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Conforama Italia, primo tavolo al Mimit
L’incontro al Ministero per favorire il processo di rilancio industriale
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha convocato il primo tavolo Conforama Italia Spa alla presenza dei vertici e dei rappresentanti societari con le sigle sindacali nazionali e locali. L’incontro aveva l’intento di fare chiarezza sugli elementi di criticità e valutare possibili soluzioni per il rilancio di un’importante realtà commerciale del Paese, anche mediante l’eventuale intervento ministeriale.
Conforama Italia, grande catena di arredamento presente con 27 punti vendita in Italia, occupa attualmente 1109 dipendenti, compresa la controllata Emmezeta Moda.
Il Mimit, ribadito l’auspicio a condividere il percorso senza intraprendere azioni unilaterali, ha ravvisato l’esigenza di aggiornare il tavolo non appena sarà definito il nuovo piano industriale, al fine di salvaguardare, in particolare, il livello occupazionale tramite il rilancio sostenibile del gruppo. La nuova convocazione, che verrà estesa agli attori istituzionali interessati dagli eventuali impatti territoriali, è prevista il 23 aprile.
Un momento dell’incontro
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Nasce il primo manifesto europeo per i ghiacciai: azioni comuni per salvaguardarli
Nasce il “Manifesto Europeo per una governance dei ghiacciai”: l’iniziativa, firmata da 60 enti e centri di ricerca, è la prima di questo genere in Europa, regione dove i ghiacciai, negli ultimi 23 anni, hanno perso il 39% della loro massa, e dove si stanno fondendo molto più velocemente rispetto al resto del mondo.
Semiconduttori, Urso: “Nasce l’Alleanza europea per i Chip, rafforzare la produzione europea”
“Coalizione dei Volenterosi” sui semiconduttori per rafforzare l’industria UE dei chip e promuovere un nuovo approccio comune per la competitività del settore
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, è intervenuto oggi a Bruxelles, a margine del Consiglio Competitività, alla tavola rotonda che ha dato vita alla “Coalizione dei Volenterosi” sui semiconduttori. Un’alleanza strategica tra Stati Membri che si pone l’obiettivo di rafforzare l’industria europea dei chip e promuovere un nuovo approccio comune per la competitività del settore.
Al centro del dibattito il documento di indirizzo presentato dall’Italia insieme ai Paesi Bassi e ad altri Stati membri, lo scorso 21 gennaio. Il testo rappresenta la base per definire il futuro Chips Act 2.0, sul quale la Commissione Europea si è impegnata a lavorare con l’obiettivo di adottarlo entro il 2026. Il documento propone una serie di azioni concrete per rendere più competitive le imprese del settore, a partire dai grandi player industriali europei come la multinazionale italo-francese STMicroelectronics e l’olandese ASML.
“L’Italia sta assumendo un ruolo di leadership nella produzione di tecnologie digitali avanzate” ha dichiarato il Ministro Urso nel suo intervento. “Attraverso la collaborazione con gli altri Stati membri, vogliamo costruire un ecosistema europeo solido e competitivo lungo l’intera filiera dei semiconduttori, riducendo le dipendenze esterne e rafforzando la nostra autonomia strategica”.
Urso ha ricordato come l’Italia sia oggi al centro di un piano di investimenti nel settore pari a oltre 9 miliardi di euro conseguiti nel 2024, con interventi significativi come quello di Silicon Box a Novara per 3,2 miliardi di euro e il progetto da 5 miliardi di STMicroelectronics a Catania, oltre ad altre iniziative che prevedono insediamenti in Piemonte, Emilia-Romagna e Sicilia.
Nel corso del suo intervento, Urso ha evidenziato inoltre il lavoro svolto nell’ambito della Presidenza italiana del G7, sottolineando che, nelle Ministeriali Industria da lui presiedute, è stata promossa la nascita di un punto di contatto permanente tra i Paesi del G7 dedicato ai semiconduttori, per lo scambio di informazioni e la condivisione delle migliori pratiche finalizzate alla resilienza del settore. Un modello di cooperazione che la “Coalizione dei Volenterosi” punta ora a replicare anche all’interno dell’Unione Europea.
