Il mondo visto dagli occhi di un topo: arriva Cebra, l’algoritmo che svela i segreti del cervello

Il mondo visto dagli occhi di un topo: arriva Cebra, l’algoritmo che svela i segreti del cervello

 Si chiama Cebra il nuovo algoritmo che apre la strada a futuristiche interfacce cervello-macchina capaci di ricostruire dettagliatamente ciò che una persona sta guardando semplicemente sulla base dei segnali elettrici rilevati nel suo cervello. I primi esperimenti, condotti al Politecnico di Losanna, hanno permesso di ricostruire quali sequenze di un film in bianco e nero stesse guardando un topo, riproducendole in maniera quasi del tutto simile all’originale. I risultati sono pubblicati sulla rivista Nature.   

 

Utilizzando i segnali prodotti dalla corteccia visiva dei topi, l’algoritmo Cebra ha permesso di addestrare un modello di apprendimento profondo (deep learning) che decodifica ciò che l’animale sta guardando. Se dieci anni fa era possibile decodificare forme molto semplici, ora diventa possibile decodificare intere sequenze di film partendo dai segnali sparati dai neuroni in risposta a specifiche proprietà del video (come gli oggetti rappresentati, i colori e perfino le emozioni che suscita).     Lo studio dimostra inoltre che Cebra può essere usato per prevedere i movimenti di un arto nei primati e per ricostruire la posizione di un ratto che si muove liberamente in una piccola arena.   

 

 “L’obiettivo di Cebra è scoprire la struttura nei sistemi complessi e, dato che il cervello è la struttura più compless adel nostro universo, è lo spazio di prova migliore”, afferma la neuroscienziata Mackenzie Mathis che ha coordinato lo studio.

“Può anche darci un’idea di come il cervello elabora le informazioni e potrebbe diventare una piattaforma per scoprire nuovi principi nelle neuroscienze combinando dati tra diversi animali e persino specie. Questo algoritmo non è limitato alla ricerca neuroscientifica, in quanto può essere applicato a molti set di dati che coinvolgono informazioni temporali o combinate, inclusi dati sul comportamento animale e sull’espressione genica. Pertanto, le potenziali applicazioni cliniche sono entusiasmanti”.

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Data center, buone notizie sul fronte cyber ma non è il caso di autocompiacersi

Data center, buone notizie sul fronte cyber ma non è il caso di autocompiacersi

Gli operatori di data center hanno rafforzato le difese contro i cyber-attacchi e migliorato la resilienza ai problemi tecnici e ai blackout, ma questo non vuol dire abbassare la guardia, come rivela l’ultimo report di Uptime Intelligence (parte di Uptime Institute) “Annual outage analysis 2024” (SCARICA QUI L’EXECUTIVE SUMMARY): evitare le interruzioni nelle infrastrutture digitali resta di primaria importanza per proprietari e gestori dei data center.

Il 55% degli operatori di data center intervistati nel 2023 ha riportato un’interruzione negli ultimi tre anni, in calo rispetto al 60% del 2022 e al 69% del 2021. Inoltre solo un evento su 10 nel 2023 è stato definito come grave, un miglioramento di quattro punto percentuali rispetto al 2022 e di dieci punti rispetto al 2021. Al tempo stesso, quattro su cinque intervistati affermano che il loro caso più recente e più grave di interruzione dell’attività sarebbe stato evitabile con una gestione più efficace e con processi e configurazioni meglio disegnati.

Data center, quanto costano i disservizi

In media, secondo Uptime Institute, avvengono da 10 a 20 interruzioni It o altri eventi gravi per il funzionamento dei data center su scala globale ogni anno, che causano anche notevoli perdite economiche e di reputazione per i gestori e per i loro clienti. In casi estremi, ovvero quando a colpire i data center sono incidenti alla struttura fisica – come eventi climatici, terremoti o incendi – l’impatto è anche sulla sicurezza delle persone.

Anche se i dati sulle interruzioni del servizio hanno un alto livello di incertezza, perché basati sulle rilevazioni degli stessi gestori, la società di analisi sottolinea gli alti costi associati: il 54% delle aziende intervistate ha riportato, per il caso più grave di stop del servizio, un costo superiore a 100mila dollari, mentre per il 16% il costo ha superato 1 milione.

