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Urso al vertice IA di Parigi
“Europa segua la via antropocentrica”
“La via dell’Europa è quella antropocentrica, anche l’intelligenza artificiale al servizio dell’uomo, sicura e inclusiva”. Al Vertice internazionale per l’Azione sull’Intelligenza Artificiale in corso a Parigi, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha riaffermato la visione dell’Italia per la realizzazione in Europa di un’intelligenza artificiale etica, regolamentata e orientata alla crescita inclusiva, in linea con la “terza via” evocata dal Presidente francese Macron, alternativa ai modelli degli altri grandi attori globali come gli Stati Uniti e la Cina.
“L’Europa ha il dovere di costruire un modello di sviluppo dell’IA che segua una strada autonoma, equilibrata e sicura, secondo la propria visione antropocentrica, in cui la scienza resta sempre al servizio dell’uomo. È questa la strada indicata dall’Italia nel disegno di legge del governo Meloni che anticipa il Regolamento UE definito proprio su impulso del nostro Paese. In questo contesto si è caratterizzata anche la presidenza italiana del G7 che ha dato avvio all’AI Hub per lo Sviluppo Sostenibile, in linea con il Piano Mattei promosso dal Presidente Meloni” ha affermato Urso nel corso del panel sulle migliori applicazioni dell’IA nel mondo produttivo.
L’Italia, ha ricordato, sta già costruendo un ponte tra Europa e Africa attraverso il Piano Mattei, che punta a una cooperazione basata sul partenariato pubblico-privato, investimenti e innovazione. “L’IA non deve essere uno strumento di diseguaglianza, ma un motore di crescita inclusiva. Per questo abbiamo creato l’AI Hub for Sustainable Development, lanciato insieme all’UNDP sotto la nostra presidenza del G7”.
L’AI Hub è un’iniziativa pionieristica che mira a favorire l’adozione dell’IA nei Paesi emergenti, con un’attenzione particolare all’Africa, che opererà in sei settori chiave: energia, agricoltura, salute, acqua, istruzione e infrastrutture.“Vogliamo accompagnare le piccole e medie imprese africane verso un utilizzo sicuro e produttivo dell’intelligenza artificiale, che risponda alle loro esigenze locali” ha aggiunto il ministro.
Urso ha inoltre evidenziato la leadership italiana nei supercalcolatori e nelle tecnologie quantistiche, pilastri fondamentali per l’evoluzione dell’intelligenza artificiale e la gestione sicura dei dati. “L’Italia è consapevole che il controllo dell’IA passa dalla capacità di processare grandi quantità di dati in modo rapido e sicuro. Per questo, abbiamo due tra i più potenti supercalcolatori al mondo: il Cineca a Bologna e, soprattutto, il Davinci di Genova, che oggi è il terzo più performante a livello globale”.
L’importanza dei supercalcolatori, secondo Urso, non riguarda solo la ricerca scientifica, ma anche la sicurezza dei dati e l’autonomia digitale dell’Europa. “I data center sono le miniere del futuro, e l’Italia è al centro della connettività globale, con una posizione strategica tra Europa, Africa, Penisola Arabica e Indo-Pacifico. Investire in supercalcolo significa garantire che i nostri dati e il nostro know-how rimangano sotto il controllo dell’Europa, senza dipendere da altri attori globali”.
L’AI Act europeo ha segnato un passo importante, anche se secondo Urso “non bastano le regole ma sono necessari gli strumenti utili ad abilitare gli investimenti e dare all’Europa un ruolo di primo piano a fronte dell’azione degli altri grandi attori a livello globale”.
Concludendo il suo intervento, il Ministro ha ribadito la visione italiana per un’intelligenza artificiale antropocentrica, ispirata ai principi del genio rinascimentale Leonardo da Vinci. “Non a caso, l’Uomo Vitruviano è il simbolo del Made in Italy. Così come Leonardo cercava il perfetto equilibrio tra scienza e umanesimo, noi dobbiamo garantire che l’IA sia al servizio dell’uomo, e non il contrario. La chiave per il futuro è una collaborazione tra istituzioni, imprese e cittadini, per costruire un’intelligenza artificiale che sia uno strumento di progresso e non di esclusione”.
