestione dei contributi“.
Infine, l’esponente della Giunta Fedriga ha rilevato la mancanza, nelle proposte normative, di un riferimento alle aree industriali dismesse, spesso già infrastrutturate, che potrebbero esser utilizzate per ospitare i data center superando un eccessivo ricorso alla deroga dei piani regolatori per la realizzazione di edifici idonei.
InvestEU, intesa tra CDP e MIMIT per favorire la transizione energetica
Nell’ambito del Programma europeo Cassa Depositi e Prestiti offre servizi di consulenza al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) finalizzati a rendere più sostenibile e resiliente l’approvvigionamento delle materie prime critiche
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e Cassa Depositi e Prestiti, nell’ambito del Programma InvestEU, stanno attuando un Protocollo d’intesa per la realizzazione di un’analisi relativa alla sostenibilità e resilienza delle catene del valore delle materie prime critiche necessarie per la transizione energetica e digitale.
L’intesa tra il Ministero e CDP si inserisce nell’alveo delle decisioni assunte dalla Commissione Europea, in particolare in merito al Piano d’azione per le materie prime critiche e all’Alleanza europea per le materie prime (European Raw Materiale Alliance, ERMA) e, successivamente, all’entrata in vigore del Regolamento UE 2024/1252 (Critical Raw Materials Act, CRMA). La partnership viene realizzata grazie alle risorse messe a disposizione dall’Unione Europea, nell’ambito del Programma InvestEU e dalla stessa CDP.
Nell’ambito del vigente contesto normativo europeo, e in applicazione del Decreto Legge del 25 giugno 2024 n.84 (D.L. (84/2024) CDP, nel suo ruolo di Advisory Partner della Commissione europea, affiancherà il Ministero nell’analisi delle best practices a livello internazionale al fine di identificare, attraverso una valutazione strategico-comparativa, fattori abilitanti e possibili soluzioni adattabili al sistema industriale Italiano per garantire la sostenibilità e la resilienza dell’approvvigionamento delle materie prime critiche. L’attività si incentrerà sull’approfondimento delle tematiche dell’estrazione, della raffinazione, della produzione e del riciclo, con specifico riferimento alla transizione energetica e digitale, al fine di individuare le opportunità di intervento a sostegno dell’industria italiana nei segmenti di tale catena del valore strategica.
Il percorso si concretizzerà con la definizione e realizzazione di specifiche analisi di mercato volte alla comprensione delle strategie e modelli di business perseguiti in materia da alcuni Stati membri della UE, altri Paesi extra-UE e dai principali operatori industriali ed economici, oltre che con l’identificazione degli scenari competitivi per il contesto nazionale.
SpaceX lancia due sonde per la Luna, a bordo anche lo strumento italiano LuGRE
Dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral, in Florida, è stato lanciato oggi il razzo Falcon 9 di SpaceX con a bordo due missioni lunari nell’ambito del programma Artemis: la giapponese Resilience, dell’azienda ispace Inc. e il lander americano Blue Ghost, sviluppato da Firefly Aerospace, sul quale si trova anche lo strumento italiano LuGRE.
Il LuGRE (Lunar GNSS Receiver Experiment) è un ricevitore di navigazione satellitare di ultima generazione, sviluppato per l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) dall’azienda Qascom, con il supporto scientifico del Politecnico di Torino.
La missione – spiega l’Asi – ha come obiettivo la ricezione dei segnali dei satelliti di radio-navigazione GPS e Galileo dalla Terra e da e verso la Luna, grazie a una tecnologia avanzata chiamata Software Defined Radio Receiver, che permette di misurare con precisione la posizione nello spazio, anche in ambienti molto lontani dal nostro pianeta.
Dopo circa un mese, LuGRE entrerà in orbita lunare per poi atterrare sul nostro satellite nei primi giorni di marzo.
Primo obiettivo delle due missioni lunari, invece, è ripetere l’impresa compiuta dall’americana Intuitive Machines che, all’inizio del 2024, è riuscita a far atterrare un veicolo sulla superficie lunare, una prima mondiale per un’azienda privata. Per Firefly Aerospace è il primo tentativo mentre per ispace è il secondo, dopo quello del 2023.
