Firmato con altri 6 Paesi il non-paper su siderurgia contro concorrenza sleale e per contenimento costi energetici
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha sottoscritto oggi a Parigi, nel corso della Conferenza sul futuro dell’industria dell’acciaio europeo presieduta insieme al Ministro dell’industria francese Marc Ferracci, il non-paper sulla siderurgia europea, firmato insieme ai ministri di Francia, Belgio, Lussemburgo, Romania, Slovacchia e Spagna. Il documento delinea un piano d’azione per rafforzare la competitività del settore e salvaguardare la produzione di acciaio in Europa, in un contesto di forte crisi caratterizzato dal calo della produzione e dalla crescente concorrenza internazionale.
L’iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di misure per tutelare l’industria siderurgica europea e affrontare le sfide globali che minacciano il comparto. Il non-paper siglato oggi è strettamente collegato al documento promosso dall’Italia e sottoscritto da Austria, Bulgaria, Polonia, Grecia e Cipro sulla revisione del Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere (CBAM) per le industrie energivore, a partire proprio dalla siderurgia e dalla chimica. La revisione del CBAM sarà discussa nel prossimo Consiglio Competitività dell’UE il 12 marzo, a conferma della necessità di un’azione coordinata per garantire la tenuta del settore.
“La siderurgia è la spina dorsale dell’industria europea e italiana” – ha dichiarato il Ministro Adolfo Urso – “Senza acciaio non c’è industria, e senza un’industria forte l’Europa non può competere a livello globale. Difendere la nostra capacità produttiva siderurgica significa garantire l’autonomia strategica del continente, a cui non possiamo rinunciare”.
La necessità di un intervento europeo strutturale è ancora più urgente alla luce della crisi dell’automotive, che ha generato un forte calo della domanda di acciaio, aggravando ulteriormente la situazione del settore. Diventa quindi indispensabile che l’Europa si doti di strumenti adeguati per preservare la propria capacità produttiva e garantire condizioni di concorrenza eque sul mercato globale.
In questo scenario, l’Italia si distingue per la sua leadership nella produzione di acciaio green, avendo avviato da tempo una transizione concreta verso la decarbonizzazione. Oggi il nostro Paese vanta 34 impianti su 35 alimentati da forni elettrici, con una produzione che per l’80% è decarbonizzata. Un primato che testimonia l’impegno dell’industria italiana verso la sostenibilità e rafforza la posizione del Paese nell’indicare all’Europa la strada giusta da percorrere insieme.
In questa direzione va anche il processo attualmente in corso negli stabilimenti di Taranto che, con il nuovo piano industriale previsto nella procedura di assegnazione, diventerà il principale stabilimento siderurgico green d’Europa.
Il tema del costo dell’energia è uno degli aspetti centrali del documento sottoscritto oggi. Il non-paper evidenzia la necessità di adottare politiche europee efficaci per ridurre il costo dell’energia, attualmente molto più elevato rispetto a quello di altri attori globali.
In vista del dialogo strategico sulla siderurgia che la Commissione Europea avvierà a marzo, il documento pone anche l’accento sulla necessità di una politica commerciale più assertiva. Per contrastare la concorrenza sleale sul piano internazionale, i firmatari indicano come fondamentale rafforzare le misure di salvaguardia e gli strumenti di difesa commerciale, arginando la sovraccapacità globale e le pratiche sleali dei competitor extra-UE. Anche per questo è assolutamente necessario che si trattengano in Europa i rottami ferrosi destinati alla produzione di acciaio green.
Allo stesso tempo, è necessario stimolare la domanda interna di acciaio attraverso strumenti di incentivazione mirati, capaci di sostenere il mercato europeo e valorizzare la produzione industriale del continente.
Il non-paper richiama inoltre l’attenzione sull’urgenza di investimenti mirati per sostenere la transizione del settore. I Paesi firmatari chiedono alla Commissione Europea di analizzare i gap di finanziamento e di predisporre risorse adeguate per accompagnare le imprese siderurgiche nella decarbonizzazione.
In questo contesto, i Paesi indicano come centrale la creazione di un vero mercato europeo dell’acciaio verde, promuovendo il Made in Europe e un modello industriale sostenibile e competitivo, in linea con gli obiettivi del Clean Industrial Deal e del futuro Industrial Decarbonisation Accelerator Act.
Il Ministro: “Con questo presidio il Mimit rafforza il suo supporto agli imprenditori e alle attività produttive locali”
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, sen. Adolfo Urso, ha inaugurato oggi la Casa del Made in Italy di Bolzano, con sede in Piazza Parrocchia. Alla cerimonia hanno partecipato il vicepresidente della Provincia autonoma di Bolzano, Marco Galateo, il sindaco della città, Renzo Caramaschi, oltre ai rappresentanti delle associazioni di categoria e degli enti locali del territorio.
“Bolzano è tra i territori più significativi sul piano produttivo, grazie anche alla sua vocazione estremamente diversificata, che spazia dal turismo all’industria siderurgica”, ha dichiarato il ministro Urso. “Proprio per questo è particolarmente importante che il Ministero del Made in Italy rafforzi la propria presenza sul territorio attraverso questo presidio, a supporto degli imprenditori e delle attività produttive locali”.
Le Case del Made in Italy nascono per fornire informazioni e assistenza, favorire gli investimenti e sostenere le attività produttive, lo sviluppo e l’occupazione. Tra gli obiettivi, accompagnare il tessuto produttivo italiano nelle sfide dell’internazionalizzazione, dell’innovazione digitale e della transizione green.
