L’e-commerce B2B è avviato a un rapido sviluppo nell’arco dei prossimi tre anni: oggi il 61% delle aziende italiane ha attività e-commerce B2B con proprio sito o su marketplace, l’11,7% in più rispetto al 2021. E’ quanto emerge dalla quarta edizione dell’Osservatorio B2B Digital Commerce di Netcomm, realizzata con il supporto di Adacto | Adiacent, Big Commerce e Rewix e presentata oggi a Milano, in occasione dell’evento Netcomm Focus B2B Digital Commerce.

Vendite, marketing e post selling trainano il mercato

La vendita online tramite il proprio sito eCommerce B2B è l’attività digitale più diffusa nel comparto, con 40% delle aziende intervistate che ne fa uso, seguita dai servizi di marketing e post-vendita, su cui puntano principalmente le aziende “Heavy Digital”, mentre i “Light Digital” sono più focalizzati sulla fase di pre-vendita finalizzata alla lead generation.

Quale ruolo avrà la tecnologia all’interno dei negozi fisici?

Secondo la ricerca, condotta su un campione di 400 imprese con fatturato sopra i due milioni di euro, i servizi più utilizzati per i canali online sono i cataloghi digitalizzati e le schede prodotto, mentre le aziende più grandi e quelle più e-commerce oriented utilizzano di più servizi specifici per il B2B Digital Commerce, come i pagamenti digitali (ne fa uso l’80% di questo campione specifico), il customer care commerciale B2B, i servizi logistici e listini online personalizzati.

L’utilizzo dei Marketplace B2B

In generale, il 34% del campione è focalizzato sull’utilizzo di marketplace B2B, con un +10% sul 2021, per la vendita e anche per la lead generation. All’interno del 39% di chi non ha ancora adottato soluzioni di eCommerce B2B, il 13% ha in programma di farlo nell’arco di un anno. Una dinamica che porta la quota di fatturato dalle vendite digitali in ambito B2B ad attestarsi all’11%, con in previsione una crescita di 14 punti percentuali nel giro di tre anni.

Fidelizzare il cliente con l’innovazione dei servizi

“Nel post-pandemia, la possibilità di fidelizzare il cliente attraverso il miglioramento e l’innovazione del servizio offerto è diventata la ragione principale che spinge le aziende alla digitalizzazione delle transazioni commerciali B2B – afferma Roberto Liscia, presidente di Netcomm (nella foto) – Oggi, infatti, è ritenuta determinante dal 39% delle imprese e, con una cresciuta di ben 20 punti percentuali rispetto al 2021, ha superato persino le ragioni legate all’ampiamento del mercato verso nuove aree geografiche. Questo dimostra una maggiore maturità nel percorso di crescita del commercio B2B, che si trova oggi in una fase di maggiore attenzione rispetto alle diverse opportunità legate all’approdo online e all’utilizzo dei molteplici servizi digitali. Malgrado alcuni freni legati principalmente alla percezione di un’elevata complessità del progetto e ai timori di uno scarso ritorno in termini di vantaggi – conclude Liscia – prevediamo comunque che i ritmi di crescita siano ancora più serrati nei prossimi anni e che la quota di fatturato dalle vendite digitali raggiunga il 25% entro la fine del 2025”.

E-commerce, la svolta della pandemia

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