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Legge Made in Italy – Transizione green e tech dell’industria della moda, del tessile e degli accessori: dall’11 dicembre invio domande per l’accesso alle agevolazioni
Stanziati 15 milioni di euro
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in attuazione del decreto interministeriale 8 agosto 2024 adottato dal ministro Adolfo Urso, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, con apposito provvedimento direttoriale ha fissato i termini e le modalità di apertura delle domande di accesso alle agevolazioni per la realizzazione degli investimenti finalizzati alla transizione ecologica e digitale delle imprese del settore tessile, della moda e degli accessori, sull’intero territorio nazionale.
La misura, introdotta dall’art. 11 della Legge Made in Italy (206/2023), ha una dotazione economica di 15 milioni di euro.
Dalle ore 12.00 dell’11 dicembre 2024 e fino al 31 gennaio 2025, le PMI interessate (identificate con gli specifici codici ATECO) potranno presentare le domande di agevolazione esclusivamente tramite lo sportello online Invitalia, gestore della misura per conto del Ministero.
Le agevolazioni alle imprese saranno concesse sotto forma di contributo a fondo perduto, nella misura massima del 50% delle spese ammissibili e nel limite massimo di 60mila euro, per l’acquisizione di prestazioni specialistiche, quali attività di formazione del personale dipendente dell’impresa, implementazione di una o più tecnologie abilitanti finalizzate a favorire lo sviluppo dei processi aziendali o i prodotti innovativi (cloud computing, big data e analytics, intelligenza artificiale, blockchain, robotica avanzata e collaborativa, manifattura additiva e stampa 3D, Internet of Things, realtà aumentata, soluzioni di manifattura avanzata, piattaforme digitali per condivisione di competenze, sistemi di tracciabilità digitale della filiera produttiva), ottenimento di certificazioni di sostenibilità ambientale, servizi di analisi di Life Cycle Assessment (LCA).
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Con Trump e Musk la nuova era dei privati nello spazio: le missioni per Luna e Marte
A 55 anni dallo sbarco sulla Luna, i programmi spaziali si preparano a entrare in una nuova era dominata dai privati. Se allora a contendersi il primato del primo passo sul suolo lunare erano le agenzie spaziali governative di Stati Uniti e Unione Sovietica, oggi l’alleanza fra il neoeletto presidente Trump e il fondatore di SpaceX Elon Musk apre uno scenario nel quale la presenza delle aziende si propone come dominante.
Artemis per la Nasa, Starship per SpaceX
Il primo segnale riguarda proprio la Luna: mentre la Nasa ha scelto per il programma Artemis il gigantesco razzo Space Launch System, la nave Starship che SpaceX ha progettato per i futuri viaggi verso la Luna e Marte potrebbe essere favorita da nuove norme.
Se questa tendenza fosse confermata con il ritorno di Trump alla Casa Bianca il prossimo gennaio, potrebbe essere rivisto anche il programma Artemis promosso dalla Nasa e al quale si sono uniti molti Paesi, compresa l’Italia.
Esperti: accelerazione dei tempi per le grandi esplorazioni
Quello che gli esperti internazionali di spazio si aspettano è una possibile spinta ad accelerare i tempi, in una nuova corsa per tenere il passo con la Cina e la sua intenzione dichiarata di portare i suoi taikonauti sul suolo lunare entro il 2030.
Perché questa accelerazione sia possibile, a SpaceX hanno bisogno di regole più snelle. Più volte, infatti, Musk ha lamentato l’esistenza di norme troppo stringenti. Lo ha fatto per esempio quando la Federal Aviation Administration (Faa) ha imposto un stop di alcune settimane ai test in volo della Starship dopo l’esplosione di un booster avvenuta il 28 gosto scorso. Era una pausa necessaria per capire le cause dell’esplosione, ma che Musk ha definito “superflua”.
