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“lntellectual Property Award 2023”, premiati a Palazzo Piacentini i vincitori del concorso rivolto a Università ed Enti di ricerca titolari di brevetti

“lntellectual Property Award 2023”, premiati a Palazzo Piacentini i vincitori del concorso rivolto a Università ed Enti di ricerca titolari di brevetti

I premi IPA alle Università di Padova, Firenze, Pisa, Bologna, al Politecnico di Torino e all’INRIM. Premi speciali “Imprenditoria Femminile” alle Università di Genova, Brescia, Cagliari, Firenze, Modena e Reggio Emilia e al Politecnico di Torino

In occasione dei festeggiamenti per la ricorrenza del 140mo anniversario dalla nascita dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del MIMIT, questa mattina, presso il salone degli Arazzi di Palazzo Piacentini, sono stati premiati i vincitori del concorso “Intellectual Property Award (IPA)”, ideato e organizzato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in collaborazione con NETVAL e Invitalia.

Il Premio, che aveva come finalità il supporto e la valorizzazione economica dei titoli di proprietà industriale, era riservato ai migliori brevetti della ricerca pubblica (Università italiane, Enti pubblici di ricerca nazionali e Istituti di ricovero e cura) di sei ambiti tecnologici differenti: Medtech, Climatech, Agritech, The Energy of the Future, The Future from the Space, The Future of the City (mobilità, logistica, cyber security, telecomunicazioni).

La presentazione dei brevetti finalisti, scelti da un’apposita commissione composta da esperti del settore, imprenditori e specialisti di proprietà industriale, si è svolta alla presenza del viceministro Valentino Valentini, del capo dipartimento per le politiche per le imprese Amedeo Teti, del presidente di Netval Giuseppe Conti, dei dirigenti del Ministero e di Invitalia e della presidente del Comitato Impresa Donna.

Nell’ambito del concorso, che ha visto ben 225 candidature, è stato assegnato anche il premio speciale “Imprenditoria femminile” in favore dei migliori brevetti, uno per ciascuno dei sei ambiti tecnologici, promossi da gruppi di ricerca composti da almeno il 50% di donne e/o abbia come principal investigator una donna.
Il premio si inserisce all’interno del Programma “Azioni per la diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile” finanziato con risorse del PNRR.

Ai brevetti vincitori, oltre al conferimento di 10mila euro cadauno da utilizzare per la valorizzazione dei brevetti stessi, sarà dato ampio risalto nel corso della mostra “Brevetti”, evento conclusivo dei festeggiamenti per il 140mo anno dalla nascita di UIBM che si terrà a Palazzo Piacentini.

Brevetti vincitori del Premio IPA:

MEDTECH, Università degli Studi di Padova con il brevetto “Peptidi con attività antitumorali”
La tecnologia introduce un approccio originale nella lotta contro il cancro, un significativo passo avanti nella medicina di precisione, offrendo opzioni terapeutiche mirate, meno invasive, con effetti collaterali ridotti e migliori tassi di successo.

CLIMATECH, Università degli Studi di Firenze con il “Dispositivo per la sanificazione dell’aria mediante generazione di una barriera di radiazione ultravioletta in flusso d’aria”, una tecnologia che garantisce un ambiente sicuro e salubre grazie ad una barriera di protezione contro le infezioni delle vie aeree in ambienti ad elevata densità di persone.

AGRITECH, Università degli Studi di Pisa con il brevetto “Sistema esperto per la determinazione dell’evapotraspirazione reale di una superficie vegetata”.
Il sistema consente di ridurre il consumo di acqua, garantendo un uso efficiente delle risorse idriche in zone colpite da siccità. Contribuisce alla salute dell’ambiente e alla resilienza delle coltivazioni.

THE ENERGY OF THE FUTURE, INRIM Istituto nazionale di Ricerca Meteorologica con il “Procedimento per rilevare un arco elettrico che occorre fra una linea aerea di contatto ferroviaria e un’unità di trazione ferroviaria e corrispondente disposizione di rilevamento”.
La tecnologia ottimizza le prestazioni operative delle linee e riduce i guasti, contribuendo ad una rete ferroviaria più sicura, sostenibile ed efficiente.