Il progetto delle Case del Made in Italy si inserisce nella recente riorganizzazione del Mimit, finalizzata a rendere più efficiente l’azione del Ministero a livello territoriale. Non ha comportato nuove assunzioni, e ha contribuito a ottimizzare l’impiego degli spazi e del personale già in servizio nelle sedi territoriali. In questo contesto, le Case del Made in Italy affiancano gli Ispettorati territoriali del Mimit, già operativi, ampliando le opportunità a supporto di imprese e cittadini.
Il tavolo verrà aggiornato venerdì 14 marzo presso il Ministero
Prosegue il confronto a Palazzo Piacentini per l’accordo quadro sul futuro di Beko Europe tra le strutture del Mimit, l’azienda e le organizzazioni sindacali.
Durante il tavolo tecnico, presieduto dal sottosegretario con delega alle crisi di impresa, Fausta Bergamotto, il Ministero ha ribadito l’impegno primario verso l’acquisizione dello stabilimento di Siena da parte di un nuovo soggetto, punto di partenza necessario per creare le condizioni favorevoli a ricercare un nuovo investitore e quindi avviare un processo di reindustrializzazione del sito toscano. A riguardo il Mimit sta portando avanti, attraverso le strutture competenti, tutte le verifiche di carattere tecnico e giuridico.
Il Ministero continuerà a muoversi nell’ambito del perimetro tracciato fin dall’inizio delle interlocuzioni con le parti, che prevede la continuità produttiva di tutti degli stabilimenti, la tutela occupazionale e nuovi importanti investimenti per l’ammodernamento degli impianti e dei prodotti attraverso anche le risorse che il Governo può mettere a disposizione.
Il tavolo tra le parti verrà aggiornato venerdì 14 marzo presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
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Tecnologie quantistiche – pubblicati report consultazione pubblica stakeholder industriali e prima bozza strategia nazionale elaborata dal Gruppo di lavoro dedicato
Online i documenti
Il MIMIT ha realizzato una consultazione pubblica per mappare l’ecosistema industriale italiano delle tecnologie quantistiche che ha coinvolto 52 stakeholder e ha portato all’elaborazione di un documento di analisi del settore. Il Report, redatto dal Ministero in collaborazione con l’Osservatorio Quantum Computing & Communication del Politecnico di Milano, descrive i risultati delle consultazioni ed esamina i dati emersi anche in relazione al contesto internazionale.
L’analisi svolta è confluita nella prima bozza di strategia italiana per le tecnologie quantistiche elaborata dal gruppo di lavoro dedicato. Il Gruppo, istituito dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), in collaborazione con il Ministero (MIMIT), il Ministero della Difesa, l’Agenzia nazionale per la Cybersicurezza (ACN) e il Dipartimento per la Transizione Digitale (DTD) della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha riunito esperti del mondo della ricerca e rappresentanti istituzionali per delineare un quadro strategico volto a rafforzare la posizione dell’Italia in questo settore di frontiera.
La bozza di strategia nazionale è ora disponibile per la consultazione da parte di tutti gli stakeholder di settore, che potranno fornire contributi e osservazioni secondo le modalità indicate sul sito MUR dedicato (mur.gov.it).
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All’incontro parteciperanno l’azienda, le Regioni interessate e le organizzazioni sindacali
Il Mimit ha convocato, su indicazione del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso, il Tavolo Versalis per lunedì 10 marzo alle ore 16.00 a Palazzo Piacentini. All’incontro parteciperanno l’azienda, le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Puglia, Sicilia, Veneto e le organizzazioni sindacali.
La riunione è stata convocata dopo la firma del verbale di intesa tra l’azienda del gruppo Eni e i sindacati sul piano di riconversione industriale, che garantisce la continuità occupazionale, il mantenimento delle produzioni a valle del cracking e che si fonda su un modello di sostenibilità industriale. Il confronto si inserisce nel percorso avviato con i due tavoli tecnici dedicati ai siti regionali di Sicilia e Puglia.
Importante anche l’azione portata avanti dal Mimit in sede europea, con l’appuntamento del Consiglio Competitività del prossimo 12 marzo, in cui l’Italia è riuscita a inserire nell’ordine del giorno le proprie proposte per la revisione del CBAM, a tutela delle industrie energivore strategiche come Chimica e Siderurgia.
Nuovo incontro tra le parti al Ministero il 25 marzo
Le prospettive industriali e occupazionali di tutti i siti del Gruppo Sofinter, compresi quelli di AC Boilers, sono state al centro del tavolo di aggiornamento al Mimit sull’azienda.
Durante il confronto – cui ha partecipato l’azienda, i rappresentanti della Regione Puglia e della Regione Lombardia, gli enti locali e le organizzazioni sindacali – i vertici della società hanno annunciato di aver avviato le attività di ricerca di un nuovo possibile acquirente a condizioni attrattive per la reindustrializzazione dell’impianto di AC Boilers situato a Gioia del Colle (BA) attivo nella produzione di caldaie di grande taglia per impianti di produzione di energia elettrica.
I rappresentanti del Ministero hanno ribadito la necessità di garantire una continuità produttiva del sito, mettendo a disposizione tutte le strumentazioni di supporto volte alla rilancio dell’asset pugliese. Le parti hanno condiviso la proposta del Mimit che prevede l’avvio di un processo di reindustrializzazione strutturato e condiviso, fissando il prossimo incontro il 25 marzo per definire il dettaglio delle azioni di intervento.
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