Cina, un cane robot a 6 zampe a prova di freddo polare, il primo test in Antartide
Un cane robot a sei zampe sviluppato dalla Cina per la ricerca scientifica polare è stato messo alla prova in una serie di test nell’area della calotta glaciale vicino alla stazione di Zhongshan, in Antartide.
Il cane robot, secondo il team di ricerca cinese, è riuscito a trasportare carichi di circa 70-100 chilogrammi senza scivolare o cadere sulla superficie ghiacciata grazie a calzature appositamente progettate per resistere a temperature estreme, fino a meno 40 gradi Celsius.
Per rispondere alle esigenze delle spedizioni scientifiche, il cane robot è stato dotato di un sistema di batterie che gli permette di funzionare fino a 4 ore a temperature che vanno da meno 30 gradi Celsius a meno 40 gradi Celsius.
Le potenziali applicazioni vanno oltre il trasporto di materiali e includono funzioni di sicurezza e le operazioni di ricerca.
“Una delle principali preoccupazioni del team di spedizione è la sicurezza. Quando si cammina sulla superficie del ghiaccio, i crepacci sono invisibili e rappresentano una sfida significativa per le persone e i veicoli che esplorano l’interno polare. Un’altra missione fondamentale del cane robot è quella di portare con sé un rilevatore di crepacci e di guidare la squadra. Questo assicura che le aree attraversate siano prive di crepacci e sicure”, ha spiegato Mao Shijie, responsabile del team di robot antartici a sei zampe e direttore della filiale di Shanghai del Lenovo Research Institute.
Secondo i ricercatori, i dati raccolti durante questi test contribuiranno a perfezionare il design del cane robot adattandolo a compiti ancora più complessi, come il campionamento subacqueo.
Moda, Urso: massimo sforzo per rilancio, 250 milioni per le imprese nel 2025
Riunito al Mimit il Tavolo per dare risposte alle sfide del settore
Definire risposte concrete e unitarie alle sfide del settore della moda e supportare, in Italia come in Ue, le imprese dinanzi alla duplice transizione green e digitale: questi gli argomenti affrontati al Tavolo permanente della Moda, presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso.
Prosegue su questi binari il confronto, continuo e costruttivo, avviato con la prima riunione plenaria del 23 gennaio 2023 e proseguito sino alla quarta riunione tenutasi oggi, a Palazzo Piacentini, a cui erano presenti le espressioni del settore e delle organizzazioni sindacali, insieme ai rappresentanti del Ministero del Lavoro, dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e degli Enti locali.
Nel corso della riunione, il ministro Adolfo Urso ha annunciato che per il 2025 il Mimit ha destinato al settore 250 milioni di euro, così ripartiti: 100 milioni per i Contratti di sviluppo, altri 100 milioni ai Mini contratti di sviluppo, 15 milioni per accompagnare la transizione ecologica e digitale, e 30,5 milioni per promuovere la sostenibilità nel settore moda.
“Una scelta strategica per sostenere un comparto che rappresenta l’eccellenza del Made in Italy e un pilastro della nostra economia” ha commentato il ministro. “Cifra significativa messa a disposizione attraverso strumenti concreti per dare alle aziende della moda la stabilità e la fiducia di cui hanno bisogno per tornare a crescere“. Determinante, in tal senso, è il DDL sulle Pmi promosso dal Mimit e recentemente approvato dal Cdm, che stanzia 100 milioni per i contratti di sviluppo per il settore della moda, oltre a prevedere misure innovative, come la staffetta generazionale nelle imprese, l’incentivazione alle aggregazioni e l’attesa riforma dello strumento dei Confidi.