“L’Europa deve giocare un ruolo da protagonista nella nuova geopolitica industriale dei semiconduttori” ha concluso Urso, “Un coordinamento tra Paesi dell’Unione è fondamentale per garantire la sovranità tecnologica e la competitività del nostro continente.”
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Creato in laboratorio il “topo lanoso” che apre la strada al ritorno del mammut
Scienziati americani hanno creato in laboratorio una nuova specie: il topo lanoso. L’obiettivo finale è far rivivere il mammut e per questo la società biotecnologica statunitense Colossal Biosciences ha in programma di “de-estinguere” i pachidermi preistorici modificando geneticamente gli elefanti asiatici per conferire loro tratti del mammut lanoso. La speranza è che il primo cucciolo nasca entro la fine del 2028.
Ben Lamm, co-fondatore e amministratore delegato di Colossal, ha detto che il team ha studiato gli antichi genomi dei mammut e li ha confrontati con quelli degli elefanti asiatici per capire in che modo differiscono e ha già iniziato a modificare il genoma delle cellule di questi ultimi.
Ora il team afferma di avere un nuovo supporto per il loro approccio dopo aver creato topi sani e geneticamente modificati che hanno tratti orientati alla tolleranza al freddo, tra cui il pelo lanoso.
Nella ricerca, che non è ancora stata sottoposta a revisione, il team ha utilizzato una serie di tecniche di modifica del genoma per modificare le uova di topo fecondate o le cellule staminali embrionali e iniettarle negli embrioni prima di impiantarle in madri surrogate.
Il team si è concentrato sull’interruzione di nove geni associati al colore, alla consistenza, alla lunghezza o al modello del pelo o ai follicoli piliferi. La maggior parte di questi geni è stata selezionata perché era già noto che influenzassero il mantello dei topi, con le interruzioni indotte che si prevede avrebbero prodotto tratti fisici simili a quelli osservati nei mammut. Tuttavia, due dei geni presi di mira nei topi sono stati trovati anche nei mammut. Il team ha anche interrotto un gene associato al modo in cui i grassi vengono metabolizzati nei topi e che suggerisce possa svolgere un ruolo nell’adattamento al freddo. I ricercatori hanno modificato diverse combinazioni di questi geni, utilizzando una tecnica che ha permesso loro di apportare fino a otto modifiche in sette geni diversi contemporaneamente.
Auto, Urso: “Servono azioni urgenti, neutralità tecnologica e risorse per il Made in Europe”
Il Ministro ha illustrato la posizione dell’Italia sul rilancio del settore automotive al Consiglio Competitività di Bruxelles
“Il Clean Industrial Deal va rapidamente tradotto in azioni concrete, con tempi certi e risorse adeguate”. È quanto ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo oggi al Consiglio Competitività dell’Unione Europea in corso a Bruxelles, durante la discussione sul documento strategico sull’industria europea presentato dalla Commissione.
In questo contesto, il ministro Urso ha ribadito la posizione dell’Italia sul rilancio del settore automotive, pilastro dell’industria europea: “È fondamentale affermare il principio di neutralità tecnologica, che deve includere pienamente anche i biocarburanti e l’idrogeno”, ha spiegato Urso, sottolineando l’urgenza di prevedere risorse finanziarie comuni per stimolare la domanda di veicoli Made in Europe.
Il ministro ha ricordato il ruolo attivo dell’Italia in Europa a sostegno del settore, a partire dal non-paper promosso insieme alla Repubblica Ceca e supportato da altri tredici Paesi membri, oltre che dalle principali associazioni industriali europee. Un’azione che ha permesso di inserire nel documento strategico sull’automotive della Commissione due condizioni ritenute “fondamentali, assolutamente necessarie ma non sufficienti”: il rinvio delle sanzioni previste per il 2025, che avrebbero portato al collasso dell’intero comparto industriale, e l’anticipo alla seconda metà di quest’anno della revisione del regolamento sui veicoli leggeri, inizialmente prevista per la fine del 2026.
