Incentivare la capacità produttiva dell’Unione europea in ambito di tecnologie e prodotti net-zero necessari per raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici europei, facilitando al contempo l’uso dei fondi comunitari esistenti per finanziare l’innovazione, la produzione e la diffusione di tecnologie pulite. E’ uno degli obiettivi chiave del piano industriale del Green Deal presentato dalla Commissione Ue per migliorare la competitività dell’industria europea a zero emissioni e sostenere la rapida transizione verso la neutralità climatica.

Un provvedimento che sarà legato alla legge sulle materie prime critiche che la Ue punta a varare nel giro di qualche mese: il Critical Raw Materials Act.

Migliore accesso alle materie prime con il Critical Raw Materials Act

La legge sulle materie prime critiche (Critical Raw Materials Act) mira a garantire un accesso sufficiente a quei materiali, come le terre rare, che sono vitali per la produzione di tecnologie chiave, e dalla riforma dell’assetto del mercato dell’elettricità, per fare in modo che i consumatori beneficino dei minori costi di energie rinnovabili.

Connected Car: in Italia un mercato da 1,18 miliardi che ha resistito alla pandemia

La legge dell’Ue sulle materie prime critiche mira a far sì che l’Europa “ribalti l’equilibrio di potere” nelle catene di approvvigionamento più critiche attraverso alcune azioni specifiche. Innanzitutto, un’attività di analisi, che fornisca una  comprensione condivisa di quali materie prime critiche possono essere considerate particolarmente strategiche. In secondo luogo, l’attuazione di una rete di agenzie europee che sviluppi capacità di monitoraggio e stress test per consentire all’industria di anticipare i rischi di interruzioni, aumenti dei prezzi o carenze e prendere decisioni appropriate in materia di diversificazione, stoccaggio e investimento. Quindi la creazione di una filiera più resiliente, attraverso il sostegno a progetti, l’attrazione di investimenti privati e la garanzia di più elevati standard sociali e ambientali. Infine, la garanzia di condizioni di parità solide e sostenibili: oggi esistono infatti numerosi schemi di certificazione sulle prestazioni ambientali e sociali  delle attività minerarie. L’Europa, attraverso la legge, mira invece ad assumere un ruolo guida nella razionalizzazione e nel consolidamento di tali sistemi di certificazione.

La strategia sul Green Deal

Il piano si basa su iniziative precedenti e sui punti di forza del mercato unico dell’Ue, integrando gli sforzi in corso nell’ambito del Green Deal europeo e di REPowerEU. Si basa su quattro pilastri: accelerazione dell’accesso ai finanziamenti, ambiente normativo prevedibile e semplificato, miglioramento delle competenze e commercio aperto per catene di approvvigionamento resilienti.

Accesso più rapido ai finanziamenti

Il piano accelererà gli investimenti e i finanziamenti per la produzione di tecnologie pulite in Europa. Il finanziamento pubblico, unitamente a ulteriori progressi nell’Unione europea dei mercati dei capitali, può sbloccare gli enormi importi di finanziamento privato necessari per la transizione verde. Nell’ambito della politica di concorrenza, la Commissione mira a garantire condizioni di parità all’interno del mercato unico, facilitando nel contempo agli Stati membri la concessione degli aiuti necessari per accelerare la transizione verde. Al fine di accelerare e semplificare la concessione degli aiuti, la Commissione consulterà gli Stati membri su un quadro temporaneo modificato in caso di crisi e transizione degli…

Source

0
Inserisci un commento.x