Il Ministro ha ricordato che nel corso del 2025 saranno destinate alle imprese di tutti i settori produttivi risorse per oltre 22 miliardi di euro. “Questo sarà l’anno decisivo, massimo sforzo per il rilancio industriale nella sfida alla duplice transizione green e digitale”, ha affermato Urso, illustrando le misure messe in campo dal governo, che annoverano circa 9 miliardi per le misure fiscali Piano Transizione 4.0 e 5.0 e Ires premiale; 2,2 miliardi per il credito d’imposta nella ZES unica; oltre 7,5 miliardi tra contratti e mini contratti di sviluppo; 1,7 miliardi della Nuova Sabatini. “Un impegno importante a fronte delle ristrettezze del Bilancio, a cui possono usufruire anche le imprese del comparto moda, di cui 3 miliardi dedicati esclusivamente alle PMI e 4 miliardi destinati esclusivamente alle imprese del Mezzogiorno”.
Riguardo il tema del credito d’Imposta Ricerca e Sviluppo, Urso ha annunciato la presentazione di un emendamento al Dl Milleproroghe per migliorare la misura già predisposta in Legge di Bilancio “per dare una soluzione, per quanto sostenibile, a quanto accaduto nel passato, che pesa come un macigno anche sulle imprese della moda“. L’emendamento, tra l’altro, riapre i termini di adesione alla procedura di riversamento e prevede uno sconto in sostituzione del contributo – che avrebbe penalizzato imprese che devono riversare somme rilevanti – nei limiti di uno stanziamento complessivo di 250 milioni. “Sappiamo che è una soluzione parziale ma dobbiamo tenere conto delle compatibilità di bilancio. Quanto accaduto nel passato è un lascito troppo pesante per tutti, per le imprese ma anche per il Bilancio dello Stato, attualmente ancora difficilmente stimabile. Secondo alcuni la falla aperta con gli errori compiuti da altri nelle precedenti legislature potrebbe essere anche superiore ai 3 miliardi“, ha aggiunto il Ministro.
Durante la riunione è stato ripercorso quanto fatto dall’insediamento del gruppo di lavoro: dal riscadenzamento dei prestiti garantiti, grazie alla collaborazione con ABI, MCC e SACE, all’approvazione del vademecum che consente alle imprese in temporanea difficoltà la possibilità di accedere a una sospensione, fino a un periodo massimo di 12 mesi, dei pagamenti dei finanziamenti ricevuti dalla SIMEST. E ancora, il provvedimento approvato dal governo il 21 ottobre, per far fronte al problema occupazionale, con le otto settimane di cassa integrazione in deroga per i lavoratori di imprese con un numero di addetti pari o inferiore a 15.
Riguardo il tema occupazionale, nel corso dei lavori, dalla relazione del rappresentante del Ministero del Lavoro è emerso che il ricorso delle aziende della moda allo strumento della cassa integrazione straordinaria nell’ultimo anno sia stato particolarmente limitato. Secondo il monitoraggio dell’Inps per il 2024 e il 2025 per il settore della moda, su cui il governo ha stanziato circa 110 milioni di euro (73,6 nel 2024 e 36,8 nel 2025), si evince infatti che sono stati erogati allo stato attuale solo 2,9 milioni per la CIG. A fronte di tale scenario, Mimit e Ministero del Lavoro avvieranno al più presto un confronto con le Regioni affinché, nel prorogare la misura sulla cassa integrazione, si possa anche riperimetrare il raggio di azione, in modo che lo strumento possa essere pienamente utilizzato.
Un focus specifico è stato dedicato, infine, ai dossier europei ai quali il governo italiano sta lavorando. “La battaglia per la sostenibilità industriale si vince o si perde in Europa. Per questo siamo in campo sull’intero fronte della revisione e della attuazione dei regolamenti europei, insieme al Mase”, ha sottolineato Urso. Nello specifico, i dossier riguardano la Responsabilità Estesa del Produttore per la filiera sul quale il Mase, di concerto con il Mimit, ha redatto uno schema di Decreto che ha introdotto importanti novità. Il Mimit, inoltre, sta partecipando a due Gruppi di lavoro europei sul Regolamento che riguarda l’Etichettatura dei prodotti tessili con l’obiettivo di modificare il contenuto complessivo del Regolamento tenendo conto delle esigenze delle imprese. Il governo è inoltre impegnato nelle riunioni negoziali in Commissione per l’adozione del Regolamento Ecodesign.