“Ora occorre far fronte comune per superare l’impostazione ideologica del Green Deal – ha aggiunto Urso – Questi sono mesi decisivi, serve il massimo impegno da parte di tutti. Se non daremo risposte all’altezza, vedremo l’industria europea soccombere rispetto agli altri attori globali” ha concluso.
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Il momento dell’allunaggio di Blue Ghost, le straordinarie immagini della discesa del lander
Il 2 marzo, Blue Ghost ha toccato il suolo lunare nel bacino del Mare Crisium diventando il primo veicolo spaziale commerciale a riuscire nell’impresa.
Firefly Aerospace ha pubblicato questa settimana un video emozionante che mostra la sequenza finale della discesa sulla Luna, con immagini straordinarie del lander che si posa sulla superficie del nostro satellite.
Blue Ghost, partito dalla Terra il 15 gennaio, è l’ultima collaborazione tra l’agenzia spaziale statunitense Nasa e imprese private nel campo dell’esplorazione spaziale.
Urso a Dombrovskis: semplificazione prioritaria per la competitività delle imprese
Confronto sulla necessità di accelerare il percorso
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha incontrato oggi, a margine del Consiglio Competitività in corso a Bruxelles, il Vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis per un confronto sulla necessità di accelerare il percorso di semplificazione normativa a livello europeo. Una priorità che il Governo italiano ha posto al centro della propria azione e che si riflette nelle proposte avanzate nei principali tavoli europei.
Nel corso del colloquio, Urso ha sollecitato la Commissione a rendere concreti ed efficaci i Pacchetti Omnibus attualmente in via di definizione, recependo le proposte dell’Italia. In particolare, ha richiamato il Non paper sulla semplificazione normativa, sottoscritto insieme all’Olanda e ad altri cinque Stati membri, e il documento strategico sulle Direttive CSRD, CS3D e sul Regolamento Tassonomia, firmato per l’Italia dal Ministro Giorgetti.
Urso ha indicato come prioritario intervenire in modo deciso e tempestivo su queste normative per renderle più efficaci nel ridurre gli oneri amministrativi e creare un ambiente più favorevole alle imprese europee.
Il Ministro ha inoltre ribadito l’importanza che i prossimi Pacchetti Omnibus si concentrino sulla semplificazione delle procedure autorizzative e sulla riduzione degli obblighi di rendicontazione, aspetti essenziali per rafforzare la competitività del sistema produttivo europeo. Ha richiamato l’impegno annunciato dalla Commissione europea, che punta a ridurre del 25% gli oneri amministrativi per le imprese e del 35% per le PMI. “Siamo pronti a sostenere un’azione ambiziosa della Commissione – ha dichiarato Urso – ma chiediamo che si proceda con un approccio concreto e misurabile. L’Europa deve diventare il luogo dove le imprese hanno fiducia ad investire e crescere.”
Urso ha ricordato che il Governo italiano è già impegnato in una vasta azione di semplificazione normativa, grazie anche all’iniziativa del Ministro per le riforme e la semplificazione normativa Maria Elisabetta Casellati. Un impegno che sul versante delle imprese si traduce in interventi come la Legge annuale per le PMI, approvata recentemente dal Consiglio dei Ministri, che introduce misure di semplificazione a favore delle piccole e medie imprese, asse portante dell’economia nazionale ed europea.
Accanto a questo intervento, il Governo ha adottato procedure amministrative accelerate per favorire l’attrazione degli investimenti esteri, con l’obiettivo di rendere l’Italia una destinazione più competitiva e attrattiva per chi vuole investire.
Il Ministro ha infine ricordato l’attività di razionalizzazione e semplificazione del sistema degli incentivi alle imprese, avviata con la riforma e il nuovo Codice degli Incentivi. Un intervento necessario per superare la frammentazione di oltre 2.000 misure – 229 a livello nazionale e 1.757 su base regionale – e garantire una maggiore efficienza nell’accesso alle agevolazioni da parte delle imprese.