THE FUTURE FROM THE SPACE, Politecnico di Torino con un brevetto relativo ad una “Struttura di tipo gonfiabile, in particolare per un braccio robotico”
La tecnologia, con il suo ingombro ridotto e la capacità di operare in contesti ampi, ottimizza l’utilizzo dello spazio a bordo dei veicoli spaziali, migliorando l’efficienza e la sostenibilità delle missioni di esplorazione dello spazio.

THE FUTURE OF THE CITY, Alma Mater Studiorum Università di Bologna con il “Dispositivo per ammortizzare urti sui caschi e relativo casco”
Il dispositivo risponde alla necessità di una maggiore sicurezza stradale per i veicoli a due ruote offrendo una protezione superiore contro le lesioni cerebrali grazie ad un casco dal design ottimizzato.

Brevetti vincitori del Premio speciale “Imprenditoria Femminile”:

MEDTECH, Università degli Studi di Genova con “Metodo di produzione di matrici compatte gastroritentive per il rilascio controllato di sostanze attive e matrici compatte così ottenute”

CLIMATECH, Università degli Studi di Brescia con” Metodo di recupero di materiali da rifiuti o scarti tramite processo carbotermico migliorato”

AGRITECH, Università degli Studi di Cagliari “Processo per la produzione di una miscela lisciviante da scarti di prodotti caseari”

THE ENERGY OF THE FUTURE, Politecnico di Torino “Metodo di controllo di una rete di teleriscaldamento”

THE FUTURE FROM THE SPACE, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, “Procedimento di fabbricazione additiva e prodotto ottenibile tramite il procedimento”

THE FUTURE OF THE CITY, Università degli Studi di Firenze “Sistema a bordo di un veicolo per l’individuazione su piste di oggetti estranei o detriti (“fod”), discontinuità o fratture della pavimentazione e veicolo comprendente almeno un tale sistema”

 

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Antica città Maya scoperta “per caso” da un dottorando: piramidi e piazze nascoste nella giungla

Antica città Maya scoperta “per caso” da un dottorando: piramidi e piazze nascoste nella giungla

È rimasta nascosta per secoli sotto la fitta vegetazione della giungla nella penisola dello Yucatan in Messico, ora le vestigia di un’antica città dei Maya sono state scoperte “per caso” da un dottorando mentre spulciava online i dati dei rilevamenti laser della zona. Occhi esperti hanno visto le tracce di piramidi, piazze, anfiteatri e campi sportivi.

Secondo uno studio pubblicato martedì 29 ottobre sulla rivista Antiquity, la città, che i ricercatori hanno chiamato Valeriana dal nome di una laguna nelle vicinanze, risale a un periodo che va dal 250 al 900 d.C., e contiene 6.764 edifici di varie dimensioni.

“Ero a qualcosa come la pagina 16 di una ricerca su Google quando ho trovato un’indagine laser effettuata da un’organizzazione messicana per il monitoraggio ambientale”, ha raccontato Luke Auld-Thomas, archeologo della Northern Arizona University, dottorando presso l’università statunitense di Tulane e primo autore dello studio.

Nascosta in quelle mappe Lidar (Light detection and ranging) c’era una grande città che, nel suo momento di massimo splendore, potrebbe aver ospitato dai 30 ai 50.000 abitanti, più di quanti abitino oggi nella regione, dicono i ricercatori.

Il Lidar è un metodo di rilevamento che, sparando migliaia di impulsi laser da un aereo, mappa le strutture sepolte sotto la vegetazione. Grazie a questa tecnologia la scoperta di antichi insediamenti è aumentata notevolmente negli ultimi decenni. Ma il Lidar è costoso e spesso non accessibile a scienziati alle prime armi. Luke Auld-Thomas, ha avuto però un’idea che si è rivelata vincente per aggirare il problema: “Gli scienziati che si occupano di ecologia, silvicoltura e ingegneria civile hanno utilizzato i rilievi lidar per studiare alcune di queste aree per scopi completamente diversi. E se un rilievo lidar di quest’area esistesse già?”.