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Futuro24: l’Osservatorio di Capodimonte fra storia e innovazione
Futuro24: l’Osservatorio di Capodimonte fra storia e innovazione
Visitiamo uno dei più antichi osservatori astronomici d’Italia: l’osservatorio di Capodimonte dell’INAF, a Napoli. Ha oltre due secoli di storia e anche oggi è in prima linea in moltissimi progetti di rilievo internazionale
Mimit, al via consultazione pubblica per la reindustrializzazione dell’area dell’ex centrale a carbone di Brindisi
Urso: “passo in avanti decisivo per accompagnare questo territorio nella transizione dal carbone”
Al via la consultazione pubblica per la riconversione e la reindustrializzazione dell’area dell’ex centrale a carbone nel porto di Brindisi: sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy è stato pubblicato un invito a manifestare interesse rivolto agli imprenditori interessati a presentare progetti per quest’area.
L’iniziativa, promossa dal Comitato per il coordinamento del phase-out della centrale Enel a carbone di Cerano, presieduto dal Mimit, introduce una nuova modalità di attuazione fondata su una strategia condivisa e concertata tra tutti i soggetti istituzionali e locali coinvolti.
Gli imprenditori interessati potranno presentare le proprie manifestazioni di interesse entro la mezzanotte del 17 marzo 2025. L’obiettivo è definire un piano di sviluppo complessivo per l’intera area di Brindisi, con investimenti strategici per la riconversione e lo sviluppo economico e sociale a lungo termine, che sarà formalizzato attraverso un accordo di programma.
“Con l’avvio della consultazione pubblica, si compie un ulteriore passo in avanti decisivo per accompagnare questo territorio nella transizione dal carbone, assicurando una prospettiva chiara di riconversione e rilancio”, ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
“L’area dell’ex centrale a carbone, unitamente a tutto il territorio di Brindisi, può aspirare a diventare un polo industriale strategico per la tecnologia e i prodotti green, un punto di riferimento per la Puglia e l’Italia. Il Mimit, insieme al Comitato per il coordinamento del phase-out e alle istituzioni locali, vigilerà affinché i progetti formulati dalle imprese diventino un reale motore di sviluppo per il territorio”, è stato il commento del sottosegretario alle crisi d’impresa del Mimit, Fausta Bergamotto.
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Trump, Microsoft è in trattative per TikTok: “Decisione entro 30 giorni”
Microsoft e’ in trattative per acquistare TikTok. Lo ha detto Donald Trump ai giornalisti in viaggio con lui, secondo quanto riferito da Reuters.
Donald Trump arriva a Los Angeles 24 gennaio 2025 (AFP)
”Mi piacciono le guerre di offerte, perché si fa il miglior affare”, ha detto Trump parlando con i giornalisti durante il volo di ritorno dalla Florida a Washington. “C’è molto interesse” su TikTok “perché è molto chiaro, è molto chiaro: se firmo, qualcuno lo comprerà, pagherà molti soldi, avrà molti posti di lavoro, terrà aperta una piattaforma e sarà molto sicuro. Se non firmo, allora chiude”.
Il presidente Usa aveva affermato di essere in trattative “con diverse parti” per l’acquisto di TikTok e che prendera’ una decisione sul futuro dell’app entro i prossimi 30 giorni.
La app, che conta circa 170 milioni di utenti americani, e’ stata brevemente rimossa dalla rete poco prima che entrasse in vigore, il 19 gennaio, una legge che obbliga ByteDance a venderla per motivi di sicurezza nazionale.
L’ordine esecutivo per bloccare la legge
Trump, dopo essere entrato in carica il 20 gennaio, ha firmato un ordine esecutivo per ritardare di 75 giorni l’applicazione della legge, emanata dopo che i funzionari statunitensi avevano avvertito che sussisteva il rischio che i dati degli americani venissero utilizzati in modo improprio da ByteDance.