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Eutelsat: “Stiamo negoziando con Roma per una rete satellitare sicura”. Alla Camera sì al ddl Spazio
Eutelsat, che gestisce la terza rete satellitare mondiale ed è un competitor di Starlink, sta avendo “colloqui molto positivi” con il governo italiano per l’ipotesi di fornire comunicazioni satellitari sicure in un’operazione che potrebbe soppiantare l’offerta di servizi da parte della rete satellitare di Elon Musk. Lo dice la ceo di Eutelsat, Eva Berneke, in un’intervista a Bloomberg Television. “Stiamo avendo colloqui molto positivi con l’Italia e abbiamo sempre avuto un buon rapporto e certamente speriamo che continui” ha detto Berneke in risposta alla domanda se si stia avvicinando un accordo con Roma.
“I contatti che abbiamo avuto con il governo indicano che l’Italia ha necessità di una costellazione di satelliti, e che sta valutando le sue opzioni” ha detto la ceo ricordando che “abbiamo una collaborazione di lunga data con Telespazio e gli italiani e stiamo approfondendo questo legame”. Tuttavia – ha precisato la ceo del gruppo francese sull’ipotesi di una rete satellitare solo per l’Italia – “le costellazioni satellitari non hanno senso per un singolo Paese. Orbitano attorno al globo e serve un investimento iniziale almeno fra i sei e gli otto miliardi. Farlo per un singolo Paese non ha senso, quello che ha senso è una collaborazione e come è noto abbiamo Iris 2, in cui l’Italia è un partner chiave”.
Eva Berneke, amministratore delegato di Eutelsat Communications SA (GettyImages/archivio)
06/03/2025
Intanto, l’aula della Camera ha approvato il disegno di legge sulle disposizioni in materia di economia dello spazio. I sì sono stati 133, i no 89 e gli astenuti 2. Il provvedimento, proposto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, passa ora all’esame del Senato. Cosa prevede il ddl Spazio? Anzitutto, un fondo da 35 milioni per il 2025 per promuovere la Space Economy, obbligo di autorizzazione per le attività svolte sul territorio italiano, una “riserva di capacità trasmissiva nazionale” da utilizzare in caso di emergenza, vigilanza in capo all’Asi, l’Agenzia spaziale italiana.
Il provvedimento, collegato alla manovra 2024, colma un vuoto normativo, promuove investimenti nella Space Economy per accrescere la competitività nazionale, incentiva la ricerca e lo sviluppo di competenze e per valorizzare le tecnologie per l’osservazione della Terra, utili nella prevenzione dei rischi naturali e antropici.
La protesta alla Camera con i volantini “Giù la Musk” (Camera dei Deputati)
06/03/2025
Per le attività spaziali svolte sul territorio italiano e per gli operatori nazionali attivi all’estero, è stato introdotto l’obbligo di ottenere un’autorizzazione, subordinata al rispetto di requisiti riguardanti la sicurezza, la resilienza e la sostenibilità delle attività. Per il lancio di satelliti appartenenti alla stessa costellazione, è prevista un’unica autorizzazione. L’ASI vigilerà sugli operatori e potrà revocare l’autorizzazione in caso di violazioni. Gestirà inoltre l’iscrizione nel Registro nazionale degli oggetti lanciati nello spazio per cui l’Italia è Stato di lancio. Il disegno di legge disciplina inoltre la responsabilità in caso di danni derivanti da attività spaziale, imponendo agli operatori un’assicurazione con massimale di 100 milioni di euro per episodio. Massimali gradatamente inferiori potranno essere stabiliti in base alla dimensione dell’attività spaziale, alle esperienze pregresse dell’operatore o con particolare attenzione nel caso di operatori qualificati come start-up innovative o con finalità esclusiva di ricerca.