I blackout sono la prima causa di stop

L‘interruzione del servizio elettrico è la causa più comune di un blackout grave del data center. Ciò significa anche un calo o un blackout di qualche frazione di secondo, perché l’hardware It non ha tolleranza rispetto alle interruzioni dell’alimentazione elettrica. Al contrario, i problemi nelle strutture per il raffreddamento sono ben tollerati per periodi “lunghi” di tempo, ovvero qualche minuto.

I problemi intrinseci all’infrastruttura It sono anche più frequenti, ma hanno un impatto spesso più isolato e meno grave; di solito colpiscono specifiche applicazioni o singoli dataset.

Le interruzioni legate al fornitore esterno (third-party provider) sono lievemente ma costantemente aumentate dal 2020; nel 2023 registrano un +5% e rappresentano un “down” su 10 per i data center. Questo incremento riflette il crescente ricorso al cloud e all’hosting e ai fornitori di software as a service (SaaS) e di servizi di colocation.

Data center più resilienti, ma emergono nuovi rischi

Nonostante l’andamento positivo sul fronte cybersicurezza e resistenza alle interruzioni It e lungo la rete elettrica, non c’è spazio per l’autocompiacimento (e il sondaggio di Uptime mostra che i gestori di data center ne sono consapevoli): i tassi di interruzione del servizio restano preoccupanti. E gli…

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Min. Lavoro, verso piano di riqualificazione professionale dei lavoratori call center tim per digitalizzare PA

Min. Lavoro, verso piano di riqualificazione professionale dei lavoratori call center tim per digitalizzare PA

Urso: “Oggi poniamo le basi per un progetto pilota molto significativo che potrà servire da modello”.
Calderone: “I processi di riconversione e formazione finalizzati alla salvaguardia del lavoro e delle competenze

 

Si è tenuto oggi a Palazzo Piacentini il tavolo sulla situazione dei call center Tim in outsourcing. Alla riunione, co-presieduta dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, hanno partecipato le Regioni Sicilia, Calabria, Basilicata, Lazio, Toscana, Sardegna, il Gruppo Tim, i rappresentanti delle aziende di call center e le organizzazioni sindacali.

Dopo un confronto sulla situazione del comparto che sta subendo una contrazione dei ricavi e al fine di salvaguardare i livelli occupazionali, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, hanno presentato l’ipotesi di avviare un progetto pilota per la riqualificazione e conversione di tali realtà verso mansioni diverse da quelle del call center, come le attività di dematerializzazione degli archivi cartacei della Pubblica Amministrazione.

Quello presentato oggi è un progetto con ricadute positive in diversi ambiti oltre all’occupazione. Tra i benefici, infatti, ci sarebbero: una rapida fruibilità dei documenti digitalizzati; l’ottimizzazione degli spazi e un positivo impatto ambientale; una maggiore privacy e sicurezza nell’acceso alle copie informatiche e la possibilità di costituire un importante e strategico patrimonio informativo a disposizione dell’Amministrazione Regionale.

Credo quella di oggi sia una giornata particolarmente importante, perché grazie al confronto che abbiamo fatto – anche con la partecipazione tutte le Regioni interessate – si può individuare una linea pilota per accompagnare verso la riconversione professionale questi lavoratori in un’attività molto importante, significativa e utile al Paese, che è quella della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. È un obiettivo sfidante ed è necessario fare il massimo sforzo affinché questo progetto pilota funzioni e possa tracciare una strada per salvaguardare coloro che lavorano all’interno di questo comparto”, ha dichiarato Urso durante il tavolo.

La tecnologia può essere un valido supporto all’attività principale che dev’essere svolta da lavoratrici e lavoratori. Questo comporta anche aprirsi a processi di riconversione, riqualificazione e formazione finalizzati alla salvaguardia del lavoro e delle competenze. Un percorso che può inoltre contribuire a una missione importante come la digitalizzazione della pubblica amministrazione. Un modello da applicare in sinergia con tutti i soggetti coinvolti, a partire dalle Regioni”, ha dichiarato il ministro Calderone.

 

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Rifiuti spaziali: dopo la spacewalk gli astronauti gettano via gli oggetti non più necessari

Rifiuti spaziali: dopo la spacewalk gli astronauti gettano via gli oggetti non più necessari

Al termine della terza passeggiata spaziale dell’Expedition 69, dedicata allo spostamento dell’experiment airlock dal modulo Rassvet al modulo laboratorio multiuso Nauka della Stazione Spaziale Internazionale, i cosmonauti russi Prokopyev e Petelin hanno rilasciato un sacchetto contenente oggetti e strumenti non più necessari, insieme ad alcuni altri elementi scartati dalle precedenti spacewalk. Il sacco, dal peso di circa 5 chilogrammi, fluttuerà dietro la stazione orbitante per qualche tempo prima di disintegrarsi senza conseguenze al rientro in atmosfera.