Fibercop accelera sulla banda ultralarga in Piemonte: sul piatto 600 milioni
FiberCop accelera sulla fibra ottica in Piemonte e intensifica gli interventi di cablaggio previsti dal Piano Italia 1 Giga nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
L’investimento in Piemonte rientra nel più vasto programma di interventi previsti dal Lotto 4 del bando che comprende anche Liguria e Valle d’Aosta, dal valore complessivo di oltre 600 milioni di euro che includono il contributo pubblico attraverso i fondi del Pnrr e la quota di investimento diretto da parte di FiberCop.
“La nuova infrastruttura che stiamo realizzando consentirà di navigare alla velocità di 1 Gigabit al secondo”, spiega in una nota Cristina Morbiducci, responsabile Operations Area Nord Ovest di FiberCop, “che vuol dire abilitare un’ampia gamma di servizi digitali di cui potranno beneficiare cittadini, imprese e amministrazioni locali: tra questi la possibilità di potenziare la rete per effettuare lo smart working, streaming in HD, telemedicina e i servizi tipici delle smart city come ad esempio la gestione dei flussi di traffico, dell’illuminazione pubblica e il monitoraggio ambientale. Si tratta di un intervento di ampie dimensioni che necessita della collaborazione di tutte le parti coinvolte, vale a dire istituzioni, enti locali e imprese, e di particolare attenzione anche per le caratteristiche orografiche del territorio che, oltre a comprendere estese pianure, si sviluppa prevalentemente su zone montuose e collinari”.
Lo stato dell’arte in Piemonte
Ad oggi i lavori sono stati già avviati in 191 comuni piemontesi: 100 nella provincia di Torino, 24 ad Alessandria, nove ad Asti, due a Biella, 27 a Cuneo, 16 a Novara, cinque a Verbano-Cusio-Ossola e otto a Vercelli. Sono stati già collegati 76.847 civici sui 169.917 previsti entro giugno 2026, ovvero il 45% del totale. L’obiettivo del Piano è portare collegamenti ultraveloci in 879 comuni piemontesi.
FiberCop conferma dunque la sua attenzione al Piemonte dove è presente con oltre 1.300 dipendenti e 60 tra uffici e sedi operative. I cantieri avviati, inoltre, coinvolgono circa 700 lavoratori delle imprese di rete che operano sul territorio. Nella regione sono dislocate più di 1.170 centrali telefoniche dalle quali partono i collegamenti in fonia e dati che arrivano nelle case e nelle aziende piemontesi.
Gli investimenti sul territorio e il Piano Italia 1 Giga
L’ulteriore impulso alle attività infrastrutturali è conseguente alla decisione del consiglio di amministrazione di FiberCop che ha approvato un piano di circa 1,4 miliardi di euro di investimenti per la seconda metà del 2024 con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo della rete in fibra ottica in tutta Italia.
Nell’ambito dei piani di intervento pubblico previsti dalla Strategia italiana per la Banda Ultra Larga, FiberCop si è aggiudicata sette lotti del bando Piano Italia 1 Giga per complessive dieci regioni, tra cui il Piemonte, più le province autonome di Trento e Bolzano.
In merito al Piano Italia 1 Giga, la posa della fibra avanza secondo il cronoprogramma e, alla fine dello scorso novembre, l’azienda ha raggiunto il 45% degli obiettivi previsti entro giugno 2026, collegando 597.136 civici sui 1.334.545 previsti.
“Il futuro diventa realtà”, al via la campagna di comunicazione NextGenerationEU
Dal 22 gennaio il roadshow MIMIT sul PNRR
Martedì 14 gennaio 2025, presso “Europa Experience – David Sassoli” in Piazza Venezia a Roma, si è svolto l’evento di lancio della campagna di comunicazione, promossa dalla Commissione europea, sul NextGenerationEU in Italia, dal titolo: “Il futuro diventa realtà”.
La campagna, lanciata in diversi Paesi europei, è volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sui vantaggi tangibili offerti dai progetti finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) attraverso il racconto delle storie di alcuni dei suoi protagonisti, i cosiddetti “local heroes”.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha contribuito all’iniziativa attraverso la testimonianza di un’imprenditrice che ha beneficiato di un finanziamento su una misura PNRR del MIMIT legata all’imprenditoria femminile.
Imma Stizzo, giovane donna imprenditrice del sud, ha fondato una start up: Itaca Education, che utilizza nuove tecnologie digitali per la formazione in oltre 50 scuole italiane.