CBAM, Urso: “Revisione urgente per mantenere competitiva l’industria europea”
L’Italia guida il fronte dei Paesi che chiedono un riesame anticipato e complessivo dello strumento europeo
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha aperto al Consiglio Competitività il confronto sulla revisione del Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere (CBAM). L’Italia, che ha chiesto e ottenuto l’inserimento del punto all’ordine del giorno del Consiglio di oggi, guida il fronte dei Paesi che chiedono un riesame anticipato e complessivo dello strumento europeo, con l’obiettivo di tutelare la competitività delle industrie ad alta intensità energetica, in particolare siderurgia e chimica, settori strategici per l’autonomia produttiva europea e per la transizione verde.
«Accogliamo positivamente quanto previsto dal pacchetto Omnibus sulla semplificazione amministrativa, che avvia la revisione dello strumento e che ora è all’esame di Parlamento e Consiglio UE – ha dichiarato Urso – Ora però serve un intervento più incisivo. È necessario procedere sin da subito a una revisione strutturale del CBAM, per renderlo davvero efficace contro pratiche elusive e, allo stesso tempo, capace di proteggere la produzione e l’export europeo, che si distingue per l’uso delle tecnologie più avanzate e sostenibili».
L’Italia ha presentato a dicembre un non-paper sul tema, condiviso da Austria, Bulgaria, Polonia, Grecia e Cipro, realizzando così un’alleanza che punta a garantire una decarbonizzazione sostenibile dei settori industriali più esposti alla concorrenza globale – come acciaio, chimica, alluminio e cemento – e a prevenire il rischio di delocalizzazioni produttive verso Paesi extra-UE.
«Difendere le nostre filiere produttive – ha continuato Urso – significa rafforzare l’autonomia strategica europea, contemperando gli obiettivi climatici e le necessità dell’industria. La chimica verde e la siderurgia decarbonizzata sono i pilastri su cui costruire questa nuova competitività».
Sul fronte siderurgico, l’Italia è impegnata nel rilancio dell’ex Ilva di Taranto e nella sua decarbonizzazione, che concorre all’ambizioso obiettivo di fare del nostro Paese il primo in Europa a produrre acciaio verde al 100% nei prossimi anni. Una leadership che si evidenzia oggi, infatti, con 34 impianti su 35 in Italia che producono acciaio green, con l’80% della produzione siderurgica nazionale già priva di emissioni dirette di carbonio.
Parallelamente, prosegue il percorso di riconversione green della chimica. Lunedì scorso, al Tavolo Versalis, il governo ha condiviso con le organizzazioni sindacali e le Regioni interessate un piano di trasformazione sostenibile degli impianti chimici di Eni. Il progetto prevede investimenti significativi nella chimica verde, a tutela della capacità produttiva nazionale e a supporto della strategia europea per l’autonomia industriale nella transizione ecologica.
SpaceX, l’esplosione in volo di Starship: il momento in cui il razzo va fuori controllo
Un razzo Starship di SpaceX è esploso poco dopo il lancio dalla base di Boca Chica in Texas, bloccando i voli a terra in Florida e innescando l’allarme per la caduta di detriti.
Il live stream ha mostrato lo stadio superiore della Starship che ruotava fuori controllo nello spazio, prima che la compagnia confermasse di aver perso il contatto con il veicolo dopo lo spegnimento di diversi motori.
La navicella è decollata alle 18:30 ora locale di giovedì e il suo primo stadio Super Heavy è riuscito a tornare con successo alla rampa di lancio.
La Federal Aviation Administration ha disposto lo stop a terra degli aeroporti di Miami, Fort Lauderdale, Palm Beach e Orlando a causa di “detriti di lancio spaziali”.
Non sono stati segnalati danni o feriti, ma le immagini pubblicate sui social media dal sud della Florida e dalle nazioni insulari del Mar dei Caraibi mostrano i detriti infuocati che piovono dal cielo dopo l’esplosione.
Si tratta del secondo test fallito consecutivo di Starship per la compagnia aerospaziale di Elon Musk quest’anno.