di Maria Volpe

La showgirl debutta mercoledi alle Iene, su Italia 1, con Teo Mammucari: «Mi hanno chiesto di essere me stessa. Il programma nasce in Argentina e lo vedevo da bambina »

Ha 37 anni Belén, ne dimostra meno, anche se dorme poco perché la sua piccola Luna Marì ha solo 6 mesi e si sveglia tanto. Inutile dire quanto è bella. Però, colpisce di più quanto è diventata saggia e molto più consapevole, di sè stessa, di tutto. Domani debutta come conduttrice a «Le Iene» su Italia 1 al fianco di Teo Mammucari.

Belén, quanto iena è lei nella vita?

«Nella vita privata lo sono diventata per le bastonate che ho preso.Oggi invece mi metto al primo posto. Troppe volte mi sono messa in secondo piano, a disposizione dell’amore. Ora ho capito che quando diamo priorità a noi stessi, tutto gira meglio. Nella vita professionale, invece iena lo sono sempre stata. Impossibile stare a galla per 17 anni, tra alti e bassi, se non lotti con tutte le forze».

Come si è preparata alla conduzione di questo programma?

«Quando ho incontrato Davide Parenti (ideatore de “Le Iene”) mi ha detto: “Non ho bisogno di Belén, ma di Maria (secondo nome della showgirl, ndr). Vorrei tu parlassi come fossi con una tua amica».

Più persona, e meno personaggio?

«Maria de Filippi che è la mia mamma televisiva – lavoro con lei da 13 anni – mi ha dato la libertà di andare su un’altra rete, anche facendo in concomitanza, “Tu sì que vales”. Non è da tutti, è una grande donna altruista. Lei mi ha consigliato: “”Le Iene” fanno per te, è arrivato il momento di fare qualcos’altro, di farti vedere in un’altra veste”».

Lei e Teo Mammucari avete lavorato insieme per anni. La complicità non mancherà

«Lo stimo molto, mi piace la sua ironia, e il suo finto cinismo. In realtà è tenero e un ottimo papà».

Ciò non gli impedirà di «massacrarla»

«Lo so, ma ho la corazza, ci sono abituata. Io sono un caso mediatico da anni. Mi massacrano da sempre. Qualche volta, quando ho avuto problemi personali, è stata dura. Piangevo da sola in casa».

Una delle conduttrici de «Le Iene» è stata Ilary Blasi. Cosa le piace di lei?

«Il suo linguaggio semplice. Ilary non cerca di snaturare la sua natura: romana e caciarona, non rinnega le proprie origini. Non è impostata e funziona».

Un’altra è stata Alessia Marcuzzi

«Grande conduttrice da sempre, molto naif, un misto tra donna e bambina e questo porta molta freschezza».

C’è qualche servizio de «Le Iene» che le è rimasto impresso?

«Tanti, soprattutto quelli sulla pedofilia, la prostituzione, gli immigrati. La redazione delle Iene sono una grande famiglia e spesso fanno tanta fatica e guerre infinite per portare alla luce verità scomode. È un programma che amo davvero molto, lo seguivo fin da bambina»

In che senso, in Argentina?

«Il format originale è argentino. Si chiama «CQC» (Caiga Quien Caiga che significa Chi cade per primo, cade) e ricordo da bambina a casa lo seguivo e pensavo “Che bravi, che palle hanno questi!”. E quando, arrivata in Italia, l’ho ritrovato, ho pensato che in tutti i Paesi c’è bisogno di una voce in più per sapere la verità. Bisogna combattere per cambiare un po’ le cose. E ognuno nel suo piccolo può migliorare la società».

Quali situazioni difficili le procurano maggior disagio?

«Le diseguaglianze sociali. Io sono nata in una casetta che non aveva i vetri alle finestre. So cosa vuol dire. La disparità mi fa rabbia».

Ha seguito il Festival di Sanremo?

«Stupendo, uno dei più belli di sempre. Amadeus è riuscito a radunare le diverse fasce d’età. Mio figlio Santiago che ha 8 anni, voleva vedere Sanremo».

Drusilla l’ha omaggiata parlando di un tatuaggio sulla gamba, rievocando la sua famosa farfalla mostrata sul palco dell’Ariston e che fece discutere mezza Italia..

«Geniale Drusilla, di una eleganza unica, ero incantata da lei».

Che ricordi ha dei suoi Sanremo?

«Sono stati una grande scuola. Lì ho capito che se volevo fare tv, dovevo lavorare tantissimo. Mi ha preparato per la guerra».

Santiago, avuto da Stefano De Martino, ha 8 anni. Luna Marì, avuta da Antonino Spinalbese, ha 6 mesi. Due modi diversi di essere madri a distanza di otto anni

«Totalmente. Quando è nato Santiago avevo 26 anni, facevo le cose con leggerezza. Oggi sono una mamma attenta, presente, anche se ho più paure. La carriera è già impostata e ho più tempo da dedicare ai figli. E i figli meritano il nostro tempo».

Dai social si vede che Santiago è molto affettuoso con la sorellina

«È vero, è un bambino che ha una spiccata sensibilità. Ho scelto per lui una scuola internazionale perchè vorrei crescesse con una mente aperta, confrontandosi con compagni di diversi Paesi, rispettando tutte le diverse culture. Perchè essere provinciali non vuol dire essere nati in un paese della provincia, significa non voler guardare il mondo a 360 gradi».

Sono due bravi papà i suoi ex compagni?

«Sì, ottimi entrambi, molto presenti».

Lei si vede spesso con Stefano. C’è un riavvicinamento?

«Non mi va di raccontarmi in questa fase, mi sto occupando di me. Me lo dovevo. Che con Stefano ci rivediamo, non è una novità. Ma noi donne non abbiamo bisogno per forza di un uomo per essere complete. Prima pensavo che senza un compagno la mia vita non fosse completa. Non è così. Ora vivo sola con i miei figli. Serena».

8 febbraio 2022 (modifica il 8 febbraio 2022 | 09:17)

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