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Assocontact, Borgherese confermato alla presidenza

Assocontact, Borgherese confermato alla presidenza

Lelio Borgherese è stato confermato presidente di Assocontact. La decisione dell’assemblea dei soci dell’associazione del business process outsourcing in Italia è arrivata all’unanimità. Alla vicepresidenza sono stati nominati Davide Natale, Franco Fradiani, Stefano Grilli e Francesco Ranalletta, mentre il nuovo segretario generale è Paolo Emilio Colombo.

 

Gli investimenti in formazione

“Sono orgoglioso e onorato di rappresentare decine di migliaia di professionisti del nostro settore. Mi piace pensare che oggi abbia ricevuto il loro sostegno e che mi sia arrivato perché hanno apprezzato lo sforzo di riconoscergli merito, competenze, formazione e professionalità”, afferma Borgherese.

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Competenze al centro

Borgherese ha poi svelato il primo appuntamento della nuova consiliatura: “L’11 aprile terremo un convegno on line, gratuito e aperto a tutti, per spiegare i benefici della prima Prassi europea che definisce il set di competenze e abilità per i cinque profili professionali di un contact center – spiega – Il Convegno, ‘Innovazione e Merito nel Customer & Data Management: la UNI/PdR 150:2024’, organizzato con Uni, sarà anche l’occasione per cominciare a riflettere di nuove prospettive contrattuali a garanzia degli attuali livelli occupazionali e di un miglioramento dei salari sostenibile e realistico”.

 

“Siamo consapevoli che per difendere la qualità bisogna incrementare la formazione – conclude il presidente di Assocontact – ma anche che per potersi permettere gli investimenti bisogna aumentare la produttività. Tutte le pretese che sono fuori da questo ragionamento sono da considerarsi velleitarie”.

 

I punti programmatici del mandato

Nel corso dell’assemblea che ha rinnovato i vertici dell’associazione si è fatto anche il punto sui principali punti programmatici del novo mandato, a iniziare dalla “lotta al telemarketing attraverso il Codice di Condotta e l’Odm presentato in Gazzetta ufficiale il 27 marzo”. A questo si affianca la “tutela dei diritti dei cittadini e consumatori, dando pieno sostegno alla pronta risposta e ad altre iniziative inserite nella attuale PdL in discussione al Parlamento”. Terzo punto è il “miglioramento delle condizioni di lavoro delle professioniste e dei professionisti, attraverso la certificazione delle competenze agganciata alla PdR Uni appena pubblicata e attraverso una ricognizione degli strumenti innovativi da inserire in una piattaforma contrattuale ad hoc”.

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Urso autorizza l’aggiudicazione del sito ex Blutec alla Pelligra Holding Italia

Urso autorizza l’aggiudicazione del sito ex Blutec alla Pelligra Holding Italia

Il progetto punta al rilancio del polo industriale di Termini Imerese

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a seguito dell’individuazione da parte dei Commissari straordinari e previo parere del Comitato di Sorveglianza, ha autorizzato in data odierna il perfezionamento dell’atto di cessione del ramo d’azienda di Termini Imerese di Blutec Spa in Amministrazione Straordinaria alla Pelligra Italia Holding Srl, in quanto aggiudicataria della gara.

L’assegnazione si inserisce in un più ampio progetto di rilancio del polo industriale di Termini Imerese che riguarda, oltre alla riqualificazione dell’area industriale, il potenziamento del porto e lo sviluppo di un interporto integrato all’area.

Il piano di Pelligra Holding Italia Srl, comparato alle altre offerte ricevute (5 in tutto) è risultato l’unico pienamente rispondente alla disciplina di gara, con una offerta di 8 milioni di euro e la previsione dell’assunzione di almeno 350 dipendenti ex Blutec, attualmente in cassa integrazione, con garanzia di impiego per i prossimi 24 mesi.

L’INVESTITORE
Pelligra Italia Holding Srl è una partecipata italiana dell’impresa australiana Pelligra Australia PTY LTD che opera nel settore dello sviluppo immobiliare commerciale, industriale e residenziale. La società australiana è stata fondata nel 1960 e si è specializzata nella riconversione e riqualificazione di aree industriali – anche dismesse – attraverso la loro trasformazione in parchi industriali.