Con il suo progetto imprenditoriale, che prevede la realizzazione di una piattaforma online per lo sviluppo di contenuti formativi altamente innovativi e coinvolgenti, ha creato prodotti innovativi, mediante il ricorso alla realtà aumentata ed alla mixed reality per integrare la didattica tradizionale
Con lo stesso obiettivo il Ministero attraverso la sua Unità di missione per l’attuazione degli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sta avviando una campagna di comunicazione istituzionale, che si svolgerà nel corso dell’anno, su tutto il territorio nazionale.
Il primo evento è programmato per il prossimo 22 gennaio 2025 nel Centro Congressi Multicentre “Antonino Zaniboni” di Mantova, in collaborazione con la Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia ed Invitalia, e sarà dedicato al tema dell’“Imprenditoria femminile” .
Il roadshow promuoverà trasparenza e partecipazione nella raccolta delle esperienze realizzate sul territorio, suggerimenti, impressioni e criticità e diffonderà i risultati finora conseguiti con le risorse del PNRR e le ulteriori opportunità di investimento e degli strumenti finanziari che l’amministrazione mette a disposizione delle imprese, coinvolgendo le realtà operanti sul territorio, in modo da massimizzare le risorse ed ottimizzare i risultati ed i costi.
L’intento degli eventi, in linea con la campagna lanciata dalla Commissione Europea “NextGenEU: il futuro diventa realtà”, è quello di informare il pubblico delle imprese e dei cittadini sullo stato di avanzamento delle misure e diffondere la conoscenza circa il contributo che il PNRR può portare ai territori in termini di nuovo ecosistema in grado di valorizzare il patrimonio scientifico, tecnologico ed imprenditoriale italiano, ma anche e soprattutto, dell’impatto sull’economia e la società di tali misure che, come è noto, sono affrontate con un modello innovativo di gestione degli strumenti finanziari.
L’evento di Mantova vedrà la partecipazione anche di Immacolata Stizzo, testimonial della campagna NextGenerationEU.
Per ogni ulteriore informazione e per l’iscrizione all’evento, si può contattare l’Unità di missione all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Due lander in volo verso la Luna. A bordo anche strumento italiano
Giornate intense nel settore spaziale. Due lander robotici sono partiti verso la Luna con a bordo anche uno strumento italiano. Ieri sera il lancio di un satellite per la costellazione italiana IRIDE. Mentre cresce l’attesa per il nuovo test del mega razzo Starship di SpaceX in programma stasera e del nuovo razzo New Glenn della Blue Origin di Jeff Bezos previsto domani. Andrea Bettini
Tlc, la GenAI spariglia le carte: 7 passi per guidare l’innovazione
Come molti settori aziendali, l’industria delle tlc sta abbracciando con entusiasmo il potenziale dell’intelligenza artificiale generativa per innovare e costruire la sua rilevanza futura. Ma l’entusiasmo per una tecnologia non si traduce automaticamente nel successo della sua implementazione e nella trasformazione aziendale: le telco devono procedere in base a una precisa strategia che punta sull’individuazione di chiari casi d’uso, sul calcolo del ritorno di business, sulla presenza di talenti interni, sulla gestione dei dati, sulla governance e altri elementi ancora, come evidenzia un’analisi di Ibm Institute for business value (Ibm Ibv) che integra un sondaggio su 300 leader globali delle telecomunicazioni e i dati di un recente rapporto del Tm Forum.
I fornitori di servizi di comunicazione (Csp) hanno identificato più di 100 casi d’uso per l’utilizzo della Gen Ai nelle tlc. E stanno impegnando risorse importanti: la spesa per la Gen Ai, come percentuale della spesa totale per l’Ai, dovrebbe crescere del 37% nei prossimi due anni. Inoltre, i casi d’uso vengono studiati per tutte le principali aree di business. Tuttavia, meno di un quarto degli intervistati di Ibm Ibv afferma di aver definito come questa tecnologia possa differenziare la propria strategia aziendale. E la maggior parte dei dirigenti non considera la propria organizzazione del tutto pronta ad adottare l’Ai generativa a causa, soprattutto di vincoli di budget, carenza di competenze e gap tecnologici.
Di fronte a queste sfide Ibm Ibv insieme a Tm Forum ha isolato sette aspetti chiave dell’adozione dell’Ai generativa che i dirigenti delle telecomunicazioni dovrebbero prendere in considerazione per un’implementazione che porta a risultati concreti.