Tavolo Speedline, Mimit: obiettivo rapida soluzione industriale e occupazionale
Urso: “Ridare futuro a grande marchio del Made in Italy, accertando eventuali responsabilità rispetto a precedente gestione”
Primo confronto ufficiale al Mimit sulla vertenza Speedline dopo l’avvio dell’amministrazione straordinaria dell’azienda specializzata nella produzione di componenti di alta gamma per il settore automotive, in particolare cerchi in lega di alluminio, con stabilimento produttivo a Santa Maria di Sala, in provincia di Venezia.
All’incontro, presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso e dal sottosegretario con delega alle crisi di impresa Fausta Bergamotto, hanno partecipato i commissari straordinari Maurizio Castro, Giovanni Patti e Alfonso Celotto, le organizzazioni sindacali, la Regione Veneto e gli enti locali.
Il ministro Urso ha dato mandato alla terna commissariale di ricercare una rapida soluzione industriale e occupazionale per i 264 dipendenti. Al tempo stesso, il Ministro ha delegato i Commissari di accertare eventuali responsabilità delle precedenti gestioni rispetto alla dichiarazione di stato di insolvenza avvenuta il 18 ottobre 2024.
“La nostra priorità ora è quella di salvaguardare l’asset produttivo e trovare un player che voglia rilanciare questo grande marchio del Made in Italy che può tornare a svolgere un ruolo importante nel nostro Paese, come abbiamo fatto in altri casi. Allo stesso tempo, occorre accertare con chiarezza eventuali responsabilità rispetto a quanto accaduto durante la precedente gestione dei fondi di investimento: il Mimit contrasterà, in ogni modo, modelli operativi ambigui”, ha dichiarato Urso.
A conclusione dell’incontro, le strutture tecniche del Mimit hanno assunto l’impegno a riconvocare le parti non appena emergeranno elementi significativi.
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Orologio dell’Apocalisse, le lancette si spostano: mancano 89 secondi alla fine del mondo
Una tacca in meno, da 90 a 89 secondi. Questo l’aggiornamento dell’orologio dell’Apocalisse, che dal 1947 segna la distanza minima da una catastrofe globale.
L’orologio, che viene aggiornato ogni anno dal Bulletin of Atomic Scientists, l’organizzazione dei fisici atomici fondata nel 1945 da Albert Einstein, era rimasto fermo a 90 secondi alla mezzanotte dal 2023, quando è avvenuto l’ultimo spostamento in avanti, mentre le scorso anno si è deciso di confermare la stessa “ora”.
I motivi del nuovo timing: le minacce nucleari russe durante l’invasione dell’Ucraina, le tensioni in altri punti caldi del mondo, le applicazioni militari dell’intelligenza artificiale e il cambiamento climatico come fattori alla base dei rischi di catastrofe globale.
“I fattori che determinano la decisione di quest’anno: rischio nucleare, cambiamento climatico, potenziale uso improprio dei progressi nelle scienze biologiche e in una varietà di altre tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale – non erano una novità nel 2024. Ma abbiamo visto progressi insufficienti nell’affrontare le sfide principali, e in molti casi ciò sta portando a effetti sempre più negativi e preoccupanti”, ha affermato Daniel Holz, presidente del comitato per la scienza e la sicurezza del Bulletin.
Nell’anno della creazione dell’orologio, quando le lancette vennero fissate a 7 minuti alla mezzanotte, il pericolo maggiore proveniva dalle armi nucleari e dalla corsa agli armamenti in atto tra Stati Uniti e Unione Sovietica, mentre nel 2024 i fisici hanno indicato tra i principali motivi di preoccupazione le guerre in Ucraina e a Gaza, il cambiamento climatico e la grande accelerazione delle tecnologie basate sull’Intelligenza Artificiale.
È molto lontano, invece, il record del 1991, quando la fine della guerra fredda e la firma del trattato sulla riduzione delle armi nucleari fece spostare indietro l’ora a ben 17 minuti dalla mezzanotte.