L’impresa ha dato prova della propria esperienza in quanto riqualificato in Australia due grandi stabilimenti automobilistici di Ford Australia, a Campbellfield e a Geelong, per oltre 33 ettari di estensione, rigenerando le aree in poli industriali di ultima generazione. Sempre in Australia, il Gruppo Pelligra ha realizzato uno dei più grandi distretti aziendali del Paese, il Lionsgate Business Park, che si estende per 123 ettari.

IL PROGETTO PER TERMINI IMERESE
Pelligra Holding Italia Srl ha proposto un progetto di riconversione immobiliare al fine di creare un distretto industriale ad alta tecnologia da destinare a uso misto commerciale/manifatturiero con un prezzo d’acquisto di 8 milioni e l’assunzione di almeno 350 dipendenti, attualmente in cassa integrazione.

Oltre alla riconversione del sito industriale, il progetto di rilancio del polo di Termini Imerese è di più ampio respiro e prevede anche connessioni con il porto di Termini Imerese, che è stato commercialmente potenziato grazie allo spostamento della stazione container dal porto di Palermo, e che quindi diventerà il principale scalo commerciale della Sicilia occidentale a partire dal prossimo mese di novembre. L’interporto consentirà invece di combinare differenti modi di trasporto (strada, ferrovia, mare), rendendolo il baricentro intermodale di un’ampia zona di produzione.

Con riferimento al Piano industriale di Pelligra e al relativo business plan saranno due le fasi di intervento:

  1. La prima riguarda la riqualificazione degli opifici industriali mediante l’ausilio della manodopera assorbita e formata (almeno 350 unità);
  2. La seconda riguarda la diversificazione dei soggetti da insediare nel complesso industriale. In questa fase potranno trovare collocazione gli stessi lavoratori già impegnati nella riconversione dei siti.

Il Mimit – assieme al sistema pubblico locale (Regione Sicilia e Comune di Termini Imerese) – metterà in campo I propri strumenti per supportare e accompagnare il lavoro di riqualificazione dell’area nei prossimi mesi in modo da poter arrivare ad un obiettivo di piena occupazione e di ripresa di importanti attività manifatturiere e logistiche.

 

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La stella inghiotte il pianeta: in anteprima il destino che attende la Terra

La stella inghiotte il pianeta: in anteprima il destino che attende la Terra

Grazie ai dati forniti dal telescopio Gemini South, gli astronomi hanno individuato i segni di quello che sembra essere un gigante gassoso delle dimensioni di Giove o più grande mentre viene inghiottito dalla sua stella.

Simile al Sole ma vicina alla fine della sua evoluzione, la stella si è gonfiata fino a diventare così grande da inglobare il pianeta.

Secondo gli scienziati si tratta di un’anteprima di ciò che accadrà alla Terra quando il Sole si trasformerà in una gigante rossa.

La buona notizia è che non accadrà prima di 5 miliardi di anni.

Grazie alla potenza del Gemini South Adaptive Optics Imager (GSAOI) installato su Gemini South, uno dei due telescopi dell’osservatorio Internazionale gestito dal NOIRLab della National Science Foundation statunitense (NSF), gli astronomi hanno potuto osservare la prima prova diretta di una stella morente che si espande fino a inghiottire uno dei suoi pianeti.

La prova di questo evento è stata rilevata in un’esplosione “lunga e a bassa energia” proveniente da una stella della Via Lattea a circa 13.000 anni luce dalla Terra.

Secondo lo studio pubblicato sulla rivista Nature, mentre in passato si sono registrati i segnali delle conseguenze di fenomeni simili, gli astronomi non avevano mai colto in flagrante una stella nell’atto di divorare un pianeta.

Questo “pasto” galattico è avvenuto tra 10.000 e 15.000 anni fa vicino alla costellazione dell’Aquila, e in quel “momento” la stella aveva circa 10 miliardi di anni.

Alla fine, quando il gigante gassoso si è inabissato nella stella, c’è stata una fiammata, una repentina esplosione di luce calda, seguita da un flusso di polvere che ha brillato a lungo nell’infrarosso, hanno spiegato i ricercatori.

Per gli scienziati è un’inquietante ma plausibile anteprima di ciò che accadrà alla Terra quando il Sole si trasformerà in una gigante rossa e inghiottirà il nostro pianeta insieme agli altri con orbita più interna: “Se può essere di consolazione, questo accadrà tra circa 5 miliardi di anni”, ha detto uno degli autori dello studio, Morgan MacLeod dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics.