Spulciando tra gli studi laser commissionati in precedenza, Auld-Thomas ha trovato un’indagine creata per misurare e monitorare il carbonio nelle foreste del Messico. Analizzando una superficie di 129 chilometri quadrati nello Stato di Campeche dove non erano mai state cercate strutture maya prima d’ora, Auld-Thomas e i suoi colleghi hanno trovato le tracce di un grande insediamento.

Che aspetto aveva la città perduta?

Valeriana, dicono gli archeologi, era “nascosta in bella vista” dato che si trova a soli 15 minuti di cammino da una delle strade principali vicino a Xpujil, dove oggi vive la maggior parte della popolazione maya. Non ci sono immagini conosciute della città perduta perché “nessuno ci è mai stato” ma le tracce rimaste ne fanno intuire l’importanza.

La città aveva tutte le “caratteristiche di una capitale” tra cui piazze chiuse, templi piramidali e un campo dove si praticava un antico gioco con la palla. Un centro che era secondo per densità di edifici solo allo spettacolare sito di Calakmul, a circa 100 km di distanza.

Valeriana si estendeva per circa 16,6 km² e aveva due quartieri principali con grandi edifici a circa 2 km di distanza l’uno dall’altro collegati da strade rialzate. C’è anche traccia di un bacino idrico, a indicare che la città utilizzava le risorse ambientali per sostenere una numerosa popolazione.

Non sappiamo con certezza cosa abbia portato al declino e poi all’abbandono della città, ma gli archeologi sostengono che il cambiamento climatico sia stato un fattore importante.

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Industria 5.0, Siemens acquisisce Altair Engineering per 9,2 miliardi: “Pietra miliare”

Industria 5.0, Siemens acquisisce Altair Engineering per 9,2 miliardi: “Pietra miliare”

La tedesca Siemens annuncia l’acquisizione di Altair Engineering, azienda americana specializzata in software di intelligenza computazionale, per 9,2 miliardi di euro in un’operazione interamente in contanti. Il prezzo per azione è fissato a 113 dollari, con un premio del 19% rispetto al prezzo di chiusura delle azioni Altair al 21 ottobre 2024 – poco prima delle prime voci sull’acquisizione – e del 13% rispetto al massimo storico dell’azione.

”Questa acquisizione è una pietra miliare significativa per l’azienda – ha dichiarato l’amministratore delegato di Siemens, Roland Busch -. L’esperienza di Altair nella simulazione, nel calcolo ad alte prestazioni, nella scienza dei dati e nell’intelligenza artificiale, insieme a Siemens Xcelerator, creerà il portafoglio di progettazione e simulazione con supporto IA più completo al mondo”.

Closing nella seconda metà del 2025

L’operazione ha già ottenuto l’approvazione del Consiglio di Amministrazione di Altair e dovrebbe concludersi nella seconda metà del 2025, soggetta alle approvazioni degli azionisti e delle autorità regolamentari, oltre ad altre condizioni standard di chiusura. Con il completamento dell’acquisizione, Altair sarà delistata dal mercato pubblico e diventerà una società privata.

“Riteniamo che questa combinazione di due leader fortemente complementari nel settore del software ingegneristico riunisca l’ampio portafoglio di Altair nel campo della simulazione, della scienza dei dati e dell’Hpc con la forte posizione di Siemens nella progettazione meccanica e Eda”, spiega James Scapa, Ceo di Altair dal 1992.

Nuovo focus sul software per Siemens

Lo scorso novembre Siemens aveva già segnalato la possibilità di perseguire acquisizioni più grandi con un focus sul software, dato che si trova ad affrontare poche restrizioni finanziarie.

In agosto, Busch aveva dichiarato in un’intervista che la società tedesca fosse alla ricerca di società di software o di produttori di hardware connesso i cui dati potessero essere utilizzati nei servizi cloud. Sebbene Siemens in questo periodo abbia effettuato alcune acquisizioni minori, le operazioni più grandi sarebbero potute essere “nell’ordine dei miliardi”, aveva detto Busch.