“Impostare l’orologio del giudizio universale su 89 secondi a mezzanotte è un avvertimento per tutti i leader mondiali”, ha aggiunto Holz. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022 ha dato il via al conflitto più sanguinoso in Europa dalla seconda guerra mondiale. Questo conflitto potrebbe degenerare fino a comprendere le armi nucleari in qualsiasi momento a causa di una decisione avventata o per un incidente o un errore di calcolo”, ha detto Holz.
“La dottrina aggiornata della Russia stabilisce un quadro di condizioni in base alle quali Putin potrebbe ordinare un attacco dal più grande arsenale nucleare del mondo. La Russia ha dichiarato in ottobre che non discuterà della firma di un nuovo trattato con gli Stati Uniti per sostituire il Nuovo Trattato sulla riduzione delle armi strategiche che limita le armi nucleari strategiche di ciascuna parte in scadenza. nel 2026 perché Mosca ritiene che debba essere ampliato ed espanso per coprire altri paesi.” L’aggressione russa in Ucraina, compreso il ripetuto uso di minacce nucleari dall’inizio della guerra, è stata Inoltre, il recente passo indietro della Russia rispetto a importanti trattati sul controllo degli armamenti è un segnale allarmante dell’aumento del rischio nucleare”, ha affermato Holz.
“Il Medio Oriente è un’altra fonte di instabilità con la guerra Israele-Gaza e le più ampie ostilità regionali che hanno coinvolto paesi tra cui l’Iran. La Cina, dotata di armi nucleari, ha intensificato la pressione militare vicino a Taiwan, inviando navi da guerra e aerei nelle acque e nello spazio aereo attorno all’isola che Pechino considera il proprio territorio. La Corea del Nord, dotata di armi nucleari, continua con i test di vari missili balistici”, ha continuato Holz.
“Nel 2024 l’intelligenza artificiale ha guadagnato rapidamente in termini di capacità e popolarità, suscitando crescente preoccupazione tra alcuni esperti riguardo alle sue applicazioni militari e ai suoi rischi per la sicurezza globale. I governi hanno affrontato la questione a singhiozzo. Negli Stati Uniti, ad esempio, l’allora presidente Joe Biden ha firmato in ottobre un ordine esecutivo inteso a ridurre i rischi che l’intelligenza artificiale comporta per la sicurezza nazionale, l’economia e la salute pubblica. Il suo successore, Donald Trump, la settimana scorsa l’ha revocata. La disinformazione non farà altro che aumentare questa disfunzione”, ha affermato Holz.
Secondo gli scienziati dell’Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite, l’anno scorso è stato il più caldo mai registrato nella storia. Gli ultimi 10 anni sono stati i 10 più caldi mai registrati.
Finora i fisici hanno deciso 25 aggiornamenti dell’orologio dell’Apocalisse: tra questi, solo 8 volte le lancette si sono allontanate dalla mezzanotte.
L’ultima è accaduta nel 2010, quando poco prima dell’inizio dell’anno, durante la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di Copenaghen, i paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo concordarono di assumersi la responsabilità delle emissioni di gas serra e di limitare l’aumento della temperatura globale, mentre Russia e Stati Uniti pianificarono ulteriori riduzioni per gli arsenali nucleari. Ciò fece tornare indietro di 1 minuto le lancette, dai 5 minuti stabiliti nel 2007.
L’orologio è scattato poi nuovamente in avanti nel 2012 avvicinando sempre più l’umanità al disastro planetario.
Beko, incontro Urso-Fabio: canone affitto stabilimento Siena ostacolo a rilancio industriale
Affrontare tema con urgenza, disponibilità a lavorare a soluzione con tutti gli attori coinvolti
Si è tenuto oggi a Palazzo Piacentini un incontro tra il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il Sottosegretario Fausta Bergamotto e il Sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, accompagnata dal Vicesindaco Michele Capitani. Al centro della riunione le prospettive dello stabilimento produttivo Beko di Siena, in vista del tavolo nazionale convocato presso il MIMIT per giovedì 30 gennaio.
Durante l’incontro è stata evidenziata la criticità riguardante il canone di affitto applicato dalla società proprietaria dello stabilimento, giudicato non conforme e molto al di sopra dei valori medi di mercato. Un ostacolo cruciale che rappresenta un serio impedimento alla definizione di una soluzione sostenibile per il futuro del sito.