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Entopan, via ai lavori del comitato di indirizzo scientifico

Entopan, via ai lavori del comitato di indirizzo scientifico

Sviluppare una visione etica e umanistica per accompagnare le grandi sfide di transizione digitale, energetica e di sostenibilità che il mondo deve affrontare, in coerenza al paradigma di Innovazione Armonica elaborata da Entopan nel corso degli ultimi anni. E’ questo l’obiettivo del comitato di indirizzo strategico e scientifico di Entopan Smart Networks & Strategies, che si è appena insediato sotto la Presidenza di Francesco Profumo e di cui fanno parte Gino Crisci già rettore dell’Università della Calabria, Luca De Biase, scrittore e giornalista specializzato negli impatti dell’innovazione, Marina Galati, esperta di lavoro sociale, membro del cda di Banca Etica, Emilia Garito, founder di Quantum Leap e presidente di Deep Ocean Capital Sgr, Gianluigi Greco, direttore del dipartimento di Matematica dell’Università della Calabria, Maria Claudia Pignata, Ad di VeniSia, acceleratore focalizzato sul tema della sostenibilità, e Giovanni Tesoriere, ceo di Liftt, attivo sul Venture capital impact.

Il think tank, affiancherà il management di Entopan e Harmonic Innovation Group che vede già coinvolti nomi di primo piano del mondo dell’impresa e dell’università come Vittorio Coda, Alessandro Lerro, Luca Meldolesi, Riccardo Monti, Emanuele Spampinato, Diego Teloni, Santo Versace e Antonio Viscomi.

Il progetto Harmonic Innovation Group

Il Comitato supporterà il progetto di Harmonic Innovation Group, iniziativa industriale di respiro internazionale promossa da Entopan, che punta a rendere la Calabria e l’intero Mezzogiorno vero e proprio Hub Mediterraneo di sviluppo innovativo a sostegno della crescita economica, sostenibile e armonica, in una prospettiva di collegamento stabile con i principali ecosistemi globali dell’innovazione.

19 Aprile 2024 – 11:30

Piano di Neutralità Climatica: obbligo o chance? Scoprilo il 19 aprile!

“Una visione – spiega Entopan in una nota – che mira a ripristinare l’equilibrio armonico tra esseri umani, in primis, e con il pianeta, superando i sempre più evidenti limiti dei modelli esponenzialmente incrementali che hanno guidato lo sviluppo economico e sociale negli ultimi decenni, per tornare invece a operare con ottica di lungo periodo e disegnare un futuro sostenibile in cui l’innovazione sia pensata, limitata o esplosa in base al suo impatto sugli aspetti essenziali dell’essere umano, delle società e dei territori”.

 “Un seme che può dare grandi risultati”

“Dando il via al lavoro del Comitato voglio ringraziare il team di Entopan per il lavoro e l’entusiasmo con cui in questi anni ha costruito una rete di relazioni e partner su cui ha sviluppato il progetto di Innovazione Armonica. Un seme che può dare grandi risultati – afferma Francesco Profumo, presidente del comitato strategico – Come comitato scientifico e strategico abbiamo messo insieme competenze diverse e con professionalità consolidate per portare confronti di visione sulla base di dati e metriche oggettive su cui orientare l’indirizzo strategico al servizio di un’idea così ambiziosa. Harmonic Innovation Group ha tutte le carte per diventare una delle grandi storie positive di cui il Paese, le nostre società e i nostri giovani hanno bisogno, e per questo sentiamo tutti la responsabilità di scriverla e realizzarla al meglio”.

Nuove ambizioni e vocazioni per il Sud

“Il Sud ha bisogno di nuove ambizioni e nuove vocazioni – aggiunge Francesco Cicione, fondatore e Presidente di Entopan – Può e deve…

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Presentata la prima Giornata Nazionale del Made in Italy

Presentata la prima Giornata Nazionale del Made in Italy

Urso: “Celebriamo l’eccellenza italiana”

Si è tenuta oggi a Palazzo Piacentini la presentazione della Giornata Nazionale del Made in Italy, istituita a fine dicembre dall’omonima legge quadro, che verrà celebrata il 15 aprile di ogni anno, nel giorno dell’anniversario della nascita di Leonardo da Vinci. Alla conferenza stampa hanno partecipato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, la direttrice Generale di Altagamma, Stefania Lazzaroni, il segretario generale del Comitato Leonardo, Massimo Mamberti, il presidente della Commissione per le attività di formazione della Federazione Cavalieri del Lavoro, Luigi Abete, e il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini.