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Siderurgia, Piombino: Mimit annuncia intesa tra Jsw e Metinvest sulle aree

Siderurgia, Piombino: Mimit annuncia intesa tra Jsw e Metinvest sulle aree

Urso: “impegno mantenuto”

È stata raggiunta oggi l’intesa tra Metinvest Adria e Jsw Steel Italy per la suddivisione delle aree dove saranno localizzati gli impianti siderurgici.

L’accordo siglato dalle due aziende, su impulso del Mimit, sarà formalmente ratificato dai board entro il mese di novembre. Prevede che Metinvest Adria e Jsw Steel Italy coesisteranno nell’area industriale di Piombino, dove il gruppo ucraino realizzerà un sito di produzione dell’acciaio tecnologicamente all’avanguardia e a basso impatto ambientale e l’azienda del gruppo Jindal un piano di revamping del treno di laminazione. L’intesa di oggi pone le basi per sviluppare gli accordi di programma che consentiranno di realizzare gli investimenti. Una svolta storica per Piombino dopo oltre 10 anni di cassa integrazione.

“Impegno mantenuto”, ha commentato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

 

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Padre Benanti: “Elezioni americane, social e big tech. Tra persuasione e manipolazione”

Padre Benanti: “Elezioni americane, social e big tech. Tra persuasione e manipolazione”

Il francescano Paolo Benanti, docente di Etica della tecnologia e Artificial Intelligence, neuro-etica e post-umano, è presidente della Commissione AI per l’informazione ed è l’unico italiano membro del Comitato sull’intelligenza artificiale delle Nazioni Unite. Insegna all’università di Seattle e conosce da vicino la realtà degli degli Stati Uniti. 

Con lui abbiamo parlato del voto e dei grandi temi che influiranno sul voto americano, dalle questioni etiche e religiose, al ruolo dei social e dei colossi informatici.

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E-commerce, la Ue avvia l’indagine sulla cinese Temu: “No a vendita di prodotti illegali”

E-commerce, la Ue avvia l’indagine sulla cinese Temu: “No a vendita di prodotti illegali”

La Commissione Europea ha ufficialmente aperto un’indagine formale nei confronti di Temu, il colosso cinese dell’e-commerce, per verificare potenziali violazioni del Digital Services Act (Dsa). L’indagine mira a chiarire diverse aree di preoccupazione, tra cui la vendita di prodotti illegali, il design potenzialmente addictive della piattaforma, i sistemi di raccomandazione degli acquisti e l’accesso ai dati per i ricercatori.

Questa decisione segue l’analisi preliminare del rapporto di valutazione dei rischi fornito da Temu a settembre 2024 e le risposte alle richieste formali di informazioni da parte della Commissione. Inoltre, sono state considerate informazioni condivise da terze parti e attraverso il meccanismo di cooperazione con le autorità nazionali, in particolare con il Coordinatore dei Servizi Digitali irlandese.

Limitare la vendita di prodotti non conformi

L’indagine si concentrerà sui sistemi di Temu per limitare la vendita di prodotti non conformi nell’Unione Europea, affrontando la ricomparsa di venditori sospesi e beni non conformi. Particolare attenzione sarà posta sul design della piattaforma, che include programmi di ricompense simili a giochi, e sulla trasparenza dei sistemi di raccomandazione dei contenuti e dei prodotti agli utenti. Temu è tenuta a fornire un’opzione di raccomandazione non basata sul profiling e a garantire l’accesso ai dati pubblici per i ricercatori.

Rischio di sanzioni significative

Se le sospensioni della Commissione risultassero fondate, Temu potrebbe affrontare sanzioni significative, inclusa una multa fino al 6% del suo fatturato annuo, per violazioni degli articoli 27, 34, 35, 38 e 40 del Dsa. L’apertura delle procedure formali non pregiudica l’esito dell’indagine, che proseguirà con raccolta di prove e ulteriori richieste di informazioni.

Temu, designata come Very Large Online Platform a maggio 2024, è soggetta agli obblighi più stringenti del Dsa, dato il suo vasto bacino di utenti, dichiarato a 92 milioni a settembre 2024. La Commissione Europea, in collaborazione con le autorità nazionali, fa sapere che continuerà a monitorare e applicare le normative, garantendo la tutela dei consumatori e la sicurezza dei prodotti sul mercato europeo.

