Giornata della disconnessione, stop alla ‘fatica da Zoom’. “Oggi dedicatevi alla pratica Mindfulness”

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Uno studio appena pubblicato su Technology, Mind and Behavior rivela come lo stare sempre in videoconferenza provochi un deficit delle nostre performance.

La psicologa: “È un’occasione per provare sulla nostra pelle, rinunciando a connetterci dal tramonto del 5 marzo al tramonto del 6, quanto siamo attaccati allo smartphone e al Pc”.  vedi    Mindfulness

Deep Nostalgia, l’intelligenza artificiale che riporta in vita le vecchie foto

Deep Nostalgia, l’intelligenza artificiale che riporta in vita le vecchie foto

La piattaforma specializzata MyHeritage lancia uno strumento per animare gli scatti di familiari e amici scomparsi. Ma c’è chi la sta sfruttando per personaggi celebri e opere d’arte. Ecco come funziona

 

L’EFFETTO ricorda un po’ il Live Photo di Apple. Solo che è il risultato di uno strumento di intelligenza artificiale capace di fare qualcosa di semplice ma sorprendente, e per certi versi inquietante: riportare in vita vecchie foto animandole. Il servizio, abilmente chiamato Deep Nostalgia, è stato lanciato dalla società online specializzata in ricerche genealogiche MyHeritage, quasi come uno strumento parallelo. Negli ultimi giorni, però, ha prodotto un bel fenomeno sui social media, in particolare su Twitter, con la condivisione di gif prodotte a seguito dell’elaborazione.

Con Deep Nostalgia, i volti dei parenti da giovani, ma soprattutto quelli di familiari o amici che non ci sono più, riescono a prendere vita con un accenno di sorriso, un battito di ciglia, un mezzo movimento della testa che aggiunge un brivido di (falsa) realtà, un tuffo nel passato ricostruito che quelle immagini solitamente conservano in modo statico. In sostanza, alle immagini caricate – o meglio, all’immagine, visto che è possibile fornirne una alla volta – viene applicato un meccanismo di intelligenza artificiale sviluppato insieme alla start-up israeliana D-ID, ovviamente pensato per essere sfruttato soprattutto con le vecchie foto di famiglia. Immortalano quelle persone di cui non abbiamo registrazioni, video o clip perché sono nate e scomparse nell’era degli smartphone, quando anche un filmato domestico era una cosa rara.

In un certo senso, si tratta di una sorta di deepfake fatto in casa che, invece di sovrapporre il volto di una persona a quello di un’altra, mette in movimento lo scatto vintage, regalandoci una gif animata. Per alcuni è inquietante e persino sgradevole, per altri geniale e per certi versi magico. La piattaforma utilizza video preregistrati dai dipendenti dell’azienda come modello base dei movimenti del viso a cui applicare la “pelle” fornita dalla foto, scegliendo in pochi secondi quelli più adatti da utilizzare con l’immagine fornita dall’utente. MyHeritage, che effettua ricerche genealogiche a partire da campioni di DNA per poche decine di euro, è disponibile anche in italiano. Basta fare un tampone in bocca, inviare il kit alla piattaforma e aspettare i risultati per avere tutta una serie di informazioni, da corrispondenze genetiche a parenti mai conosciuti e scoperti solo in questo modo. La piattaforma è stata appena acquisita nei giorni scorsi dal fondo di private equity statunitense Francisco Partners per diverse centinaia di milioni di dollari.

Lanciata pochi giorni fa, Deep Nostalgia è gratuita per un periodo di prova di due settimane con un massimo di cinque upload. “Vedere i volti dei nostri antenati prendere vita in una simulazione video ci permette di immaginarli come sono esistiti nella realtà e offre un nuovo modo di connettersi alla nostra storia familiare”, ha spiegato Gilad Japhet, fondatore e CEO di MyHeritage, in un comunicato. Gli utenti sono ovviamente invitati a non caricare foto di persone viventi, in quanto il meccanismo è progettato per dare un flash di movimento a vecchi ricordi (alcuni su Twitter hanno anche usato foto di statue antiche, quadri famosi come la Gioconda e scatti o ritratti di personaggi famosi, da Charles Darwin a Leonardo da Vinci). La voce non è coinvolta, quindi non ci sono tracce audio, e le immagini – assicura la piattaforma israeliana – vengono eliminate subito dopo l’elaborazione. Ovviamente è possibile animare solo i volti dei soggetti immortalati, non intere figure.