Lancio della missione Transporter11 di SpaceX, con a bordo l’Iperdrone italiano (SpaceX)
SpaceX lancia il satellite europeo-giapponese per la ricerca sul clima (Reuters)
La commissione per l’efficienza del governo con a capo Musk
Sul fronte dei finanziamenti, potrebbe avere riflessi sulla corsa alla Luna anche il nuovo ruolo di Musk a capo della nuova Commissione per l’efficienza del governo. La sua promessa di fare in modo che il denaro dei contribuenti “sia speso in modo corretto” potrebbe infatti influire sul destino dello Space Launch System della Nasa. Quest’ultimo, a differenza della Starship, non è riutilizzabile, può volare solo una volta ogni due anni e il costo di ogni lancio supera 4 miliardi di dollari, il quadruplo rispetto alle stime iniziali. SpaceX tende invece a ridurre i costi di ogni volo a meno di dieci milioni di dollari.
Elon Musk/SpaceX’s Polaris Dawn Falcon 9 (gettyimages)
Ax3 SpaceX TestDrive PRIME (Rainews)
Intanto la Cina: obiettivo 2031
Starship potrebbe infine diventare un problema anche per il programma Mars Sample Return, con il quale Nasa e Agenzia Spaziale Europea vorrebbero portare sulla Terra i primi campioni del suolo marziano.
I suoi tempi e i costi, entrambi dilatati rispetto alle stime iniziali, potrebbero lasciare campo libero alla Starship e a imporre una scelta in tempi rapidi potrebbe essere l’intenzione della Cina di portare sulla Terra i primi campioni da Marte entro il 2031.
Ma il sogno della frontiera, cardine nella cultura di governo e degli States, avrà quasi certamente un nuovo, potente impulso, con l’arrivo dell’imprenditore più ricco del mondo in politica.
Enea, a Portici un super-pc targato Lenovo per la ricerca sulle energie pulite
Accelerare le attività di ricerca sulle energie pulite, in particolare sulla fusione nucleare. E’ questo l’obiettivo che ha portato Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e o sviluppo economico sostenibile, a scegliere Lenovo per l’installazione di un sistema Hpc presso il polo di Portici, in provincia di Napoli.
Le caratteristiche del sistema
Il nuovo sistema di High performance computing – spiega Lenovo in una nota – sarà composto da 758 nodi con 2 Cpu Intel Xeon Platinum 8592+ e consentirà di portare le capacità computazionali di Cresco, il Centro Computazionale di Ricerca sui Sistemi Complessi ospitato nel Centro di Ricerche di Portici, dagli attuali 1.01 a oltre 6.5 Petaflops, “collocandolo ai primissimi posti nel panorama nazionale in termini di potenza di elaborazione”.
L’impegno per la sostenibilità
Il nuovo sistema è stato scelto, oltre che per la potenzia computazionale che garantisce, anche per il fatto che garantisce una migliore efficienza energetica rispetto al passato. “L’utilizzo della tecnologia ad acqua Lenovo Neptune Direct Water-Cooling, infatti – spiega l’azienda – è in grado di catturare fino al 98% del calore prodotto dal supercomputer e il raffreddamento a liquido consente di risparmiare l’energia usata per le ventole. Grazie alla maggior efficienza, la temperatura delle Cpu non raggiunge valori critici, evitando la riduzione della frequenza massima dei core”.
L’architettura Ict di Enea
L’infrastruttura Ict di Enea è composta da sei poli: Frascati, Portici, Bologna, Casaccia, Trisaia e Brindisi, ognuno dotato di infrastrutture di calcolo e visualizzazione 3D e di competenze specialistiche. I centri di calcolo Cresco, in questo contesto, sono in grado di fornire servizi computazionali avanzati per Enea e i suoi partner pubblici e privati nel campo delle applicazioni energetiche, dei codici nucleari e della fusione, dei modelli climatologici ed ambientali, della struttura della materia, della modellistica per reti ed infrastrutture critiche, della remotizzazione di grandi strumenti e della bioinformatica.