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G7, workshop sulle tecnologie quantistiche

G7, workshop sulle tecnologie quantistiche

All’incontro hanno partecipato i gruppi di lavoro guidati da MIMIT e MUR

Il 31 ottobre 2024, nell’ambito dei lavori G7 portati avanti dalla Presidenza italiana, i gruppi di lavoro Industria e tecnologia, a guida Ministero delle imprese e del made in Italy, e Scienza e tecnologia, a guida Ministero dell’università e della ricerca, hanno organizzato un workshop in materia di tecnologie quantistiche, al quale hanno partecipato i rappresentati dell’industria e della ricerca dei Paesi G7.

In particolare, il workshop si è articolato in due parti, proponendosi come sede di confronto diretto e informale per discutere degli sviluppi delle tecnologie quantistiche, sia da un punto di vista scientifico sia industriale, con un focus sulle catene di approvvigionamento.

Nella prima parte, a tema “Scienza e tecnologia” sono stati approfonditi due temi principali: istruzione e formazione nell’ambito delle tecnologie quantistiche e importanza della ricerca nell’ambito delle diverse tecnologie abilitanti.

La seconda parte del workshop si è invece concentrata sulle applicazioni industriali e sulle catene di approvvigionamento.

Il workshop è stato un importante occasione di confronto che ha fatto emergere la necessità di un crescente impegno nella ricerca in materia di tecnologie quantistiche nonché nello sviluppo delle applicazioni industriali. Fondamentale collaborare a livello G7 per tutelare le catene del valore delle tecnologie quantistiche, che – come tutte le altre – possono essere soggette a vulnerabilità derivanti dalla disponibilità di materie prime, componenti e manodopera qualificata.

 

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Le Big Tech puntano 200 miliardi sull’intelligenza artificiale

Le Big Tech puntano 200 miliardi sull’intelligenza artificiale

Le spese di capitale di Amazon, Microsoft, Meta e Google – le quattro big di internet e software – supereranno quest’anno i 200 miliardi di dollari di investimenti sull’intelligenza artificiale. E cresceranno ulteriormente nel 2025. 

La cifra record mostra gli elevati costi del boom dell’IA, innescato dall’arrivo di ChatGpt. In un contesto di concorrenza sempre più agguerrita, i giganti del settore sono costretti a spendere somme stratosferiche per chip sofisticati e non facilmente reperibili, oltre che per li data center che la tecnologica richiede. Strutture, peraltro, affamate di energia 24 ore su 24 e sette giorni su sette, per alimentare le quali i colossi tecnologici hanno stretto onerosi accordi con società energetiche – cercando di mantenere un difficile equilibrio con il loro impegno a un limitato impatto climatico. 

Le principali big tech (@web)

Da qui un inedito effetto collaterale: la spinta all’energia nucleare, considerata una fonte di energia priva di carbonio. 

Microsoft ha già siglato un accordo che prevede la riapertura di Three Miles Island, unità della centrale della Pennsylvania, teatro nel 1979 del più grave incidente nucleare nella storia degli Stati Uniti. Amazon e Google hanno invece raggiunto intese per piccoli reattori nucleari modulari. 

Accordi sperimentali, che sono una scommessa e i sommano agli investimenti miliardari da realizzare convincendo gli azionisti e Wall Street della loro bontà e dei loro effetti benefici sulle attività. Un’operazione non sempre facile, viste le cifre ingenti coinvolte e i risultati che si vedranno solo nel tempo. 

Nei conti dell’ultimo trimestre Amazon, Microsoft, Meta e Google hanno offerto un primo assaggio sui benefici che l’IA può avere in termini di aumento della produttività dei servizi e nel ridurre i costi operativi. Piccoli progressi accompagnati però da un balzo delle spese di capitale: sono aumentate fra luglio e settembre del 62% a 60 miliardi. 