Gen Ai per le Tlc: partire dai casi d’uso
Un approccio all’implementazione può essere quello di partire con esperimenti a basso rischio che aumentano l’efficienza dei dipendenti, come l’utilizzo dell’Ai generativa per creare contenuti per campagne di marketing o riassunti dei documenti. Tuttavia, poi occorre andare avanti, selezionando e implementando su scala i casi d’uso che dimostrano di poter trasformare le operazioni e le esperienze dei clienti e che offrono il massimo valore in base all’allineamento strategico e al Roi. Ad oggi il servizio clienti, l’It (comprese le operazioni di rete) e la sicurezza delle informazioni sono le principali aree di business in cui viene implementata l’Ai generativa dalle telco. All’interno di queste aree, i manager delle tlc stanno valutando i casi d’uso in base al valore e alla fattibilità.
Secondo gli analisti, quando si considerano quali casi d’uso perseguire, le organizzazioni dovrebbero identificare le funzionalità della Gen Ai che possono essere sfruttate all’interno di più aree del business. Un esempio è la ricerca di informazioni e estrazione di conoscenza: questa applicazione si estende dal servizio clienti alle operazioni It/di rete alla sicurezza delle informazioni fino alle risorse umane, agli appalti e alle vendite.
Identificare e valutare i dati
I dati affidabili e di alta qualità sono la linfa vitale dell’Ai generativa. Ciò richiede ai Csp di considerare sia i dati di cui hanno bisogno che l’infrastruttura che li supporta. Le società di telecomunicazioni possiedono grandi quantità di dati strutturati e…
Sulcis: Urso presiede riunione con Regione Sardegna su Eurallumina, Sider Alloys e Portovesme
L’incontro in vista dei tavoli specifici già convocati dal Mimit
Le principali vertenze dell’area del Sulcis sono state al centro della riunione convocata dal ministro Adolfo Urso con la Regione Sardegna, che si è svolta oggi a Palazzo Piacentini a Roma, sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. All’incontro hanno partecipato, oltre al sottosegretario di Stato con delega alle crisi d’impresa, Fausta Bergamotto, anche l’assessore regionale all’Industria della Sardegna, Emanuele Cani, e le strutture tecniche del Ministero e della Regione.
Tre i casi esaminati: Portovesme, Euroalluminia e Sider Alloys. Nel corso della riunione il ministro Urso ha illustrato quanto fatto in queste settimane, anche in vista delle riunioni dei tavoli specifici già convocati in sequenza dal Mimit: sulla vertenza Portovesme il tavolo con azienda e sindacati si riunirà il prossimo 5 febbraio, mentre per Eurallumina e Sider Alloys sono stati convocati i tavoli rispettivamente per il 20 e il 30 gennaio.
Nell’incontro sono state esaminate le varie questioni ancora aperte e lo stato di avanzamento dei lavori per fornire soluzioni industriali e occupazionali adeguate alle potenzialità dell’area, come aveva peraltro assicurato il ministro Urso anche in occasione della sua recente visita a Portovesme, in piena collaborazione di intenti tra il Mimit e la Regione Sardegna.
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Asi: in orbita il microsatellite italiano Pathfinder Hawk per l’osservazione della Terra
Si chiama Pathfinder Hawk for Earth Observation (HEO) il primo microsatellite del programma IRIDE, partito regolarmente dalla base statunitense di Vandenberg, California, a bordo di un Falcon 9 di SpaceX.
Il microsatellite italiano, modello esplorativo del sistema satellitare IRIDE, è stato rilasciato alle ore 22:28 ora italiana a circa 590 km di altitudine ed è entrato regolarmente in contatto con il Centro Controllo Missione per iniziare le attività cosiddette di “commissioning”.
IRIDE è uno dei più importanti programmi europei dedicati all’osservazione della Terra, voluto dal Governo italiano e finanziato attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La sua realizzazione è affidata all’Agenzia Spaziale Europea, con la partecipazione dell’Agenzia Spaziale Italiana.
Nelle prossime settimane il Flight Control Team di Argotec sarà impegnato nell’ottimizzazione del sistema, così da garantire la realizzazione delle importanti e delicate operazioni previste per IRIDE. Pathfinder, dal peso di 65 kg, è il primo della costellazione HEO (Hawk for Earth Observation), realizzata da Argotec per il programma IRIDE.
La costellazione prevede il lancio di altri nove satelliti entro il 2025, a cui si aggiungeranno ulteriori quindici satelliti entro giugno 2026.
La costellazione IRIDE consegnerà a terra immagini del nostro pianeta, contribuendo ad attività cruciali come la tutela dell’ambiente, il monitoraggio del cambiamento climatico e il supporto alla protezione civile.