AI e calcolo ad alte prestazioni
“Oggi il calcolo ad alte prestazioni e l’intelligenza artificiale aprono nuovi orizzonti in aree cruciali per la nostra società come lo sviluppo economico sostenibile, il clima, l’innovazione del settore energetico e la medicina, ambiti di ricerca che vedono Enea in prima linea – spiega Alessandro de Bartolo, Ad e Country General Manager Infrastructure Solutions Group di Lenovo in Italia – Ecco perché Lenovo è orgogliosa di affiancare un centro di eccellenza come Enea in queste sfide globali con le nostre tecnologie, la nostra esperienza e la nostra capacità di innovare”.
Una risposta alle nuove esigenze dei ricercatori
“Il nuovo supercalcolatore Cresco8 costituisce un importante avanzamento tecnologico per Enea, incrementando le risorse di calcolo con sistemi all’avanguardia dal punto di vista del calcolo parallelo, che garantiscono al tempo stesso alti livelli di efficienza energetica”, osserva Giovanni Ponti, responsabile della divisione Ict dell’Enea del dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili – Cresco8 permetterà ai ricercatori Enea e a tutti i suoi partner di ricerca di poter eseguire codici numerici, modelli computazionali, simulazioni e algoritmi di intelligenza artificiale in un cluster di calcolo parallelo ad alte prestazioni di…
Beko Europe Italia: il 20 novembre al Mimit nuovo tavolo di confronto
Focus su piano industriale
È convocato per il prossimo 20 novembre presso Palazzo Piacentini, sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il tavolo sindacale per l’avvio del confronto tra sindacato e Beko Europe Italia sul piano industriale che dovrà garantire il futuro del Gruppo controllato dalla multinazionale Arçelik, azienda turca attiva nel settore della produzione e commercio di elettrodomestici.
L’incontro fa seguito a quello del 7 novembre, durante il quale il ministro Urso ha sottolineato all’azienda la necessità di presentare un piano industriale che preveda maggiori investimenti in Italia, rispettando appieno le condizioni imposte dal Golden power tramite il DPCM del 1° maggio 2023, volte a salvaguardare l’occupazione e la produzione in Italia.
L’intervento del governo era stato adottato quando l’operazione Beko era ancora nella fase di istruttoria dell’Antitrust europeo poiché, nelle valutazioni dell’esecutivo, con la nascita del nuovo soggetto industriale potevano prefigurarsi potenziali situazioni di crisi legate a sovrapposizioni di stabilimenti in Europa e alla relativa sovrapproduzione, che avrebbero – come poi avvenuto – portato alla chiusura di alcuni impianti nel continente.
L’esercizio del Golden power su Beko ha permesso quindi in questi mesi l’avvio di un confronto con il gruppo turco, svolto in accordo con i sindacati, che prevede l’elaborazione di un piano specifico per l’Italia, scongiurando situazioni simili a quelle registrate recentemente in Polonia, dove due stabilimenti sono stati chiusi con conseguenti 1.800 licenziamenti, e nel Regno Unito, con la chiusura di un impianto a Yate (Bristol).
Valutazione attuale: 5 / 5
Gas serra, i primi dati di MethaneSAT: “Da impianti Oil&Gas emissioni molto superiori alle stime”
Prime osservazioni per il satellite lanciato a marzo
Le perdite provenienti da alcuni importanti aree di estrazione di petrolio e gas sono superiori anche di 10 volte rispetto a quanto si pensasse
16/11/2024
Andrea Bettini
Intelligenza artificiale, nelle aziende italiane adozione sotto la media Ue
Il mercato dell’intelligenza artificiale in Italia oggi ha un valore approssimabile attorno agli 0,8 miliardi di euro, ma sarà destinato a crescere fino a toccare i 2,5 miliardi nel 2027. E’ quanto emerge dal Global Technology Report 2024 di Bain & Company, che però evidenza anche le criticità: “L’adozione dell’IA nelle imprese italiane è ancora inferiore rispetto alla media europea – spiega Mauro Colopi, partner di Bain & Company e responsabile italiano Tmt – solo il 7% delle Pmi e il 24% delle grandi imprese italiane hanno implementato soluzioni di AI, contro una media UE rispettivamente del 9% e del 30%. Questo evidenzia la necessità di iniziative strategiche per accelerare l’adozione dell’AI, ma indica anche un significativo potenziale di crescita per le imprese italiane”.