A fronte di tale scenario, Urso e Fabio hanno condiviso la necessità di affrontare questa problematica con urgenza, esprimendo piena disponibilità a collaborare da subito, con tutti gli attori coinvolti, per individuare soluzioni concrete che garantiscano la sostenibilità economica dello stabilimento, prerequisito indispensabile per avviare qualsiasi percorso di rilancio industriale.
Ftth, per spingere il take up servono modelli di pricing flessibili e su misura
La realizzazione delle nuove reti in fibra da parte delle aziende delle Tlc deve essere accompagnata da un’offerta di servizi capace di attrarre clienti consumer e business grazie a strategie di marketing data-driven, bundle e proposte dedicate per il mercato aziendale. Come si legge nel whitepaper “Emerging trends for the telecom industry 2025” di Comarch, la fibra (Ftth) è molto più che semplice connettività: è la base per tecnologie immersive, città intelligenti e assistenza sanitaria remota. Le soluzioni Oss avanzate gestiscono queste reti attraverso il monitoraggio in tempo reale, la manutenzione predittiva e l’ottimizzazione. Abbinati alle moderne piattaforme Bss, garantiscono ai fornitori operazioni semplificate, offrono esperienze personalizzate e aumentano la fedeltà dei clienti. Modelli di prezzo flessibili, soluzioni aziendali su misura e servizi in bundle abilitati dall’Ftth attireranno diversi segmenti di clienti, garantendo una più profonda penetrazione nel mercato. La sfida per le telco non è solo costruire le reti, ma anche fidelizzare i clienti attraverso strategie di marketing basate sui dati e prezzi competitivi.
Le strategie per la fibra: marketing e partnership
Le strategie sulla fibra si compongono anche di partnership. I governi e le imprese riconoscono il ruolo dell’Ftth nel raggiungimento degli obiettivi di trasformazione digitale e, secondo i trend delineati da Comarch, dal 2025 in poi, si prevede che l’Ftth si svilupperà nelle regioni rurali e sottoservite, grazie a partenariati pubblico-privato.
Gli operatori adottano modelli ad accesso aperto per massimizzare l’efficienza e la portata del mercato, collaborando con fornitori locali. L’espansione di Ftth nei mercati emergenti come l’Africa e il Sud-Est asiatico si baserà sull’utilizzo delle infrastrutture esistenti e di strategie agili.
“La continua espansione dell’Fttth è fondamentale nella trasformazione della connettività globale. La collaborazione tra il settore pubblico e quello privato aprirà la strada a esperienze digitali eccezionali, inaugurando una nuova era di connettività mondiale”, si legge nei trend.
Le telco come techco: le reti cloud-native
Il futuro delle telco è sempre più come techco e il suo asse portante sono le reti cloud-native. Il potenziale del cloud si estende oltre la gestione aziendale fino alla fornitura di servizi nelle reti.
Questo spostamento verso soluzioni basate sul cloud è il culmine di numerosi progressi, come le reti private e lo slicing con requisiti specifici, il passaggio alla comunicazione basata su pacchetti, la modernizzazione verso gli standard 5G delle reti 4G, la virtualizzazione delle funzioni di rete, le soluzioni a bassa latenza, l’hardware configurabile, parametri guidati dall’intelligenza artificiale e nuovi standard come Open Ran. Tali sviluppi hanno aperto la strada al ruolo del cloud nelle telecomunicazioni.
I progetti attuali delle telco esplorano come adattare completamente l’infrastruttura telecom agli ambienti cloud. Secondo Comarch, i benefici saranno tanto più grandi quanto più si riuscirà a raggiungere accordo a livello dell’industria delle Tlc, ma anche i cambiamenti incrementali promettono risparmi significativi. La sicurezza informatica e la separazione delle reti rimangono sfide critiche, ma i successi dei sistemi Bss/Oss offrono l’opportunità per un’adozione più ampia.
Tlc retail e wholesale, modelli di business collaborativi
I grandi operatori investono pesantemente per la costruzione delle reti in…