Gli analisti – riporta il Financial Times – stimano che complessivamente big tech spenderà 209 miliardi di dollari sull’Ia solo quest’anno, il 42% in più sul 2023, con i data center che rappresenteranno l’80% del totale. Se Microsoft ha svelato che è ormai a portata di mano il raggiungimento di quota 10 miliardi di dollari di ricavi annualizzati dall’IA, le altre big – mette in evidenza il Financial Times – non hanno offerto molti o abbastanza dettagli. Meta ha parlato di come l’IA ha rafforzato le sue attività pubblicitarie e migliorato l’esperienza dei consumatori. Amazon web service ha definito le sue attività nell’IA “multi-miliardarie” e con tassi di crescita oltre il 100%. 

Parole che non hanno rassicurato analisti e investitori, soprattutto se confrontate con i numeri delle spese per i data center e le apparecchiature. La certezza, secondo molti, è che le elevate spese si faranno sentire sui conti dell’anno prossimo. 

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Cloud, in Emilia-Romagna il container as-a-service debutta in sanità

Cloud, in Emilia-Romagna il container as-a-service debutta in sanità

Lo scorso 15 ottobre, presso il Tecnopolo di Bologna, si è tenuta una mattinata di approfondimento sulla tecnologia dei container. L’evento, organizzato da Lepida, ha visto la partecipazione di Red Hat ed Extra Red per esplorare gli aspetti tecnologici e di servizio, e la presentazione di tre case study realizzati da enti regionali. I container, introdotti negli anni 2010, hanno registrato una crescita notevole negli ultimi cinque anni grazie all’evoluzione di pratiche come il Continuous Integration/Continuous Delivery (CI/CD), la crescente adozione di tecnologie open-source e di servizi cloud. Gartner prevede che, entro il 2029, oltre il 95% delle organizzazioni globali utilizzeranno applicazioni containerizzate.

Il servizio Container as a service

Lepida ha presentato le caratteristiche del nuovo servizio di containerizzazione (CaaS) che intende mettere a listino, un passo importante nell’innovazione dell’infrastruttura digitale regionale, dopo le prime realizzazioni svolte per i due progetti Centrali Operative Territoriali (Cot) e app Easy Hospital. Il primo case study relativo alle Cot, presentato dall’Azienda Usl di Bologna, è un progetto strategico della Regione Emilia-Romagna mirato a garantire continuità, accessibilità e integrazione dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria. La piattaforma si basa su OpenShift, scelta per gestire applicazioni complesse con requisiti di scalabilità ed elevata integrazione applicativa, combinando esigenze di differenziazione territoriale ad un approccio omogeneo ed efficiente su scala regionale. Il secondo case study, presentato dal Policlinico Sant’Orsola, riguarda l’app Easy Hospital, una guida semplificata per la navigazione pedonale interna ed esterna nell’area del Policlinico (400.000 mq). La tecnologia dei container ha consentito la reingegnerizzazione dell’app su una nuova infrastruttura, con l’aumento di funzionalità, numerose integrazioni e prospettiva di estensione a livello regionale.

La piattaforme di Red Hat

Entrambi i progetti sfruttano la piattaforma OpenShift di Red Hat, leader di mercato nelle soluzioni container e riconosciuta per la sua forte presenza nella comunità open-source. Per la progettazione e implementazione della nuova architettura Lepida si è avvalsa del supporto di Extra Red, technology service provider del gruppo Engineering. OpenShift offre una gestione unificata per sviluppatori (Dev), operatori di sicurezza (Sec) e di infrastruttura (Ops), facilitando lo sviluppo di applicazioni cloud-native e tradizionali, caratteristiche testimoniate anche dalla consolidata esperienza presentata come terzo caso da Regione Emilia-Romagna.

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Mimit: presentati undici francobolli della serie “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico”

Mimit: presentati undici francobolli della serie “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico”

Urso: “Il piano filatelico racconta l’identità del nostro Paese”

Si è tenuta, nella sala degli Arazzi di Palazzo Piacentini, la cerimonia di emissione e annullo filatelico di undici francobolli ordinari appartenenti alla serie tematica “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico” dedicati all’imprenditoria italiana.