Rischi e opportunità per l’Italia
“L’Italia – prosegue Colopi – ha un posizionamento solido in settori strategici come robotica industriale, manifattura e l’aerospazio, dove l’adozione dell’AI potrebbe incrementare il vantaggio competitivo. Tuttavia, un ritardo nell’adozione dell’IA potrebbe compromettere la competitività del Paese nei prossimi anni. Le aziende italiane devono quindi sviluppare una roadmap chiara per implementare l’AI – afferma – che includa la trasformazione dei processi aziendali e lo sviluppo di competenze specifiche”.
“Inoltre, Il settore dei data center rappresenta un’opportunità importante per l’Italia, che sta attirando l’interesse di investitori e operatori, con una prevista crescita del 18%-20% annuo della capacità dei data center entro il 2030 – conclude Colopi – L’AI, offre un’opportunità unica al Paese per rafforzare la propria competitività, sfruttando tecnologie emergenti e costruendo un ecosistema di filiera innovativo e sostenibile”.
I dati su scala globale
Guardando al panorama globale, lo studio di Bai & Company prevede che il mercato globale dell’hardware e software legato all’intelligenza artificiale sia destinato a crescere tra il 40% e il 55% all’anno, raggiungendo un valore compreso tra i 780 e i 990 miliardi di dollari entro il 2027. Tra gli ambiti più promettenti l’espansione della domanda di computing, associata allo scalare dei modelli di AI, la crescita accelerata delle infrastrutture dei data center e la ricerca di una maggiore sovranità delle piattaforme di AI.
Il ruolo dell’AI generativa
“L’AI generativa sta guidando l’attuale ondata di innovazione – argomenta Colopi – Tuttavia, per generare valore su vasta scala, le aziende dovranno trasformare profondamente i loro processi dove l’accento sull’evoluzione a scala diventa imperativo del prossimo triennio. Adottare una strategia pervasiva dell’Intelligenza Artificiale nelle diverse aree di operatività aziendale sarà cruciale per rimanere competitivi in un contesto in continua evoluzione”.
La crescita dei carichi computazionali
Secondo lo studio, i carichi computazionali legati all’AI cresceranno del 25%-35% all’anno fino al 2027, con un conseguente incremento della domanda di potenza di calcolo, che spingerà i data center a evolvere verso dimensioni di oltre un gigawatt. I costi di costruzione di questi grandi data center – attualmente compresi tra 1 e 4 miliardi di dollari – potrebbero raggiungere i 25 miliardi nei prossimi cinque anni.
I rischi per le forniture di chip
La crescente domanda di unità di elaborazione grafica potrebbe comportare un aumento del 30% della richiesta di componenti…
Berco: convocato il tavolo per il 14 novembre a Palazzo Piacentini
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Mimit impegnato a favorire il dialogo tra le parti per superare la situazione di difficoltà
È convocato per giovedì 14 novembre a Palazzo Piacentini, come convenuto nel corso dell’ultimo incontro tra le parti, il tavolo di aggiornamento sulla vicenda Berco, l’azienda specializzata nella produzione di componenti e sistemi sottocarro di macchine movimento terra cingolate, di proprietà della multinazionale Thyssenkrupp.
Dopo la riunione del 5 novembre scorso si è aperta, infatti, la fase di confronto tra le parti che vede l’impegno del Ministero delle Imprese e del Made in Italy nel favorire il dialogo tra azienda e organizzazioni sindacali per cercare di superare l’attuale situazione di difficoltà. In quell’occasione la società aveva accolto la richiesta del ministro Adolfo Urso di sospendere fino al nuovo incontro in sede ministeriale la procedura di licenziamento collettivo che interessa 480 persone.
