di LUCA ZANINI

Gli Amici della domenica indicano una dozzina di candidati, cui ne seguiranno altri. Tra loro, Alessandro Zaccuri, Carmine Abate, Vanni Santoni

Arriva la prima dozzina di candidati al Premio Strega 2022. L’opera di selezione e segnalazione iniziata lo scorso primo febbraio ha dato i suoi primi frutti: altri ne seguiranno se è vero che, come lo scorso anno, lo Strega potrebbe avere una «rosa» iniziale di oltre 60 candidati (nel 2021 furono 62). Tra le prime schede consegnate dagli Amici della domenica (gli appartenenti al nucleo storico della giuria) spiccano tre titoli: Poco a me stesso (Marsilio), di Alessandro Zaccuri, proposto dalla già vincitrice dello Strega (nel 2018) Helena Janeczek, che quest’anno ha lasciato il Direttivo per dedicarsi a un nuovo impegno professionale in Feltrinelli, cedendo il posto a Dacia Maraini (ma è entrato anche Antonio Scurati); Il cercatore di luce (Mondadori), che Carmine Abate ha dedicato alla vita del pittore Giovanni Segantini, proposto da Alessandro Masi; La verità su tutto (Mondadori) di Vanni Santoni — collaboratore di lunga data de La Lettura —, proposto da Edoardo Nesi.

Poco a me stesso è ambientato nella Milano di metà Ottocento, tra salotti e bische clandestine, sulle tracce della «vita ipotetica, esatta e mentita di Alessandro Manzoni». E anche le tracce del Segantini in Il cercatore di luce ci portano tra i Naviglie e il Duomo, per l’incontro con Bice Bugatti, donna carismatica e compagna fedele, sempre al suo fianco dai primi passi meneghini agli anni in Brianza e in Svizzera. Quanto a La verità su tutto, è un romanzo che mescola misticismo e noir, con la protagonista Cleo che — sulle tracce di una ex fidanzata — parte alla scoperta delle più inusuali realtà spirituali presenti in Italia, dagli Hare Krishna ai Folletti, dagli Smeragdini ai frati di Zeitzé.

Oltre a questi sono già stati presentati per la candidatura: Randagi di Marco Amerighi (Bollati Boringhieri), proposto da Silvia Ballestra; Solo una canzone di Roberto Livi (Marcos y Marcos), proposto da Filippo La Porta; Nessuna parola dice di noi di Gaia Manzini (Bompiani), proposto da Maria Ida Gaeta; Emersione di Benedetta Palmieri (Nutrimenti), proposto da Alberto Rollo; America non torna più di Giulio Perrone (HarperCollins), proposto da Elisabetta Mondello. Ci sono già, inoltre, due titoli di Ponte alla Grazie: La vita adulta di Andrea Inglese, proposto da Franco Buffoni, e Stradario aggiornato di tutti i miei baci di Daniela Ranieri, proposto da Loredana Lipperini. E due di La Nave di Teseo: Gli invernali di Luca Ricci, proposto da Guido Davico Bonino, e Il sangue della Montagna di Massimo Maugeri, proposto da Maria Rosa Cutrufelli.

Va ricordato che quella degli Amici della domenica (le cui proposte dovranno pervenire entro il 1° marzo) è la prima selezione che concorre allo Strega 2022. Seguirà poi la scrematura a 12 opere individuate dal Comitato direttivo del Premio stesso per concorrere al riconoscimento che ogni anno, dal 1947, si assegna per iniziativa della Fondazione Bellonci nel Ninfeo di Villa Giulia, a Roma. Ancora non è certo quando verrà presentata la dozzina dei finalisti, comunque in primavera. Poi la cinquina. E infine, il 7 luglio, la serata finale. Da qui ad allora, ci sarà spazio per sorprese, novità, scoperte affascinanti e… polemiche. Perché non è un mistero che la corsa all’ambito riconoscimento sia anche una sfida tra case editrici.

8 febbraio 2022 (modifica il 15 febbraio 2022 | 18:34)

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