“Identità, innovazione, istruzione, internazionalizzazione. È l’Italia delle 4 I che sta dietro alla filosofia di questa Giornata Nazionale nata grazie alla legge quadro del Made in Italy. Il provvedimento è stato introdotto per valorizzare, promuovere e tutelare le produzioni delle filiere nazionali, riconoscendone l’impatto sociale. Oltre a favorire lo sviluppo economico e culturale del Paese, il Made in Italy ne rappresenta il patrimonio identitario perché non è soltanto un marchio, ma il nostro biglietto da visita nel mondo. La Giornata Nazionale, che verrà celebrata annualmente nel giorno della nascita di Leonardo Da Vinci, considerato il più grande genio della storia, è il frutto del Sistema Italia: la somma di tante realtà che compongono la nostra penisola. Saranno 300 le iniziative su tutto il territorio nazionale che mirano a ispirare e coinvolgere i nostri giovani, le imprese e i lavoratori ma soprattutto per accendere i fari su quello che è l’eccellenza italiana. Il Made in Italy non è un modello di produzione ma uno stile di vita”, ha dichiarato il Ministro Adolfo Urso.

Per simboleggiare questa giornata è stato scelto come logo l’uomo vitruviano di Leonardo Da Vinci. Il marchio è stato realizzato in collaborazione con i grafici dell’Agenzia Commercio Estero, con l’autorizzazione del ministero della Cultura, e accompagnerà tutte le iniziative dedicate alle celebrazioni.

All’iniziativa partecipano i massimi esponenti creativi italiani, che offriranno una vetrina ai settori dell’industria, della moda, dell’arredo, dell’alimentazione, della nautica, dell’accoglienza e di tutte le filiere simbolo del Made in Italy. Coinvolte anche tante imprese, associazioni di categoria, Camere di commercio, Unioncamere, CNA, Confcommercio, Confartigianato, ANCI, Comuni, Regioni, Fondazioni, musei, scuole, università, Fondazione Leonardo, Lega Calcio, Guardia di Finanza, Confindustria, Fondazione dei Cavalieri del Lavoro, Rcs Sport e numerosi privati. Il Ministero degli Affari esteri, insieme alla collaborazione dell’ICE, ha invece coordinato gli eventi all’estero che vede coinvolte oltre 50 sedi in tutto il mondo.

Il calendario delle iniziative che si distribuiranno nell’arco di settimane è stato messo a punto dagli uffici competenti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che hanno valutato le candidature pervenute fino al 20 marzo attraverso l’apposita sezione predisposta per l’occasione sul portale istituzionale.
Duecento circa le proposte approvate, per un totale di 400 iniziative di rilievo culturale, sociale, scientifico, artistico, storico e sportivo. Il filo conduttore degli eventi e degli appuntamenti è quello di tramandare valori, abilità e capacità a quelli che saranno i futuri imprenditori del domani, sensibilizzando ancora una volta l’opinione pubblica sul valore delle opere dell’ingegno e dei prodotti italiani.

Imprenditori e maestri artigiani apriranno le porte delle aziende e dei laboratori ai cittadini, coinvolgendo in particolare gli studenti di ogni ordine e grado, allo scopo di stimolare il loro interesse per lo studio e le future opportunità professionali legate al Made in Italy, rappresentato dal settore alimentare, della moda, del tessile, del legno, del design, dell’arredo, dell’alta gioielleria, della nautica, termale, del turismo, automotive, industriale e tecnologico.

Gli eventi, che coinvolgeranno anche musei, fondazioni e nei luoghi di produzione saranno in presenza, anche con attività pratiche, e on line, con una comunicazione indirizzata al racconto di come le filiere italiane siano un veicolo fondamentale e imprescindibile per proteggere e sostenere il Made in Italy nel mondo.

Palazzo Piacentini dal 15 al 28 aprile ospiterà la mostra realizzata da Fondazione Altagamma “Lo Specchio dell’Eccellenza Italiana-Viaggio nella manifattura di Altagamma”, che sarà accessibile al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 20 e il sabato e domenica dalle 10 alle 20.

La lega di Serie A, invece, dedicherà la 32° Giornata della Serie A Tim alla promozione del brand.

 

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