X avrebbe modificato l’algoritmo da luglio per avvantaggiare i post favorevoli ai Repubblicani
Secondo uno studio computazionale appena pubblicato dalla Queensland University of Technology, l’algoritmo di X è stato modificato a metà luglio 2024 per potenziare sistematicamente gli account di orientamento repubblicano e l’account di Elon Musk in seguito al suo appoggio a Donald Trump. Lo studio è stato condotto dai professori Timothy Graham della QUT e da Mark Andrejevic della Monash University, ha analizzato 56.184 post inviati da diversi account tra il 1° gennaio 2024 e il 25 ottobre 2024 e ha esaminato il numero di visualizzazioni, retweet e preferiti per ciascuno di essi.
Gli autori hanno rilevato che i post dell’account personale di Musk hanno avuto un netto aumento di visibilità (conteggio delle visualizzazioni), amplificazione (conteggio dei retweet) e interazione degli utenti (conteggio dei preferiti), superando i trend di coinvolgimento generali osservati sulla piattaforma, dal 13 luglio in poi. Musk ha espresso il suo sostegno a Trump proprio il 13 luglio 2024. L’analisi dei ricercatori suggerisce che il capo di X abbia fatto più che dare un semplice supporto verbale e economico a Trump, ma avrebbe modificato l’algoritmo di X nella stessa data per promuovere sistematicamente i suoi account e quelli di altri importanti sostenitori dei repubblicani.
Si è rilevata, come mostrano i grafici, “una rottura strutturale per le metriche dell’account di Musk intorno al 13 luglio 2024”, in seguito alla quale le sue visualizzazioni sono aumentate del 138,27% e i retweet sono aumentati del 237,94%, con un aumento altrettanto grande per i preferiti. Un dato enormemente più ampio rispetto ad altri account monitorati.
L’account di Musk non solo è partito con una baseline più alta rispetto agli altri account nell’analisi, ma ha anche ricevuto un significativo ulteriore incremento dopo la modifica, indicando un potenziale aggiustamento algoritmico che ha migliorato preferenzialmente la visibilità e l’interazione per i post di Musk.
RT dei post di Musk su X, studio Queensland University oh Technology (Queensland University oh Technology)
L’analisi ha anche rilevato un notevole aumento nei conteggi delle visualizzazioni, dei retweet e dei preferiti per gli account di tendenza repubblicana, ma non per quelli di tendenza democratica. Di nuovo, il punto di rottura è il 13 luglio 2024, il che suggerisce un cambiamento algoritmico a livello di piattaforma. La deduzione degli autori è che “gli account repubblicani hanno beneficiato di una maggiore visibilità o di un ‘pregiudizio’ nella raccomandazione dopo quella data”.
La conclusione dei ricercatori: “Dubbi sulla neutralità delle piattaforme”
“Nel complesso – scrivono i due autori – i risultati implicano che, mentre alcuni aspetti dell’impegno sulla piattaforma sembrano essere stati ampiamente migliorati, specifici vantaggi in termini di visibilità potrebbero essere stati applicati in modo selettivo, sollevando importanti interrogativi sul potenziale impatto degli aggiustamenti algoritmici sul discorso pubblico e sulla “neutralità” delle piattaforme di social media come vettori di informazioni”.
Queensland University of Technology, Un’analisi computazionale del potenziale pregiudizio algoritmico sulla piattaforma X durante le elezioni statunitensi del 2024 (Queensland University of Technology)
Mobile payments, Satispay sfonda i 500 milioni di investimenti
Satispay sfonda i 500 milioni di investimenti. La società di mobile payment, che a settembre 2022 ha raggiunto lo status di unicorno – conclude un nuovo aumento di capitale del valore di 60 milioni, portando la raccolta complessiva, appunto. a oltre mezzo miliardo di euro.
