di FEDERICO RAMPINI

In edicola da venerdì 11 marzo una serie di volumi dedicati agli equilibri internazionali. Qui una sintesi della presentazione

La guerra in Ucraina e lo shock energetico del 2021-22 ci hanno ricordato questa verità scomoda: l’Italia è un piccolo Paese, vulnerabile e dipendente, esposto agli eventi internazionali. Ora più che mai, sentiamo l’urgenza di capirli.

Come spiegare i focolai di crisi del mondo contemporaneo? Perché l’Ucraina, perché Taiwan? Quali cause stanno dietro la persistenza del jihadismo in Medio Oriente e in Africa, il ritorno dei talebani in Afghanistan, il programma nucleare dell’Iran, le lotte per l’egemonia nel nostro Mediterraneo? L’Europa ha un futuro, una voce in capitolo negli scontri fra superpotenze? Gli italiani subiscono nella loro vita quotidiana — la salute dell’economia, le prospettive di lavoro — i riflessi di eventi che sembrano lontani e invece sono vicinissimi. C’è bisogno di una nuova cultura della geopolitica per decifrarli. Una teoria del mondo, una chiave di lettura degli eventi internazionali, non è questione da specialisti: da cittadini del mondo dobbiamo capire le leggi della sua storia. Dov’è diretta l’evoluzione contemporanea? Perché certe nazioni hanno successo, e altre no? Quali sono i popoli che il vento sospinge verso un futuro migliore? L’Occidente democratico ci appare sfiduciato, esausto, insicuro di tutto. I regimi autoritari premono e lanciano una narrazione inquietante: noi siamo ormai decadenti, loro hanno il futuro in mano.

È proprio vero? Le risposte le darà la storia. In parte le ha già date. Le rivalità, le sfide tra nazioni, i conflitti, seguono un copione antico. Dietro le ideologie politiche, affiorano le logiche di imperi antichi e moderni, ciascuno con una propria visione del passato, del futuro, degli interessi da difendere. L’ascesa e il declino delle nazioni, l’emergere di nuove potenze e la decadenza degli antichi egemoni: questo è un percorso che a volte segue regole quasi precise, prevedibili; altre volte imbocca percorsi misteriosi, innova e ci sorprende.

Per capire dove va il mondo, quindi, è indispensabile studiare le mappe geografiche, la storia che è scolpita da secoli in quelle carte, la cultura di civiltà diverse che stentano a comprendersi, i vincoli nascosti a cui i leader devono piegarsi. E non perdiamo di vista che «la storia siamo noi», quindi per capire le parabole dei popoli bisogna occuparsi di cultura e costume, etica e vita quotidiana. (…).

Ai lettori del «Corriere» propongo un’antologia di testi davvero essenziali: insieme ai miei libri con cui da vent’anni cerco di illuminarvi sul mondo com’è e sul mondo che verrà, ho scelto i grandi classici di autori stranieri che hanno fatto scuola sugli scenari della geopolitica. Alcuni sono nomi che vi suoneranno familiari talmente sono famosi. In altri casi sono i titoli di questi libri ad aver conquistato una fama tale da avere una vita autonoma, diventando degli slogan (ma è meglio non fermarsi al titolo, urge scoprire l’intero contenuto).
Per chi vuole allargare lo sguardo, affrancarsi dal provincialismo, spaziare su vasti orizzonti, avvistare sfide in arrivo, sono letture da non perdere. Ciascuna sarà accompagnata da una mia introduzione per giustificarne la scelta, attualizzare l’opera, spiegarne l’importanza.

Dai tempi di Confucio in Cina, di Platone ad Atene, poi di Machiavelli a Firenze e di Montesquieu a Parigi, ci si interroga sulle ricette che fanno il governo ideale e lo Stato sano. L’umanità si appassiona per questioni cruciali: quali sono le fondamenta di una pace durevole, che cosa garantisce il benessere e la sicurezza dei popoli nel lungo termine, quali società trovano un rapporto armonioso con la natura. Non sono solo i filosofi ad aver cercato le risposte: anche sacerdoti e militari, mercanti o scienziati, geografi ed economisti. La forza di una collettività dipende dal denaro e dalla tecnologia, dalla demografia e dal rapporto con l’ambiente; dalle regole del sistema, che includono un’idea dei diritti e dei doveri. Infine, c’è il ruolo della potenza militare, che spesso è influenzata da altri caratteri (efficienza industriale, capacità innovativa, coesione e disciplina); noi europei nel XXI secolo abbiamo sperato di relegare la guerra a un orrido passato, ma la logica delle armi rialza la testa e ci presenta il conto. (…)

Nel nostro tempo inquieto, mentre in America ci s’interroga sul tema della decadenza spingendo lo sguardo fino all’antica Roma, a Pechino c’è un interesse altrettanto vivo e penetrante sulle ricette segrete che generano i modelli vincenti. L’ascesa della Cina vede al comando una classe dirigente che legge, studia, s’interroga sul passato.

Per lettrici e lettori di ogni età, incluse le generazioni Erasmus a cui «l’Italia sta ormai stretta», il patrimonio di analisi autorevoli che vi propongo ha lo stesso valore dell’apprendimento di una lingua straniera o di un metodo scientifico: consente di scoprire la realtà globale con uno sguardo nuovo.

La collana: il primo volume e le prossime uscite

Il testo pubblicato in questa pagina è una sintesi della presentazione generale scritta da Federico Rampini per il primo titolo della nuova collana «Geopolitica. Capire gli equilibri del mondo». Si tratta del libro «Le linee rosse», opera dello stesso Rampini, che sarà in edicola con il «Corriere della Sera» venerdì 11 marzo, al prezzo di euro 8,90 più il costo del quotidiano. In tutto la serie comprende venti uscite: i saggi di Rampini si alterneranno con libri che si possono considerare classici nello studio delle relazioni internazionali, con autori prestigiosi come Henry Kissinger, Paul Kennedy, Ian Bremmer, John J. Mearsheimer. In una fase che vede sviluppi tragici in corso sullo scacchiere dell’Europa orientale, senza dimenticare le crisi belliche che affliggono il Sahel, lo Yemen, l’Etiopia, il Congo, il «Corriere della Sera» ha voluto offrire ai suoi lettori strumenti di orientamento affidabili per comprendere la rotta imboccata dalla competizione globale tra le maggiori potenze. Per questo è necessario affidarsi nel contempo allo studio della storia e a quello della geografia, che condizionano da sempre il corso degli eventi. Viviamo in un mondo diviso in Stati, ciascuno dei quali persegue un interesse nazionale: una realtà che non possiamo ignorare. Il secondo volume della serie sarà «Ordine mondiale» dell’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger, in uscita il 18 marzo. Seguiranno: Federico Rampini, «Il secolo cinese» (25 marzo); Daron Acemoglu e James Robinson, «Perché le nazioni falliscono» (1° aprile).

8 marzo 2022 (modifica il 8 marzo 2022 | 21:08)

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