All’evento di presentazione hanno partecipato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il sottosegretario al Mimit con delega alla filatelia, Fausta Bergamotto, il responsabile filatelia di Poste Italiane, Giovanni Machetti, e Stefano Imperatori dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.

I francobolli celebrano la storia dei marchi Amaro Lucano, Balma, Capoduri & C., Fonderia di Campane Marinelli, Cooperativa Ceramica d’Imola, Damiani, De Nigris 1889, Eli Lilly Italia, Eridania Italia, Pellegrini, Cartiere Paolo Pigna e Pineider.

“Arte, cultura, scienza,tecnologia e innovazione rappresentano l’eccellenza del nostro fare impresa e del prodotto italiano. Le aziende a cui è stata dedicata questa serie filatelica identificano le peculiarità del nostro sistema produttivo e giustamente devono trovare il proprio emblema all’interno di quel mosaico complesso, ma sicuramente significativo, che è il piano filatelico che racconta l’identità del nostro Paese”, ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

“Queste emissioni testimoniano la vicinanza di questa amministrazione nei confronti delle imprese e del Made in Italy, vero asse portante dell’economia del nostro paese. Questo ministero intende essere un interlocutore attento e presente per l’intero sistema produttivo”, ha affermato il sottosegretario al Mimit con delega alla filatelia, Fausta Bergamotto.

I francobolli, prodotti dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e distribuiti da Poste Italiane, rappresentano gli elementi più iconici delle undici aziende.

Per Amaro Lucano è stata scelta una delle etichette più famose che raffigura la Pacchiana, la donna simbolo degli usi e costumi lucani. Il francobollo dedicato a Balma, Capoduri & C., invece, vede in primo piano la cucitrice Zenith 548 e la confezione dei punti metallici Zenith 130/E con, sullo sfondo, il logo del centenario del marchio Zenith.
Per la Fonderia di Campane Marinelli si è deciso di rappresentare alcune delle fasi complessa realizzazione delle campane con, in primo piano, quella commemorativa del centenario della concessione dello stemma Pontificio alla Fonderia Marinelli.

Il francobollo dedicato alla Cooperativa Ceramica d’Imola riproduce, al centro, il logo del centocinquantesimo anniversario della fondazione del player globale nei pavimenti e rivestimenti in ceramica, simbolo del Made in Italy nel mondo.
Per Damiani viene riprodotto il gioiello denominato “Eternal Blue”, design ideato da Giorgio Grassi Damiani e realizzato dalla celebre Maison Damiani, delimitato, in alto, dal logo dell’azienda.

Sul francobollo di De Nigris 1889 è raffigurata un’aquila, elemento distintivo del marchio, che rappresenta un legame tra la tradizione ormai secolare con una visione di un futuro più verde e sostenibile.

In quello dedicato a Eli Lilly Italia è raffigurata una goccia di sangue in trasparenza che esemplifica la misurazione della glicemia, necessaria per la diagnosi e il controllo del diabete, oggi trattabile grazie all’insulina che Lilly ha commercializzato come prima azienda al mondo. Sulla destra, il profilo dell’Italia rappresenta il radicamento dell’azienda nel nostro Paese da 65 anni con uno dei più importanti siti produttivi farmaceutici al mondo a Sesto Fiorentino, Firenze.

Il francobollo di Eridania Italia raffigura un armonico contesto familiare in cui mamma e figlia preparano insieme una torta utilizzando lo zucchero Eridania, e in alto il claim “125 ANNI DI DOLCEZZA”. Quello di Pellegrini riproduce una macchina per scrivere Underwood modello 5 e il pay-off collegato alla società “IL FUTURO IN ANTICIPO. DAL 1924”.

Per Cartiere Paolo Pigna il francobollo riproduce la copertina di uno dei quaderni d’epoca che ha contribuito ad alfabetizzare l’Italia e ormai diventati autentici prodotti cult. Infine, per l’azienda che produce da 250 anni articoli di pelletteria, strumenti di scrittura e cartoleria di lusso, di piccole e grandi dimensioni, Pineider, viene riprodotto il logo della storica azienda italiana ispirato allo stemma araldico della famiglia, seguito dal pay-off “UNA STORIA ITALIANA”.

 

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