L’operazione
Come spiega la società in una nota, l’operazione, che è sostenuta dai tre principali investitori, Addition, Greyhound e Lightrock, riflette la forte alleanza con gli stessi che, sulla base dell’ottimo percorso registrato in questi due anni, hanno visto la possibilità di accelerare in modo più che esponenziale la crescita. Satispay ha infatti rggiunto tutti gli obiettivi di crescita prefissati: ha superato il traguardo dei 5 milioni di utenti e 380.000 merchant, ha colto una grande opportunità di mercato con il lancio dei servizi Buoni Pasto e Fringe Benefit – che in soli 12 mesi, grazie alle caratteristiche innovative, hanno raggiunto oltre 12.000 aziende clienti e superato i 50.000 utilizzatori creando le condizioni per diventare al più presto player di riferimento – e ha avviato il percorso per il lancio, previsto il prossimo anno, di nuovi servizi di investimento rivolti agli utenti consumatori della piattaforma.
Dalmasso: “Più benzina per spingere sulla crescita”
“Ancora una volta Satispay è accompagnata da un’alchimia perfetta che oggi si esprime in una partnership davvero forte con i nostri principali investitori che sostengono questa operazione – ma mi spingo a dire con tutti i nostri investitori – che ci hanno sempre supportato fin dall’inizio continuando a rinnovare la loro fiducia – spiega Alberto Dalmasso, co-founder e ceo di Satispay – A fronte dell’analisi dei risultati che abbiamo raggiunto con una parte delle risorse raccolte, ci danno ancora più benzina per spingere maggiormente sull’acceleratore della crescita. Poter fare questo raccogliendo prima e più del necessario, peraltro in un contesto in cui i mercati sono condizionati da repentini cambi geopolitici e il mondo del Venture Capital si è fatto più difficile per tutti anche come effetto dell’andamento dei tassi di interesse, è un grande privilegio”.
Focus su welfare e investimenti
L’operazione arriva a seguito di una continua accelerazione e ha l’obiettivo di dare a Satispay le risorse per competere e affermarsi come leader non solo nel mercato dei pagamenti mobile, ma anche del welfare e degli investimenti. La cassa si aggiunge a quella già disponibile consentendo alla società di mantenere la forte crescita e valutare acquisizioni qualora dovessero presentarsi opportunità interessanti.
Come ulteriore espressione di fiducia, l’operazione prevede l’aumento dei diritti di voto da 3 a 5 per i fondatori, che tornano così a controllare la maggioranza.
Disegni+ 2024, apertura sportello 12 novembre
10 milioni di euro per la valorizzazione dei disegni e modelli delle micro, piccole e medie imprese
Dalle ore 12.00 del prossimo 12 novembre, le micro, piccole e medie imprese con sede legale e operativa in Italia potranno inviare le domande per accedere agli incentivi Disegni+ 2024, la misura promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per sostenere la valorizzazione di disegni e modelli sul mercato.
Il disegno o modello oggetto del progetto di valorizzazione deve essere già registrato in data antecedente la presentazione della domanda di partecipazione presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) o l’Ufficio dell’Unione europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO) o l’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (OMPI).
La dotazione finanziaria riferita all’annualità 2024 è pari a 10 milioni di euro.
Le agevolazioni saranno concesse nella forma di contributo in conto capitale fino all’80% delle spese ammissibili, entro l’importo massimo di 60mila euro. La percentuale potrà raggiungere l’85% nel caso di imprese in possesso della certificazione della parità di genere.
Il contributo è finalizzato all’acquisto dei seguenti servizi specialistici esterni sostenuti successivamente alla data di presentazione della domanda di partecipazione:
- realizzazione di prototipi e stampi relativi al disegno/modello registrato
- consulenza tecnica per la messa in produzione del disegno/modello registrato e per certificazioni di prodotto o di sostenibilità ambientale
- consulenza specializzata per business plan, piano marketing, analisi del mercato, progettazione layout grafici e testi per materiale di comunicazione offline e online, per la valutazione tecnico-economica del disegno o modello
- consulenza legale per la tutela da azioni di contraffazione o per accordi di licenza.
La domanda di partecipazione dovrà essere compilata esclusivamente tramite la procedura informatica e secondo le modalità indicate nel sito web www.disegnipiu2024.it
La misura sarà gestita da Unioncamere che, per conto del Ministero, svolgerà l’istruttoria per l’ammissione alle agevolazioni.
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