Gli esperti: «Le basse temperature del mare rendono più fragili questi esemplari. Serve intervenire per salvarli»
Dopo il boom di nidi estivi lungo i litorali della Campania, con 57 siti accertati e quasi 3mila tartarughine nate, nell’ultimo mese si registrano, purtroppo, molti decessi tra le caretta caretta. Circa 15 esemplari sono stati ritrovati morti sulle spiagge e lungo i litorali, soprattutto nella zona a nord di Napoli, segnalate dai volontari dell’Ente nazionale protezione animali (Enpa). Ma i numeri potrebbero essere maggiori (qui il viaggio della tartaruga Eleonora, da Punta Campanella alla Sicilia: 520 chilometri in 18 giorni).
«L’inverno è un periodo critico per queste specie. La bassa temperatura del mare intorpidisce le tartarughe. Sono più fragili ed esposte ai pericoli, quali la pesca accidentale o l’impatto con imbarcazioni. Oltre al solito problema dellaplastica ingerita », raccontano gli esperti dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella. «Chiediamo ai pescatori di non rigettarle subito in mare nel caso le rinvenissero nelle reti. Potrebbero morire per embolia o affogamento per via della permanenza prolungata nel sacco della rete», aggiungono. In questi casi, come molti pescatori del resto già fanno, «vanno allertate le autorità, a cominciare dalla Capitaneria di Porto o dai centri di riferimento regionali. Lo stesso vale per qualche diportista o per chiunque dovesse avvistare una tartaruga in difficoltà».
L’Area Marina Protetta Punta Campanella si occupa dei salvataggi nella zona sud del Golfo di Napoli e nord del Golfo di Salerno, in coordinamento con il Centro Ricerche Tartarughe Marine della Stazione Zoologica A.Dohrn. In 15 anni ha recuperato e salvato più di 150 caretta caretta. E nei prossimi mesi, a Massa Lubrense, aprirà un nuovo Centro di Primo soccorso per tartarughe marine. «Stiamo lavorando per strutturare il centro, grazie al finanziamento della Regione Campania e al consigliere regionale Luigi Cirillo», chiarisce Lucio Cacace, Presidente Amp Punta Campanella. Un punto di riferimento per il territorio e la zona di mare tra i due golfi, di Napoli e Salerno, oltre che «un luogo in cui promuovere azioni di sensibilizzazione, formazione ed educazione ambientale per la salvaguardia di una specie affascinante e importante per l’ecosistema marino», conclude.
28 gennaio 2022 (modifica il 31 gennaio 2022 | 16:31)
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